SULLA GUERRA .. le 2 ipotesi in campo. (1 Viewer)

Maveryk

Nuovo forumer
Queste panzanate TV sulla guerra che si fà ... nò nò non si fà più ... si fà dopodomani .... mi fanno vomitare , sono solo fumo negli occhi per noi " poveri mortali " .
Dietro questo leggero velo di ipocrisia c'è il vuoto : vuoto di idee , di ideali , e vuoto economico .
Ecco dove stà il vero problema !
Stanno spostando momentaneamente l'attenzione generale su altri problemi ( a turno : attentati , guerre , Bin Laden , Saddam ... ) ma il grosso problema stà li' .
E' la crisi che inficerà le fondamenta del consumismo sfrenato all'americana , del liberismo a tutti i costi .
Liberismo sempre mascherato dai propri interessi , naturalmente .
Crisi delle stock-options , nate come incentivo e diventate una droga per fregare il povero azionista inconsapevole della verità dietro ai numeri aziendali spudoratamente taroccati .
Abito in una zona tra le più industrializzate a livello europeo ( Brescia ) e qui le ditte , anche le più solide , cominciano a chiudere a raffica , licenziare ecc. ecc.
E' già iniziata la cosidetta " evoluzione della specie " : i più deboli e indebitati stanno soccombendo e con loro di conseguenza restano a piedi migliaia di persone , che di riflesso poi non spendono più .
Altro che Saddam il dramma e altrove credetemi , e siamo solo all'inizio !
 

giustiziere

Forumer attivo
Maveryk ha scritto:
Queste panzanate TV sulla guerra che si fà ... nò nò non si fà più ... si fà dopodomani .... mi fanno vomitare , sono solo fumo negli occhi per noi " poveri mortali " .
Dietro questo leggero velo di ipocrisia c'è il vuoto : vuoto di idee , di ideali , e vuoto economico .
Ecco dove stà il vero problema !
...........
Altro che Saddam il dramma e altrove credetemi , e siamo solo all'inizio !

saggia interpretazione la tua.

in un contesto politico governato dall' incertezza tra chi vuole varla finita subito (usa) e chi vuol prendere tempo (francia) ne risente l' economia che invece ha bisogno di certezze per andare avanti.

quello che ancora manca è una regolamentazione mondiale con delle leggi che devono essere subito applicate in caso di infrazioni. (il problema saddam non avrebbe avuto modo di evolversi).

aspettiamo con pazienza che i grandi capi arrivino anche a questo.
 

giustiziere

Forumer attivo
Venerdì 14 Marzo 2003, 19:45


Iraq, Berlusconi: ''Non ci saranno soldati italiani''
Di Dario Converso


Vicenza, 14 mar. (Adnkronos) - ''Non ci saranno soldati italiani coinvolti in una iniziativa di disarmo forzoso in Iraq''. Lo ha ribadito con forza stasera il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine di una cerimonia a Vicenza. ''Abbiamo tuttavia messo a disposizione servizi logistici per una fase successiva ad una eventuale operazione militare'', ha aggiunto il premier. Berlusconi ha quindi detto: ''Ritengo eventuale una azione di disarmo forzoso in Iraq perche' credo ancora che sia evitabile, anche se non so quante probabilita' ci siano di evitarla. Ma confermo la dichiarazione di tutti i Paesi della Ue del 17 febbraio scorso: consideriamo ancora non inevitabile l'azione di disarmo forzoso in Iraq''. Berlusconi, da Vicenza, ha quindi voluto ribadire come soltanto dopo un'azione militare in Iraq ''noi saremo presenti con servizi soprattutto di aiuto umanitario come abbiamo gia' dato, ad esempio, in Afghanistan e che siamo in grado di dare anche in questo caso''. E ancora per il premier ''questa e' la nostra posizione: estremamente chiara. Non ci sono dubbi di sorta. E non capisco come si possano leggere sui giornali di richieste di nostri aerei Tornado che gli Stati Uniti ci avrebbero rivolto''. Secondo il presidente del Consiglio infatti sono notizie ''assolutamente infondate, cosi' come lo sono altre situazioni che siano al di fuori di questa chiara e precisa posizione -ha sottolineato Berlusconi-. Lo voglio ripetere ancora una volta: non ci e' stato chiesto, e quindi non ci sara', alcuna partecipazione di militari italiani ad un'eventuale azione di disarmo forzoso''. Il presidente del Consiglio ha tenuto a ribadire come ''l'Italia invece si e' messa a disposizione, attraverso il governo, e attraverso colloqui che il presidente del Consiglio ha avuto con il presidente degli Stati Uniti e con il premier inglese, per dare aiuti umanitari e servizi logistici dopo un'eventuale operazione di disarmo forzoso''.





Venerdì 14 Marzo 2003, 20:15

Iraq: Berlusconi, Assoluta Vicinanza Agli Usa
(AGI) - Vicenza, 14 mar. - Una assoluta, incontestabile vicinanza agli Usa da parte dell'Italia: l'ha ribadita con forza stasera a Vicenza il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Se c'e' una posizione che e' stata fino ad ora chiara - ha detto Berlusconi - e' proprio la posizione dell'Italia. Siamo alleati da sempre degli Stati Uniti a cui dobbiamo riconoscenza per gli interventi che hanno fatto sessant'anni fa per l'Italia e per l'Europa. Siamo riconoscenti, perche' ci hanno aiutati a crescere nel benessere con il piano Marshall e ci hanno coperto con l'ombrello delle loro spese militari in tutti questi anni che sono stati anni di sicurezza e di pace". Berlusconi ha quindi sottolineato che l'Italia non puo' che essere vicina, in questo momento agli Usa: "Mi sembra che nei confronti della piu' grande democrazia del mondo, nei confronti dello stato che si e' dato il compito di essere alla base dell'ordine mondiale, della pace e della democrazia, dobbiamo avere un atteggiamento di assoluta vicinanza, quindi dobbiamo confermarci nell'allenza antica e vogliamo sia anche un'allenza per il futuro".
 

giustiziere

Forumer attivo
Sabato 15 Marzo 2003, 10:17


Iraq: d'Alema, Berlusconi Non Puo' Tenere Piedi In Due Staffe
Di (Tor/Gs/Adnkronos)

''CIAMPI E' STATO CHIARO, IMPOSSIBILE GUERRA SENZA L'ONU'' Roma, 15 mar. (Adnkronos) - ''Il presidente del Consiglio cerca di tenere i piedi in due staffe, cercando di non dispiacere gli americani e non dispiacere i sondaggi. Ma questo e', invece, il momento delle posizioni chiare. Altrimenti si finisce per non essere invitati ne' da Bush, ne' dall'Europa. Con una posizione che finisce per essere ne' carne ne' pesce...''. Il presidente dei Ds Massimo D'Alema torna a chiedere al governo una posizione chiara rispetto alla crisi irachena.

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perchè Dalema, Fassino, ecc... continuano a tenere una posizione di "non essere informati" ?....che ne sappia piu io di loro ?....

l' inviterei qui nel thread in modo che possano cercare le risposte alle loro domande. :)
 

giustiziere

Forumer attivo
Sabato 15 Marzo 2003, 10:40


Manifestazioni contro la guerra alla Casa Bianca
WASHINGTON (Reuters) - Migliaia di pacifisti sono attesi oggi davanti alla Casa Bianca per protestare contro la guerra e cercare di convincere l'amministrazione Bush a non invadere l'Iraq.
 

fo64

Forumer storico
Siamo arrivati al capolinea... oggi , lunedì 17 marzo :(

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Da www.ilnuovo.it

Bush, Blair e Aznar: "Domani l'Onu deve scegliere"

Dalle Azzorre i tre leader lanciano un appello alle Nazioni Unite: "Il mondo deve appoggiare il disarmo immediato e incondizionato dell'Iraq". Domani, "ultimo giorno utile per votare la seconda risoluzione"


TERCEIRA (AZZORRE) – “Domani è il giorno della verità per il mondo”. Così il presidente Usa George w. Bush ha esordito nella conferenza stampa al termine del vertice con i leader di Spagna e Gran Bretagna. Il mondo deve appoggiare il disarmo ''immediato e incondizionato'' dell'Iraq e, ribadendo le accuse rivolte a Saddam Hussein, ha precisato che domani è l'ultimo giorno in cui la risoluzione per l'uso della forza per disarmare l'Iraq può essere approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu che è stato convocato a partire dalle 15 su richiesta di Francia, Russia e Germania. "Se useremo la forza – aggiunge Bush - l'Onu potrà avere un ruolo nell'Iraq del dopo Saddam".

Insomma, come previsto, il vertice a tre – al quale ha partecipato anche il “padrone di casa”, il premier portoghese Barroso – si è chiuso senza una dichiarazione di guerra, ma con l’ultimo appello alle nazioni per votare una seconda risoluzione che preveda l’uso della forza nel caso in cui l’Iraq non proceda al disarmo. Bush ha invitato l'Onu a fare il proprio lavoro, dimostrando che "le parole del Consiglio di Sicurezza significano qualcosa". Ma sulla possibilità che la risoluzione venga effettivamente votata il presidente Usa è parso molto scettico: "Abbiamo già mostrato le nostre carte: noi abbiamo mostrato le nostre e la Francia ha mostrato le sue, dicendo che avrebbe messo il suo veto". Dunque? Dunque, domani è “il giorno della verità” per Bush che ancora una volta ribadisce che la guerra potrà essere evitata solo in due casi: se Saddam disarma o se se ne va, autoesiliandosi: “La scelta tra la pace e la guerra è nelle mani di Saddam – ha detto Bush - che può evitare il conflitto applicando le risoluzioni dell'Onu o lasciando il Paese”.

La determinazione del presidente Usa è condivisa anche dal premier britannico Tony Blair che ha affermato: "Siamo nelle fasi finali perché dopo aver provato per 12 anni a disarmarlo (Saddam Hussein, ndr) senza successo, adesso è il momento nel quale dobbiamo prendere una decisione". Adesso, ha quindi sottolineato Blair, è giunto il momento di lanciare un appello "finale" per un "messaggio unificato da parte della comunità internazionale" che "autorizzi l'uso della forza" se il dittatore Saddam Hussein "continuerà ad ignorare la volontà della comunità internazionale".

Quanto ad Aznar, il premier spagnolo sottolinea come senza l'alleanza transatlantica "non si capisce il presente dell'Europa né si può immaginare il suo futuro". Aznar ha dunque invitato tutti "gli alleati e gli amici" a fare proprio il documento sul rinnovato impegno transatlantico approvato nel corso del vertice odierno.
Ora ci sarà un round finale di colloqui tra i tre leader e i paesi che si oppongono alla guerra nel tentativo di superare l’empasse sulla crisi irachena. Domani però scade il tempo.


(16 MARZO 2003, ORE 20:30)
 

genesta

Forumer attivo
giustiziere ha scritto:
genesta ha scritto:
..........................
Una persona che ODIA la guerra, la odia e basta.
Chi prova un sentimento di odio per una qualunque cosa non può, allo stesso tempo, affermare che la stessa cosa odiata diventa una virtù quando è opera di un simpatizzante.
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E Pace non vuol dire altro che Pace.

è come dire che chi odia il pane non lo mangia e basta, meglio morire di fame o lo si mangia in casi estremi ?.

:-D :-D


Avrei gradito commenti più pertinenti ma, visto che è l'unica critica che ricevo, per di più con il risolino sarcastico ...

Il verbo odiare non si addice molto al cibo, del pane può non piacere il gusto ma odiarlo :rolleyes:

Comunque dimmi, se a te non piace una cosa da mangiare la mangi lo stesso?
Mi dirai di si se sei costretto, se stai morendo di fame e non hai nient'altro da mangiare, giusto?

E' proprio questo il punto.

Una cosa è essere costretti e un'altra è ritenerlo giusto.

Lo stesso vale per la guerra:
1. Io odio la guerra ma se sono costretto a perpetrarla, la conduco con disgusto.
2. Io odio la guerra ma non sempre, a volte la ritengo giusta.

Ti sembrano due affermazioni analoghe?
 

GIGISAVO

Forumer attivo
da http://ilmessaggero.caltanet.it/ del 16/03/2003

NON È IL RAÌS IL VERO OBIETTIVO

di YOUNIS TAWFIK *

LA GUERRA ci sarà. Questa affermazione così determinata e straziante ha origine nell'amara convinzione provocata dai fatti reali e ha radici in una assurda sensazione che nasce da precedenti noti a tutti. Una gigantesca macchina bellica in movimento, come quella messa in moto in questi giorni dagli americani e dal loro alleato britannico, non si arresterà finché non avrà raggiunto il suo obiettivo. Purtroppo esiste un'altra convinzione: il vero obiettivo non è Saddam Hussein, né il regime del partito Baath, né la liberazione del popolo iracheno, ma l'attuazione di un progetto ben più ampio che va oltre i confini dell'Iraq.
Inutile dire che le terribili vicende dell’11 settembre hanno provocato un senso di insicurezza, paure e diffidenze, non soltanto nel semplice uomo della strada americano, ma anche nella stessa amministrazione, al punto da spingerla a costituire un vertice di esperti e consiglieri per mettere a punto un piano strategico per combattere il terrorismo e per difendere gli interessi degli Stati Uniti in tutto il mondo. Il piano per il Medio Oriente prevede, oltre il controllo diretto dell'afflusso del petrolio e del suo prezzo, lo sconvolgimento della carta geo-politica dell'area e l'instaurazione di regimi più fedeli e direttamente dipendenti dalla politica americana al posto di quelli attuali. Si potrebbe ipotizzare che ci sarà un ritorno all'epoca dei mandati tipicamente colonialisti degli anni Trenta e Quaranta.
L'incontro delle Azzorre avrà il compito di decidere l'ora e le modalità dell'attacco all'Iraq, non di allontanare lo spettro della guerra. L'obiettivo Iraq sarà soltanto il secondo passo dopo l'Afghanistan, per attuare quella che sarà definita l'era del Grande Impero Americano, costruito su alleanze e controlli diretti delle zone considerate vitali per l'economia e la sicurezza degli Stati Uniti d'America.
Saddam Hussein non è l'unico dittatore, almeno nella nostra area, e non sarà l'ultimo. Non per questo le guerre e le distruzioni diventano legittime. Non per questo, dopo trent’anni di dittatura in Iraq, si decide di abbattere un regime considerato amico dell'Occidente, almeno fino all'invasione del Kuwait nel 1990, si vuole rovesciarlo a tutti i costi soltanto perché oggi non fa più comodo, quando in questi lunghi anni nessuno aveva pensato di aiutare il popolo iracheno a liberarsi e vivere in pace.
Nessuno nega che alcuni paesi arabi aspirano al progresso e alla libertà e sperano in un sistema politico più democratico. Se si vuole veramente cambiare la situazione politica, in Iraq e in altri paesi arabi, bisognerebbe cominciare con un processo, lungo e laborioso, che nasca dalle radici culturali del paese stesso, dalla sua storia e dalla volontà stessa dei popoli, senza alcuna imposizione. Un supporto esterno, disinteressato, potrebbe accelerare, senza lasciare tracce d'odio e rancori. La cultura della democrazia andrebbe proposta attraverso la cooperazione, aiuti e supporto sincero della potente macchina d'informazione occidentale, e il dialogo aperto tra i popoli.
Bisognerebbe bombardare con la cultura della democrazia invece di scagliare la morte sopra le teste delle persone innocenti e impotenti.
Dopo venticinque anni in Occidente ho imparato che la vita ha un certo valore e la libertà non si compra, ma si conquista
.

* Scrittore iracheno
 

giustiziere

Forumer attivo
Lunedì 17 Marzo 2003, 12:38



Iraq: Ora Londra Attacca Parigi, Enormi Danni Da Minaccia Veto
(AGI) - Londra, 17 mar. - Il governo britannico abbandona il linguaggio diplomatico e attacca la Francia per la minaccia di veto all'Onu sulla guerra all'Iraq. "Il danno che questa minaccia ha inferto al processo diplomatico e' stato enorme", ha denunciato il sottosegretario del Foreign Office, Mike O'Brien, "i francesi ora dicono che non saranno mai disposti a sanzionare l'uso della forza e questo diminuisce la pressione su Saddam in una fase critica, sono stati frustrati tutti gli sforzi diplomatici". Parole dure anche dal vicepremier di Londra, John Prescott, secondo il quale la minaccia di veto ha scoraggiato gli altri membri del Consiglio di sicurezza dal pronunciarsi a favore della risoluzione-ultimatum angloamericana. "I Paesi piu' piccoli si sono detti: 'perche' dovrei sporgere la testa dal parapetto in circostanze difficili se i francesi metteranno comunque il veto'?", ha spiegato Prescott.
 

giustiziere

Forumer attivo
Lunedì 17 Marzo 2003, 12:49




La Cina inizia ad evacuare la sua ambasciata in Iraq
PECHINO, 17 mar (Afp-Internazionale) - L'ambasciata cinese a Bagdad ha iniziato ad evacuare il personale e i giornalisti cinesi presenti in Iraq, ha riportato oggi l'agenzia Cina nuova.

L'ambasciatore Zhang Weiqiu e sei membri del personale, i soli che erano rimasti sul posto dopo l'evacuazione del personale non essenziale, hanno lasciato i luoghi "in un'atmosfera tesa per l'avvicinarsi della guerra", secondo l'agenzia ufficiale cinese. Anche i giornalisti di Cina nuova e della televisione centrale cinese hanno lasciato il paese, ha aggiunto l'agenzia.

L'evacuazione dell'ambasciata cinese sopravviene al momento in cui gli Usa hanno raccomandato agli ispettori dell'Onu in Iraq di partire.
 

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