ESCLUSIVA- Italia punta a raddoppiare quota debito in mano retail - Iacovoni
ROMA (Reuters) - Il governo punta a raddoppiare l’ammontare in valore assoluto dei titoli di stato in mano ai piccoli investitori al dettaglio italiani, ha detto a Reuters il responsabile del debito pubblico in vista del lancio del nuovo Btp Italia, la prossima settimana.
“Abbiamo un circolante presso il retail di circa 80 miliardi di euro ed è un valore molto basso. Siamo impegnati in una politica di gestione del debito che possa portare ad un raddoppio di questo valore in pochi anni”, spiega Davide Iacovoni.
Il Btp Italia, il titolo indicizzato all’inflazione pensato come strumento di protezione del risparmio, sarà emesso dal 18 al 21 maggio con una scadenza a 5 anni e un premio fedeltà raddoppiato all’8 per mille del capitale investito.
Il ricavato servirà a finanziare le spese straordinarie dovute all’epidemia di coronavirus.
“Siamo ragionevolmente ottimisti sull’esito. L’interesse è buono. Abbiamo riscontri positivi dal mondo retail, dal private banking e dalle gestioni patrimoniali”.
Rispetto alla precedente emissione, lo scorso autunno, il contesto è radicalmente cambiato: i timori di contagio e le misure restrittive introdotte da governo e regioni potrebbero dissuadere molti risparmiatori dal recarsi in banca o negli uffici postali.
“Le banche si stanno tuttavia organizzando per consentire modalità di prenotazione innovative via mail, telefono e anche tramite codici”, dice Iacovoni, prefigurando una buona accoglienza anche da parte di soggetti istituzionali, “soprattutto di marca domestica”.
Il Tesoro italiano gestisce uno dei più grandi debiti pubblici al mondo con un valore superiore ai 2.400 miliardi di euro. Le pressioni regolatorie e di mercato stanno spingendo le banche italiane, che in passato hanno avuto un ruolo chiave nel sostenere Roma, a limitare la loro esposizione ai Btp.
Anche gli investitori stranieri hanno ridotto nel tempo la loro quota di debito. Ora è pari a circa il 30% mentre in Germania, Francia e Spagna supera il 40%.
Iacovoni ribadisce l’impegno del Tesoro a “diversificare la base di investitori”, ma si dice convinto che “le banche italiane continueranno ad avere un ruolo importante nel collocamento dei titoli, di grande stakeholder del debito anche nel breve e medio periodo”.
Con un debito che nel 2020 si attesterà a quota 155,7% del Pil, secondo le stime ufficiali del Tesoro, diversi analisti si chiedono cosa accadrà quando la Bce smetterà di comprare titoli sul mercato.
Iacovoni assicura che “il sottostante strutturale della finanza pubblica italiana è sotto controllo” e dice che il governo, superata la fase di emergenza, sarà impegnato in una strategia di riduzione del debito.
Il totale delle emissioni, annuncia, salirà nel 2020 a circa 500 miliardi di euro, ben sopra i 400-410 miliardi comunicati a febbraio, prima che l’epidemia italiana di COVID-19 venisse alla luce.
“Tuttavia bisogna tenere conto da un lato dell’impatto del nuovo contesto macroeconomico sulla finanza pubblica, che potrebbe far aumentare questo importo. Dall’altro delle risorse che potrebbero arrivare dalle istituzioni europee. Quindi ad oggi è difficile poter dare dei numeri con certezza”.
Roma continua inoltre a lavorare sull’emissione di green bond. “Sarebbe auspicabile portare sul mercato una prima emissione già quest’anno”, dice Iacovoni.