Analisi Intermarket Trend Mercati 2015 novembre (2 lettori)

grazie mille!! nessuno pretende certezze, se fosse possibile averne, non saremmo qua :D
vi leggo sempre perchè siete molto preparati e realisti

sul mercato americano, che è la chiave per capire il futuro prossimo, beh Armstrong dice da tempo che nei prossimi anni sarà "the only game in town"

ti faccio un'ultima domanda, che mi interessa anche per il lavoro: come vedi , cosa pensate del mercato russo e come vedete l'oil ?

grazie ancora

Il mercato russo è ancora molto dipendente dalle materie prime ed a fatica sta cercando di sviluppare un proprio mercato interno manifatturiero.
Questa dipendenza dalle materie prime con il calo delle stesse e l'embargo internazionale ne ha di fatto messo in crisi il modello di sviluppo.
Il giocare sullo scacchiere mondiale la sua forza militare serve ad evitarne l'isolamento totale e solo se avrà successo potrebbe consentirgli di migliorare l'andamento economico.
Certo che mettersi contro gli USA non è mai buono per i propri mercati interni anche se il giocare di sponda con Cina ed Europa qualche punto a suo favore lo ha giocato.
Una eventuale ripresa del prezzo delle materie prime ed in particolari energetiche potrebbe dare dei benefici.

A tal riguardo il petrolio sta tentando di limitare il proprio ribasso ma l'eccesso di offerta fa certo da peso all'andamento dei prezzi.
In particolare si attende che i prezzi più bassi possano buttare fuori gli operatori con prezzi più elevati.
In parte sta già succedendo ma piu lentamente del previsto.
Per esempio avevamo previsto oltre un anno fa che l'impatto del calo del prezzo sulla produzione shale avrebbe avuto i suoi effetti maggiori nella seconda metà del 2015 ma al momento questo si è manifestato solo per la produzione di Bakken nel Nord Dakota e dintorni che però ha il costo di vendita più basso a causa della facilità di trasporto grazie alle pipeline presenti
Il Permian Basin, tra Texas e New Mexico che è il giacimento più rilevante al momento ha avuto solo un rallentamento nella crescita produttiva ma non un inversione.
Riteniamo che comunque i prezzi non siano distanti da livelli che potrebbero danneggiare molti produttori già costretti a tagliare investimenti e personale e che con una leva debitoria rilevante non riusciranno a sopravvivere ancora a lungo.
 

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E lo spread tra MSCI WORLD/CRB che a nostro avviso potrebbe indicare a breve un bottom delle materie prime (manca ancora qualche cosa ma non tanto)
 

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grazie mille!! nessuno pretende certezze, se fosse possibile averne, non saremmo qua :D
vi leggo sempre perchè siete molto preparati e realisti

sul mercato americano, che è la chiave per capire il futuro prossimo, beh Armstrong dice da tempo che nei prossimi anni sarà "the only game in town"

ti faccio un'ultima domanda, che mi interessa anche per il lavoro: come vedi , cosa pensate del mercato russo e come vedete l'oil ?

grazie ancora

Sono andato a cercarmi un po di dati sull'OIL per confermarti la mia analisi.
I dati sul calo dei permessi del mercato shale non sono stati accompagnati da un calo produttivo che invece si è manifestato molto meno grazie all'utilizzo dei punti di trivellazione più recenti e grazie ad un miglioramento delle tecniche produttive.
Il calo però dei nuovi permessi in molti dei giacimenti USA, il crollo del canada dovrebbero fare calare la produzione non convenzionale per la prima metà del 2016 a prezzi correnti.
Inoltre c'è un calo significativo anche delle trivellazioni classiche globali segno che la produzione sta patendo.
Le buone condizioni finanziarie complessive hanno permesso a molte produzioni di rimanere sul mercato ma anche in questo caso il recente deterioramento potrebbe far peggiorare la situazione.
 

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Per quanto riguarda la situazione le minute FED confermano il rialzo dei tassi ma un lento ciclo di rialzi; a nostro avviso il mercato usa questa news come scusa per spingere la liquidità in entrata in maniera rapida e quindi facendo partecipare pochi ai movimenti.

Tutto questo era già nei prezzi e quindi a mio avviso il rialzo è frutto di liquidità vera mista a liquidità carry fondata sulle valute di funding e cioè euro e yen.

Il messaggio più importante di oggi è che un rialzo dei tassi moderato sembra impedire al dollaro di rafforzarsi oltre.
Forse sono i livelli raggiunti o forse ci sono in moto forze di compensazione che vendono dollari... in ogni caso questo tranquillizza il mercato ma non ci dovranno essere le perforazione dei massimi del dollar index...
 

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con l'ottica dell'investitore, e non del trader, questi sono mesi difficili:
come abbiamo detto nel report, non ci sono asset class a buon mercato o con un interessante profilo rischio/rendimento, anche a causa delle distorsioni create dalle manovre monetarie della Banche Centrali che sostengono quasi tuttio i mercati

e la asset class che è invece ai minimi è quella delle commodity
 

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il grafico sopra è il CRB index dal 2002: si vede il picco del 2008 e la reentina discesa per la crisi
ma altrettanto evidente è la presenza di due altri minimi, quello iniziale del 2002 e quello dell'inizio del 2009: e entrabi sono superiori ai valori odierni

questo minimo è dunque una buona occasuione d'investimento?
è probabile, la situazione macro non è compromessa come nel 2009, dato che comunque sia l'economia globale che i mercati finanziari non presentano le stesse caratteristiche di criticità
ma nel report abbiamo già evidenziato come le cause della flessione dei corsi non si siano ancora risolte ( si veda il grafico Copper - China) e quindi il momento non sembra arrivato










Il Reuters/Jefferies CRB Index è un indice sulle commodity.
È stato concepito per fornire rappresentazioni accurate per investimenti a lungo termine sulle materie prime grazie ad un algoritmo di calcolo chiaro e specifico. Da allora, dato che il mercato delle commodity è in contitnua evoluzione, l'Indice si evolve nel tempo con aggiornamenti periodici per rimanere sempre un indicatore delle performance delle commodity.
 
ma se il momento per una posizione di lungo periodo richiede altre conferme, vediamo che sui mercati forse si è arrivati ad un minimo

se guardiamo ai nostri indicatori su CRB e Copper, Eulero è ancora ovviamente negativo
ma Codvo segnale con una certa chiarezza un eccesso ribassista, eccesso che come abbiamo detto è su un minimo pluriennale ed è in presenza di una situazione macro che pur incerta non è avviatata in una fase negativa;
naturalmente, sempre che i timori sulla fragilità degli emergenti non diventino concreti
 

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