Trend Mercati 2015 (1 Viewer)

Dopo la lunga esperienza con I.O. che ringraziamo per l'ospitalità diffusa, continuiamo a produrre il nostro report mensile per tutti gli utenti del forum interessati.

abbiamo aperto un thread nella sezione Piazza Affari
ricordiamo che molti di voi Obbligazionisti hanno apprezzato la nostra newsletter, che ora è meno facile da trovare e che continuamo a pubblicare nel thread
http://www.investireoggi.it/forum/trend-mercati-2015-a-vt86266.html#post1044746873

e dato che alcuni argomenti sono nelle vostre corde, qui iniziamo un thread più specifico per il mondo delle obbligazioni
sempre pronti a discussioni e approfondimenti su nostri temi



Per eventuali comunicazioni private potete usare la seguente mail:
[email protected]
 
come già afrontato nei passati approfindimenti, riprendiamo con un confronto rapido sui principali tassi americani ed europei

qui mettiamo a confronto grafico i tassi di
T Bond 10y
T Bond 3y
T Bill 13 weeks

e
Bund
BTP
Euribor 3m
 

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qualche osservazione:

si nota la forte correlazione tra i tassi mondiali, ovviamente con gli spread a differenziare il rischio degli emittenti: correlazione che ovviamente non èidentità, i tassi USA hannoavuto i loro minimi in gennaio-febbratio mentre in europa i minimi sonoi stati in marzo (italia) e aprile (germania); resta però che le dinamiche sono parallele

si nota anche bene la curva dei tassi usa, che abbiamo violuto evidenziare con la riga verde del differenziale tra 10y e 3y : differenziale che è cresciuto nel periodo di esama, segnao di un irripidimento della curva

i tassi a breve sono molto bassi, ma con una differenza imposrtante:
l'euribor 3m è del tutto appiattito e in calo
il T Bill 13w è a zero, ma il luglio e soprattutto agosto si era un pò rialzato, per le attese di un rialzo dei tassi FED; e come le attese sono tornate ad essere dovish, il T Bill è tornato a zero alla fine di settembre: si è dimostrato un buon indicatore del sentiment degli operatori sulle desicioni FED, se potrebbe essere interessante monistorarlo

sappiamo che la FED segue degli indicatori macroeconomici per le sue decisioni: seguiranno grafici specifici per gli USA
 
Da notare che gli spread obbligazionari in questi ultimi tempi sono stati fortemente correlati all'andamento del Vix cioè della volatilità implicita dello S&P500, a confermare l'importanza dell'analisi intermarket anche nel settore obbligazionario ma la reazione al recupero del mercato azionario è stata molto più debole sull'obbligazionario segno che dal punto di vista del flusso degli investimenti c'è una certa propensione da parte degli addetti ai lavori a spostare le risorse finanziarie del mercato obbligazionario all'azionario.

A conferma di questa tendenza c'è anche il fatto che vengono liquidati, anche nel settore investment grade, cioè tra le obbligazioni più sicure i titoli con rating più basso (le triple BBB a favore delle tripla AAA).
nel secondo grafico lo spread appunto tra queste due asset class...
 

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come vedete, c'è una buona e logica correlazione tra il Tbond 10y e l'inflazione, è ovvio che il titolo a lunga durata debba rendera almeno quanto l'inflazione per dare un rendimento reale,
semmai è interessante che venga poco evidenziato che i tassi reali USA siano altrettanto bassi come in EU

invece i nonfarm payrolls, molto evidenziati dalle news finanziarie, hanno un peso elevato ed esplicito nelle scelta della FED: ma la correlazione risulta meno stretta

concludiamo con il dollar index, di cui abbiamo parlato negli scorsi numeri di Trendmercati: ovvia la sua importanza nelle dinamiche economiche e finanziarie degli USA,
e dopo i moniti dello FMI dello scorso mese, in cui si è data enfasi alla situazione degli Emergenti con il dollaro sia per le loro esportazioni di merci e di commodity sia per il loro debito espresso nel biglietto verde, è evidente che Yellen abbia attenzione anche a questa variabile
 
e adesso unaview di lungo periodo delle stesse variabili
ma con una variante: i nonfarm payroll sono in valore assoluto e non come differenziale come sono sempre rappresentati
 

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due cose da notare:
i tassi reali dei Tbond 10y sono circa pari a zero
e i payroll, sia pure con un tasso di crescita più o meno rapido, sono in salita costante dal 2010, e ormai da un anno hanno superato i valori del 2008 quindi pre-crisi

non tutto è così semplice da leggere: occorre ad esempio verificare quanti dei nuovi lavori siano alla pari di quelli perduti nella crisi per stabilità, durata e soprattutto remunerazione:
ma l'accoppata di tassi reali bassi e di nuovi posti di lavoro rende possibile una crescita americana basata ancora una volta sui consumi interni, essenziale dato che il dollaro forte non agevola le esportazioni


tutti valori da tenere sotto controllo per capire lo sviluppo della situazione: ne faremo una rubrica del Trendmercati
 
qui vedete ancora i rendimenti di BUND e BTP, con l'euribor 3m
li abbaimo disegnati insieme ai dati del PMI manifatturiero EU, scelto perchè più rappresentativo delle possibilità europea di sostenere la crescita senza appoggiarsi ai consumi interni come farebbe invece con il PMI_servizi, e soprattutto alla Inflazione
in pratica ricerchiamo le variabili che potrebbero essere più significative per una gestione monetaria in accordo alla teoria della Bundesbank, che ha appunto nel timore inflazionistico e nell'export due dei suoi punti di maggior importanza

mentre il PMI mostra una buona ripresa nel 2015, che però è in rallentamento da luglio/agosto,
l'inflazione spiega molto bene l'andamento dei tassi a 10 anni, che ora sono ben correlati tra loro ( Euribor 3m ormai non fa storia, tanto è appiattito)

ed è proprio l'inflazione a dare quasi in timing alla BCE, sia nella partenza del QE in gennaio, sia nella scorsa settimana: quando l'inflazione torna ad essere negativa, il Board BCE trova maggiore unità e forza nel votare per nuovi stimoli monetari, soprattutto se l'economia reale perde lo slancio

da questo è possibile fare qualcjhe ipotesi sui livelli futuri dei tassi europei, dato che il limite superiore dell'inflazione accettabile dalla Bundesbank e comunque fissato per la BCE è il 2% : è tra l'attuale livello e il limite superiore che probabilmente oscilleranno i tassi senza rischio, cioè quelli con uno spread basso
e lo spread è appunto già visibile nel diverso livello tra BUND e BTP
una analisi più ampia potrà farci vedere l'andamento di tassi e spread in condizioni di inflazione maggiore, e quindi fare delle ipotesi sul livello futuro dei tassi
attenzione che qui si parla di livello e non di velocità: la stessa BCE sta dichiarando che la risalita dell'inflazione, e la stessa ripresa economica EU , potrebbero essere più lente di quanto ipotizzato ad inizio anno .
ed è per questo che il QE potrebbe essere ampliato in quantità e durata


a presto :)
 

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