Tassi, QE e carry trade (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
la crisi di liquidità attuale delle banche USA è stata improvvisa e talmente repentina da far aumentare perfino il costo delle operazioni swap verso altre valute: il costo di prendere in prestito dollari dando in prestito euro (o altre valute, come Sterlina, Yen, Dollaro australiano) è praticamente raddoppiato in una settimana.

FED nel CAOS e PANICO dopo l’esplosione dei tassi REPO. Operazioni di emergenza

Dalla scorsa notte un po’ di caos e di panico è sceso nel sistema bancario americano, con un’esplosione del tasso REPO. Questi tassi sono essenziali perchè sono i tassi di rifinanziamento del sistema bancario USA e la scorsa notte sono letteralmente esplosi,



Si tratta di un incidente simile a quello accaduto in Cina nel 2013 e che allora mandò in crisi il sistema bancario prima dell’intervento della PBOC.

Ora veniamo al CAOS ed al PANICO. Di fronte a questa situazione la FED di New York , che si occupa delle operazioni sul mercato aperto, ha:

  1. prima annunciato un’operazione di REPO aperta a tutto il sistema bancario per rimandare i tassi quasi a zero dal 10% raggiunto, con un’iniezione di 75 miliardi di dollari, da effettuarsi fra le 9.30 e le 9,45 tempo della East Coast;
  2. dopo 15 minuti LO HA CANCELLATO per motivi tecnici;
  3. quindi l’ha rifissata ritardandola di mezzora.
Il panico ed il caos sono evidenti, come un problema di organizzazione alla FED, perchè questa è la seconda operazione che viene ad essere cancellata per motivi tecnici in breve tempo (c’è stato un ritardo nelle operazioni POMO ,cioè di riacquisto permamente, non un bel segno).

Quindi la FED interviene pesantemente sul mercato per la prima volta in un decennio.

Una Operazione REPO sul mercato aperto è un’operazione classica con cui la Banca Centrale compra titoli dalle banche iniettando liquidità. Questo dovrebbe calmare il mercato interbancario e fornire fondi e sicurezza, evitando che le banche cessino di prendere a prestito l’una dall’altra facendo saltare tutto il sistema. Qualcuno ha fatto notare che la crisi di liquidità attuale delle banche USA è stata improvvisa e talmente repentina da far aumentare perfino il costo delle operazioni swap verso altre valute: il costo di prendere in prestito dollari dando in prestito euro (o altre valute, come Sterlina, Yen, Dollaro australiano) è praticamente raddoppiato in una settimana.



Perchè questo è successo? Perchè questa fortissima scarsità di dollari? Pochi ne hanno chiara l’idea, ma potrebbe esserci il combinarsi di più cause:

  • troppi titoli di stato, per l’aumento del debito pubblico, hanno drenato la liquidità, ;
  • periodo di pagamento delle tasse, con ulteriore richiesta di liquidità e privati ed aziende che hanno venduto titoli alla banche per avere cash;
  • molti dealer hanno venduto alle proprie controparti bancarie i titoli perchè ritengono siano al massimo.
Tutto questo ha drenato liquidità lentamente a partire da giugno, quando vi erano stati i primi segnali di stress, ma il sistema è andato avanti come la famosa rana bollita……
 

tontolina

Forumer storico
REPO RATE: la FED interviene a gamba tesa! E non è un bel segnale!
Scritto il 17 settembre 2019 alle 23:13 da Danilo DT



Tutti in attesa della risposta di Powell dopo il convinto sostegno espansivo fronte BCE di Draghi. E domani già avremo indicazioni più chiare su tassi di interesse e possibile Quantitative Easing.
E allora perché allarmarsi oggi?
In realtà è proprio quando si interviene “a sorpresa” che bisogna leggere tra le righe e cercare di capire cosa diavolo sta accadendo.
Innanzitutto è necessaria una premessa.
Ci sono certe operazioni predisposte dalle banche centrali che non sono così ordinarie perché finalizzate a criticità particolari. Quella che ha predisposto stasera la FED è una di queste.

La Federal Reserve è stata costretta a intervenire annunciando una serie di operazioni note come “repurchase agreements” per iniettare nel sistema finanziario fino a 75 miliardi di dollari. L’obiettivo: alleviare tensioni improvvisamente sviluppatesi sui mercati monetari, nel costo dei finanziamenti a breve termine. Simili tensioni – eventi che a volte si verificano a fine mese, fine trimestre o fine anno – sono parse insolite agli operatori in questo momento, mettendo in dubbio la capacità della Fed di mantenere saldamente il controllo dei tassi interbancari, strumento della sua politica monetaria. La tensione sembra però essere stata causata, a detta di numerosi esperti, anzitutto da fattori tecnici e non dall’emergere di gravi rischi sistemici. [Source]

MA tu guarda. Allora forse non eravamo dei VISIONARI quando avevamo notato questa anomalia sui tassi dei finanziamenti. Ricordate QUESTO POST? Andate a rivedervi l’impennata del delinquency rate e l’aumento dei tassi sui finanziamenti.



Quindi nell’effettivo cosa è successo? La Fed è tornata a operare tramite asta REPO al fine di iniettare SUBITO sul mercato liquidità per 53,2 miliardi di dollari con un massimale di 75 miliardi. Una mossa tanto veloce ed inattesa che sembra proprio urgente. Poi ci sarà forse qualcosa sul fronte tassi di interesse e QE, cose che il mercato si aspetta. Ma è proprio questo intervento che non può che confermare quanto abbiamo già notato.



Dite che di fatto è come se fosse l’antipasto del nuovo QE?
Si, verissimo, e non possiamo certo escludere che proprio Powell annunci un’operazione che vada di fatto a pareggiare quanto ha fatto Draghi.
Nuovo QE, magari con caratteristiche differenti, ma qualcosa dovrà fare.
Intanto è chiaro che la manovra della FED potrà anche essere preventiva ma non essendo normale, non può passare inosservata. Ecco qui sopra il grafico che illustra meglio lo stato d’allarme della FED.
Inoltre, piccola nota che non vuole essere terroristica ma sicuramente e statisticamente interessante, lo sapete l’ultima volta che la FED è intervenuta con un’operazione del genere?
Se non ricordate, ve lo dico io.
Se vi cito il nome Lehman Brothers vi sovviene qualcosa?

STAY TUNED!



Danilo DT
 

tontolina

Forumer storico
FED: TERZA OPERAZIONE DI REPO IN TRE GIORNI. Tutto va bene?
FED: TERZA OPERAZIONE DI REPO IN TRE GIORNI. Tutto va bene



Giovedì si terrà la terza operazione di Rifinanziamento del Sistema Bancario USA in tre giorni, tramite acquisto di Titoli di Stato.
Powell ha affermato che “Le necessità di finanziamento del sistema bancario non hanno nulla a che fare con la politica monetaria“.
Quindi la scarsità di liquidità non è dovuta alla poca offerta monetaria in relazione al debito pubblico ed alle necessità sistemiche del circuito bancario, ma è dovuta alla sfiga, diciamo così. Tutto normale gente circolare…


Ricordiamo che la FED ha iniettato 53 miliardi Martedì
ed altri 75 sono stati iniettati mercoledì.
Giovedì si opererà su una dimensione simile a quella precedenti, 75 miliardi di dollari di base,
ma mentre martedì l’offerta non è stata completata, mercoledì vi è stato un eccesso di domanda, per cui è stato necessaria questa terza offerta.
Il tasso richiesto parte dal 1,8%, ma dipenderà anche dal tipo di garanzia ceduto dalle banche. Saranno accettati titoli di stato, Mortgage Backed Securities ed altri debiti emessi dalle agenzie federali.

A questo punto vedremo se le banche preferiranno lasciare l’interbancario ed approvvigionarsi completamente sull’offerta della FED. Intanto il costo effettivo di rifinanziamento presso la FED è ai massimi, superando il target massimo fissato dalla banca centrale.

 

tontolina

Forumer storico
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tontolina

Forumer storico
#Fed: terza maxi-asta liquidita', immette altri 75 mld ++ Nuovo intervento. Offerti a banca centrale 83,9 miliardi titoli. La Fed di New York ha effettuato una nuova asta di pronti contro termine, la terza in tre giorni, immettendo 75 miliardi di dollari di liquidita' in cambio di obbligazioni per 55,8 miliardi di dollari di Treasury e per la restante parte bond garantiti da mutui. Gli operatori, si legge sul sito della Fed, avevano offerto titoli per un controvalore di 83,9 miliardi. In questi giorni la Fed e' tornata a intervenire sul 'repo market' per la prima volta dalla crisi del 2008 per stabilizzare i tassi del mercato monetario.
 

tontolina

Forumer storico
BANCHE E LIQUIDITA’ USA: sta andando male, molto male
Mi scuso se sarò troppo tecnico.

E venne il terzo giorno di rifinanziamento bancario, ed andò molto male. La FED ha proposto,come nei due giorni precedenti, operazioni di repo per 75 miliardi di dollari, solo che questa volta la domanda è stata per 83,87. Questo, brutalmente, significa che le istituzioni finanziarie USA non sono riuscita a finanziarsi dalla FED 8,87 miliardi di dollari !

Interessante anche l’evoluzione della domanda in tre giorni:
17/9 53 miliardi
18/9 80 miliardi – assegnati 75
19/9 83,87 miliardi – assegnati 75

Sembra che si sia rotta una diga e che adesso non ci siano più remore a chiedere fondi.
Basti notare che sono stati distribuiti 200 miliardi di dollari con queste operazioni. In tre giorni si è fatto un QE grande come quello della BCE previsto per 9 mesi!

ecco i dati delle operazioni di rifinanziamento odierne:


Il taglio come vediamo è stato sui titoli di credito verso agenzie federali e nei Mortgage Backed sempre di agenzie federali.

Ora la situazione è molto semplice: con 9 miliardi di domanda non soddisfatta, e domanda non soddisfatta per due giorni consecutivi, avremo:
  • una pressione sulla FED perchè prosegua, anzi ampli, queste operazioni di rifinanziamento;
  • un aumento sui tassi effettivi pagati dalle banche per rifinanziarsi ed infatti il tasso effettivo è superiore al tasso IOER, cioè quello che paga la FED sui depositi overnight, che è il tasso massimo desiderato dalla FED e che proprio ieri è stato ribassato di 30 pb. Il tasso effettivo supera il tasso massimo di 25pb, 0,25%.
So che a molti sembra una cifra piccola, ma è indice che la FED non riesce, in questo momento a controllare i tassi di interesse, e questo non è bello.

Facciamoci due domande:
  • dove è finita tutta la liquidità sinora immessa sul mercato? In una serie di beni finanziari e non sono che, evidentemente, hanno valori elevati in modo artificioso, ma non hanno la necessaria liquidità. La mossa della FED può rinviare il momento della loro liquidazione, e quindi del forte calo dei relativi mercati, ma lo vorrà fare? e fino a quando? Non è una cosa semplice da valutare: nove giorni prima del crash del 1929 Irving Fisher, uno dei più noti economisti del XX secolo, disse che le azioni “Reached what looks like a permanently high plateau“, “Hanno raggiunto quello che sembra un livello permanentemente alto”;
  • I vasi sono comunicanti, non possiamo pensare che una crisi di liquidità non passi i confini. Già qualche giorno fa abbiamo mostrato come gli swap sulle posizioni euro-dollaro mostrassero delle forti tensioni. Magari fra un paio di settimane rimpiangeremo un’eccessiva timidità di Draghi
 

tontolina

Forumer storico
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Fed, quarto intervento a supporto dei mercati in difficoltà. Borse poco mosse

Gli operatori finanziari continuano a guardare a quel che accade sul mercato americano e agli interventi della Federal Reserve. La Banca centrale di New York ha effettuato per il quarto giorno di fila iniezioni di liquidità a breve sul mercato "repo", dove ci si scambiano denaro per titoli in operazioni che spesso durano il tempo di una notte. La Fed ha tagliato ancora il suo intervento sulla misura di 75 miliardi di dollari, a fronte di richieste per 75,5. Ma questa volta la Banca di NY ha annunciato anche le mosse future: pronti contro termine (repo) a 1 e 14 giorni, a partire da lunedì prossimo e fino al 10 di ottobre. In questo arco di tempo sono previsti tre repo da 30 miliardi di dollari l'uno (il 24, 26 e 27 settembre) e repo overnight (pronti contro termine a un giorno) quotidiani dall'ammontare di almeno 75 miliardi di dollari l'uno.

A render necessaria una mossa che non si vedeva dai tempi della crisi del 2008 è stata l'improvvisa mancanza di liquidità che ha fatto schizzare i tassi. Per gli osservatori contattati da Bloomberg, finora il tampone ha funzionato; ma molti auspicano che sia avviato un piano più strutturale, che consenta almeno qualche settimana di tranquillità e di superare la fine del trimestre (nella quale si concentrano tradizionalmente alcune scadenze di mercato) con tranquillità.
 

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