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stefanofabb

GAIN/Welcome
marketinsight.it - USA - A GIUGNO ATTIVITÀ MANIFATTURIERA NEW YORK TOCCA I MINIMI DAL 2016
La Federal Reserve di New York ha comunicato che l'indice
Empire State Manufacturing, che misura l'andamento
dell'attività manifatturiera dello Stato di New York, nel mese
di giugno è sceso a -8,6 punti dai +17,8 di maggio. Il dato ha
deluso le attese degli analisti (11 punti) e ha segnato
la[...]


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Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
Le "emissioni patacca" nella Storia

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Milena Gabanelli e Luigi Offeddu - corriere.it

«Patacón», così lo battezzarono gli argentini al culmine della grande crisi fra il 2001 e il 2002. O anche, «cuasimoneda»: una pioggia di mini-buoni che avrebbero dovuto saldare i debiti pubblici, affiancando il «peso», la valuta nazionale disastrata. Ma prima ancora, nel 1908 a Bielefeld, in Germania, c’era stato il «Bethel-mark», valuta parallela usata per le compravendite in una grande istituzione che assisteva (e ancora assiste) malati di mente, epilettici, senzatetto, giovani con problemi sociali. O, sempre in Germania nel 1919, la «moneta fisiocratica», un foglietto rosa valido per un anno che tranquillizzava i suoi possessori con un’annotazione sul frontespizio: «Questa moneta vale nel commercio, nelle casse dello Stato e davanti ai tribunali come valore nominale a seconda del mese indicato». E poi: «dicembre 90 marchi, settembre 92 marchi, aprile 97, gennaio 99,50…».

I mini-bot per pagare i debiti............. (continua)

Il «Pataccone»: storia della moneta coniata in Argentina per uscire dalla crisi
 

Nemo trader

Forumer storico
Investing.com - Settimana da ‘attacco cardiaco’ per i mercati europei, con particolare attenzione alle riunioni delle banche centrali in cui si discutirà sui tassi di interesse. La Federal Reserve (Fed) si riunisce mercoledì, mentre giovedì sarà la volta della Banca d'Inghilterra (BoE) e della Banca del Giappone (BoJ).

Senza dubbio, tutta l'attenzione è focalizzata sulla Fed, messa alle strette dai mercati e dallo stesso presidente degli Stati Uniti Donald Trump, per abbassare i tassi.

Il mercato sta esaminando attentamente ogni nuovo dato economico pubblicati negli Stati Uniti, e il suo rapporto diretto con lo stato di salute dell’economia del paese.

Il dilemma di Jerome Powell, presidente della Fed, è complicato. "La Fed deve prendere una decisione: sostenere i livelli attuali e mantenere la calma, o suggerire che è andata troppo in fretta e dare un grosso scossone all’economia ", spiegano da Renta Markets.

Secondo questi esperti, "le aspettative sono molto più basse per un taglio dei tassi di interesse questa settimana. Il consenso prevede 3 tagli di 25 punti base ciascuno nelle riunioni di luglio, settembre e dicembre", pur sottolineando che "la Fed ha ridotto di 40 punti base all'1,9% la crescita prevista per il 2019". Quindi dovremo essere vigili per vedere cosa succede mercoledì.

"Si prevede che mercoledì la FOMC e successivamente nella conferenza stampa del suo presidente, Jerome Powell, verranno chiarite le intenzioni circa le loro azioni per evitare che il rallentamento dell'economia del paese possa portare ad una nuova recessione, una possibilità che i mercati sembrano già scontare", spiegano gli esperti di Link Securities.

Questi analisti avvertono che "il recente rimbalzo dei mercati azionari dopo la precedente correzione subita lo scorso maggio è stato principalmente il risultato delle aspettative degli investitori riguardo all'impegno delle banche centrali a continuare a sostenere la crescita economica con politiche accomodanti. Questo punto rappresenta il rischio che stiamo individuando a breve termine per i mercati azionari: che la Fed truffa le suddette aspettative degli investitori e non concede il taglio dei tassi atteso dai mercati. In questo caso ipotetico, le vendite tornerebbero sui mercati azionari, e lo farebbero con intensità".

Nel corso della prossima riunione del FOMC, "pensiamo che i membri della Fed, la maggior parte dei quali hanno sostenuto nei loro recenti interventi pubblici la possibilità di intervenire nuovamente per prevenire un ulteriore rallentamento economico - l'inflazione moderata gioca a favore di questa strategia - sosterranno tale scelta per non deludere i mercati finanziari, in un momento in cui una severa correzione potrebbe avere un impatto molto negativo sull'economia statunitense", aggiungono in Link Securities.

Inoltre, i mercati non si aspettano una soluzione a breve termine nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, "conflitto che sembra iniziare a pesare su entrambe le economie", concludono in Link Securities.

Scritto da: Investing.com
 

braga

Forumer storico
Ristrutturazione titoli di stato più facile in Europa dal 2022, ecco perché colpisce i BTp
Regole europee più agevoli in Europa per ristrutturare i debiti degli stati. E l'Italia rischia di uscirne la più colpita per i suoi BTp.
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Giuseppe Timpone
9 ore fa - 17 Giugno 2019, ore 08:20


I ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno approvato all’Ecofin di venerdì scorso una bozza di riforma dell’attuale disciplina che regola le emissioni di titoli di stato, tesa a rendere in futuro più facili i processi di ristrutturazione dei debiti sovrani. Il testo, che sarà pubblicato solo quando verranno chiariti i dubbi espressi da alcuni governi sull’interpretazione di alcune previsioni, consente per i bond emessi a partire dal 2022 una maggiore facilità per gli stati di ridurne il valore, tagliare le cedole e allungare la durata.





Come? Già dal 2013, con le cosiddette “CACs” (Clausole di Azione Collettiva) si era proceduto a una semplificazione per permettere agli stati di ristrutturare più agevolmente che in passato i bond, ma queste si applicano a non più del 45% delle emissioni annuali e, comunque, continuano a prevedere regole piuttosto rigide per il raggiungimento delle maggioranze necessarie all’assemblea degli obbligazionisti.
 

braga

Forumer storico
Debito pubblico: ristrutturazione possibile con le CACs, ecco cosa rischia l’investitore in BTp

Con l’ulteriore passo compiuto qualche giorno fa, la ristrutturazione diverrà più agevole, in quanto basterà in futuro convocare un’unica assemblea degli obbligazionisti per la sua approvazione o meno (“single -limb aggregated voting”), anziché ciascuna assemblea per ogni emissione, come avverrebbe ad oggi con le regole vigenti. In questo modo, non si perderebbe tempo nel procedere alla tagliola del valore nominale dei bond e/o delle cedole, nonché all’allungamento della durata. In più, il potere di blocco degli obbligazionisti nelle singole assemblee viene meno, visto che si voterebbe in un’unica assemblea che raggrupperebbe gli obbligazionisti di tutti i bond emessi.

Francia e Italia sono stati i due governi che hanno espresso maggiori perplessità. Una siffatta previsione, infatti, rischia di creare allarme tra gli investitori, in quanto renderebbe più concreta l’ipotesi di una ristrutturazione dei bond da parte degli stati più indebitati, tra cui proprio Italia e Francia.





Scontando un tale rischio, il mercato pretenderebbe un premio più alto per acquistarne i titoli di stato, provocando l’ampliamento degli spread. E’ quanto da tempo accade in Italia con i BTp, i cui rendimenti risultano ormai secondi solamente a quelli della Grecia, attestandosi per la scadenza decennale a 4-5 volte i livelli di emittenti semi-periferici come Spagna e Portogallo.
Rischi strutturali per i BTp
Non è certamente quanto servirebbe al nostro Paese per attirare capitali a costi contenuti. Con la nascita del governo Conte, in particolare, ad essere esploso è stato il rischio percepito di ridenominazione dei bond in lire, cioè di uscita dell’Italia dall’euro. Come facciamo a misurarlo? Attraverso i “credit default swaps”, i titoli che proteggono gli investitori dal rischio di credito. Quelli a 5 anni dell’Italia costano circa 216 punti base o il 2,16% dell’investimento. Parliamo dei cds emessi secondo ISDA (International Swaps Derivatives Association) 2014. Gli stessi cds a 5 anni e relativi ai BTp, ma emessi secondo ISDA 2003, costano poco meno di 135 bp o l’1,35%. Qual è la differenza?

Ristrutturazione debito pubblico, il cappio al collo dei risparmiatori italiani stretto da Germania e Francia

I cds ISDA 2003 proteggono dai rischi di un evento creditizio, nei quali non è contemplata l’ipotesi di ridenominazione dei titoli. Gli ISDA 2014, anche a seguito dell’introduzione delle CACs che includono espressamente proprio tale ipotesi, inglobano la ridenominazione tra i rischi, per cui la differenza o spread tra i due valori segnala il rischio atteso dal mercato che i BTp vengano rimborsati in una valuta diversa dall’euro alla scadenza, cioè in lire.





Fino alla metà di maggio 2018, tale spread si aggirava intorno allo 0,30% e fino al 2017 a non più dello 0,10%. Adesso, viaggia in area 0,80%, un livello in sé non alto, ma in decisa crescita nell’ultimo anno, segno che il mercato avrebbe preso sul serio le minacce del governo giallo-verde contro Bruxelles. E per quanto la UE rassicuri che le nuove regole, quando entreranno in vigore, “saranno neutrali per la maggior parte degli stati”, è proprio quel non appartenere alla maggioranza che rischia di provocare tensioni strutturali per i BTp, quali che siano i governi di turno.
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Nemo trader

Forumer storico
Teleborsa) - L'Italia deve "scongiurare" la procedura di infrazione UE e, per farlo, è necessaria "l'unità di intenti" di tutta la maggioranza. A dirlo è il premierGiuseppe Conte, a margine del salone aeronautico di Le Bourget, alle porte di Parigi.

"Dobbiamo lavorare, affrontare questo passaggio con assoluta unione e unità di intenti; dobbiamo scongiurare la procedura di infrazione", ha dichiarato il presidente del Consiglio, aggiungendo che è giunto il momento di "dare un messaggio politico all'UE".
 

Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
Buongiorno Ray :),che bei ricordi :band:e' un piacere rileggerti da fine QE1 :cin:,giusto in tempo per affrontare il prossimo QE2 :squalo: :band: :squalo:,nonostante oltre 330 ban :clava::ordine: molti sono riusciti ad arrivare a meta' percorso :car: spero di ritrovarli tutti ''anche'' qui ,per Draghi a ottobre il ban e' certo :sad::sad::cry::cry: io mi auguro di essere ancora tra voi :gossip::gossip:. A presto.:up:

Tranquillo, Baroni... non farti prendere dalla psicosi da ban...questo è un forum democratico, niente a che vedere con la censura sistematica dei post non conformi al mainstream sovranista... :maestro:

Tra l'altro, se non ricordo male, questa sezione fu inaugurata diversi anni fa da alcuni ammutinati del BountyFol
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n rotta di collisione con il comandante. Qui, l'articolo 21 della nostra amata Costituzione regna sovrano (da non confondere)
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