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Forumer storico
La Fed insiste nel suo pervicace ottimismo. Recessione evitata?
Ci sono momenti in cui, anche in assenza di variazioni significative da parte degli indicatori economici, i mercati attuano movimenti di rilievo.
E’ proprio uno di questi momenti quello che stiamo vivendo.
La scorsa settimana sia le borse azionarie che i mercati obbligazionari hanno ceduto molto terreno pur in assenza di dati macro significativi.
La sensazione che si respira è quella di una presa di coscienza, tardiva, che la Federal Reserve non farà nessun taglio dei tassi di interesse per parecchio tempo. Anzi, il board della banca centrale americana appare unanimemente convinto che al momento non ci siano rischi di recessione, ma sia più preoccupante la dinamica delle pressioni inflazionistiche, che se si accentuassero farebbero caso mai propendere per un rialzo. Il dato di venerdì 1° giugno, che ha mostrato una dinamica di creazione di posti di lavoro ancora forte, ha tolto ai mercati ogni residua speranza di taglio imminente, dal momento che senza un aumento della disoccupazione la Federal Reserve non abbasserà la guardia.
Gli interventi ufficiali di Bernanke hanno confermato la visione ottimistica fin qui presentata, che vede il rallentamento del settore immobiliare non in grado di contagiare significativamente gli altri settori e una ripresa della crescita verso il potenziale nei prossimi trimestri. Detto in altre parole, l’atterraggio morbido è in corso, per cui i tassi stanno bene dove sono.
La reazione dei mercati ha perciò spinto al rialzo i tassi a lungo termine riducendo le anomalie della curva dei tassi, che da mesi era piuttosto invertita ed ora tende ad appiattirsi.
La doccia fredda per l’obbligazionario ha contagiato anche l’azionario, che ha manifestato ampie prese di beneficio non spiegabili da ragioni macroeconomiche.
Infatti, se la crescita riprenderà non si capisce bene il motivo per cui si debbano vendere azioni.
Da qualche mese i mercati azionari stanno funzionando un po’ al contrario dei modelli interpretativi tradizionali. Le scorse settimane salivano a dispetto di dati macroeconomici piuttosto brutti, scontando un taglio dei tassi, che avrebbe portato nuova liquidità sui mercati azionari.
Ora scattano le prese di beneficio sulle ipotesi di tassi fermi.
Segno che ciò che ha mosso le borse in questi primi mesi del 2007 è stata più la spinta
emotiva che la corretta analisi degli scenari economici.
La settimana entrante si caratterizza per i dati sull’inflazione americana, che non è prevista in drammatico aumento. Degni di nota saranno anche la produzione industriale e le vendite al dettaglio di maggio, che forniranno qualche indicazione sull’andamento della crescita in corso nel secondo trimestre.
MARKET MOVERS dei prossimi giorni
Giorno Ora Dove Evento Preced. Previs. Commento
Lun. 11 1:50 JAP PIL (2° stima) a/a 1° trim. 07 +2,40% +3,10%
Mar. 12 11:00 EUR Produzione industriale Aprile m/m +0,40% +0,30%
18:30 USA Intervento di Greenspan
Mer. 13 14:30 USA Vendite al dettaglio m/m Maggio -0,20% +0,70% Se aumenta meno di previs. negativo per l’azionario
16:00 USA Scorte delle imprese m/m Aprile -0,10% +0,40%
20:00 USA Beige Book della Fed
USA Riserve petrolio sett. Mln barili 342,3
Gio. 14 11:00 EUR Indice prezzi al consumo a/a Maggio +1,90% +1,90%
14:30 USA Sussidi disoccupazione settim. 309.000
14:30 USA Prezzi alla produzione (core) m/m Maggio 0,0% +0,20% Se aumenta più di previs. negativo per l’azionario e obbligazionario
Ven. 15 14:30 USA Indice prezzi al consumo (core) m/m Maggio +0,20% +0,20% Se aumenta più di previs. negativo per l’azionario e obbligazionario
14:30 USA Indice Empire manufacturing Giugno 8,03 10,0
15:00 USA Acquisti netti attività finanziarie mld $ Aprile 67,60 75,0
15:15 USA Impiego capacità produttiva Maggio 81,60 % 81,50%
15:15 USA Produzione industriale m/m Maggio +0,7 % +0,2% Se aumenta meno di previs. negativo per l’azionario
16:00 USA Fiducia famiglie (Michigan) giugno 88,30 88,40
Legenda: In neretto i dati più importanti; a/a= anno su anno; m/m= mese su mese; t/t= trimestre su trimestre; t/t a= trimestre su trimestre annualizzato; ann. = dato annuo; prel.= preliminare; rev.= revisione; def.= definitivo; Preced.= ultimo dato pubblicato; <minore>= maggiore; Previs.= media previsioni analisti; mln= milioni; mld= miliardi; $=dollari; brl=barili
Dati tratti da Ufficio Studi Banca Intesa; Bloomberg, CNN. Commenti di Borsaprof.it
Ci sono momenti in cui, anche in assenza di variazioni significative da parte degli indicatori economici, i mercati attuano movimenti di rilievo.
E’ proprio uno di questi momenti quello che stiamo vivendo.
La scorsa settimana sia le borse azionarie che i mercati obbligazionari hanno ceduto molto terreno pur in assenza di dati macro significativi.
La sensazione che si respira è quella di una presa di coscienza, tardiva, che la Federal Reserve non farà nessun taglio dei tassi di interesse per parecchio tempo. Anzi, il board della banca centrale americana appare unanimemente convinto che al momento non ci siano rischi di recessione, ma sia più preoccupante la dinamica delle pressioni inflazionistiche, che se si accentuassero farebbero caso mai propendere per un rialzo. Il dato di venerdì 1° giugno, che ha mostrato una dinamica di creazione di posti di lavoro ancora forte, ha tolto ai mercati ogni residua speranza di taglio imminente, dal momento che senza un aumento della disoccupazione la Federal Reserve non abbasserà la guardia.
Gli interventi ufficiali di Bernanke hanno confermato la visione ottimistica fin qui presentata, che vede il rallentamento del settore immobiliare non in grado di contagiare significativamente gli altri settori e una ripresa della crescita verso il potenziale nei prossimi trimestri. Detto in altre parole, l’atterraggio morbido è in corso, per cui i tassi stanno bene dove sono.
La reazione dei mercati ha perciò spinto al rialzo i tassi a lungo termine riducendo le anomalie della curva dei tassi, che da mesi era piuttosto invertita ed ora tende ad appiattirsi.
La doccia fredda per l’obbligazionario ha contagiato anche l’azionario, che ha manifestato ampie prese di beneficio non spiegabili da ragioni macroeconomiche.
Infatti, se la crescita riprenderà non si capisce bene il motivo per cui si debbano vendere azioni.
Da qualche mese i mercati azionari stanno funzionando un po’ al contrario dei modelli interpretativi tradizionali. Le scorse settimane salivano a dispetto di dati macroeconomici piuttosto brutti, scontando un taglio dei tassi, che avrebbe portato nuova liquidità sui mercati azionari.
Ora scattano le prese di beneficio sulle ipotesi di tassi fermi.
Segno che ciò che ha mosso le borse in questi primi mesi del 2007 è stata più la spinta
emotiva che la corretta analisi degli scenari economici.
La settimana entrante si caratterizza per i dati sull’inflazione americana, che non è prevista in drammatico aumento. Degni di nota saranno anche la produzione industriale e le vendite al dettaglio di maggio, che forniranno qualche indicazione sull’andamento della crescita in corso nel secondo trimestre.
MARKET MOVERS dei prossimi giorni
Giorno Ora Dove Evento Preced. Previs. Commento
Lun. 11 1:50 JAP PIL (2° stima) a/a 1° trim. 07 +2,40% +3,10%
Mar. 12 11:00 EUR Produzione industriale Aprile m/m +0,40% +0,30%
18:30 USA Intervento di Greenspan
Mer. 13 14:30 USA Vendite al dettaglio m/m Maggio -0,20% +0,70% Se aumenta meno di previs. negativo per l’azionario
16:00 USA Scorte delle imprese m/m Aprile -0,10% +0,40%
20:00 USA Beige Book della Fed
USA Riserve petrolio sett. Mln barili 342,3
Gio. 14 11:00 EUR Indice prezzi al consumo a/a Maggio +1,90% +1,90%
14:30 USA Sussidi disoccupazione settim. 309.000
14:30 USA Prezzi alla produzione (core) m/m Maggio 0,0% +0,20% Se aumenta più di previs. negativo per l’azionario e obbligazionario
Ven. 15 14:30 USA Indice prezzi al consumo (core) m/m Maggio +0,20% +0,20% Se aumenta più di previs. negativo per l’azionario e obbligazionario
14:30 USA Indice Empire manufacturing Giugno 8,03 10,0
15:00 USA Acquisti netti attività finanziarie mld $ Aprile 67,60 75,0
15:15 USA Impiego capacità produttiva Maggio 81,60 % 81,50%
15:15 USA Produzione industriale m/m Maggio +0,7 % +0,2% Se aumenta meno di previs. negativo per l’azionario
16:00 USA Fiducia famiglie (Michigan) giugno 88,30 88,40
Legenda: In neretto i dati più importanti; a/a= anno su anno; m/m= mese su mese; t/t= trimestre su trimestre; t/t a= trimestre su trimestre annualizzato; ann. = dato annuo; prel.= preliminare; rev.= revisione; def.= definitivo; Preced.= ultimo dato pubblicato; <minore>= maggiore; Previs.= media previsioni analisti; mln= milioni; mld= miliardi; $=dollari; brl=barili
Dati tratti da Ufficio Studi Banca Intesa; Bloomberg, CNN. Commenti di Borsaprof.it