TERRORISMO: i crimini di USA e Nato in 14 minuti. Criminali di guerra..dal 45 ad oggi. (1 Viewer)

tontolina

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La Nato dietro l’attacco turco in Siria
Manlio Dinucci

Germania, Francia, Italia e altri paesi, che in veste di membri della Ue condannano la Turchia per l’attacco in Siria, sono insieme alla Turchia membri della Nato, quest'ultima mentre era già in corso l’attacco, ha ribadito il suo sostegno ad Ankara. Lo ha fatto ufficialmente il segretario generale della Nato Jean Stoltenberg, incontrando l’11 ottobre in Turchia il presidente Erdoğan e il ministro degli esteri Çavuşoğlu.
«La Turchia è in prima linea in questa regione molto volatile, nessun altro Alleato ha subito più attacchi terroristici della Turchia, nessun altro è più esposto alla violenza e alla turbolenza proveniente dal Medioriente», ha esordito Stoltenberg, riconoscendo che la Turchia ha «legittime preoccupazioni per la propria sicurezza».
Dopo averle diplomaticamente consigliato di «agire con moderazione», Stoltenberg ha sottolineato che la Turchia è «un forte Alleato Nato, importante per la nostra difesa collettiva», e che la Nato è «fortemente impegnata a difendere la sua sicurezza».
A tal fine – ha specificato – la Nato ha accresciuto la sua presenza aerea e navale in Turchia e vi ha investito oltre 5 miliardi di dollari in basi e infrastrutture militari. Oltre a queste, vi ha dislocato un importante comando (non ricordato da Stoltenberg): il LandCom, responsabile del coordinamento di tutte le forze terrestri dell’Alleanza
Stoltenberg ha evidenziato l’importanza dei «sistemi di difesa missilistica» dispiegati dalla Nato per «proteggere il confine meridionale della Turchia», forniti a rotazione dagli Alleati. A tale proposito il ministro degli esteri Çavuşoğlu ha ringraziato in particolare l’Italia. E’ dal giugno 2016 che l’Italia ha dispiegato nella provincia turca sudorientale di Kahramanmaraş il «sistema di difesa aerea» Samp-T, coprodotto con la Francia.
Una unità Samp-T comprende un veicolo di comando e controllo e sei veicoli lanciatori armati ciascuno di otto missili. Situati a ridosso della Siria, essi possono abbattere qualsiasi velivolo all’interno dello spazio aereo siriano. La loro funzione, quindi, è tutt’altro che difensiva.
Lo scorso luglio la Camera e il Senato, in base a quanto deciso dalle commissioni estere congiunte, hanno deliberato di estendere fino al 31 dicembre la presenza dell’unità missilistica italiana in Turchia.
Stoltenberg ha inoltre informato che sono in corso colloqui tra Italia e Francia, coproduttrici del sistema missilistico Samp-T, e la Turchia che lo vuole acquistare.
A questo punto, in base al decreto annunciato dal ministro degli Esteri Di Maio di bloccare l’export di armamenti verso la Turchia, l’Italia dovrebbe ritirare immediatamente il sistema missilistico Samp-T dal territorio turco e impegnarsi a non venderlo alla Turchia.
Continua così il tragico teatrino della politica, mentre in Siria continua a scorrere sangue. Coloro che oggi inorridiscono di fronte alle nuove stragi e chiedono di bloccare l’export di armi alla Turchia, sono gli stessi che voltavano la testa dall’altra parte quando lo stesso New York Times pubblicava una dettagliata inchiesta sulla rete Cia attraverso cui arrivavano in Turchia, anche dalla Croazia, fiumi di armi per la guerra coperta in Siria (il manifesto, 27 marzo 2013).

Dopo aver demolito la Federazione Jugoslava e la Libia, la Nato tentava la stessa operazione in Siria. La forza d’urto era costituita da una raccogliticcia armata di gruppi islamici (fino a poco prima bollati da Washington come terroristi) Essi affluivano nelle province turche di Adana e Hatai, confinante con la Siria, dove la Cia aveva aperto centri di formazione militare. Il comando delle operazioni era a bordo di navi Nato nel porto di Alessandretta. provenienti da Afghanistan, Bosnia, Cecenia, Libia e altri paesi.
Tutto questo viene cancellato e la Turchia viene presentata dal segretario generale della Nato come l’Alleato «più esposto alla violenza e alla turbolenza proveniente dal Medioriente».
(il manifesto, 15 ottobre 2019)

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tontolina

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i crimini di USA e Nato in 14 minuti. Criminali di guerra..dal 45 ad oggi.

Facebook l'ha bloccato!
la Censura all'azione!
Non dobbiamo essere informati delle atrocità che commette la Nato anche con l'appoggio indiscusso dei politicanti assassini europei
gli stessi poi che fanno le "vergini cucce" e fingono di inorridire davanti a tanti morti.

e non è la prima volta che gli USA tradiscono i Curdi che ora disperati si rivolgono alla russia
 

tontolina

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tontolina

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Generali francesi contro la NATO.


Pronunciamiento dell’Armée
titolo originale
NATO 2030: “Fermare questo folle treno prima che sia troppo tardi!”

In una lettera aperta a Jens Stoltenberg, Segretario generale della NATO, diversi alti ufficiali militari si sono raggruppati nella rivolta del Cercle de Réflexion Interarmées contro il progetto NATO 2030 che ci sta lanciando contro Cina e Russia. Lo riproduciamo qui:
Giovedì 18 febbraio 2021 ci è stato presentato lo studio “NATO 2030”, prodotto su vostra richiesta. Indica quali dovrebbero essere le missioni della NATO per i prossimi dieci anni. Fin dalle prime righe , sembra che l’intero orientamento della NATO poggi sul paradigma di una doppia minaccia, una russa, presentata come già operante oggi, l’altra cinese, potenziale e futura. Due principali linee emergono da questo studio.
Il primo è “ l’arruolamento” degli europei contro una presunta impresa di dominio planetario della Cina, in cambio della protezione americana dell’Europa contro la minaccia russa che incombe su di essa.https://casavo.com/it/offerta-gratu...tm_campaign=seller_all_desktop&obOrigUrl=true
Il secondo è l’aggiramento della regola del consenso, con diversi accorgimenti: operazioni nelle coalizioni dei volenterosi; attuazione di decisioni che non richiedono più il consenso; e soprattutto la delega di autorità al SACEUR (Supreme Allied Commander Europe, ossia al comando americano in Europa, con l’argomento dell’efficienza e dell’accelerazione del processo decisionale.

La lettura di questo progetto “NATO 2030” mette in luce un monumento di pacifica malafede, di tranquilla disinformazione e strumentalizzazione di questa “minaccia russa” – una “minaccia” pazientemente creata e continuamente alimentata e mantenuta, al fine di “mettere in riga” l’europeo. alleati dietro gli Stati Uniti, in vista della lotta incombente con la Cina per l’egemonia mondiale. Questo è il motivo per cui, signor Segretario generale, prima di ogni altra considerazione sul futuro come proposto nel progetto NATO 2030, è importante fare il punto sulle cause e sulla realtà di questa minaccia russa, con alcuni richiami storici.

La storia non inizia nel 2014, ed è prova di incrollabile malafede storica riguardante le relazioni euro-russo-americane, da passare in una sola frase (proprio all’inizio del paragrafo “Russia” direttamente dal “costruttivo partnership ” che sarebbe stata lanciata dalla NATO all’inizio degli anni ’90 alla “annessione della Crimea alla Russia nel 2014”, come se nulla fosse accaduto tra il 1991 e il 2014, tra” la Russia gentile “dell’epoca e il di oggi malvagio” orso russo “. È infatti la NATO che, a partire dagli anni ’90, a marce forzate s’è allargata verso Est, certamente su richiesta dei paesi interessati, ma nonostante le assicurazioni date alla Russia nel 1991 durante la firma del Trattato di Mosca; è la NATO che anno dopo anno ha avvicinato i suoi eserciti ai confini della Russia, approfittando della decomposizione dell’ex URSS. È stata ancora la NATO che, senza alcun mandato delle Nazioni Unite, ha bombardato la Serbia per 78 giorni, con più di 58.000 sortite aeree, e questo sulla base di una vasta operazione di manipolazione e d’intox da parte di alcuni servizi segreti dell’Alleanza, (il cosiddetto piano serbo “Potkova” e l’affare Racak), avviando così, contro ogni legittimità internazionale, la creazione di un Kosovo indipendente strappandone parte. il suo territorio a uno stato sovrano, in nome del diritto dei popoli all’autodeterminazione, umiliando così la Russia attraverso il suo alleato serbo.
Questo principio sarebbe di geometria variabile, quando si tratta di Crimea composta da oltre il 90% di russi e che si unisce alla Russia senza sparare un colpo?

È stata la NATO che nel 2008, forte della sua dinamica “conquista dell’Est”, che ha rifiutato la mano tesa dalla Russia per un nuovo “Patto di sicurezza europeo” che mirava a risolvere i conflitti irrisolti negli Stati Uniti. Abkhazia, Ossezia del Sud, in cambio di una certa neutralità da Georgia, Ucraina, Moldova – vale a dire dall’immediato “entroterra” russo – nei confronti della NATO.
 

tontolina

Forumer storico
Avete fregato lo scemo a mani basse
Cina e Russia: G7 e NATO sono il passato
 

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