patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
N.DARVAS
Tra le attività umane a me note, non ve n'è una verso cui la gente abbia un approccio più irrazionale della borsa
Le Borse ripiegano in difesa
Inflazione e timori di un rallentamento congiunturale indeboliscono i listini. In calo tecnologici e finanziari, bene i farmaceutici. Il Pil cinese continua a correre ed emergono i primi segnali di surriscaldamento dell’economia.
L’inflazione ha rialzato la testa su entrambe le sponde dell’Oceano, portando incertezza in Borsa. I prezzi al consumo nella zona euro sono balzati dello 0,7% in marzo rispetto a febbraio, registrando il maggior incremento mensile dal gennaio 1999. Gli economisti hanno quindi rivisto le stime dall’1,6 all’1,7% su base annua. Negli Stati Uniti l’incremento mensile è stato dello 0,5%, quello tendenziale dell’1,6%, battendo le attese e rendendo più probabile un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve tra l’estate e l’autunno.
La crescita dell’inflazione, unita al rallentamento dell’economia, è una delle maggiori preoccupazioni dei gestori, secondo l’ultimo sondaggio di Merrill Lynch. Ma lo sconcerto è causato anche dal ritorno del rischio terroristico e dalla situazione irachena. Tutti questi fattori hanno portato volatilità in Borsa, con l’indice Msci World che ha perso l’,8% nell’ultima settimana (al 15 aprile).
Dopo il rally di martedì, i mercati hanno ripiegato su posizioni difensive, a scapito di tecnologici e finanziari e a vantaggio dei farmaceutici, che sono considerati i titoli che potranno far meglio in caso di rialzo dei tassi negli Stati Uniti. L’hi-tech è stato penalizzato anche dalle notizie deludenti provenienti dai colossi mondiali come Intel e Ibm, che hanno deluso le attese sul primo trimestre 2004.
La prospettiva dell’avvicinarsi di un rialzo dei tassi americani ha provocato una discesa dell’euro, che si è portato sotto 1,19 contro il dollaro, ai minimi da cinque mesi, per poi risalire intorno a quota 1,20, nonostante le dimissioni di Ernest Welteke da presidente della Bundesbank. A determinare il nuovo rafforzamento è stato l’inatteso calo della fiducia dei consumatori americani. In base all'indagine preliminare per il mese di aprile a cura dell'università di Michigan l'indicatore è sceso a 93,2 rispetto al 95,8 finale di marzo, a fronte di un’attesa di 96,5.
Secondo l’ultimo sondaggio di Merrill Lynch, i gestori si attendono, per la prima volta dopo l’epidemia di polmonite atipica, che l’economia cinese rallenterà il
prossimo anno. Tuttavia, gli ultimi dati, hanno mostrato che la corsa continua. Nei primi tre mesi del 2004, il Prodotto interno lordo (Pil) ha registrato un rialzo del 9,7%, battendo le aspettative degli economisti (+9,2%) e alimentando le preoccupazioni sull'inflazione. Spinto da una crescita degli investimenti e da una forte domanda domestica, il Pil cinese ha raggiunto 2,71 trilioni di yuan (328 miliardi di dollari).
I timori sono di un surriscaldamento dell’economia e alcuni segnali si sono già manifestati in determinati settori come l’immobiliare. Gli investitori continuano, comunque, ad essere attratti dal mercato cinese. “Quest’anno sarà contrassegnato dall’entrata in Borsa di molte importanti società, soprattutto del comparto finanziario e delle telecomunicazioni”, spiega Cyrus Golpayegani, gestore azionario Eurasia di Raiffeisen Capital Management. “E gli investitori internazionali hanno lasciato intendere chiaramente di voler partecipare attivamente a queste operazioni”.
dati attesi per le 16 in USA
US ore 16.00 Indice anticipatore marzo
Precedente 0.0% m/m
Consenso +0.3% m/m
N.DARVAS
Tra le attività umane a me note, non ve n'è una verso cui la gente abbia un approccio più irrazionale della borsa
Le Borse ripiegano in difesa
Inflazione e timori di un rallentamento congiunturale indeboliscono i listini. In calo tecnologici e finanziari, bene i farmaceutici. Il Pil cinese continua a correre ed emergono i primi segnali di surriscaldamento dell’economia.
L’inflazione ha rialzato la testa su entrambe le sponde dell’Oceano, portando incertezza in Borsa. I prezzi al consumo nella zona euro sono balzati dello 0,7% in marzo rispetto a febbraio, registrando il maggior incremento mensile dal gennaio 1999. Gli economisti hanno quindi rivisto le stime dall’1,6 all’1,7% su base annua. Negli Stati Uniti l’incremento mensile è stato dello 0,5%, quello tendenziale dell’1,6%, battendo le attese e rendendo più probabile un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve tra l’estate e l’autunno.
Dopo il rally di martedì, i mercati hanno ripiegato su posizioni difensive, a scapito di tecnologici e finanziari e a vantaggio dei farmaceutici, che sono considerati i titoli che potranno far meglio in caso di rialzo dei tassi negli Stati Uniti. L’hi-tech è stato penalizzato anche dalle notizie deludenti provenienti dai colossi mondiali come Intel e Ibm, che hanno deluso le attese sul primo trimestre 2004.
La prospettiva dell’avvicinarsi di un rialzo dei tassi americani ha provocato una discesa dell’euro, che si è portato sotto 1,19 contro il dollaro, ai minimi da cinque mesi, per poi risalire intorno a quota 1,20, nonostante le dimissioni di Ernest Welteke da presidente della Bundesbank. A determinare il nuovo rafforzamento è stato l’inatteso calo della fiducia dei consumatori americani. In base all'indagine preliminare per il mese di aprile a cura dell'università di Michigan l'indicatore è sceso a 93,2 rispetto al 95,8 finale di marzo, a fronte di un’attesa di 96,5.
Secondo l’ultimo sondaggio di Merrill Lynch, i gestori si attendono, per la prima volta dopo l’epidemia di polmonite atipica, che l’economia cinese rallenterà il
prossimo anno. Tuttavia, gli ultimi dati, hanno mostrato che la corsa continua. Nei primi tre mesi del 2004, il Prodotto interno lordo (Pil) ha registrato un rialzo del 9,7%, battendo le aspettative degli economisti (+9,2%) e alimentando le preoccupazioni sull'inflazione. Spinto da una crescita degli investimenti e da una forte domanda domestica, il Pil cinese ha raggiunto 2,71 trilioni di yuan (328 miliardi di dollari).
dati attesi per le 16 in USA
US ore 16.00 Indice anticipatore marzo
Precedente 0.0% m/m
Consenso +0.3% m/m