Tassazione dividendi (1 Viewer)

Catullo

Forumer storico
Vorrei un parere sul capitolo "Stupidario del Sole 24 ore" di Beppe Scienza

da: "Il risparmio tradito" di Beppe Scienza


" 2. L’esperto risponde... e sbaglia

In tempi ben più recenti un lettore chiede delucidazioni su come vengano tassati i dividendi delle azioni tedesche. La risposta che riceve, pubblicata nell’inserto giust’appunto intitolato L’esperto risponde, è la seguente: nel caso della “imposizione sostitutiva da risparmio amministrato, a condizione che si tratti di dividendi relativi a partecipazioni non qualificate negoziate in mercati regolamentati, italiani o esteri, sarà possibile limitare il prelievo in Italia all’imposta sostitutiva del 12,5 per cento” (16-10-2000 p. 1802, a cura di Gianluca Cristofori).
Peccato che non sia così: i dividendi delle Deutsche Telekom, delle Siemens ecc. debbono invece essere inseriti nella propria dichiarazione dei redditi, perché per essi l’imposta del 12,5% non è sostitutiva, ma solo d’acconto. Non facendolo, di regola si commette un’evasione fiscale."

E' veramente così? Vale anche per il capital gain?





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giuseppe.d'orta

Forumer storico
Ciò che scrive Beppe Scienza è giusto nel momento in cui lo ha scritto (la risposta de IlSole24Ore era errata, infatti).

Dal 1 gennaio 2004 è cambiata la norma: adesso i dividendi esteri, già tassati nel paese di origine, si tassano in Italia col 12.5% secco. Norma che certamente sarà dichiarata anti-costituzionale perché si paga due volte una tassazione sullo stesso reddito.

Riguardo il capital gain, se si usa un intermediario italiano e si è in regime amministrato, i titoli stranieri sono trattati come quelli italiani (a meno che non siano strumenti non armonizzati, che prevedono l'obbligo di inserimento in dichiarazione).
 

eldorado

Forumer attivo
Non è assolutamente vero che le partecipazioni non qualificate, italiane o straniere, dovessero essere inserite nella dichiarazione dei redditi prima della nuova legge. Infatti, anche per i titoli stranieri era possibile scegliere tra il regime amministrato o dichiarativo. In regime amministrato le azioni straniere scontavano il 12,5% a titolo di imposta sostitutiva.
Sostanzialmente, ciò che cambia con la nuova legge, è che non sarà più possibile avvalersi del credito di imposta nei vari scaglioni previsti una volta.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
L'obbligo di dichiarare i dividendi di società straniere c'era, anche se ben pochi lo facevano. Anche i dividendi Stm (sede legale in Francia) andavano dichiarati. Chi non lo ha fatto ha perso la possibilità di godere del recupero della doppia tassazione, ma è a rischio-sanzioni per omessa dichiarazione del reddito. Sanzioni che non ho mai visto applicate, però.
 

VOLANTE 1

Forumer attivo
Confermo la versione di Giuseppe. Le sanzioni le ho viste applicate sulle azioni italiane, su quelle estere non ricordo ma non vedo per quale motivo non le avrebbero applicate.
 

eldorado

Forumer attivo
Scusate se insisto, ma proprio perchè la ritenuta è a titolo di imposta sostitutiva, non c'è obbligo dichiarativo e non c'era neanche prima. E' sufficiente controllare il fissato bollato.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Fino al 2003 la ritenuta estera era a titolo di acconto. Bisognava, quindi, inserire il dividendo nella dichiarazione dei redditi e si poteva recuperare la maggior imposta che emergeva rispetto all'aliquota prevista dalla convenzione col paese di residenza.
 

eldorado

Forumer attivo
tassazione dividenti

Scusate se insisto, ero già certo ma mi sono informato ed ora sono assolutamento certo al 100% che già nel 2003 non esisteva obbligo
dichiarativo per le partecipazioni estere. Quindi quanto dichiarato nel
Sole 24 Ore è corretto.
Anzi, se dovesse arrivare una contestazione dall'Agenzia delle Entrate,
il contribuente è legittimato ad usare lo strumento dell'autotutela o del
ricorso (a seconda dei casi) avverso la richiesta.
 

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