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Bce svela i numeri del Qe pandemico: comprati 37,36 miliardi di BTp in due mesi, il 20% del totale
Nei primi due mesi del programma pandemico PEPP, la Bce ha acquistato titoli di stato italiani per 37,36 miliardi ai quali si aggiungono gli acquisti per 2,85 miliardi effettuato tramite gli acquisti a maggio del Qe2 “standard”
di Isabella Bufacchi
(AFP)
(AFP)
3' di lettura
Nei primi due mesi del programma pandemico PEPP, la Bce ha acquistato titoli di stato italiani per 37,36 miliardi ai quali si aggiungono gli acquisti per 2,85 miliardi effettuato tramite gli acquisti del Qe2 “standard” .
Nei primi mesi di PEPP, decollato a fine marzo e con dati a fine maggio, la Bce ha acquistato attività per 234,665 miliardi, di cui 186,6 in titoli di Stato.
No alla frammentazione
L’obiettivo del PEPP è principalmente pandemico, mirato a mantenere una politica monetaria ampiamente accomodante: la Bce «non tollera la frammentazione», cioè gli spread troppo ampi che penalizzano i Paesi più indebitati perchè aumentano il costo del denaro e del debito, e quindi gli acquisti del PEPP si concentrano nei titoli di Stato anche per questa finalità.
Acquisti superiori alla quota italiana
Secondo i dati pubblicati dalla Bce, gli acquisti di BTp nel PEPP finora non hanno tuttavia rappresentato la voce maggiore del programma, ma sono stati pari al 21,64% circa del totale di acquisti di titoli di Stato (PSPP) che nei primi due mesi del PEPP sono stati per un totale pari 172,668 miliardi in soli titoli di Stato e 186,603 miliardi con anche i bond emessi da enti sovranazionali. La chiave capitale dell’Italia è pari al 17% circa (16,9885%). La deviazione dalla chiave capitale dell’Italia nel Pepp nei primi due mesi è stata di 4,65 punti.
Nello stesso periodo, prevalentemente aprile e maggio, sono infatti acquistati tramite il PEPP 46,74 miliardi di Bund tedeschi: equivalenti a una percentuale del totale dei titoli di Stato del 27,07% contro una chiave capitale del 26,36%. Alle spalle dell'Italia si è collocata la Francia con acquisti per 23,57 miliardi (al di sotto della chiave capitale) e la Spagna (leggermente al di sopra della chiave capitale) con acquisti per 22,39 miliardi.
2 giugno 2020


La principale deviazione dalla chiave capitale è andata come previsto all’Italia (8,1 miliardi secondo i calcoli di Frederik Ducrozet di Pictet) seguita da Spagna e Germania mentre la Francia sarebbe stata più penalizzata, e questa è una novità rispetto alle attese.  La Germania resta il Paese con più titoli di Stato acquistati nel PEPP, come nel QE, e questo è un dato che rafforza la posizione della Bce nei confronti dei rilievi, malposti, della Corte costituzionale tedesca.
Boom di carta commerciale
Alla fine di maggio, degli acquisti totali del PEPP da 234,665 , in aggiunta ai titoli di Stato del PSPP da 186,603 miliardi la Bce ha anche acquistato 35,384 miliardi di carta commerciale, 10,579 miliardi di corporate bonds e 2,099 miliardi di covered bond. Nessun acquisto di Abs.
Il QE della Bce sfora al rialzo quota 3.000 miliardi
I titoli detenuti per finalità di politica monetaria nel bilancio della Bce, la situazione contabile consolidata dell'Eurosistema resa nota oggi, hanno sforato i 3 mila miliardi portandosi al 29 maggio a quota 3.019.918 euro.
Cosa è il PEPP e come può cambiare il 4 giugno
Il nuovo programma temporaneo di acquisti netti per emergenza pandemica PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), al momento da 750 miliardi entro il 31 dicembre 2020, è stato istituito dalla Bce per rispondere alla crisi “straordinaria” del coronavirus.
Annunciato il 18 marzo, il PEPP è partito il 26 marzo andando ad aggiungersi al QE2, il programma standard PAA attualmente in corso da 20 miliardi di acquisti al mese, open-ended e con una dotazione addizionale pandemica da 120 miliardi entro fine anno.


Il PEPP è temporaneo: dovrebbe finire il 31 dicembre 2020 o quando la Bce “riterrà che la fase critica della COVID-19 si sia conclusa”. Potrebbe essere esteso oggi. Il mercato punta su un'estensione e anche un aumento dell'importo di 500 o 750 miliardi.
Il PEPP è molto più flessibile rispetto al PAA, perchè mira a chiudere gli spread ed evitare la frammentazione. Ma rispetto al PAA, il QE tradizionale, al momento non include il reinvestimento del capitale rimborsato dei titoli di Stato che scadono.
Per potenziare al massimo la flessibilità, nel programma pandemico PEPP la Bce ha rivisto “limiti autoimposti” per rendere l'intervento “proporzionato ai rischi da affrontare”: 1) sospende la regola del tetto su singola emissione e singolo emittente; 2)  adotta un “approccio flessibile” alla composizione degli acquisti trasformando in benchmark la chiave capitale (allocazione degli acquisti in base allo schema di sottoscrizione del capitale della Bce); 3) la gamma dei titoli di Stato acquistabili nel PEPP è stata estesa a 70 giorni di vita residua, quindi molto sulla parte a breve della curva; 4) per rispondere ad circostanze eccezionali, i titoli di Stato greci junk bond sono considerati idonei per gli acquisti del PEPP: è scontato che questo waiver sia esteso ad altri Stati, se necessario. L'aggiunta di altre categorie di assets è un cantiere aperto.
 

Nemo trader

Forumer storico
La riunione della Bce in programma giovedì 4 giugno, insieme al rapporto sull’occupazione negli USA in uscita venerdì, sono gli eventi clou della prima settimana di giugno.
La riunione di questo mese della Bce è guardata con interesse dai mercati e dall’Italia in particolare con i BTP che potrebbero trovare sponda dal possibile potenziamento degli acquisti nell’ambito del QE pandemico. Bce che in questi mesi ha già dimostrato come i titoli di Stato italiani siano al centro dei propri acquisti grazie anche alla flessibilità introdotta per il PEPP. Lo spread Btp-Bund potrebbe in caso di potenziamento del bazooka Bce allungare ulteriormente sotto i 200 pb, soglia sotto il quale è sceso nella parte finale di maggio.
La riunione Bce è molto attesa in prima battuta per alla diffusione delle nuove stime di crescita della BCE; gli esperti dell’istituto si interrogano su quanto sarà grave e duratura sarà la recessione in Europa e quale impatto avrà sull’inflazione. In secondo luogo è alta l’attesa per un potenziamento del piano d’emergenza di acquisti di asset, il PEPP, rispetto agli attuali 750 miliardi di euro.
Cosa deciderà la BCE secondo gli analisti

Non è chiaro se la BCE delibererà nuovi stimoli già questo mese riporta Allianz Global Investors secondo cui le pressioni sui mercati finanziari sono notevolmente diminuite. Inoltre, i partecipanti alla conferenza stampa potrebbero chiedere chiarimenti circa la recente sentenza della Corte Costituzionale tedesca che potenzialmente limita future azioni di stimolo della BCE.
Per Carsten Brzeski Chief Economist, Eurozone and Global Head of Macro di ING, la BCE aumenterà il PEPP di circa 500 miliardi di euro nella riunione di questa settimana, estendendo il programma fino alla metà del 2021. Inoltre, seguendo il principio del precedente collateral easing, la BCE potrebbe anche annunciare che i proventi del PEPP saranno reinvestiti e potrebbe dare un’altra occhiata al sistema di tiering.
Concorde sul fatto che il Consiglio direttivo della BCE deciderà per un aumento del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP) di € 500 miliardi ed esteso fino a settembre 2021 (rispetto all’attuale dotazione di 750 miliardi fino alla fine del 2020) anche PIMCO. Nel nuovo blog di PIMCO “Anteprima sulla BCE: Perseverare” a cura di Konstantin Veit, Senior Portfolio Manager European Rates, si prevede che alla riunione del 4 giugno verrà confermato che gli acquisti PEPP saranno reinvestiti alla scadenza e sarà chiarito il trattamento dei “fallen angels” nell’ambito dei vari programmi di acquisto di asset. Infine verrà ribadita con forza la disponibilità a fare tutto ciò che è necessario nell’ambito del proprio mandato.
Mentre gli acquisti di asset della BCE e le generose disposizioni in materia di liquidità supportano i prodotti a diffusione europea, il contesto attuale – conclude PMICO – rimane caratterizzato da un’elevata incertezza sulle prospettive macroeconomiche sulla capacità dei funzionari governativi eletti di rispondere alla crisi in modo adeguato in termini di qualità e portata a cui si aggiungono vari interrogativi sulla funzione di reazione della BCE.
 

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