Thread serissimo Macroeconomico: Liquidità, Inflazione e Asset (2 lettori)

f4f

翠鸟科
Secondo me non e' che non hanno impatto , e' che per aver un'impatto 100 devono iniettare 1000 (invece che 100) e se non lo facessero si creerebbe una spirale deflazionistica....ovviamente iniettare 1000 ha i suoi rischi e da quello che dicevano e continuano a trasmettere al mercato hanno intenzione di attuare immediatamente manovre di retromarcia nel caso ci fossero segni di spirali inflazionistiche.... camminano sulla fune .... :mumble: (come vado?)


:up:

meglio di Bernanke, imho :D
 

Ignatius

sfumature di grigio
Secondo me non e' che non hanno impatto , e' che per aver un'impatto 100 devono iniettare 1000 (invece che 100) e se non lo facessero si creerebbe una spirale deflazionistica....


(come vado?)

Non son sicuro se son d'accordo :mmmm: (a parte che, coi tuoi occhi blu, puoi scrivere quel che vuoi e io ti darò sempre ragione :)).

Ovvero: e se la sequenza fosse:
1) si interrompe l'iniezione di liquidità
2) l'inflazione (prezzi al consumo) non ne risente, ma le bolle si sfonfiano?

Sarebbe coerente con la mia ipotesi (e forse quella di zazen), ovvero che gli aumenti / diminuzioni di liquidità, negli ultimi anni, non impattano sull'economia né sull'inflazione, bensì sugli asset finanziari e immobiliari, al rialzo o al ribasso.


Ma riavvolgiamo un po' il nastro. Pensiamo a quand'ero giovane: si studiava il miracolo economico giapponese: l'impiego a vita, la collaborazione anziché il conflitto, financo una sorta di "clientelismo" preferito all'anonimo "mercatismo"... Al corso di Sociologia ci insegnarono che il Giappone era "filosoficamente" il posto più vicino all'Italia (salvo diverse eccezioni, quali la supremazia del Gruppo sull'Individuo ecc., ma è OT).

Vabbé, comunque sia: poi il Giappone si accorse che c'era una terrificante bolla immobiliare.
In un sistema economico occidentale/liberale (USA, Europa), probabilmente i prezzi degli immobili sarebbero scesi repentinamente.
Molte banche, che avevano erogato i mutui ipotecari, sarebbero fallite.
Diversi rami secchi sarebbero stati tagliati.
Un paio di anni di PIL al -5/-10%, e poi si sarebbe ripartiti.

In Giappone no.
La Banca centrale iniziò a pompare liquidità ma, come accade oggi, non ci fu inflazione (intesa come "variazione dei prezzi dei beni di consumo").
I tassi di interesse andarono talvolta sotto lo zero.
Per di più il Governo aumentò la spesa pubblica e ridusse le tasse, ma anche questo fu vano.
Il PIL non si mosse.
Il Giappone visse per lustri in una situazione di tassi zero, inflazione (apparente) zero, crescita bassa.


Secondo la mia teoria, non è vero che nel Giappone degli anni '90 le politiche monetarie espansive non causarono inflazione.
Semplicemente, le politiche monetarie espansive impedirono la fisiologica deflazione che avrebbe dovuto "sanare" il mercato immobiliare.


Quindi, torniamo a bomba: ha senso che un qualunque Governatore di Banca Centrale venga giudicato "bravo" (o "fortunato") se immette liquidità nel sistema senza che ciò causi aumenti dei prezzi al consumo? Non si dovrebbe anche valutare se le sue politiche stiano alterando (gonfiando, o tenendo artificialmente alti) i prezzi di alcuni asset finanziari / immobiliari?


Chiosa: in Italia i proprietari di case sono la percentuale più alta del mondo, mi sa, per cui alzare o tenere artificialmente alti i prezzi delle case ha un limitato impatto sociale.
Ma in altre nazioni dove l'affitto è più diffuso dell'acquisto, una manovra di questo genere favorisce i plutocrati immobiliari massonici ebraici sionisti MarioMonti.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Uffa, domande e non risposte. :( :sad:




In sintesi:
1) sta crescendo la domanda (e l'offerta) di prodotti ad alta elasticità
2) siamo in bolla
3) le banche ricevono quattrini ma non li impiegano.
Sull'opzione(3), sarei d'accordo con te in linea di massima, ma in questa fase mi pare che le banche ricevano quattrini a tassi quasi-zero, per cui si possono ben accontentare di finanziare i debiti statali (al 2-3-4%, a seconda).
Tre opzioni non fanno una risposta deterministica. :( :sad:


Finalmente una certezza: andate a kagàre è, deterministicamente parlando, un'attività da ripetere. Possibilmente ogni giorno.


E qui mi riallaccio allo spunto del sommo superbaffone.
Può darsi che il mercato salga non perché è invaso di liquidità a tasso quasi-zero, bensì perché i fondamentali sono buoni.
Il che supporterebbe l'ipotesi (1) di gipa, oppure il fatto che l'inflazione viene misurata male.

Io propongo di tornare ai fondamentali, perché il discorso va un po' in loop, secondo me.

Gli utili delle corporation salgono, OK. Ma quanto sono "veri" questi fondamentali? Quanto sono sostenibili?

Ovvero, con un esempio concreto: se le finanziarie USA, beneficiarie di liquidità semigratis, non stessero - secondo alcune Ca$$andre - creando una bolla dei finanziamenti per l'acquisto delle automobili in perfetto stile "Lehman Brothers Real Estate 2008", come sarebbero gli utili delle varie Chrysler / Ford / GM?

La mia teoria è che, senza gli 85 billions, Chrysler / Ford / GM dovrebbero farsi una durissima guerra sui prezzi per accaparrarsi i clienti (non potendo contare su clienti sub-prime. Ci sarebbe deflazione...

E ciò supporterebbe la mia teoria: in realtà c'è inflazione artificiale nelle quotazioni di borsa.
E, per di più, nel caso delle auto USA, manca deflazione, che è come dire che, rispetto a condizioni non "drogàte", c'è inflazione.



Quando parte lo spin-off sulla trappola della liquidità? :mumble:

Mhhh non mi sarò spiegato bene... non ci sono risposte univoche ma possibilità diverse che si possono combinare in base alle diverse aspettative e quelle da me elencate sopno le ipotesi più probabili ma non uniche che si possono verificare per effetto dell'inflazione monetaria.

Poi ognuno di noi ha le sue opinioni; a mio modo di vedere i rischi deflazionistici sono molto più alti degli inflazionistici perchè la leva del debito è ancora troppo elevata e perchè ci sono evidenti eccessi produttivi..
 

gipa69

collegio dei patafisici
Non son sicuro se son d'accordo :mmmm: (a parte che, coi tuoi occhi blu, puoi scrivere quel che vuoi e io ti darò sempre ragione :)).

Ovvero: e se la sequenza fosse:
1) si interrompe l'iniezione di liquidità
2) l'inflazione (prezzi al consumo) non ne risente, ma le bolle si sfonfiano?

Sarebbe coerente con la mia ipotesi (e forse quella di zazen), ovvero che gli aumenti / diminuzioni di liquidità, negli ultimi anni, non impattano sull'economia né sull'inflazione, bensì sugli asset finanziari e immobiliari, al rialzo o al ribasso.


Ma riavvolgiamo un po' il nastro. Pensiamo a quand'ero giovane: si studiava il miracolo economico giapponese: l'impiego a vita, la collaborazione anziché il conflitto, financo una sorta di "clientelismo" preferito all'anonimo "mercatismo"... Al corso di Sociologia ci insegnarono che il Giappone era "filosoficamente" il posto più vicino all'Italia (salvo diverse eccezioni, quali la supremazia del Gruppo sull'Individuo ecc., ma è OT).

Vabbé, comunque sia: poi il Giappone si accorse che c'era una terrificante bolla immobiliare.
In un sistema economico occidentale/liberale (USA, Europa), probabilmente i prezzi degli immobili sarebbero scesi repentinamente.
Molte banche, che avevano erogato i mutui ipotecari, sarebbero fallite.
Diversi rami secchi sarebbero stati tagliati.
Un paio di anni di PIL al -5/-10%, e poi si sarebbe ripartiti.

In Giappone no.
La Banca centrale iniziò a pompare liquidità ma, come accade oggi, non ci fu inflazione (intesa come "variazione dei prezzi dei beni di consumo").
I tassi di interesse andarono talvolta sotto lo zero.
Per di più il Governo aumentò la spesa pubblica e ridusse le tasse, ma anche questo fu vano.
Il PIL non si mosse.
Il Giappone visse per lustri in una situazione di tassi zero, inflazione (apparente) zero, crescita bassa.


Secondo la mia teoria, non è vero che nel Giappone degli anni '90 le politiche monetarie espansive non causarono inflazione.
Semplicemente, le politiche monetarie espansive impedirono la fisiologica deflazione che avrebbe dovuto "sanare" il mercato immobiliare.


Quindi, torniamo a bomba: ha senso che un qualunque Governatore di Banca Centrale venga giudicato "bravo" (o "fortunato") se immette liquidità nel sistema senza che ciò causi aumenti dei prezzi al consumo? Non si dovrebbe anche valutare se le sue politiche stiano alterando (gonfiando, o tenendo artificialmente alti) i prezzi di alcuni asset finanziari / immobiliari?


Chiosa: in Italia i proprietari di case sono la percentuale più alta del mondo, mi sa, per cui alzare o tenere artificialmente alti i prezzi delle case ha un limitato impatto sociale.
Ma in altre nazioni dove l'affitto è più diffuso dell'acquisto, una manovra di questo genere favorisce i plutocrati immobiliari massonici ebraici sionisti MarioMonti.

In Giappone hanno abbassato i tassi ma essendo in una spirale deflazionistica l'effetto è stato pressochè nullo e i tassi reali sono rimasti positivi per un sakko di tempo in quanto politiche ZIRP o altrimenti dette QE sono state implementate solo dagli anni 2000. Inoltre trattasi di economia parecchio chiusa...
 

Ignatius

sfumature di grigio
Mhhh non mi sarò spiegato bene... non ci sono risposte univoche ma possibilità diverse che si possono combinare in base alle diverse aspettative e quelle da me elencate sopno le ipotesi più probabili ma non uniche che si possono verificare per effetto dell'inflazione monetaria.

Tranqui, zio: anche a me piacciono più le sfumature di grigio ai bianco/neristi. :up:

In Giappone hanno abbassato i tassi ma essendo in una spirale deflazionistica l'effetto è stato pressochè nullo e i tassi reali sono rimasti positivi per un sakko di tempo in quanto politiche ZIRP o altrimenti dette QE sono state implementate solo dagli anni 2000. Inoltre trattasi di economia parecchio chiusa...

Ah, ecco, la sequenza è diversa... Però, se ti rileggi, hai scritto "In Giappone hanno abbassato i tassi ma essendo in una spirale deflazionistica l'effetto è stato pressochè nullo"... che, nel mondo accademico, è un nonsenso.
In un mondo accademico:
- se l'inflazione è alta, abbassando i tassi si impenna
- se l'inflazione è zero, abbassando i tassi si alza
- se si è in deflazione, abbassando i tassi si azzera (o diventa inflazione).
Fatto sta che l'inflazione, così come normalmente intesa, anche in quel caso se n'è impippata dei tagli dei tassi.

Secondo me si potrebbe ipotizzare (quasi algebricamente) che, se invece - per assurdo - i tassi fossero stati alzati, l'inflazione sarebbe rimasta immutata, ma sarebbero scesi i prezzi degli asset finanziari (e forse anche immobiliari). :mumble:
 

gipa69

collegio dei patafisici
Tranqui, zio: anche a me piacciono più le sfumature di grigio ai bianco/neristi. :up:



Ah, ecco, la sequenza è diversa... Però, se ti rileggi, hai scritto "In Giappone hanno abbassato i tassi ma essendo in una spirale deflazionistica l'effetto è stato pressochè nullo"... che, nel mondo accademico, è un nonsenso.
In un mondo accademico:
- se l'inflazione è alta, abbassando i tassi si impenna
- se l'inflazione è zero, abbassando i tassi si alza
- se si è in deflazione, abbassando i tassi si azzera (o diventa inflazione).
Fatto sta che l'inflazione, così come normalmente intesa, anche in quel caso se n'è impippata dei tagli dei tassi.

Secondo me si potrebbe ipotizzare (quasi algebricamente) che, se invece - per assurdo - i tassi fossero stati alzati, l'inflazione sarebbe rimasta immutata, ma sarebbero scesi i prezzi degli asset finanziari (e forse anche immobiliari). :mumble:

Mhhhhh non è detto.. ipoteticamente i tassi alti avrebbero potuto attirare investitori che pensando ad una forza della valuta potevano posizionarisi sul Reits giapponese evitando in parte la deflazione... :mumble:
E' un ipotesi per assurdo a mio modo di vedere ma sai mai dire mai...

Per quanto riguarda le riflessioni accademiche preferisco lasciarle agli accademici: se stampi moneta ed essa va alle banche ed esse non la mettono in circolo non si produce alcuna inflazione se non una crescita delle masse monetarie più strette; se la monet dalle banche va per qualche motivo ai conti correnti (crescita salariale o capitalismo diffuso) e questi restano li depositati con tassi a zero crescono le masse monetarie più larghe ma non si produce inflazione.

Sono esempi limiti ma per capire che i motivi per cui si produce o non si produce inflazione dalla stampa della moneta possono essere mesmerici...
 

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