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Obbligazioni - Rendimenti Btp e spread in leggera risalita | Market Insight
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Analizzando gli ultimi 7 anni ed usando il BTP 2044 come benchmark ed ipotizzando per tutti gli acquisti la data del 2 gennaio si evince come solo gli acquisti fatti con il tasso del 30 anni superiore al 2,87% possono generare gain in conto capitale mantenendo posizioni OFF

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Pictet: la Bce sta aprendo la strada agli Eurobond sintetici
Metà dei 160 milioni di debito che l'Italia deve emettere a causa della pandemia non sono coperti dagli strumenti concordati con gli altri Paesi Ue. E la Bce, nella migliore delle ipotesi, coprirà la differenza fino a dicembre. E poi che accadrà a quella montagna di carta?
di Elena Dal Maso 11/05/2020 13:01


tempo di lettura 2 min

  1. Banche centrali
  2. Pictet: la Bce sta aprendo la strada agli Eurobond sintetici
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Chi acquisterà il nuovo debito che l'Italia deve emettere a causa della pandemia? La Bce sarà in grado di coprire le spalle al Paese? Su questi due punti oggi ragionano Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management. Nel Def di aprile è stato ipotizzato un deficit fiscale del -10% circa per il 2020, equivalente a un ricorso al debito per un importo per 160 miliardi, scrivono i due gestori, "senza considerare la quota aggiuntiva di deficit derivante dall'eventuale default degli emittenti garantiti dallo Stato". Le manovre fiscali comunitarie concordate fino a ora dagli Stati (ovvero Mes, Bei, Sure), una volta attivate entro l'estate dovrebbero nel complesso liberare risorse per 85 miliardi di euro nei confronti dell'Italia, ovvero circa la metà rispetto al nuovo fabbisogno, e quindi non sufficienti a bilanciare l'emissione di nuovo debito. Il Recovery Fund, ricordano i due gestori, "sarà determinante nel medio periodo, ma partirà non prima del 2021, salvo qualche finanziamento ponte".

Queste misure, "come si intuisce esaminando chi avrà interesse a farvi ricorso, perché si indebita sul mercato a costi più elevati, saranno anche sbilanciate nel breve termine a favore dei Paesi più duramente colpiti dal virus e che necessitano maggiormente di un sostegno comunitario, visti i diversi spazi di manovra fiscale a disposizione dei singoli Stati", scrivono Delitala e Piersimoni. La loro approvazione funge quindi da barometro di solidarietà e coesione politica, "ma da sole non garantiscono la sostenibilità del debito pubblico italiano, destinato a salire dal 135% del Pil ad almeno il 155%". Quindi da ora all'attivazione del fondo di salvataggio come farà l'Italia a coprire almeno 80 miliardi?

Se la Bce aumenterà a breve gli acquisti previsti dal programma PEPP sulla pandemia, grazie anche alla minaccia di oggi della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di aprire un procedimento di infrazione nei confronti della Germania, una copertura momentanea sui Btp si trova. Il PEPP, infatti, termina a dicembre 2020.

Gli esperti ricordano che politiche attuate fino a ora dalla Bce mantengono i tassi reali in territorio negativo, permettendo di tenere l'andamento del debito sotto controllo. Infatti, "gli acquisti di Titoli di Stato (pari a circa due terzi delle emissioni necessarie a finanziare la spesa fiscale del 2020), implicano che non debbano essere assorbiti dal mercato e che ne venga annullato il costo per il Tesoro perché le relative cedole vengono retrocesse dalla Banca d'Italia", che esegue l'80% degli acquisti per conto della Bce, al Tesoro italiano a fine anno.

Quindi "questo debito è come se non esistesse, né per gli effetti di stock né per quelli di flusso. Questa forma indiretta di monetizzazione del debito è attualmente un fenomeno globale ben più evidente negli Usa o Giappone. Il crescente debito mondiale emesso in questi mesi potrà essere eroso da inflazione, austerità (auspicabilmente poca) o default (si spera nessuno)", notano i gestori.

A questo punto emerge una domanda: che cosa accadrà quando (e se) la Bce reimmetterà nel mercato i titoli in portafoglio? "Nell'ipotesi che prevalgano le forze per l'integrazione su quelle centrifughe, tale quota di debito potrebbe essere un giorno riacquistata da un veicolo ad hoc che si finanzi emettendo obbligazioni sul mercato (con garanzie)", ipotizzano i due gestori di Pictet. Si tratterebbe di Eurobond sintetici, aggiungono. "Il fatto è che tutte le forme di intervento discusse, di natura fiscale o monetaria, sono già forme indirette di mutualizzazione dalle quali sarà impossibile tornare indietro senza traumi", concludono Delitala e Piersimoni.
 

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