Trump effect sulla Nato (1 Viewer)

tontolina

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Stoltenberg: la Russia non è una minaccia per la Nato

© AP Photo/ Czarek Sokolowski Mondo 15:39 04.11.2016(aggiornato 21:08 04.11.2016) URL abbreviato 291421023
La Russia non rappresenta una minaccia per gli alleati della Nato e l'Alleanza mira ad un grande partenariato con la Federazione russa. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un'intervista a Deutsche Welle.
«Non vediamo un'assidua minaccia da parte della Russia contro qualsiasi alleato della Nato», ha detto Stoltenberg. Egli ha osservato che non si può parlare di una nuova Guerra fredda in quanto adesso non ci sono due blocchi militari contrapposti.
«Ci stiamo impegnando per una collaborazione più costruttiva con la Russia, perché la Russia è il nostro vicino di casa», ha spiegato Stoltenberg.
Il segretario generale ha sottolineato che l'Alleanza ha rafforzato la difesa collettiva dai tempi della Guerra fredda, ha triplicato il numero delle truppe di risposta rapida, ha formato una forza unica che può essere distribuito a breve termine e anche ricordato il piazzamento dei battaglioni nei Paesi Baltici e in Polonia.
Al vertice di luglio a Varsavia, i Paesi della Nato hanno concordato lo stanziamento di battaglioni internazionali nei Paesi Baltici e in Polonia a partire dal 2017. Inoltre la Nato ha intenzione di rafforzare la sua presenza nella regione del Mar Nero. Queste azioni vengono giustificate dalla presunta minaccia rappresentata dalla Russia.
Mosca, dal canto suo, ha ripetutamente affermato che la Russia non cerca lo scontro con nessuno dei Paesi dell'Alleanza, ma non lascerà senza risposta l'aumento della presenza militare ai suoi confini.

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UE in affanno se Trump cambierà la politica sulle sanzioni contro la Russia

Il presidente statunitense neoeletto Donald Trump ha già dichiarato che prenderà in considerazione la questione della cancellazione delle sanzioni contro la Russia, tuttavia senza fornire dettagli.

Al momento la comunità internazionale può solo lasciarsi andare a previsioni sul come e quando verranno eventualmente tolte.
Hanno rotto gli indugi gli analisti della banca d'affari americana Morgan Stanley, che hanno stimato al 35% la probabilità di annullamento delle sanzioni entro i prossimi 2 anni.
Alla Morgan Stanley sono abbastanza sicuri: di prospettiva l'amministrazione di Donald Trump porterà ad un indebolimento delle sanzioni contro le imprese e i funzionari russi.
Nel frattempo la distensione pronosticata delle relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti mette i brividi in Europa: in questo caso per Bruxelles sarà sempre più difficile continuare la pressione delle sanzioni nei confronti della Russia.
Trump aveva dichiarato in precedenza che "sarebbe stata una cosa buona migliorare le relazioni con la Russia.
" Dopo le elezioni ha parlato più specificamente di voler avere "buoni rapporti" con Mosca.
Dopo la vittoria di Trump i mercati russi, a differenza delle altre borse nel mondo, contrariamente alle previsioni hanno evitato scivoloni nell'attesa di migliori relazioni economiche con gli Stati Uniti. "La Russia sembra il beneficiario più evidente dell'elezione di Trump alla Casa Bianca. L'auspicio consiste nel fatto che potrebbe indebolire le sanzioni antirusse nel 2017", — ha spiegato la situazione l'economista capo della società Renaissance Capital Charles Robertson
. Non è ancora chiaro cosa esattamente intenda fare Trump per rilanciare le relazioni russo-americane.
Ma all'Europa la politica più morbida degli Stati Uniti non fa ben sperare, hanno dichiarato i diplomatici/parassiti di Bruxelles intervistati dalla Reuters.
Le sanzioni della UE attualmente in vigore sono valide fino al prossimo gennaio. I diplomatici europei ipotizzano che a dicembre Bruxelles estenderà le sanzioni economiche contro la Russia. Ma non appena Trump diventerà presidente, se riuscirà a migliorare le relazioni con la Russia, per l'Unione Europea sarà molto più difficile prorogarle in futuro.
"Le sanzioni potrebbero essere prorogate a dicembre, non vi è alcuna controindicazione, ma dopo l'insediamento di Trump, che sa come metterci pressione, il proseguimento della precedente politica verso la Russia può diventare difficile", — ha riferito alla Reuters una fonte di alto livello a Bruxelles.
Gli scettici tuttavia non hanno dubbi: si tratta solo di parole. Non ci saranno cambiamenti significativi nelle relazioni tra Washington e Mosca, e non da ultima per la dura opposizione nei confronti di Mosca di alcuni repubblicani al Congresso. "Anche se assumiamo che Trump porga la mano a Putin, il presidente russo è un partner molto ostico, è difficile ottenere qualcosa in cambio da lui, i repubblicani sono molto pragmatici", — dichiara un altro rappresentante della UE. Il Cremlino, tuttavia, ha già fatto sapere: il presidente russo sostiene il miglioramento delle relazioni ed avrà una posizione flessibile, ma "sarà un percorso molto difficile" e bisognerà prestare attenzione a "come si manifesterà la reciprocità".

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I membri dello staff per le elezioni della Clinton ritengono che il direttore dell’FBI James Comie sia stato la causa della loro sconfitta alle elezioni della presidenza USA, comunica il canale Fox News.

L'FBI a luglio ha comunicato la chiusura delle indagini riguardanti lo scandalo delle mail della Clinton. Tuttavia 11 giorni prima delle elezioni il direttore ha riaperto le indagini annunciando che la Clinton aveva rivelato informazioni riservate alla sua domestica. A due giorni dalle elezioni Comie ha annunciato che le nuove mail non hanno cambiato la posizione dell'FBI nei confronti della Clinton, chiudendo il caso contro la Clinton. Il capo dello staff elettorale della Clinton Navin Nayak ha scritto una mail ai rappresentanti dello staff che il secondo annuncio di Comie a pochi giorni prima della campagna elettorale ha aiutato il concorrente, Donald Trump. "Riteniamo di aver perso le elezioni già una settimana prima che iniziassero le votazioni. L'annuncio di Comie 11 giorni prima delle elezioni ha ridotto significativamente il nostro elettorato ha allontanato il nostro elettorato chiave nelle periferie" dice nella mail Nayak.

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tontolina

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La NATO teme che Donald Trump ritirerà le truppe di stanza in Europa scrive lo Spiegel.

Secondo il giornale, è uno degli scenari descritti nella relazione del segretario generale dell'alleanza, Jens Stoltenberg, il quale nutre "enormi" preoccupazioni dopo l'elezione del miliardario americano. "In nessun posto c'è così tanta preoccupazione come nella NATO dopo l'elezione di Trump. Adesso l'alleanza ha spostato il proprio vertice che era previsto in primavera" si legge nell'articolo.

Stoltenberg era già pronto per l'elezione della Clinton, e si era già preparato a congratularsi con lei al prossimo summit primaverile. Adesso il vertice è stato spostato in estate.

Oltre al ritiro delle truppe americane, lo staff di Stoltenberg sta valutando altri possibili scenari; in particolare Trump potrebbe revocare il consenso alla rotazione delle truppe americane in Europa Orientale.

L'unico scenario positivo è nel fatto che il presidente probabilmente farà pressione sugli stati membri dell'alleanza ad aumentare il budget militare per la NATO.

E' stato proprio questo che il miliardario, in un'intervista con il New York Times, ha sottolineato che molti membri della NATO "non pagano le bollette". Dunque alcuni giornalisti sono giunti alla conclusione che Trump potrebbe rifiutarsi di aiutare i paesi dell'Alleanza in caso di un conflitto militare, se non soddisferanno i loro obblighi.

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tontolina

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Michael Moore spiega perchè i lavoratori americani voteranno Trump

e termina con un sorriso dicendo: "sarà ..... bello..."

e in effetti ha ragione... questi politicanti si ricordano del popolo solo alle elezioni e poi lo sfanculano e lo ignorano facendo solo gli interessi delle multinazionali a tutti i livelli

 

tontolina

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il prof. Bagnai se la prende principalmente con i giornalai che hanno evitato di informare
Prof. Alberto Bagnai...e la vittoria di Donald Trump.
 

tontolina

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“In politica niente accade per caso.

Se succede, potete scommettere che è stato progettato cosí.”

– Franklin Delano Roosevelt –

Mai si era visto il popolo italiota tanto affiatato per le elezioni americane, forse sarà per il fatto che l’Italia, uno Stato ormai privo di sovranità è in realtà una colonia americana con tanto di basi militari americane sparse nel territorio e che detiene contro i trattati di pace da lei stessa firmati, oltre 100 ordigni nucleari, un vero e proprio bersaglio sensibile nel caso si scatenasse una nuova guerra mondiale.
Ma torniamo all’America, dove i cittadini anche questo giro si sono davvero illusi di aver scelto loro il proprio presidente…
Sarà così?
In una puntata del famoso cartone animato “The Simpsons” datata 2015, un anno prima del risultato delle elezioni…si vede una scena in cui il presidente Trumpscende le scale trionfante, ma quel che colpisce di più è la perfezione dell’ambiente, tutto nella realtà è ad immagine del cartone animato: la posizione delle bandiere, i vestiti di Trump, il cartellone, la stessa scala.

VIDEO:

In un’altra scena vediamo invece il vecchio Burns con i risultati delle elezioni presidenziali 2016 (mappa), uguali identici a quelli del cartone animato uscito in precedenza.

Qualcuno parla di “profezia dei Simpsons“, ma di profetico qui non c’è niente, una profezia infatti può si prevedere il futuro, ma non ogni singolo particolare!!!
 

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