analisi macroeconomica
La Borsa italiana, partita stamattina in forte rialzo (+2,3%), ha azzerato le forti perdite accumulate nei primi due terribili mesi dell’anno. A metà marzo l’S&P/Mib perdeva il 37% ed era di gran lunga l’indice peggiore d’Europa: sono bastati meno di due mesi e ora l’indice S&P/Mib guadagna l’1% dal primo gennaio dopo aver messo a segno un recupero del 60%.
Di sicuro si è davanti a un inversione di tendenza. borse su e titoli a lunga su e tutto quello che ha portato a questo non arriva certo dalle notizie economiche, una peggiore dell’altra (la Ue oggi ha previsto una disoccupazione all’11,5% nel 2010 nella Zona euro), bensì da una miscela di fattori, tra cui alcuni di carattere psicologico, ma non per questo meno importanti.
I tassi sono scesi ai minimi storici: l’Euribor a 3 mesi è stato fissato oggi all’1,354%, nuovo minimo storico. Dal picco del 5,4% di ottobre (crack Lehman Brothers) si è soltanto scesi e sono rientrate le emergenze per tutti coloro che avevano per esempio stipulato un mutuo per la casa indicizzato a questo parametro.
La riduzione dei tassi non necessariamente si è trasferita sul costo di finanziamento di tutte le imprese. Il denaro è ridiventato giustamente una risorsa preziosa e le banche si guardano bene prima di prestarlo a chiunque. Il primo problema è darlo alle aziende sane.
I prezzi di energia e materie prime risalgono lentamente, segno di un ritorno alla normalità nei normali rapporti tra domanda e offerta. Un recupero è salutare ma dubitiamo che si torni a salire ai ritmi folli di due anni fa, con relativi benefici per i Paesi occidentali tutti notoriamente grandi consumatori.
Le recenti trimestrali americane hanno sbalordito gli addetti ai lavori, scopertisi improvvisamente troppo pessimisti. Molti analisti hanno sottostimato gli effetti positivi del calo delle materie prime e del controllo dei costi. Qualcuno, a difesa della svista, sostiene che i bilanci siano “alterati”, ma non si capisce perché ciò debba valere oggi e non due anni fa prima del crollo delle Borse.
. Tante banche Usa hanno pubblicato trimestrali nettamente migliori delle attese, eppure non diminuisce la preoccupazione sul loro stato di salute. Nulla da eccepire, giovedì 7 maggio si alzerà il sipario e sapremo ufficialmente se qualche banca dovrà ricorrere a un nuovo aumento di capitale.
ciao a tutti