Imposte (capital gain, minus, plus) Tassazione rendite finanziarie al 20% e Imposta di bollo deposito titoli (3 lettori)

storm

Forumer storico
E la legge dice 20% per tutto sul capital gain

mi citi per cortesia il punto della legge in cui dice 20% per il capital gain da titoli di stato?
Ero rimasto leggendo diversi articoli del sole 24 ore che sui bond statali di stati in white list si pagasse il 12,5% sia sui redditi da capitale che sui redditi diversi. Sei sicuro che non applicchino il 20% sul 62,5% della plusvalenza?
 
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storm

Forumer storico
Così è infatti :
Eutekne.info - Incognita minusvalenze realizzate fino al 2011
L’ipotesi stessa potrebbe, tra l’altro, trovare una “sponda” nelle modifiche apportate all’art. 5 del DLgs. 461/97 relativamente ai titoli “privilegiati” dalla riforma (essenzialmente, i titoli di Stato italiani ed esteri), che mantengono la tassazione nella misura del 12,50% sia per quanto riguarda gli interessi, sia per il capital gain. Posto che l’aliquota dell’imposta sostitutiva è fissata nel 20% dal 2012, il Legislatore ha previsto che i redditi diversi riferibili a questi titoli “sono computati nella misura del 62,5 per cento dell’ammontare realizzato”. In questo modo, dato ad esempio in 327 il costo del titolo e in 427 il prezzo di vendita, l’imposta è dovuta nella misura di 12,5 sia nel vecchio regime (100 x 12,5%), sia nel nuovo regime (100 x 62,5% x 20%); l’invarianza è proprio garantita dal fatto che la percentuale del 62,5% è applicata non su un provento “lordo”, ma sul risultato netto, ovvero sulla differenza tra il reddito realizzato e il valore di acquisto.
 

Peco

Forumer storico
Non avevo dubbi su questo

ROMA (MF-DJ)--Per le comunicazioni relative ai depositi di titoli con
saldo zero non e' dovuta l'imposta di bollo. E' questo uno dei chiarimenti
forniti oggi con la circolare 46/E dell'Agenzia delle Entrate che risponde
ai quesiti del settore bancario e finanziario sulle nuove disposizioni
introdotte dal Dl n. 98 del 2011.

Il documento di prassi precisa, inoltre, si legge in una nota, che le
societa' di intermediazione mobiliare devono applicare l'imposta di bollo
sulle loro comunicazioni e che per determinare la data di emissione della
comunicazione bisogna sempre fare riferimento a quella di chiusura del
rendiconto.

Le societa' di intermediazione mobiliare applicano l'imposta. Sono
tenute, infatti, come tutti gli altri intermediari, all'applicazione
dell'imposta per le comunicazioni relative ai depositi titoli inviate ai
propri clienti, mentre la norma non si applica nei casi in cui i rapporti
non siano riconducibili alla custodia e all'amministrazione di titoli.

L'Agenzia chiarisce che se alla data di chiusura del periodo rendicontato
il deposito di titoli ha saldo zero, non si applica nessun imposta sulla
comunicazione, nemmeno quella di valore pari a 1,81 euro. Per rendere la
norma di piu' facile applicazione e per ragioni di certezza e trasparenza
nel rapporto con l'amministrazione finanziaria, gli operatori devono
considerare come data di emissione della comunicazione quella di chiusura
del rendiconto.

Per calcolare l'imposta bisogna tenere in considerazione il valore
complessivo dei titoli detenuti presso lo stesso intermediario e
individuare quello economicamente piu' rilevante. Per il deposito di
maggiore ammontare l'imposta di bollo va calcolata sommando il valore di
tutti i depositi presso lo stesso intermediario, mentre per tutti gli
altri l'imposta va calcolata in base al valore raggiunto dal singolo
deposito al termine del periodo di rendicontazione.
com/gug
 

joint

Nuovo forumer
scusate non trovo la tabella del bollo/dossier del sole che indicava scaglioni e date di applicazione,se qualcuno la salvata potrebbe postarla? grazie
 
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qquebec

Super Moderator
Così è infatti :
Eutekne.info - Incognita minusvalenze realizzate fino al 2011
L’ipotesi stessa potrebbe, tra l’altro, trovare una “sponda” nelle modifiche apportate all’art. 5 del DLgs. 461/97 relativamente ai titoli “privilegiati” dalla riforma (essenzialmente, i titoli di Stato italiani ed esteri), che mantengono la tassazione nella misura del 12,50% sia per quanto riguarda gli interessi, sia per il capital gain. Posto che l’aliquota dell’imposta sostitutiva è fissata nel 20% dal 2012, il Legislatore ha previsto che i redditi diversi riferibili a questi titoli “sono computati nella misura del 62,5 per cento dell’ammontare realizzato”. In questo modo, dato ad esempio in 327 il costo del titolo e in 427 il prezzo di vendita, l’imposta è dovuta nella misura di 12,5 sia nel vecchio regime (100 x 12,5%), sia nel nuovo regime (100 x 62,5% x 20%); l’invarianza è proprio garantita dal fatto che la percentuale del 62,5% è applicata non su un provento “lordo”, ma sul risultato netto, ovvero sulla differenza tra il reddito realizzato e il valore di acquisto.

Già, ma se così fosse, bisognerebbe creare plusvalenze di serie A e plusvalenze di serie B, non tanto in riferimento alle minus pregresse in carico fino al 2011, ma per quelle successive. Se ipoteticamente venderai un titolo non di stato con una minus di 100 e poi vendi un Tds con una plus di 100. Come te la compensa la banca? E se quel titolo non di stato che vendi fosse una quota di fondo obbligazionario misto a Tds? Per me sarà 20% su tutto, ma non per una mia convinzione personale, bensì per una questione di semplicità di gestione dei carichi fiscali. Ovviamente, se chiedi a una banca in questo momento, non ti sapranno dare una risposta sicura.
 

enry1

Nuovo forumer
TASSA TITOLI.... iniqua !!!

sicuramente ne avrete gia discusso:

La medesima cifra sarà sempre prelevata anche dal conto del
risparmiatore che ha investito mille euro in un BoT. Con una piccola
differenza: nel primo caso l'incidenza dell'imposta sulle tasche
dell'azionista Tod's è irrisoria (0,0017%), per il piccolo possessore di
titoli di Stato, invece, è pari al 3,42%.

Altro che progressività dell'imposta.

Tra le circa 300 società quotate alla Borsa di Milano,
sono oltre 80 i titoli che ormai sulla scia dell'articolo 2346 del
codice civile sono privi di valore nominale. In questo caso, come anche
per tutti gli strumenti finanziari che per loro natura sono privi di
valore nominale o di rimborso (Etf, fondi chiusi immobiliari e mobiliari
quotati), per determinare i diversi scaglioni su cui calcolare
l'imposta di bollo occorre far riferimento al prezzo di acquisto di ogni
singolo titolo.

Ma attenzione, ci sono circa 30 titoli sul listino milanese che attualmente quotano sotto il valore nominale:

su tutte Apulia Prontoprestito e Cogeme Set, senza dimenticare le più
diffuse Rcs, Edison, Fiat risparmio e privilegiate. E considerando anche
i casi delle azioni che sono prive di valore nominale, che vanno
conteggiate ai prezzi di acquisto, non è detto che la scelta
dell'amministrazione finanziaria di non considerare i più aggiornati
prezzi di mercato, sia in automatico una soluzione a favore
dell'investitore.

L'art. 53 della costituzione recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
La progressività è la caratteristica dell'imposta la cui aliquota si incrementa con l'incrementarsi della base imponibile. Nel caso della nuova imposta di bollo, paradossalmente, chi ha di più paga un'aliquota inferiore! Si tratta, in pratica, di una patrimoniale inversa.

Vediamo i numeri. A partire dal 2013 un dossier titoli con una consistenza di 150.000 euro pagherà un bollo pari a 780 euro, ovvero lo 0,52%. Chi avrà un dossier titoli con una consistenza di 500.000 euro pagherà un'aliquota dello 0,22%! Alla faccia della progressività.

Dal momento che oltre la consistenza di 500.000 euro il bollo è sempre lo stesso, è facile calcolare che chi ha dossier pari a 1.000.000 di euro pagherà un'aliquota pari alla metà dello 0,22% (quindi 0,11%) e chi ha un dossier di 2.000.000 pagherà un quarto! Per dossier ancora più consistenti, il bollo diventa quasi trascurabile.

Quindi: chi ha moltissimo, in sostanza si evita la patrimoniale, chi ha dossier fra i 50 ed i 200 mila euro si becca una tassazione molto pesante. Questo è intollerabile!


Estratti da : Gianfranco Ursino Il Sole 24 Ore

e ADUC Difesa Consumatori e Cittadini
 

storm

Forumer storico
Già, ma se così fosse, bisognerebbe creare plusvalenze di serie A e plusvalenze di serie B, non tanto in riferimento alle minus pregresse in carico fino al 2011, ma per quelle successive. Se ipoteticamente venderai un titolo non di stato con una minus di 100 e poi vendi un Tds con una plus di 100. Come te la compensa la banca? E se quel titolo non di stato che vendi fosse una quota di fondo obbligazionario misto a Tds? Per me sarà 20% su tutto, ma non per una mia convinzione personale, bensì per una questione di semplicità di gestione dei carichi fiscali. Ovviamente, se chiedi a una banca in questo momento, non ti sapranno dare una risposta sicura.

guarda che qui non è questione di per me o per te, il testo di legge e tutte le interpretazioni che ho letto finora dello stesso sia sul sole 24 ore sia sul web da parte di tecnici e commercialisti esperti in materia affermano che i titoli di stato saranno tassati al 12,5% anche nella parte relativa ai redditi diversi.
Se vendi un titoli non di stato con una minus di 100 hai una minus di 100 e se successivamenti hai una plus da titolo di stato di 100 userai il 62,5% della precedente minus. Lo stato se ne frega della semplicità e dei problemi dei software delle banche. Guarda che casino che hanno fatto per applicare una cosa semplice come la cedolare secca. Loro sono lì per incasinare non per semplificare.
In realtà la cosa che non è chiara è come tratteranno le minus provenienti dai titoli di stato con il nuovo anno (piene o al 62,5%??) non come tratteranno le plus.
 
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qquebec

Super Moderator
guarda che qui non è questione di per me o per te, il testo di legge e tutte le interpretazioni che ho letto finora dello stesso sia sul sole 24 ore sia sul web da parte di tecnici e commercialisti esperti in materia affermano che i titoli di stato saranno tassati al 12,5% anche nella parte relativa ai redditi diversi.
Se vendi un titoli non di stato con una minus di 100 hai una minus di 100 e se successivamenti hai una plus da titolo di stato di 100 userai il 62,5% della precedente minus. Lo stato se ne frega della semplicità e dei problemi dei software delle banche. Guarda che casino che hanno fatto per applicare una cosa semplice come la cedolare secca. Loro sono lì per incasinare non per semplificare.
In realtà la cosa che non è chiara è come tratteranno le minus provenienti dai titoli di stato con il nuovo anno (piene o al 62,5%??) non come tratteranno le plus.


Sinceramente... non ci capisco più una fava :-o
 

jr1987

Nuovo forumer
scusate l'ennesima richiesta! :)
sapete se il bollo verrà applicato anche ai conti deposito?

ed inoltre avresti da chiarirmi ad esempio se si investe 100000 euro in bot quello che rimarrebbe con un tasso annuo del 2.5%?
 

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