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stefanofabb

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(Teleborsa) - La spinta restrittiva della Banca centrale europea (BCE) finirà per domare la crescita dei prezzi che attualmente è cinque volte superiore al suo obiettivo. Lo hanno detto, parlando in un'intervista televisiva congiunta sul canale tedesco Phoenix, il presidente della Bundesbank Joachim Nagel e il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau.

"Riporteremo l'inflazione al 2% entro la fine del 2024 o del 2025 - ha detto Villeroy - Questa non è solo una previsione, una proiezione. È un impegno".

La BCE ha aumentato il costo del denaro di 200 punti base da luglio e si prepara ad aumentare nuovamente i tassi nella riunione di dicembre, di 50 o 75 punti base. I due banchieri centrali non si sono sbilanciati sull'entità del rialzo. "Avremo nuove proiezioni per il 2023, 2024 e per la prima volta per l'anno 2025. Questa sarà la base della nostra decisione - ha detto Nagel - È chiaro che gli aumenti dei tassi devono continuare". Alla domanda per quanto tempo aumenteranno i costi dei prestiti, Villeroy ha risposto "per tutto il tempo necessario".

In un'intervista separata, alla televisione LCI, il governatore della Banca di Francia ha detto: "Penso che sia auspicabile portare i tassi al 2%, quindi un aumento di 0,5 o 50 punti base".

Usando un'analogia con il calcio, Villeroy ha affermato che un aumento al 2% segnerà la fine del primo tempo per raggiungere una normalizzazione dei tassi in una partita che ha raggiunto un punto di svolta. "Nella seconda metà della partita, i tassi continueranno a salire, ma non posso dire dove si fermeranno", ha detto, aggiungendo che gli aumenti diventeranno più flessibili e a un ritmo più lento.

Sulla riduzione del bilancio, su cui i funzionari della BCE dovrebbero concordare le modalità nella riunione del 15 dicembre, ha affermato: "Penso che sarebbe saggio iniziare a ridurre nel 2023", aggiungendo che Francoforte dovrebbe iniziare con le cosiddette partecipazioni APP nella "prima metà dell'anno, in modo chiaro ma cauto e progressivo".

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Emissione News: 2022-12-05 08:47:41
 

captain sparrow

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stefanofabb

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Teleborsa
12:20:07
"Inflation Reduction Act", von der Leyen: "Può distorcere mercati. Europa risponderà in modo adeguato"
(Teleborsa) - L'Inflation Reduction Act (Ira) degli Usa rischia di innescare una concorrenza sleale, una chiusura dei mercati e una frammentazione delle stesse catene di valore critiche già messe alla prova dal Covid. È quanto ha affermato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen commentando, nel suo discorso al collegio d'Europa di Bruges, la legge sulla riduzione dell'inflazione negli Usa. "Dobbiamo esaminare da vicino questi aspetti e, allo stesso tempo, - ha proseguito von der Leyen - imparare cosa possiamo fare meglio. Nel farlo, dobbiamo considerare tre aspetti particolarmente impegnativi: primo, la logica del 'Buy American' alla base di parte dell'Ira; in secondo luogo le agevolazioni fiscali che potrebbero portare a discriminazioni; e terzo, i sussidi alla produzione che potrebbero portare a una corsa ai sussidi".

"L'Europa farà sempre ciò che è giusto per l'Europa. Quindi sì, l'Ue - ha assicurato la presidente della Commissione Ue - risponderà in modo adeguato e ben calibrato alla legge sull'inflazione degli Usa. Ma questo significa che ci impegneremo in una costosa guerra commerciale con gli Stati Uniti nel bel mezzo di una guerra vera e propria? Questo non è nel nostro interesse. Né nell'interesse degli americani".

La legge sulla riduzione dell'inflazione negli Usa (Ira) offre diversi spunti all'Europa. "Dovrebbe farci riflettere su come migliorare i nostri quadri normativi sugli aiuti di Stato e adattarli a un nuovo ambiente globale - ha detto von der Leyen -. Esamineremo anche il modo in cui sostenere l'intera catena del valore, fino alla produzione di massa delle soluzioni green-tech più strategiche e dei prodotti finali puliti. Anche attraverso gli investimenti pubblici. Il nostro quadro normativo sugli aiuti di Stato esiste per preservare il nostro prezioso mercato unico. Ma se gli investimenti in settori strategici si allontanassero dall'Europa, ciò non farebbe altro che minare il mercato unico. Ecco perché stiamo riflettendo su come semplificare e adattare le nostre norme sugli aiuti di Stato".

Nell'attuale scenario - ha sottolineato la presidente della Commissione Ue - Europa e Stati Uniti devono far fronte comune per frenare l'espansione commerciale della Cina. "Oggi la produzione e la lavorazione di alcune delle materie prime critiche per la rivoluzione verde sono controllate da un unico Paese, la Cina. L'Europa e gli Stati Uniti - ha detto von der Leyen - possono costruire un'alternativa a questo monopolio istituendo un club delle materie prime critiche. L'idea alla base è semplice: la cooperazione con partner e alleati per l'approvvigionamento, la produzione e la lavorazione ci dà la possibilità di superare il monopolio".

Per la presidente della Commissione Ue è, inoltre, necessario potenziare il RePowerEu e stabilire fondo sovrano per innovazione. "Sebbene sia fondamentale che gli Stati membri abbiano la flessibilità di investire i loro bilanci in settori strategici, questo approccio non può essere autonomo. Perché favorirebbe gli Stati con tasche profonde e porterebbe a distorsioni che finirebbero per minare il mercato unico. Abbiamo quindi bisogno di una risposta europea comune a questa sfida, sia a breve che a medio termine, ha detto von der Leyen sottolineando la necessità di arrivare a strumenti "d'investimento comune" a livello europeo. "La nuova politica industriale assertiva dei nostri concorrenti richiede una risposta strutturale. Nel mio discorso sullo stato dell'Unione - ha aggiunto von der Leyen - ho introdotto l'idea di istituire un fondo sovrano. La logica è semplice: una politica industriale europea comune richiede un finanziamento europeo comune. L'obiettivo della nostra politica industriale europea è che l'industria europea sia leader nella transizione pulita. Il RePowerEu va potenziato e ora stiamo lavorando a questo fine".



"La proposta della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen sulla possibilità di migliorare il quadro normativo degli aiuti di Stato potrebbe aggravare la questione europea perché vi sono Paesi come la Germania, che hanno risorse importanti e significative da poter investire ,e altri paesi come l'Italia, non soltanto l'Italia anche la Francia e altri Paesi europei che non hanno queste risorse nazionali", averte il ministro Adolfo Urso, ospite di Omnibus su La7. "Ci troveremmo come ci siamo ritrovati sul fronte energetico con la Germania che sussidia le imprese le famiglie e quindi crea un vantaggio competitivo rispetto alle imprese e alle famiglie italiane, francesi e europee. Questo - ha detto Urso - sarebbe una toppa peggiore del buco. La risposta deve essere europea come quella del Pnrr. un'altra ipotesi ho letto come possibili proposte è quella di un fondo sovrano europeo. L'Europa ha la necessità di varare un grande piano industriale produttivo che consenta alle imprese europee di reggere questa sfida e magari di incentivare gli investimenti in Europa. Serve - ha concluso Urso - una risposta europea".





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camaleonte

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Salve.

"
Cina e India pagano il 40% in meno per il petrolio russo
04.12.2022 07:45

Cina e India continuano a ricevere petrolio russo a prezzi che l'Europa può solo sognare. L'Occidente, soprattutto l'Europa, è in svantaggio.
 

camaleonte

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Teneri segni di rilassamento nella guerra in Ucraina
05.12.2022 10:00

Da qualche giorno le parti coinvolte stanno assumendo toni più concilianti: la Francia in particolare sta cercando di trovare un equilibrio. Foriero di trattative serie?
 

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Case automobilistiche: gli alti prezzi dell'energia stanno spingendo l'industria fuori dall'Europa
02.12.2022 14:00

Secondo VW, gli alti prezzi dell'energia in Europa e soprattutto in Germania stanno già mettendo in pericolo le prime aree di business. Un'altra casa automobilistica avverte dell'esodo di interi settori industriali.
 

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