Piano aiuti: accordo raggiunto tra Portogallo Ue-Bce-Fmi. Rimane l’incognita Finlandia
Intesa raggiunta. Dopo settimane di lavoro e di incontri, il Portogallo ha trovato un accordo con la Banca centrale europea (Bce), l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale su un pacchetto di aiuti pari a 78 miliardi di euro (nella parte bassa delle attese), spalmato su un triennio. Dopo l'Irlanda e la Grecia il Portogallo è così il terzo Paese membro all'interno dell'Eurozona ad arrendersi e ricorrere a un pacchetto di salvataggio per fronteggiare la crisi del debito. Un'intesa che arriva a quasi un mese di distanza dalla richiesta ufficiale di aiuti lanciata lo scorso 6 aprile dal premier dimissionario lusitano José Socrates.
Anche la notizia dell'accordo è stata ufficialmente data ieri sera proprio da Socrates, che ha presentato le sue dimissioni il 23 marzo dopo la bocciatura del piano di austerity. "Questo è un buon deal che difende il Portogallo", ha dichiarato il primo ministro lusitano, sottolineando, tuttavia, che "non esistono programmi di sostegno finanziario che non siano esigenti, e non implichino molto lavoro". Socrates ha inoltre rimarcato che le condizioni sembrano più clementi rispetto a quelle alla Grecia e all'Irlanda.
Al momento non si conoscono, tuttavia, i veri dettagli del deal (in termini di tassi di interesse e misure d'austerity). Si sa che il programma, come ha assicurato lo stesso Socrates, non prevede tagli ai salari del settore pubblico e a quelli minimi, la vendita da parte del governo di quote nella Caixa Geral de Depositos.
In base ai termini dell'intesa il deficit pubblico del Governo lusitano dovrà calare al 5,9% del Pil nell'anno in corso, al 4,5% nel 2012 e al 3% nel 2013. Nel mese di marzo, prima che il Governo cadesse, Lisbona aveva indicato un deficit al 4,6% nel 2011, al 3% per l'anno prossimo e al 2% nel 2013.
Adesso la palla passa nelle mani dell'Ecofin, che si riunirà il prossimo 16 maggio. Una vera e propria corsa contro il tempo: la riunione dell’Eurogruppo si terrà, infatti, circa tre settimane prima delle elezioni in Portogallo in agenda il 5 giugno e un mese prima rispetto alla scadenza di giugno dei titoli pubblici.
Ma sull’esito finale dell’operazione c’è un’incognita, che si chiama Finlandia. "La posizione della Finlandia rimane incerta - sottolineano gli analisti di Ubs -. I fondi messi a disposizione dall'European Financial Stability Facility hanno bisogno di un via libera all'unanimità. I ministri delle finanze si incontreranno il 16 maggio per votare gli aiuti, e sembra improbabile che la Finlandia abbia un Governo entro quella data".
Un buon test per il Portogallo arriverà già oggi con l’asta per 750-1.000 milioni di titoli a tre mesi. Sempre sul fronte debiti sovrani, rimane incerto e complesso lo scenario per la Grecia. L’Ecofin si è già mosso e ha chiesto entro l’estate una valutazione sulla sostenibilità del debito del Paese ellenico al Fondo monetario internazionale.
Portogallo colloca 1,117 miliardi di titoli a 3 mesi ad un tasso più basso del previsto
L'asta portoghese di Bt a 3 mesi è andata bene secondo quanto annunciato da Chiara Cremonesi, fixed income strategist di Unicredit. Lisbona ha venduto un ammontare maggiore di quello offerto, ad un tasso del 4,652
04 maggio 2011 ore 12:22
L’asta portoghese di Bt a 3 mesi è andata bene secondo quanto annunciato da Chiara Cremonesi, fixed income strategist di Unicredit. Lisbona ha venduto un ammontare maggiore di quello offerto, ad un tasso del 4,652%, inferiore rispetto a quello registrato sul mercato secondario prima dell’emissione (4,83%).
L’esperta aggiunge che l’esito positivo dipende soprattutto dall’annuncio sul pacchetto di aiuti accordati al Paese da Ue e Fmi, percepito positivamente dai mercati. L’asta mette tuttavia mette comunque in evidenza la pressione che c’è stata ultimamente sulla periferia, visto che il rendimento ha registrato un aumento di 60 pb rispetto all’emissione precedente.