Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls (1 Viewer)

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翠鸟科
goooood morning bbbanda !!

ok Gipaz, pomeriggio aggiusto :)
Fernà perdonami, ma mi pareva fosse una cosa off-limits :help: :help:
MissT. checcevoffà ... siamo una comune da anni, ci son cose intime fra noi, ce batsa un cenno ormai ... :lol::lol::lol: l'unico tuo periglio è che ne fai parte pure tu :)
 

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翠鸟科
L’autocritica del Fmi e il caso Italia


Il giusto equilibrio tra aggiustamento e crescita è da tempo argomento all’ordine del giorno nella risposta alla crisi dell’euro, figurando in primo piano anche nel dibattito elettorale italiano. Gli argomenti sono però spesso manichei, se non largamente emotivi, come denotano le parole «rigore» e «austerità». Se la scelta fosse semplicemente tra austerità e crescita, chi mai sceglierebbe la prima? Evidentemente, le cose non sono così semplici e non si tratta di una facile scelta tra due opzioni binarie.
Ben venga quindi un lavoro di ricerca approfondito che cerchi di far luce sulla questione. A maggior ragione quando il lavoro è firmato da un economista rinomato e protagonista di rilievo nella gestione della crisi, qual è il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Olivier Blanchard. È di questi giorni un suo paper, con co-autore Daniel Leigh del dipartimento ricerca del Fmi, dal titolo astruso («Errori Previsionali di Crescita e Moltiplicatori Fiscali») ma dal contenuto concreto. La ricerca fa seguito a – e conferma – uno studio già apparso nel World Economic Outlook dell’ottobre scorso, che indicava come i piani di aggiustamento fiscale nella zona euro avevano avuto un impatto negativo sulla crescita nettamente superiore a quanto originariamente stimato.

Va innanzitutto riconosciuto al Fmi il merito di essere disposto a mettere in discussione il proprio lavoro e riconoscere eventuali errori. Paul Krugman, solitamente non tenero col Fondo, lo ha fatto, aggiungendo: «La cosa più inquietante è quanti pochi altri protagonisti siano disposti a fare altrettanto», additando i leader europei.
Quali, in sostanza, le conclusioni del paper di Blanchard-Leigh? Si tratta, come intitolato con clamore dal Washington Post, di «uno sbalorditivo mea culpa del capo economista Fmi sull’austerità» o, più modestamente, di uno studio tecnico le cui implicazioni di politica economica sono limitate, come suggerito dal Financial Times? Vi è della verità in entrambe le letture. Il lavoro verte sulla stima dei moltiplicatori fiscali, cioè del rapporto fra una riduzione del deficit pubblico e la crescita dell’economia. I modelli usati dalla troika per i programmi di aggiustamento dei Paesi euro si basavano su un moltiplicatore intorno allo 0,5: cioè stimavano che un punto di taglio nel deficit avrebbe implicato una minore crescita di circa mezzo punto.











:eek:
 

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翠鸟科
Parigi, più flessibilità nel lavoro


Possibilità di adattare i contratti in tempo di crisi e oneri più pesanti sulle assunzioni a breve
I sindacati (con due defezioni) e gli imprenditori varano l’intesa








il gipaz diceva che la crisi era prefabbricata

lo scopo, togliere diritti ai lavoratori EU, Ita ma anche F e D .... :rolleyes:
 

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翠鸟科
Piazza Affari si prepara al test-elezioni


Da luglio, azioni e titoli di Stato italiani hanno mostrato rialzi mai visti - Il voto per le politiche potrebbe tuttavia interrompere la tendenza
Gli investitori internazionali s’aspettano una maggioranza che rispetti gli impegni con l’europa










Si è liberi di pensare che lo spread non «ci importi» e che sia «un imbroglio», come ha dichiarato Silvio Berlusconi, ma la realtà è purtroppo diversa. Dal picco del 25 novembre 2011, ossia poco prima delle dimissioni del precedente governo, il rendimento medio dei titoli di Stato italiani è sceso di circa 5 punti percentuali. Significa che da quel livello (di picco) il Tesoro risparmierebbe quasi 15 miliardi il primo anno e assai di più con il passare degli anni fino a un risparmio (teorico) di quasi 100 miliardi annui a regime: ossia quattro volte l’importo raccolto con l’Imu.


Certo il merito di tutto questo è più di Mario Draghi che di Mario Monti,



Piaccia o non piaccia, i mercati esercitano una "tirannia" economica e politica che è pressoché inevitabile in un sistema liberista, specie se si ha un debito collocato all’estero. E i mercati, i cui attori sono semmai più inclini al pensiero conservatore che a quello delle sinistre, nel loro pragmatismo diffidano delle politiche populiste: nella fattispecie, temono che dalle prossime elezioni possa crearsi una situazione di ingovernabilità o, peggio, che possa uscire vincente una coalizione di forze non in sintonia con le regole che l’Europa s’è data.





Per questo motivo l’attenzione degli investitori sta diventando dominante e potrebbe fra poco influenzare fortemente i mercati, se dai sondaggi dovessero arrivare indicazioni allarmanti. Se la simpatia per Monti è fin troppo scoperta tra gli investitori internazionali, la probabile vittoria del centrosinistra non è tuttavia considerata un fattore negativo, specie se dovesse comportare un’alleanza con le formazioni di centro.





E, come è avvenuto per le elezioni presidenziali americane, si sono già attivati i bookmaker.

L’inglese StanJames paga Berlusconi premier 7,5 volte la posta (era 5 prima di Natale), Monti 5,5 e Bersani 1,29, dandolo dunque quasi per certo.
 

MissT

Forumer storico
...
L’inglese StanJames paga Berlusconi premier 7,5 volte la posta (era 5 prima di Natale), Monti 5,5 e Bersani 1,29, dandolo dunque quasi per certo.


a quando risale? a ieri o due giorni fa? sta cosa che Berlusconi ha fatto faville da Santoro... non mi convince proprio.... io dico che prende una batosta.... ma molto probabilmente non ci capisco un tubo :rolleyes::rolleyes: come sempre:lol:
 

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