Thread Ufficiale delle Diete e dei Regimi Alimentari (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
da oggi i rimedi erboristici hanno vita dura....


01/05/2011 - SALUTE LE REGOLE EUROPEE
Medicinali vegetali da oggi in vendita solo quelli certificati

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Negli ultimi anni il business delle cure alternative è cresciuto e vale 150 miliardi









L'Ue: "Così i cittadini
saranno più tranquilli"
Le ong: "Vietano le erbe
per favorire l'industria"


MARCO ZATTERIN

CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
La linea della Commissione europea è che da oggi «i cittadini possono essere tranquilli del fatto che i medicinali vegetali tradizionali che acquistano sono sicuri». L’organizzazione non governativa Avaaz, una delle tante sigle globali che hanno dichiarato guerra ai Ventisette in difesa della farmacia alternativa, ritiene invece che «si stiano vietando molte erbe curative, impedendo rimedi certi per favorire i profitti dell’industria».

Il dossier è ingarbugliato e la disputa è insidiosa perché mescola esigenze sanitarie, scelte personali e affari miliardari.

I governi proteggono i consumatori o la lobby del banco?

Lo scontro, come si vede, è duro quanto aperto.

L’oggetto del contendere è la direttiva numero 24 approvata l’11 marzo 2004 dal Consiglio dei ministri dell’Ue, ovvero dai responsabili dei governi degli stati membri (quel giorno l’Italia era rappresentata da due ministri berlusconiani, Rocco Buttiglione e Antonio Marzano).

Il testo disciplina il mercato dei «Medicinali vegetali tradizionali», nuova categoria giuridica dalle radici millenarie che spazia dalla calendula al ginseng, elementi cardine della nuova medicina che negli ultimi anni si è diffusa a spese del business chimico (150 miliardi il fatturato mondiale stimato). Semplice il principio a monte della delibera: «Tutti i medicinali necessitano di un’autorizzazione per la messa in commercio. Gli articoli naturali non possono costituire eccezione».

Il legislatore ha introdotto una «procedura semplificata» di registrazione dei «medicinali vegetali tradizionali», compresi quelli cinesi, tibetani e ayurvedici, che aggira l’obbligo di sottoporli a test di sicurezza e prove cliniche.
Sono esclusi dall’esame preventivo i prodotti di erboristeria, gli estratti vegetali e quelli utilizzati come integratori alimentari elaborati con piante officinali.

È insomma solo una parte del mercato ad essere compresa nella direttiva.

Non gli alimenti, ma quella che sfida le pastiglie da laboratorio.

La norma prescrive che per poter vendere un «medicinale vegetale tradizionale» occorre fornire prove sufficienti da cui risulti che il prodotto in questione non è nocivo, e dimostrare che sia stato usato a scopo terapeutico per almeno 30 anni, di cui almeno 15 anni nell’Ue. Secondo Bruxelles, è un percorso meno oneroso rispetto alla trafila imposta ai farmaci ordinari, pertanto «non mette fuori mercato i piccoli produttori». Il costo, dice l’Ue, varia da paese a paese, da 5 a 20 mila euro a titolo. Chi contesta la legge parla di cifre dieci volte superiori.

Fonti europee argomentano che proprio per agevolare il mercato alternativo, è stato assicurato un periodo transitorio di sette anni conclusosi ieri a mezzanotte. Da stamane, «un medicinale vegetale non registrato o autorizzato non può essere venduto», il che restringe il campo ai circa 150 prodotti regolarizzati in Europa negli ultimi tre anni, uno solo dei quali è italiano: il Pelargonium sidoides, pianta sudafricana utilizzata per le infezioni delle vie respiratorie. Tutto qui? I dati sono vaghi. «I certificati sono responsabilità nazionale - spiega un portavoce comunitario - e i dati complessivi non sono stati raccolti». In pratica, al momento, i consumatori non sanno esattamente cosa acquistare.

«I pazienti possono avere fiducia», insiste il commissario Ue alla Salute, John Dalli, parecchio contestato da molti per la posizione pro Ogm e la limitata propensione alla trasparenza delle etichette alimentari. Non ci credono quelli di Avaaz che da tre giorni raccolgono firme per far saltare tutto. Ne servono un milione e ieri sera erano già oltre le 400 mila. «La disposizione - spiega l’Ong - metterà al bando diverse erbe, costringendo molti di noi a sostituirle con farmaci che incrementano i ricavi delle aziende farmaceutiche».

«È vero che si è scoperto che alcuni prodotti contenevano pesticidi o correttori chimici - fanno notare alla Alliance for Natural Health -, ma è anche vero che si sono alzate barriere che impediranno l’accesso di parecchi farmaci, soprattutto quelli provenienti da paesi non pratici delle regole europee». Le organizzazioni dei consumatori contestano la soglia dei 15 anni, che «taglia fuori tutti i medicinali meno noti». «Le erbe vengono trattate come prodotti di sintesi - denuncia il sito di Naturmedica e saranno proibiti tutti gli integratori erboristici con significativi livelli di vitamine e minerali». Un disastro? Michael McIntyre, presidente della Associazione europea dei consumatori di medicine tradizionali, pratica un altrettanto tradizionale cerchiobottismo: «Ci sarà un impatto importante sui consumatori e i loro fornitori», spiega. Però «adesso sapremo esattamente cosa c’è nel botticino, cosa che prima non succedeva».
 

tontolina

Forumer storico
come sapete in Europa ci sono Due Piante vietate
una è la Kanapa .....che fu proibita dagli interessi americani della carta [insomma poichè non riuscivano a competere ... hanno preferito uccidere l'avversario come è loro abitudine]
l'altra è la STELVIA che è un dolcificante naturale che non ha controindicazioni e può essere assunto anche dai DIABETICI[ credo che ci sia lo zampino dell'industria dell'aspartame]
 

mostromarino

Guest
Come rendere appetibili cinque porzioni di vegetali al dì

FABRIZIO VAGHI [email protected]
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Si sa, le raccomandazioni alimentari parlano di 5 porzioni al giorno di vegetali, dando la preferenza alla verdura cruda. Ciò significa che a tutti i pasti, pranzo o cena che sia, dovremmo consumare una porzione di insalata. Ma è veramente così? La risposta corretta a questa domanda è “dipende”! Vediamo perché.
Visto che l’alimentazione dovrebbe rappresentare un piacere e non un sacrificio, bisogna provare a lavorare molto sul gusto, partendo da questo paragone: l’insalata verde è come la pasta in bianco. Chi mangerebbe tutti i giorni, a tutti i pasti, un piatto di pasta in bianco? Pochissimi, e lo stesso discorso vale per l’insalata verde. Non è quindi l’ingrediente che fa la differenza, ma il condimento. E allora, dobbiamo trovare un condimento che appaghi il gusto e trasformare le nostre porzioni di verdura miste, colorate, ricche di ingredienti che le rendano uniche e speciali. Come accade per una carbonara, un’amatriciana, una pasta al ragù. A questo proposito, possiamo pensare di impreziosire le porzioni di verdura con i germogli. Non pensiamo solamente ai germogli di soia, perché ce ne sono davvero un’infinità: germogli di leguminose (piselli, lenticchie, fagioli, soia…), di semi (alfa alfa, girasole…), di cereali (grano saraceno, orzo, avena, segale…) o anche di verdure, come per esempio i broccoli, i cui germogli sono altamente protettivi nei confronti della salute e nella spiccata protezione verso i tumori.
Tutti hanno caratteristiche ampiamente positive grazie ad aminoacidi, vitamine idro (B, C) e liposolubili (A, D), enzimi, oligoelementi come magnesio, fosforo, ferro. E la loro coltivazione potrebbe rappresentare anche un gioco da fare con figli o nipotini. Ecco così un semplice esempio di un super alimento in grado di darci il “turbo” e invogliarci al consumo di verdura: perché più elementi troveremo in grado di appagarci il palato e più sarà semplice raggiungere l’obiettivo citato dalle raccomandazioni alimentari.
Più elementi troviamo per appagare il palato e più sarà semplice mangiare sano
 

patatina 77

Creatore di UGC
Ot- i dati di qualche anno fa (purtroppo) relativi all'importazione della canapa per il fabbisogno della realizzazione di manufatti nel nostro paese si aggira nell'ordine dei 4 miliardi di euro.
Soldi sottratti all'agricltura e all'indotto.
Certamente una cifra non indifferente considerando che la canapa non ha eguali per quanto riguarda corde tessuti ecc... ma solo palliativi.
76 sono le specie ufficiali di canapa, i nuovi cultivar hanno tenori di thc che per farsi una canna bisogna fumarne una rotoball. Che dire.
 

Ignatius

sfumature di grigio
Ho trovato un canale Youtube con il mio Franco Berrino preferito (Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva, Istituto Nazionale Tumori, Milano)
[ame="http://www.youtube.com/watch?v=cTzfZOwJAUY&feature=related"]YouTube - ‪E' vero che il latte fa bene alle ossa?‬‏[/ame]


E poi, il blog di uno dei miei nutrizionisti preferiti, Nico Valerio: scrive (lungamente) di un argomento per soli maschi.
Alimentazione Naturale: PROSTATA. Prove da soia, tè verde, curcuma e altri cibi anti-cancro, ma?



E infine c'è l'utile allegato, per non dimenticare.
 

Allegati

  • prevenzione_alimentare_dei_tumori.pdf
    27,5 KB · Visite: 275

tontolina

Forumer storico
come sapete in Europa ci sono Due Piante vietate
una è la Kanapa .....che fu proibita dagli interessi americani della carta [insomma poichè non riuscivano a competere ... hanno preferito uccidere l'avversario come è loro abitudine]
l'altra è la STELVIA che è un dolcificante naturale che non ha controindicazioni e può essere assunto anche dai DIABETICI[ credo che ci sia lo zampino dell'industria dell'aspartame]

aspartame appunto
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=Tm0XKvVdaxg&feature=related]‪ASPARTAME, COCA COLA ZERO E GHIANDOLA PINEALE‬‏ - YouTube[/ame]
 

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