baleng
Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Questo lo metto negli spot. Perché è uno spot.
Ore 1,25, domenica 24\5\2020 su Rainews 24.
Un giornalista sovrappeso in giacca jeans e stivaletti dallo studio distribuisce le sue "verità". Dichiara che i no-vax vogliono la libertà di infettare gli altri e che ora si sono tramutati in no-mask, cioè rifiutano di mettere la mascherina. Poi se si ammalano pretendono di essere curati a spese della società. Ora, che un no-vax possa avere i suoi motivi, costui non ci pensa neppure, poi comunque quello che conta è sbeffeggiare chi non la pensa come lui ( = immagino, non pensa come chi lo ha assunto in RAI).
Ma dire che i no-vax siano anche no-mask è un menzogna che inquinerebbe un letamaio, diciamo che si tratta di una diffamazione, aggravata dal "pulpito" che la diffonde, cosciente e volontaria, programmata e peggiore di molte fake news, anzi, regina delle fake, se è vero che, per esempio, il sottoscritto non vuole vaccinarsi ma la mascherina la mette coscienziosamente, e così quasi tutti. Infatti, non esiste alcun "movimento" che teorizzi l'inutilità della mascherina, ma solo individui a cui dà fastidio e che se ne fregano, perciò la tolgono. E non sono i no-vax, qualunque cosa si indichi con questo termine, il quale propone lo stigma degli stessi criteri di chi definisce "handicappati" chi non ha le sue capacità - ma ne ha altre, magari, no?
A parte il tono sarcastico, che non credo sia compito di un giornalista messo lì per le notizie e non per inquinare, il bello è che subito dopo il biologo Enrico Bucci, prof. negli USA, gli spiegava come, in sostanza tutti i dati delle regioni siano sostanzialmente delle fake-news, e questo con il tono di dire cose quasi scontate. Sulla base di quegli stessi dati, poi, e qui sta il bello, il giornalista (un giorno ne sapremo il nome, sicuramente farà carriera in RAI, seguendo le orme di quello che pare -pare - quasi il suo maestro, il Mannoni Sotuttoio) precettava che cosa il mondo dovesse fare o non potesse fare.
Shit-program della notte, e meno male. Ma il saccente protagonista è abbastanza giovane da venire promosso a programmi in orari più frequentati, dove farà maggior danno. O che, vista la stazza, il virus non si interessi, come usa, al suo esuberante fisico, tipo Bud Spencer degli inizi.
Vabbè, la RAI è la casa degli italiani, e da qualche parte il letamaio ci deve pure stare.
Però, come dicevo un tempo, io l'abbonamento TV non lo volevo: è giusto pagare perché ti portino via l'immondizia, non perché te la mettano in casa.
Ore 1,25, domenica 24\5\2020 su Rainews 24.
Un giornalista sovrappeso in giacca jeans e stivaletti dallo studio distribuisce le sue "verità". Dichiara che i no-vax vogliono la libertà di infettare gli altri e che ora si sono tramutati in no-mask, cioè rifiutano di mettere la mascherina. Poi se si ammalano pretendono di essere curati a spese della società. Ora, che un no-vax possa avere i suoi motivi, costui non ci pensa neppure, poi comunque quello che conta è sbeffeggiare chi non la pensa come lui ( = immagino, non pensa come chi lo ha assunto in RAI).
Ma dire che i no-vax siano anche no-mask è un menzogna che inquinerebbe un letamaio, diciamo che si tratta di una diffamazione, aggravata dal "pulpito" che la diffonde, cosciente e volontaria, programmata e peggiore di molte fake news, anzi, regina delle fake, se è vero che, per esempio, il sottoscritto non vuole vaccinarsi ma la mascherina la mette coscienziosamente, e così quasi tutti. Infatti, non esiste alcun "movimento" che teorizzi l'inutilità della mascherina, ma solo individui a cui dà fastidio e che se ne fregano, perciò la tolgono. E non sono i no-vax, qualunque cosa si indichi con questo termine, il quale propone lo stigma degli stessi criteri di chi definisce "handicappati" chi non ha le sue capacità - ma ne ha altre, magari, no?
A parte il tono sarcastico, che non credo sia compito di un giornalista messo lì per le notizie e non per inquinare, il bello è che subito dopo il biologo Enrico Bucci, prof. negli USA, gli spiegava come, in sostanza tutti i dati delle regioni siano sostanzialmente delle fake-news, e questo con il tono di dire cose quasi scontate. Sulla base di quegli stessi dati, poi, e qui sta il bello, il giornalista (un giorno ne sapremo il nome, sicuramente farà carriera in RAI, seguendo le orme di quello che pare -pare - quasi il suo maestro, il Mannoni Sotuttoio) precettava che cosa il mondo dovesse fare o non potesse fare.
Shit-program della notte, e meno male. Ma il saccente protagonista è abbastanza giovane da venire promosso a programmi in orari più frequentati, dove farà maggior danno. O che, vista la stazza, il virus non si interessi, come usa, al suo esuberante fisico, tipo Bud Spencer degli inizi.
Vabbè, la RAI è la casa degli italiani, e da qualche parte il letamaio ci deve pure stare.
Però, come dicevo un tempo, io l'abbonamento TV non lo volevo: è giusto pagare perché ti portino via l'immondizia, non perché te la mettano in casa.
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