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I tassi a zero della BCE rischiano di provocare un disastro in Scandinavia
La bolla immobiliare minaccia le economie della Scandinavia e i tassi azzerati della BCE aggravano il fenomeno, con possibili ripercussioni disastrose in tutta Europa.
di Giuseppe Timpone , pubblicato il 01 Agosto 2019 alle ore 13:07
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La Scandinavia ha un problema e si chiama “bolla immobiliare”. Il fenomeno è noto da anni ed è diventato abbastanza preoccupante in paesi come Svezia, Danimarca e Norvegia, come dimostreremo con specifici indicatori. Diverse le cause, tra cui l’aumento demografico provocato da ondate migratorie, specie in Svezia, ma anche la carenza di nuove case costruite per via dei vincoli ambientali sempre più stringenti delle legislazioni nazionali e, infine, l’eccesso di liquidità determinato da politiche monetarie complessivamente molto accomodanti.

La Svezia tiene i tassi al -0,25%, la Danimarca al -0,65%, mentre la Norvegia li ha fissati all’1,20%, in virtù di un ciclo economico sfasato rispetto al resto d’Europa e legato al mercato petrolifero.
Tutte queste economie crescono a ritmi moderati e si trovano sostanzialmente in piena occupazione, ma non possono permettersi di alzare i tassi per il timore di scivolare in deflazione e di colpire le proprie esportazioni, dato che la BCE tiene i tassi ancora a zero e che l’Eurozona costituisce per tutte queste realtà il principale mercato di sbocco. La Svezia, ad esempio, esporta verso la UE per circa i tre quarti del totale. Se alzasse i tassi, la corona si apprezzerebbe contro l’euro, le sue esportazioni crollerebbero e i prezzi dei beni importati pure, provocando un mix di stagnazione economica e di deflazione strisciante.

Bolla immobiliare: se in Svezia la casa non è un sogno, bensì un incubo

Se non prima la BCE alza i suoi tassi, nessuno di questi paesi potrà farlo. E il problema sta nel fatto che il costo del denaro appaia ormai fin troppo basso per realtà, in cui i valori immobiliari continuano ad esplodere, lasciando indietro stipendi e gli stessi affitti. Le misure micro-prudenziali adottate in questi anni si stanno rivelando insufficienti, per quanto avrebbero contenuto la bolla immobiliare. Vediamo in quali termini questa si sia gonfiata.

I dati allarmanti in Scandinavia
Tra il 2015 e il 2019, i prezzi medi reali delle case, vale a dire al netto dell’inflazione, sono cresciuti del 12,8% in Danimarca, del 9% in Svezia e del 6,2% in Norvegia.

Per contro, l’Italia è stata l’unica nazione in cui risultano diminuiti, del 4,5% per l’esattezza. Certo, altre economie europee hanno fatto molto peggio, con Portogallo (+31,8%), Irlanda (+27,6%) e Olanda (+21,9%) a segnare dinamiche ben più preoccupanti, ma per capire come la Scandinavia abbia un problema con il settore immobiliare dobbiamo guardare anche agli altri numeri.
Picco in Danimarca dei mutui “only interest”

Facendo il rapporto tra prezzi di vendita e quelli degli affitti, si nota che i primi siano cresciuti rispetto ai secondi del 72,8% in Svezia, del 68,3% in Norvegia e del 32,6% in Danimarca. Dunque, si registra in questi paesi una corsa all’acquisto, che ha fatto esplodere i prezzi rispetto ai canoni degli affitti. E in relazione ai redditi delle famiglie, sempre nel quadriennio risulta che i prezzi delle case siano saliti del 45,7% in Svezia, del 29,8% in Norvegia e del 18,4% in Danimarca. Infine, i mutui incidono per il 115,4% del pil in Danimarca, per circa il 100% in Norvegia, mentre in Svezia si attestano “solo” all’88,6%. A titolo di confronto, in Italia siamo a poco più del 40%.

Il rischio di una nuova crisi globale dei mutui
Che cosa ci raccontano questi numeri nel loro complesso? La Scandinavia ha un mercato immobiliare surriscaldato, insostenibile, che corre molto più di quanto non faccia la sua economia, pur solida e in crescita. Servono correzioni strutturali per rispondere alla forte domanda di case, ma queste presuppongono mutamenti delle leggi e con effetti che si vedrebbero negli anni. Nel breve, invece, la politica monetaria si mostrerebbe più adatta a contenere il rischio che la bolla continui ad alimentarsi.

Ma oltre ad avere le mani legate dalla BCE – e la Danimarca ha un cambio semi-fisso con l’euro – c’è un secondo problema che presenterebbe una eventuale svolta monetaria: se i tassi tornassero a salire rapidamente, le famiglie che avessero acceso mutui a tassi variabili risulterebbero colpite e, in generale, le erogazioni dei nuovi mutui crollerebbero, facendo ripiegare i valori immobiliari, sgonfiando gli assets posti in garanzia per le stesse banche.

Gli effetti per queste economie sarebbero devastanti e travalicherebbero gli stretti confini scandinavi, dilagando in tutta Europa. Come dimenticare che l’ultima crisi finanziaria mondiale sia scaturita dal tracollo del mercato dei mutui “subprime” americani?
La Riksbank scarica la bolla immobiliare alla politica

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TROPPI IMMIGRATI NON EUROPEI

LA SVEZIA? VERSO LA GUERRA CIVILE. Parola di ex CEO di Scania
LA SVEZIA? VERSO LA GUERRA CIVILE. Parola di ex CEO di Scania



L’ex amministrato delegato del gruppo Scania, Leif Östling, non è ottimista sul futuro della Svezia.
In un’intervista su SwebbTv non ha avuto nessun problema ad affermare che l’immigrazione incontrollata porterà la Svezia alla guerra civile entro 10 anni.

Abbiamo fatto entrare troppa gente che veniva da fuori E quelli che vengono dal Medio Oriente o dall’Africa vivono in una società che abbiamo abbandonato almeno un secolo fa

In Svezia le esplosioni ed i lanci di granate sono volati alle stelle negli ultimi anni, esistono delle “No Go Zones” e sono anche aumentati esponenzialmente i reati verso le donne [è il rispetto che gli islamici hanno per le donne]. Östling nella sua valutazione parte anche dalla sua esperienza personale quando lavorava in Scania: di 100 profughi somali assunti nella sua società 90 venivano licenziati perchè non erano in grado di arrivare in orario o di lavorare secondo il contratto.

Una situazione drammatica e Östling ritiene che ci vorrà un’intera generazione prima che i nuovi arrivati possano iniziate ad essere assimilati nella società svedese.
Nel frattempo calcola un periodo di 10 anni per trovare una seria soluzione al problema dell’integrazione, e, se questo non verrà trovato, c’è la probabilità di scontri talmente forti dallo sfociare nella guerra civile e richiedere l’intervento dell’esercito.

Pensare che 10 anni fa la Svezia non aveva praticamente nessun problema.[ma hanno accasato troppe risorse boldriniane e questo è il risultato]
 

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la SVEZIA è ormai peggio dell'Italia
Ragazza uccisa da proiettile vagante mentre porta a spasso il cane, orrore a Stoccolma
MONDO
Martedì 4 Agosto 2020

Ragazza uccisa da un proiettile vagante mentre porta a spasso il cane, orrore a Stoccolma

Una ragazzina stava portando a spasso il cane nel quartiere Botkyrka a Stoccolma quando ed è stata uccisa davanti ad un benzinaio. La Svezia è sotto choch per la morte di una dodicenne, Adriana Ostrowska, colpita da un proiettile vagante nella capitale della Svezia sparato da una macchina in corsa. La polizia ha aperto un'indagine per capire a chi fossero indirizzati i proiettili ma è probabile che si tratti di un regolamento di conti tra gang rivali.

Al momento non è è stato arrestato nessuno, secondo i media locali gli agenti stanno interrogando il guidatore di un'auto biancache si trovava vicino al luogo dell'incidente. Il ministro della Giustizia svedese Morgan Johansson si è detto «disgustato» per l'accaduto e ha assicurato «più polizia e sentenze più dure». Nella prima metà del 2020 in Svezia ci sono state 163 sparatorie che hanno causato 20 morti. L'anno scorso 334 e 42 vittime.

Ultimo aggiornamento: 13:04
 

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QUESTO VIRUS NON ANDRà MAI VIA
VACCINO COVID ▷ "DATI INSUFFICIENTI, NESSUNO LO AVREBBE ACCETTATO SENZA PRESSIONI POLITICHE"
 

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