Tassazione Pensione Svizzera Secondo Pilastro (1 Viewer)

Buongiorno a tutti,

mi permetto di porre in questa sede una domanda cui non sono riuscito a trovare risposta certa, sperando che qualche utente con maggior cognizione di causa possa delucidarmi.

Ho lavorato in Svizzera, Canton Ticino, per tutta la vita, avendo ivi dimora fiscale, fino all'anno 2000, anno in cui sono andato in pensione.
Ho dichiarato e "spostato" in Italia la pensione del "primo pilastro" che mi viene ora erogata dall'INPS, si cui pago quindi le tasse italiane.
Per quanto riguarda invece il "secondo pilastro", avendomi tutti confermato che nessuno la dichiara ed essendo una rendita di previdenza integrativa per cui in Italia all'epoca non esisteva ancora una normativa, non l'ho mai dichiata nel nostro stato e continua quindi ad essere erogata su un mio conto in territorio elvetico.

Sull'onda delle sempre più numerose interpellanze, articoli, materiale vario verso un possibile maggior scambio di informazione, trasparenza bancaria etc... nel rapporto tra Svizzera e Unione Europea, comincio quindi ad avere delle preoccupazioni per quanto riguarda tale posizione.
La legislazione però è alquanto complicata e i pareri delle persone che ho contattato finora sono stati discordi.

Le domande che mi premono maggiormente, a cui spero che qualche anima pia sia in grado di darmi risposta in questa sede, sono le seguenti:

1) nel caso sia obbligato a "sanare" la posizione, dichiarando tale rendita in Italia, quali tipo di multe rischio di dover pagare?

2) poteri avvalermi in italia della tassazione di pensione integrativa (nettamente inferiore all'IRPEF che si paga sulle rendite pensionistiche standard)?

Ringrazio in anticipo chiunque sia in grado di aiutarmi.
 

Panurgo

Nuovo forumer
Buongiorno a tutti,

mi permetto di porre in questa sede una domanda cui non sono riuscito a trovare risposta certa, sperando che qualche utente con maggior cognizione di causa possa delucidarmi.

Ho lavorato in Svizzera, Canton Ticino, per tutta la vita, avendo ivi dimora fiscale, fino all'anno 2000, anno in cui sono andato in pensione.
Ho dichiarato e "spostato" in Italia la pensione del "primo pilastro" che mi viene ora erogata dall'INPS, si cui pago quindi le tasse italiane.
Per quanto riguarda invece il "secondo pilastro", avendomi tutti confermato che nessuno la dichiara ed essendo una rendita di previdenza integrativa per cui in Italia all'epoca non esisteva ancora una normativa, non l'ho mai dichiata nel nostro stato e continua quindi ad essere erogata su un mio conto in territorio elvetico.

Sull'onda delle sempre più numerose interpellanze, articoli, materiale vario verso un possibile maggior scambio di informazione, trasparenza bancaria etc... nel rapporto tra Svizzera e Unione Europea, comincio quindi ad avere delle preoccupazioni per quanto riguarda tale posizione.
La legislazione però è alquanto complicata e i pareri delle persone che ho contattato finora sono stati discordi.

Le domande che mi premono maggiormente, a cui spero che qualche anima pia sia in grado di darmi risposta in questa sede, sono le seguenti:

1) nel caso sia obbligato a "sanare" la posizione, dichiarando tale rendita in Italia, quali tipo di multe rischio di dover pagare?

2) poteri avvalermi in italia della tassazione di pensione integrativa (nettamente inferiore all'IRPEF che si paga sulle rendite pensionistiche standard)?

Ringrazio in anticipo chiunque sia in grado di aiutarmi.


Ciao Pensionato2000,

ti conviene contattare l'ACLI. Sono molto informati sull'argomento. Acli Como: Coordinamento Regionale Frontalieri

Io sono frontaliere e per adesso non ho l'obbligo di dichiarare il secondo pilastro.

ciao
 
Capitali in Svizzera

A PENSIONATO 2000. Ho inviato questa lettera :

MINISTERO ECONOMIA e FINANZE
On. Fabrizio SACCOMANNI
Via XX Settembre 97
00187 ROMA


A breve dovrebbero iniziare le trattative UE-Svizzera per i capitali là depositati da cittadini dell’Unione. Ancora una volta però non si parla di differenziare il trattamento tra i risparmi legittimi mantenuti in Svizzera dai lavoratori italiani ed i capitali illegali trasferiti.

Nel 2009 c’è stato il cosi detto “SCUDO FISCALE” ma le informazioni della stampa facevano riferimento sempre e soltanto a capitali in nero esportati illegalmente o addirittura a riciclaggio di denaro sporco … che niente hanno a che vedere con i miei risparmi, già tassati dal fisco svizzero, frutto di 35 anni di lavoro nella Confederazione. Per questo non ho nemmeno pensato di aderire.
Oggi a voler dichiarare quei capitali nel quadro RW di Unico non si sa a cosa si va incontro in quanto c’è grande incertezza normativa su tasse e sanzioni. Infatti due diverse “Agenzie delle Entrate” interpellate in via informale hanno fornito divergenti ed incerte valutazioni e fino a quando l’interpretazione delle norme è lasciata ad un giudizio dell’impiegato è preferibile lasciare le cose come stanno ben sapendo che entrare nel tritacarne di certi ingranaggi burocratici è troppo pericoloso. Bisogna tener presente anche che questi risparmi esteri in questi anni non hanno prodotto utili .. anzi, e comunque sono soggetti alla tassa UE sul reddito del 35% che viene versata all’Italia.
Ma non c’è solo questo: in base a penosi accordi bilaterali italo-svizzeri del 1987 , i lavoratori italiani rientrati in patria che hanno la fortuna di percepire la rendita AVS ricevono la rendita lorda con una tassazione separata di appena il 5% esente dalla dichiarazione dei redditi. Uno straordinario privilegio tant’è che conoscenti svizzeri si sono trasferiti in Italia risparmiando un sacco sulle tasse che avrebbero dovuto pagare in Svizzera ed evitando anche l’assicurazione malattia di almeno 300 fr. al mese per persona. Quelli invece, come il sottoscritto, che per motivi personali vari hanno dovuto trasferire i contributi AVS all’INPS si sono trovati con una rendita ridicola perché, sempre per i famosi accordi bilaterali, l’AVS trasferisce all’INPS solo la semplice somma matematica dei contributi versati dal lavoratore, trattenendosi incredibilmente, a titolo pare di semplici spese di gestione (una vera e propria ruberia), tutti gli interessi maturati che nel mio caso di ben 35 anni avrebbero almeno raddoppiato il capitale e quindi la pensione.
In Svizzera esiste poi il cosi detto “secondo pilastro” che è una pensione obbligatoria in aggiunta all’AVS e che è costituito da trattenute mensili sullo stipendio esattamente come per le “pensioni complementari” in vigore il Italia. Il problema è che mentre le pensioni italiane pagano tasse tra il 9% ed il 15% a seconda degli anni di contribuzione, la pensione svizzera è considerata alla stessa stregua di un “reddito aggiuntivo” da dichiarare e quindi tassabile tra il 27-35%.
RICAPITOLANDO:
- Abbiamo quindi i capitali legali, perché frutto di risparmi di stipendio documentabili, che incredibilmente rischiano di avere lo stesso trattamento da quelli illegali.
- Abbiamo una rendita pensionistica AVS con una tassazione ultra privilegiata.
- Abbiamo che chi ha trasferito i contributi AVS all’INPS ha preso una grossa fregatura.
- Abbiamo un “secondo pilastro” analogo alle nostre “pensioni complementari” che subisce un trattamento vessatorio.
Mi sembra evidente a questo punto che tutto il contenuto degli accordi bilaterali del 1987 dovrebbe essere nettamente riveduto e corretto anche perché, se le regole fossero più intelligenti e sociali, potrebbero rientrare in patria ingenti capitali legali utili per l’economia del nostro Paese.
Alla luce di quanto sopra esposto mi permetto esprimere una proposta personale:
- Differenziare per Legge i capitali illegalmente esportati in Svizzera da quelli detenuti, con precisa documentazione, da migliaia di lavoratori e particolarmente dai frontalieri delle province del VCO e di Como/Sondrio.
- Permettere a questi capitali ONESTI un rientro in Italia con regole non punitive ma soprattutto CHIARE e CERTE.
- Tassare il “secondo pilastro” esattamente come le “ pensioni complementari” italiane.
- Aggiornare la tassazione AVS adeguandola a criteri realistici.
Concludo con l’osservazione che, a fronte di evasori incalliti, l’Italia obbliga, con regole assurde, migliaia di cittadini onesti a diventare EVASORI PER FORZA.
La ringrazio per quanto saprà e potrà fare.
 
Capitali in Svizzera

Concordo con quanto scritto da Pensionato2000: non vi è chiarezza sulle normative e la confusion regna sovrana inoltre le risposte degli uffici che dovrebbero essere competenti sono sempre evavise.

Per Dayrus:
Concordo sul contenuto della lettara inviata al Ministero Economia e Finanze e vorrei chiedere: Hai avuto risposta? se sì cosa diceva?
 

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