TAV-Incredibile Azione Violenta di una Manifestante No TAV ai Danni delle Forze dell' (1 Viewer)

tontolina

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Un pluripregiudicato vegliava sulla Tav

Un pluripregiudicato vegliava sulla Tav - Cronaca - Gazzetta di Reggio


Per 11 anni è stato il custode del cantiere. Dopo gli accertamenti è stato spostato alla manutenzione. Faro sugli appalti
stazione
tav
mediopadana
indagini










di Enrico Lorenzo Tidona
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REGGIO EMILIA
Come mai per 11 anni il ruolo di custode del cantiere della stazione della Tav Mediopadana - il più grande della storia recente di Reggio - è stato ricoperto da un pluripregiudicato? E come mai dopo le indagini dei carabinieri di Reggio lo stesso uomo è stato rimpiazzato per venire poi assunto da un’agenzia interinale di Roma come manutentore e addetto alla sistemazione del verde sempre alla stazione di Mancasale (dove lavora tutt’ora)?
Domande che hanno portato all’apertura di un filone di indagine coordinata dal procuratore capo di Reggio Giorgio Grandinetti, scaturita dagli accertamenti svolti nel febbraio del 2012 dalla direzione provinciale del lavoro e dal reparto operativo dei carabinieri di Reggio. La loro attenzione si era subito soffermata sul 59enne Giuseppe La Vaccara, originario di Catania e residente a Reggio, pluripregiudicato con una pesante condanna nel 1991 per un omicidio risalente al 1983. Durante gli accertamenti del 2012, La Vaccara lavorava stabilmente come guardiano del cantiere, regolarmente assunto dal 2001 al 2010 dalla Rodano Consortile (non coinvolta nelle indagini) e in seguito dalla Cimolai, ditta di Pordenone incaricata dell’appalto per la costruzione della stazione che verrà inaugurata sabato prossimo.
Un’assunzione caldeggiata dall’esterno per una disabilità mentale dell’uomo, nonostante le titubanze da parte della società friulana. Per 11 anni La Vaccara ha svolto un ruolo centrale nei cantieri, riportando gli ingressi di persone e mezzi nell’apposito registro. Un compito che non gli spettava, secondo l’articolo 22 della legge 646/82, da cui deriva la contestazione a Salvatore De Luna, amministratore della Cimolai. La norma prevede che «l’eventuale custodia dei cantieri installati per la realizzazione di opere pubbliche deve essere affidata a persona provvista della qualifica di guardia particolare giurata». Requisito del quale La Vaccara - condannato in passato anche per associazione a delinquere, detenzione di arma da fuoco e altri reati - non disponeva non essendo guardia giurata, ma che non gli ha impedito, secondo le indagini, di essere presente ininterrottamente dal 2001 in poi nel cantiere Tav e poi in quello della Mediopadana. Inoltre, nelle indagini svolte per reati commessi tra gli anni Ottanta e Novanta, l’uomo era ritenuto un possibile affiliato alla cosca catanese dei Curtosi: sospetti ai quali non è seguita però alcuna condanna. Ancora oggi La Vaccara risulta presente nel cantiere, con ruolo diverso e contratto a tempo determinato.
C’è poi un filone minore di indagini, per presunte irregolarità sulla gestione dei subappalti, che vede altre tre persone inserite nell’inchiesta. Si tratta di Antonio Simbari, originario del Crotonese, amministratore unico della Si.To - noto a Reggio per essere salito il 24 febbraio 2012 su un traliccio del cantiere della Tav per protestare contro i mancati pagamenti - Giovanni Capuci, già presidente della Scarl Sermidese nel Mantovano e Daniele Vegetti, amministratore unico della Vegetti Sns di Piacenza. A loro è contestato l’articolo 21 della legge 646/82: nel cantiere di Mancasale avrebbero lavorato dipendenti della Si.To Costruzioni come distaccati, tuttavia per questo tipo di contratto, secondo gli inquirenti, mancherebbero i presupposti. Inoltre, Italferr avrebbe concesso l’autorizzazione al subappalto senza aver chiesto le informazioni antimafia obbligatorie. Anche queste ipotesi al vaglio della Procura, che se confermate si tradurranno in una sanzione pecuniaria.
 

big_boom

Forumer storico
condannato in passato anche per associazione a delinquere, detenzione di arma da fuoco e altri reati

con un curriculum del genere in italia fai carriera :up:

mi domando solo perche' non fa politica :mmmm:
 

tontolina

Forumer storico
ma questi sono poliziotti o delinquenti?

ma questi sono poliziotti o delinquenti?

“Ci hanno chiusi con due cariche e bersagliati con una pioggia di lacrimogeni – ha raccontato – poi sono stata colpita da una manganellata alle spalle e trascinata a terra. Una volta nel cantiere ho detto che avevo bisogno di un medico, ma mi hanno nuovamente insultata e portata al pronto soccorso soltanto quattro ore dopo”. “Dieci minuti di follia”, ha concluso la ragazza, “Ho ricevuto una manganellata in faccia, mi hanno toccata nelle parti intime e mi hanno insultata”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/22/tav-tweet-del-senatore-pd-giuste-manganellate-molestia-inventata/663633/#.Ue5JH7yi1qo.facebook
 

tontolina

Forumer storico
Lo scrittore ex di Lotta Continua inneggia alle azioni dei No Tav,


e da destra parte l’attacco al “cattivo maestro”

lui scherza: “Boicottaggio? Pensavo di peggio. In fondo è meglio del rogo”…



BOICOTTA CHI MOLLA - ESPOSITO (PDL): “ERRI DE LUCA VUOLE SABOTARE LA TAV? ALLORA

Paolo Griseri per "la Repubblica"
Erri de luca

«Sabotare la Tav tra Torino e Lione», dice lo scrittore Erri De Luca. «Boicottate i suoi libri», reagisce il senatore del Pdl Giuseppe Esposito.



Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi all'Huffington Post dall'ex esponente di Lotta Continua hanno dunque creato un caso.

Che diventa letterario perché nella giornata di ieri alcuni intellettuali vicini a De Luca si sono schierati con lui su Twitter esprimendogli solidarietà.


«La val di Susa è una valle stuprata e militarizzata dove gli abitanti non altro altri mezzi per reagire se non il sabotaggio», aveva dichiarato De Luca nei giorni scorsi commentando l'appello del Procuratore di Torino, Giancarlo Caselli.

Caselli aveva accusato proprio gli intellettuali di assistere in silenzio, quando non addirittura di appoggiare con dichiarazioni e appelli i gruppi violenti che da ogni parte d'Italia arrivano in valle per assaltare il cantiere di Chiomonte con molotov e bombe carta, intimidendo con agguati notturni gli operai che lavorano al cantiere della Tav.

Le dichiarazioni di De Luca sono valse l'annuncio di querela da parte di Ltf, la società comune tra i governi italiano e francese che sta scavando le gallerie. De Luca ieri ha ironizzato osservando che quando si annunciano le querele è perché si preferisce «far lavorare l'ufficio stampa al posto di quello legale ».


Giuliano Foglia, direttore editoriale di Feltrinelli ha difeso il suo autore sul sito Affariitaliani. it affermando che «quasi mai i boicottaggi ottengono i risultati che si prefiggono» e che in ogni caso «non è mai una buona cosa annunciare boicottaggi di libri».

In appoggio a De Luca si sono schierati con un semplice tweet Massimo Carlotto e il gruppo dei Wu Ming.
GIANCARLO CASELLI E PIERO GRASSO ..... due facce uguali di un medesimo Q

Un'appassionata difesa è venuta anche dalla scrittrice Loredana Lipperini secondo la quale sarebbe improprio definire De Luca «ex di Lotta Continua». Dopo averne scritto sul suo blog,
Lipperatura, Lipperini parlando con Affari Italiani, aggiunge il suo sconcerto per «il silenzio dei colleghi « intellettuali su questa vicenda.

Erri de Luca ha preso la querelle con filosofia: «C'è un senatore che vuole boicottare i miei libri? Beh, mi aspettavo di peggio. In fondo il boicottaggio è meglio del rogo».

Naturalmente tutto questo «non cambia di una virgola le cose che ho detto sulla val di Susa e che ripeto e confermo».
Giancarlo Caselli che qualcuno dice troppo legato alla setta massonica della rosa rossa ....

L'ultima parola è del senatore del Pdl, Giuseppe Esposito che in serata si rammarica perché «un intellettuale della sensibilità che dimostra De Luca abbia deciso di chiudere gli occhi di fronte alle aggressioni e alle minacce. De Luca, che ha vissuto il Sessantotto in Lotta Continua, dovrebbe ricordare le morti e gli sfasci di quel periodo».

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tontolina

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Tav, ai domiciliari la presidente di Italferr Maria Rita Lorenzetti

Maria Rita Lorenzetti, due volte governatrice con il Pd, ai domiciliari: pericolo di reiterazione del reato





Maria Rita Lorenzetti, attuale presidente di Italferr, è stata arrestata questa mattina e condotta ai domiciliari, coinvolta nell'inchiesta sul nodo fiorentino dell'alta velocità.
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Per due volte presidente della Regione Umbria con il Partito Democratico, la donna - a quanto aveva spiegato in un primo momento il suo legale, Luciano Ghirga - era accusata di inquinamento probatorio. È poi emerso che la misura cautelare è stata decisa per evitare il rischio di reiterazione del reato.
L'indagine portata avanti dalla procura di Firenze ha coinvolto 31 persone e portato a molte perquisizioni su tutto il territorio italiano. La Lorenzetti aveva già ricevuto un avviso di garanzia, dove si ipotizzavano i reati di corruzione, associazione a delinquere e abuso di ufficio. [PD=PDL... sono tutti ladri e hanno trovato un filone d'oro nell'alta velocità e in val di Susa massacrano la popolazione perchè si rifiuta di farsi derubare ulteriormente a favore di una certa mafia politica]
Secondo l'accusa, la presidente di Italferr avrebbe spinto perché venissero pagate due società impegnate nei lavori che ancora non avevano visto quanto spettava loro. In cambio avrebbe ottenuto alcuni favori professionali per il marito. La difesa sostiene invece che i "vantaggi per il marito" siano "assolutamente inesistenti".
Provvedimenti sono stati notificati anche al geologo Valter Bellomo, a Furio Saraceno (Nodavia), Valerio Lombardi (Italferr), al consulente Alessandro Coletta e a Aristodemo Busillo della Seli.







 
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