Programmazione Amibroker Strategie market neutral con basket di titoli (1 Viewer)

surcontre

Nuovo forumer
L'argomento, per chi progetta TS, è affascinante dal punto di vista della programmazione.
Prendo un basket di centinaia si titoli e scelgo un indice sottostante, disponibile sul mercato, che ne replichi l'andamento medio. Poi cerco criteri per selezionare quei (pochi) titoli che, in certi momenti, mostrano andamenti che si scostano sensibilmente dall'indice. In questi momenti compro i titoli e bilancio la posizione vendendo l'indice, o viceversa.
......

Ci sono due filosofie opposte, usate in genere dagli hedge-fund, per ottenere il market neutral: la tipologia long/short e quella stat-arb.

Nel primo caso, proprio come ipotizzato da te, si opera sulla divergenza paniere di titoli vs indice di riferimento, nella speranza che questa divergenza aumenti.
Questo in genere avviene per motivi fondamentali e da quel che so si usa appunto l'analisi fondamentale per individuare il paniere di titoli che ha buone speranze di far meglio dell'indice di riferimento nell'immediato futuro.
Tipicamente questa strategia viene utilizzata all'interno di un particolare settore: un modo per implementarla potrebbe essere quello di sfruttare i futures settoriali quotati all'Eurex (fortemente illiquidi), contro un paniere di titoli europei relativi al settore di riferimento.

Il secondo caso, lo stat-arb, decisamente più trattato in letteratura, sfrutta la possibile cointegrazione tra titoli (o panieri di titoli, o tra titoli e indice): l'ipotesi statistica di partenza è che esista un link tra l'andamento del paniere e quello dell'indice, per cui eventuali scostamenti dovranno, nel futuro, essere riassorbiti. In questo caso l'operatività sarà opposta a quella da te ipotizzata: vendere il paniere di titoli che stanno facendo meglio dell'indice, acquistando contemporaneamente l'indice (o viceversa)

A queste due categorie storiche di market-neutral se ne aggiungono poi parecchie altre meno utilizzate nell'industria finanziaria: sembra non esserci limite alle possibilità di arbitraggio (teoriche) offerte dai mercati.
Ad esempio arbitraggi sul medesimo titolo quotato in diversi mercati (magari con diverse valute): potrebbe essere il caso di Eni, trattata anche come ADR al NYSE (ticker: E) con volumi non bassissimi.
Oppure il market-neutral VIX-driven, di moda in USA due-tre anni fa utilizzando ETF o futures: se la paura cresce (sale il VIX) si acquista un indice large-cap (SP o DJ) vendendo uno small-cap (Russel 2000) e viceversa in caso di bassa volatilità. In questo caso potrebbe essere (sempre teoricamente) possibile riprodurre in salsa europea la cosa usando il VDAX e i futures relativi al DAX e al MDAX.

Tieni conto che tutte queste strategie, pur avendo spesso alle spalle una letteratura accademica vasta (è il caso dello stat-arb basato sulla cointegrazione), sono spesso di difficile implementazione pratica per le classiche frizioni presenti sui mercati, come costi di transazione, tasse, etc.
Happy trading
 

reef

...
Grazie a tutti, in particolare a surcontre che riesce sempre a dare una visione d'insieme ai problemi.

Il mio obiettivo, per ora, è quello di mettere a punto una metodologia "tecnica" per lavorare genericamente in arbitraggio, possibilmente (ma non necessariamente) utilizzando Amibroker.

Quindi, per il momento, non sto valutando opportunità in merito a costi di transazione e tassazione, strumenti, slippage o ottimizzazioni varie, ma solo il modello:
0. capitale C;
1. paniere di N titoli, indice di riferimento Y;
2. all'instante T0, su specifico segnale, transi X titoli, per importo +€(X) (sempre <C/2);
3. sempre a T0 gli opponi l'indice (o un altro paniere) Y per importo -€(X),
4. all'istante T1, I escono e J entrano, per importo +€(-I+J), con corrispondente bilanciamento dell'indice Y. La somma delle posizioni aperte non può superare il capitale C/2 (l'altro C/2 sull'indice o secondo basket).

Mi pare che questo si chiami Money Management...
 
Ultima modifica:

Pek

Forumer storico
Grazie a tutti, in particolare a surcontre che riesce sempre a dare una visione d'insieme ai problemi.

Il mio obiettivo, per ora, è quello di mettere a punto una metodologia "tecnica" per lavorare genericamente in arbitraggio, possibilmente (ma non necessariamente) utilizzando Amibroker.

OK,ma ti ripeto,e poi ti lascio in pace :) che cambia tutto se X può essere qualunque o se è legato al valore di un contratto (a meno di avere la disponibilità
di N contratti)

ps nel caso X qualunque e facilità di ribilanciamento, leva 0.5=C/2 è troppo consevativo,dimezza il rendimento
 

GiuliaP

The Dark Side
Grazie a tutti, in particolare a surcontre che riesce sempre a dare una visione d'insieme ai problemi.

Il mio obiettivo, per ora, è quello di mettere a punto una metodologia "tecnica" per lavorare genericamente in arbitraggio, possibilmente (ma non necessariamente) utilizzando Amibroker.

Quindi, per il momento, non sto valutando opportunità in merito a costi di transazione e tassazione, strumenti, slippage o ottimizzazioni varie, ma solo il modello:
0. capitale C;
1. paniere di N titoli, indice di riferimento Y;
2. all'instante T0, su specifico segnale, transi X titoli, per importo +€(X) (sempre <C/2);
3. sempre a T0 gli opponi l'indice (o un altro paniere) Y per importo -€(X),
4. all'istante T1, I escono e J entrano, per importo +€(-I+J), con corrispondente bilanciamento dell'indice Y. La somma delle posizioni aperte non può superare il capitale C/2 (l'altro C/2 sull'indice o secondo basket).

Mi pare che questo si chiami Money Management...

Sia sulla definizione di "arbitraggio" che di "money management" non sarei d'accordo, ma l'importante è capirsi.

La tua strategia è controproducente per un retail, visto che i costi di transazione non giustificano eventuali problemi di liquidità del mercato.

Assomiglia molto al problema di chi opera in maniera "convenzionale" con le opzioni.
 

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