patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
INDRO MONTANELLI
La cultura è come il denaro: se ce l'hai non ne parli
A Wall Street non bastano Goldman Sachs e PalmOne
Al termine di una seduta altalenante Wall Street chiude di poco sotto i livelli di ieri, nonostante alcune notizie positive provenienti dal fronte dei risultati aziendali. Così il Dow Jones termina a quota 10.063,64 (-0,01%), mentre il più ampio S&P500 è a 1.093,91 (-0,14%). Più ampio il calo del Nasdaq (grafico, a quota 1.901,8 (-0,42%), mentre il Russel 2000 riesce a mantenersi in terreno positivo chiudendo a 560,92 punti (+0,35%). Dal canto suo l’oro risale fino ai 420 dollari per oncia, mentre il petrolio sale a 37,25 dollari al barile. Infine i T-bond restano di poco sotto ai valori di ieri, con il rendimento sul benchmark a 10 anni al 3,71% e quello sul trentennale al 4,67%, mentre sul mercato dei cambi i rapporti euro/dollaro e dollaro/yen restano stabili.
Le tensioni per quanto riguarda il rischio terrorismo e i positivi annunci di Goldman Sachs (GS) e PalmOne (PLMO), entrambe in grado di offrire risultati superiori alle aspettative, finiscono dunque per equivalersi in una giornata ancora priva di qualsivoglia dato macro.
Tra i componenti del Dow si nota lo stato di grazia di Boeing (BA), che sale del 2%, di Altria (MO), a +1% e Jp Morgan Chase (JPM) che chiude a +1,2%. Al contrario McDonald’s (MCD), che ieri era stato uno dei pochi titoli a non chiudere in rosso, perde invece l’1,6%. Montagne russe anche tra i titoli tecnologici, con il sottoindice del settore dei semiconduttori che giunge a perdere fino all’1,6% prima di chiudere in recupero dello 0,8%. Più in generale i titoli in crescita finiscono per superare quelli in calo per 19 a 12 sul Nyse e per 17 a 13 sul Nasdaq, nonostante gli indici potessero far pensare a una prevalenza di segni negativi che di fatto non c’è mai stata nel corso della seduta. In recupero, tra i settori, il trasporto aereo, lunedì pesantemente venduto dopo i deludenti dati del traffico di febbraio, mentre anche le infrastrutture di rete, i trasporti e le società chimiche finiscono col segno più.
A livello di singoli titoli si mettono in luce sia Goldman Sachs, la cui trimestrale si aggiunge a quelli di Bear Stearns (BSC) e di Lehman Brothers (LEH), rese note la scorsa settimana, sia PalmOne, i cui risultati battono le aspettative. Nel caso di PalmOne la riduzione delle perdite è sufficientemente forte da
indurre Bear Stearns a migliorare il giudizio sul titolo da “underperform” a “peer perform”, notizia che fa ulteriormente salire il titolo, che chiude a 17,83 dollari per aizone (+29%). Sotto i riflettori anche The Walt Disney Company (DIS), dopo la richiesta di sei fondi pensione di incontrare i vertici della società per dissipare alcune dei dubbi emersi sul numero uno, Michael Eisner, dopo il mezzo voto di sfiducia degli azionisti all’ultima assemblea del 3 marzo scorso. Il titolo, tuttavia, non pare risentire della notizia e chiude in salita di alcuni centesimi di dollaro. Quanto alle operazioni di finanza straordinaria, poi, Jones Apparel Group (JNY) ha annunciato poco prima dell’apertura di aver lanciato un’Opa ostile da 297 milioni di dollari in contanti su Maxwell Shoe (MAXS), il cui titolo chiude così in rialzo di oltre due punti percentuali, anche perché il consiglio di amministrazione di Maxwell ha già fatto sapere di voler rigettare l’offerta ritenendola indadeguata. Tra i titoli della grande distribuzione organizzata Wal-Mart (WMT) ha annunciato oggi il lancio del suo sito per lo scarico di brani musicali a pagamento al costo di 88 centesimi di dollaro a canzone, una notizia che se fa bene al numero uno della distribuzione a stelle e strisce pesa su Apple (AAPL), in lieve calo, che proprio al successo del suo I-Tune, dove è possibile scaricare brani a 99 centesimi di dollaro, deve gran parte del suo rialzo di questi mesi. Infine Cisco Systems (CSCO) sale dell’1,4% dopo la notizia dell’upgrade da parte degli analisti di Janney Montgomery Scott da “hold” a “buy” motivato col fatto che il recente calo delle quotazioni, nonostante le prospettive di crescita rimangano intatte, hanno creato una buona occasione di acquisto sul titolo.
INDRO MONTANELLI
La cultura è come il denaro: se ce l'hai non ne parli
A Wall Street non bastano Goldman Sachs e PalmOne
Al termine di una seduta altalenante Wall Street chiude di poco sotto i livelli di ieri, nonostante alcune notizie positive provenienti dal fronte dei risultati aziendali. Così il Dow Jones termina a quota 10.063,64 (-0,01%), mentre il più ampio S&P500 è a 1.093,91 (-0,14%). Più ampio il calo del Nasdaq (grafico, a quota 1.901,8 (-0,42%), mentre il Russel 2000 riesce a mantenersi in terreno positivo chiudendo a 560,92 punti (+0,35%). Dal canto suo l’oro risale fino ai 420 dollari per oncia, mentre il petrolio sale a 37,25 dollari al barile. Infine i T-bond restano di poco sotto ai valori di ieri, con il rendimento sul benchmark a 10 anni al 3,71% e quello sul trentennale al 4,67%, mentre sul mercato dei cambi i rapporti euro/dollaro e dollaro/yen restano stabili.
Le tensioni per quanto riguarda il rischio terrorismo e i positivi annunci di Goldman Sachs (GS) e PalmOne (PLMO), entrambe in grado di offrire risultati superiori alle aspettative, finiscono dunque per equivalersi in una giornata ancora priva di qualsivoglia dato macro.
Tra i componenti del Dow si nota lo stato di grazia di Boeing (BA), che sale del 2%, di Altria (MO), a +1% e Jp Morgan Chase (JPM) che chiude a +1,2%. Al contrario McDonald’s (MCD), che ieri era stato uno dei pochi titoli a non chiudere in rosso, perde invece l’1,6%. Montagne russe anche tra i titoli tecnologici, con il sottoindice del settore dei semiconduttori che giunge a perdere fino all’1,6% prima di chiudere in recupero dello 0,8%. Più in generale i titoli in crescita finiscono per superare quelli in calo per 19 a 12 sul Nyse e per 17 a 13 sul Nasdaq, nonostante gli indici potessero far pensare a una prevalenza di segni negativi che di fatto non c’è mai stata nel corso della seduta. In recupero, tra i settori, il trasporto aereo, lunedì pesantemente venduto dopo i deludenti dati del traffico di febbraio, mentre anche le infrastrutture di rete, i trasporti e le società chimiche finiscono col segno più.
A livello di singoli titoli si mettono in luce sia Goldman Sachs, la cui trimestrale si aggiunge a quelli di Bear Stearns (BSC) e di Lehman Brothers (LEH), rese note la scorsa settimana, sia PalmOne, i cui risultati battono le aspettative. Nel caso di PalmOne la riduzione delle perdite è sufficientemente forte da
indurre Bear Stearns a migliorare il giudizio sul titolo da “underperform” a “peer perform”, notizia che fa ulteriormente salire il titolo, che chiude a 17,83 dollari per aizone (+29%). Sotto i riflettori anche The Walt Disney Company (DIS), dopo la richiesta di sei fondi pensione di incontrare i vertici della società per dissipare alcune dei dubbi emersi sul numero uno, Michael Eisner, dopo il mezzo voto di sfiducia degli azionisti all’ultima assemblea del 3 marzo scorso. Il titolo, tuttavia, non pare risentire della notizia e chiude in salita di alcuni centesimi di dollaro. Quanto alle operazioni di finanza straordinaria, poi, Jones Apparel Group (JNY) ha annunciato poco prima dell’apertura di aver lanciato un’Opa ostile da 297 milioni di dollari in contanti su Maxwell Shoe (MAXS), il cui titolo chiude così in rialzo di oltre due punti percentuali, anche perché il consiglio di amministrazione di Maxwell ha già fatto sapere di voler rigettare l’offerta ritenendola indadeguata. Tra i titoli della grande distribuzione organizzata Wal-Mart (WMT) ha annunciato oggi il lancio del suo sito per lo scarico di brani musicali a pagamento al costo di 88 centesimi di dollaro a canzone, una notizia che se fa bene al numero uno della distribuzione a stelle e strisce pesa su Apple (AAPL), in lieve calo, che proprio al successo del suo I-Tune, dove è possibile scaricare brani a 99 centesimi di dollaro, deve gran parte del suo rialzo di questi mesi. Infine Cisco Systems (CSCO) sale dell’1,4% dopo la notizia dell’upgrade da parte degli analisti di Janney Montgomery Scott da “hold” a “buy” motivato col fatto che il recente calo delle quotazioni, nonostante le prospettive di crescita rimangano intatte, hanno creato una buona occasione di acquisto sul titolo.