Tiene l'industria tedesca,
imprenditori sempre ottimisti
La fiducia delle imprese tedesche rimane stabile rispetto al mese precedente a conferma del fatto che l'industria "tira" e trascina il miracolo tedesco.
MILANO - Nessun allarme per l’economia tedesca. Dopo che l’indice Zew aveva pronosticato una possibile caduta in recessione per la Germania, oggi la smentita è arrivata con la pubblicazione dell’Ifo. Nel mese di settembre, l’indicatore, il più accreditato per misurare lo stato di salute delle imprese tedesche, è rimasto sostanzialmente fermo. Contro le attese del mercato, che sia aspettavano un calo a 104 punti, l’Ifo si è attestato a 104,9 punti dai precedenti 105 punti di agosto.
L’analisi dettagliata dell’indicatore mostra come a peggiorare siano le prospettive future dell’economia (98,9 punti dai 101,4 di agosto). Al contrario la situazione corrente è vista più che positivamente (111,3 punti dai 108,7 di agosto). Secondo l'istituto tedesco, "l'indagine rivela complessivamente la continuazione
di un robusta espansione economica, mentre viene stimato un indebolimento per l'inizio dell'anno prossimo”. Che le prospettive per il 2007 siano per un rallentamento della locomotiva europea è un fatto su cui gli economisti continuano a mettere l’accento: tassi di interesse più alti e l’aumento dell’Iva – dicono da più parti – metteranno un freno all’espansione economica. Ma di quanto? Per gli analisti di Banca Intesa il Pil tedesco passerà da una crescita del 2,4% stimata per quest’anno a un +1% l’anno prossimo. Una stima che, rispetto al consensus, è più ottimistica per il 2006 (2,2% il consuensus), ma più negativa per il 2007 (consensus 1,2%).
Trattandosi della maggiore economia dell’area euro – fanno eco gli esperti di Capitalia – la prospettiva di un rallentamento economico sollecita riflessioni sulla politica monetaria della Bce, che potrebbe confrontarsi il prossimo anno con un’economia in decelerazione già dal primo trimestre 2007. Ciò potrebbe suggerire cautela nell’alzare i tassi di riferimento oltre il 3,5% previsto per fine 2006.
Maggiori dettagli sulla zona euro arriveranno intanto nel corso della settimana con la pubblicazione del Pmi manifatturiero. Secondo Goldman Sachs l'indice dei manager addetti all'acquisto del settore manifatturiero in settembre dovrebbe rimanere stabile al 56,5% con un potenziale rischio di rialzo, questo testimonierebbe in sostanza il buon andamento in cui si trova il settore manifatturiero. L'aumento dell'indice (Pmi) rifletterebbe l'insieme dei dati ottenuti dall'indice manifatturiero belga, dall'Insee francese e proprio dall'Ifo tedesco.
(26 settembre 2006)