Svizzera accordo fiscale vicino (1 Viewer)

great gatsby

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Per Antonio Di Pietro è tardi

Per il leader di Italia dei Valori (Idv) Antonio Di Pietro l'apertura del premier italiano Mario Monti a un accordo fiscale con la Svizzera è troppo tardiva: "dopo aver fatto orecchie da mercante per lunghissimi mesi e non aver mai risposto alle sollecitazioni dell'Idv, Monti ha deciso di iniziare le trattative con la Svizzera per recuperare circa 50 miliardi di tasse sui capitali italiani esportati nelle banche elvetiche. Alla faccia della velocità e dell'urgenza!", scrive Di Pietro sul suo blog in occasione della festa del Primo Maggio.

"Lo avesse fatto quando glielo dicevamo noi, non servirebbero adesso altri 4 miliardi e passa di tagli che renderanno ancora più difficile e dura la vita della povera gente e dei lavoratori. Ma, soprattutto, Monti deve rendersi conto che se non si spiccia e va avanti per un altro po' di mesi con le trattative, quando alla fine arriverà in Svizzera non troverà più un euro, perché i furfanti sono disonesti ma non stupidi e i soldi già li stanno trasferendo in Asia!".

bischerotto

ti avevo detto di non scriverlo, del pietro ti ha sentito
 
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great gatsby

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VISITA DI STATO
Giorgio Napolitano ha rifiutato l'invito elvetico?

Secondo fonti confidenziali della Radio­televisione svizzera, il presidente della Re­pubblica italiana Giorgio Napolitano avrebbe declinato l'invito a compiere una visita di Stato nel nostro Paese dopo che ambienti ministeriali italiani glielo hanno sconsigliato.


La ragione sarebbe da individuare nel ge­lo delle relazioni diplomatiche fra Italia e Svizzera in particolare a causa del manca­to ristorno delle tasse pagate dai frontalie­ri come ritorsione alle black list introdot­te dall'Italia che penalizzano le aziende el­vetiche. Sempre secondo la RSI - che ne ha dato notizia ieri sera al TG -, il rifiuto del presidente Napolitano risalirebbe comun­que ad un paio di mesi fa, vale a dire pri­ma che il premier italiano Mario Monti si dichiarasse disposto a riprendere le trat­tative sull'accordo fiscale con la Svizzera, a condizione però che Berna onori l'accor­do che prevede il versamento di una par­te delle tasse prelevate sui frontalieri alla vicina Penisola.
 

great gatsby

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cdt, oggi


GIUSEPPE RUSCONI
■ C'è chi - come il giornale gratuito DNews distribuito agli ingressi della metropolitana - dà già per fatta l'in­tesa Italia-Svizzera in materia fiscale. Appena meno categorico il quotidia­no economico Italia oggi, che al sot­totitolo «Accordo fiscale sui conti ita­liani nelle banche svizzere», accom­pagna il titolo «Berna e Roma pronte ai patti». La maggior parte degli altri giornali resta invece più prudente, co­me l'altro quotidiano economico Il So­le 24 Ore, che titola «Italia-Svizzera, riparte il dialogo».


In ogni caso l'annuncio bilaterale del­la ripresa dei negoziati tra i due Paesi per una soluzione del contenzioso sui capitali italiani in Svizzera trova ampia eco nella stampa peninsulare. Intanto fischia in Italia il vento della rivolta so­ciale e ieri se n'è accorto anche il mini­stro dell'Economia Passera, che si è det­to «angosciato» per la mancanza di la­voro e per il conseguente «disagio» che «mette a rischio la tenuta di “metà” del Paese».

Per fronteggiare tempi ancora più cu­pi emerge dunque la necessità da parte dello Stato di recuperare soldi il più presto possibile, di qualsiasi co­lore siano e qualsiasi odore abbiano; come scrive Il Fatto quotidiano: «Al­la fine anche il Governo dei tecnici riesce a trovare un pertugio per infi­lare la mano nei forzieri svizzeri che custodiscono 150 miliardi di capita­li esportati illegalmente dagli evaso­ri italiani».


Una possibilità di recupero che viene illustrata da diversi quotidiani con do­vizia di particolari, a volte (come nel caso del già citato Italia oggi), guada­gnandosi un richiamo ben visibile in prima pagina.

Il Sole 24 ore dedica un'intera pagina al tema, rilevando in un sottotitolo come sia risultato «de­cisivo lo sblocco dei ristorni ai fronta­lieri, deciso dal Governo del Canton Ticino». A tale ultimo proposito an­che il quotidiano dei vescovi, l'Avve­nire evidenzia positivamente l'agire del Consiglio di Stato ticinese, rilevan­do che l'«atto di disobbedienza com­piuto nel giugno del 2011 dall'autori­tà di Bellinzona (…) ha avuto il meri­to di smuovere le acque».


Per il quotidiano romano Il Messagge­ro (tradizionalmente il più vicino al «Pa­lazzo»), la querelle nata sui ristorni era «apparentemente secondaria, ma per l'Italia decisiva»: è giusto però notare che «la vera svolta è probabilmente av­venuta il 16 aprile quando l'Unione eu­ropea ha dato il via libera agli accordi conclusi dalla Svizzera con Germania e Gran Bretagna». Cui, come è noto, si è aggiunta poi anche l'Austria.


Sulla forma dell'auspicato accordo con la Confederazione, la stampa italiana predilige i termini delle intese concor­date con Germania e Gran Bretagna.
Attesa una pioggia di miliardi


Sul «quantum» l'Italia potrà ricavare dall'auspicato accordo con la Confede­razione (tuttavia in tempi prevedibil­mente non brevi) le cifre avanzate so­no molto ballerine: se la Repubblica so­gna di «recuperare un tesoro fino a 82 miliardi», Libero la emula titolando di un «bonus da 80 miliardi».

La Stampa, invece, più realisticamen­te, parla di «possibili introiti fra 10 e 25 miliardi», mentre il Corriere della Sera scrive di «37 miliardi sull'unghia più 650 milioni l'anno». In molti annotano infine che nelle trattative, oltre all'im­posta sui capitali italiani, entreranno due altri argomenti non meno spino­si: la cancellazione della Svizzera dal­le liste nere italiane dei paradisi fiscali e la revisione dell'accordo del 1974 sui frontalieri.



ndr
son proprio curioso di vedere quanti soldi son rimasti
in svizzera
 
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tontolina

Forumer storico
ndr
son proprio curioso di vedere quanti soldi son rimasti
in svizzera
Infatti
sono convinta che i soldi siano già u8sciti da un pezzo dalla Svizzere

è stato dato agli evasori il tempo necessario per mettersi al sicuro

sono 2 almeno che se ne parla

Tremonti disse NO
Monti disse NO


adesso che gli amici hanno portato al sicuro la loro liquidità

solo adesso si farà l'accordo


CHE SCHIFO
essere governati da ladri ed imbroglioni
in una Nazione dove le porsone oneste sono taglieggiate da EquitaGlia-canaGlia
 

great gatsby

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sapessi quanta gente, invece li ha portati su non per evadere

niente, ma solo per tranquillità



comunque

sono almeno


venti anni che i consulenti attenti li hanno spostati, i soldi
per quelli a rischio

sono rimasti solo i dimentichi ed i pensionati non a rischio
 

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