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tontolina

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TRASPARENZA COSTI-Codacons chiede; Napolitano vieta

TRASPARENZA COSTI
Codacons chiede; Napolitano vieta


Costi della parata secretati, ecco quanto la Difesa sborserà per le spese militari

Le spese per la “sobria parata” del 2 giugno non le conosceremo mai. Il Presidente Napolitano, oramai sempre più convinto che il QI medio degli italiani sia equiparabile a quello di un cesto di vimini, dopo aver sentenziato che “chi parla di sprechi per le celebrazioni della Repubblica non sa cosa dice”, ha categoricamente vietato la visura delle spese.

A richiedere trasparenza sui costi della parata, era stato il Codacons.

Dal Quirinale però è arrivata la risposta: gli Italiani non hanno diritto di conoscere come vengono impiegati i soldi pubblici.

Il conto delle spese per l’evento del due giugno rimarrà segreto. Motivo? Chi può dirlo: forse evitare una rivolta popolare? Vabè, meglio non parlare di ciò che non si può sapere.


Ma le notizie beffarde non sono certo finite: come hanno precisato i responsabili della campagna “Sbilanciamoci” attraverso il rapporto “Economia a Mano armata” ed i dati diffusi dai Sipri, il ministero della Difesa si prepara ad affrontare altri “trenta miliardi complessivi di spesa nel 2012, oltre ai 10 miliardi nei prossimi anni per l’acquisto dei 90 cacciabombardieri F35. Inoltre ben 1,4 miliardi di euro per le missioni militari all’estero”.




A livello globale, Il settore bellico in effetti non sembra soffrire più di tanto della crisi economica e fa registrare un +0,3% di investimenti dal 2010.

In tutto quasi 1.800 miliardi di dollari utilizzati per armi e soldati.
L’Ue possiede ben 7 milioni di soldati, 45.000 carri armati e 3.500 aerei da combattimento.

Il tutto ovviamente ha costi esorbitanti e non sembra essere assolutamente necessario.

L’organizzazione, in merito alle spese militari dell’Unione Europea, fa infatti presente che “se si andasse verso una direzione di maggiore integrazione delle strutture di difesa europea, si potrebbe avere un risparmio complessivo di 100-150 miliardi di euro nei vari paesi, e anche in questo caso la somiglianza della cifra (130 miliardi) con quanto si è speso per l’ultimo salvataggio della Grecia (febbraio 2012) è abbastanza significativa”.
Costi della parata secretati, ecco quanto la Difesa sborserà per le spese militari - Young Blog - You-ng.it
 

tontolina

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- Di Gilberto Oneto -


L’altro giorno Giorgio Napolitano è stato fischiato e contestato a Mirandola. Solo qualche telegiornale ha fatto un furtivo cenno allo spiacevole contrattempo. Fra i maggiori giornali, quasi solo Libero e Il Fatto Quotidiano ne hanno parlato attribuendone la responsabilità ai soliti “ragazzi dei Centri sociali”. Se non è censura di regime questa, molto poco ci manca. E per fortuna che esiste Internet, che ha diffuso le immagini della vicenda, dalle quali si percepisce chiaramente che gli arrabbiati non erano due gatti, che erano terremotati e che il tono delle contestazioni suonava più da autonomista che da centro-socialista, con richiami al 2 giugno, agli sprechi e – ad un certo punto – anche alla Padania.
Sono anni che le veline di regime accreditano il signor Napolitano come straordinario depositario di tutte le simpatie popolari – “il più amato dagli italiani”, come una nota cucina -, come il “buono” da contrapporre al “cattivo” rappresentato dai politici cialtroni. La costruzione a tavolino dell’immagine del “buon nonno d’Italia” (la stessa che era stata cucita addosso a Ciampi) non regge però alla verifica dei fatti.
Si deve portare rispetto al signor Napolitano ma nulla può obbligare la gente a mostrargli una stima che non merita.
Gli si deve rispetto per l’età e perché così impongono almeno due articoli del Codice Rocco che puniscono il “vilipendio”, che è una sorta di rudere archeologico della “lesa maestà” che riporta al Medioevo e all’Ancien Regime. Roba che fa quasi più tenerezza antiquaria che incazzare.
Ma la stima no!

La stima la si deve meritare e c’è una sfilza lunga così di motivi per cui il signor Napolitano non passa l’esame.
É il Capo di uno Stato foresto e oppressore delle liberta delle comunità padano-alpine.
É il Capo di Stato più costoso del mondo. Il Quirinale costa ai contribuenti 235 milioni di Euro l’anno, di cui 218.407 Euro per il suo stipendio. Ci “lavorano” più di 1.800 persone: la regina Elisabetta ha 310 “inservienti”, la Casa Bianca 466, il re di Spagna 543 e l’imperatore del Giappone un migliaio. A servizio della Corte ci sono 35 auto blu, 274 corazzieri, 254 carabinieri, 213 poliziotti, 77 finanzieri, 21 vigili urbani e 16 guardie forestali.
Ha un curriculum personale terrificante: giovane universitario del Guf poi comunista stalinista, sostenitore della sanguinosa repressione della rivolta ungherese, grigio e ubbidiente funzionario di partito, dal 1953 parlamentare comunista per decenni, europarlamentare pizzicato a fare la cresta sui voli low cost, ministro degli Interni nei giorni dell’incursione in Via Bellerio e della vicenda dei Serenissimi, senatore a vita. Né aiuta il fatto che abbia firmato con Livia Turco una devastante legge sull’immigrazione.
Nel 150° ha dato il meglio di sé rovistando fra la peggior paccottiglia patriottarda risorgimental-fascista (roba da fare rivoltare nella tomba Turati, Gramsci e la quasi totalità delle teste pensanti della sinistra seria) e assumendo toni grevemente insultanti nei confronti di tutti i giornalisti, gli storici e gli studiosi che hanno espresso opinioni non allineate con la vulgata di regime.
Più di recente si è lanciato con il recupero unitarista del 2 giugno e si è dedicato alle sfilate militari e a paturnie da “Fori Imperiali”. Memoria della gioventù guffina.
Ma, ultimo ma non ultimo, si è inventato una riforma istituzionale della Repubblica in personalissima chiave presidenziale e monarchica, ha incaricato un governo di predoni che nessuno ha mai eletto della tosatura dei cittadini (con particolare attenzione per quelli padani) e non perde occasione per tracimare dai limiti costituzionali del suo ruolo, per esternare, predicare, indirizzare, giudicare e ordinare.
Lo fa per passare alla storia? Un modo ce l’avrebbe per riuscirci e per conquistarsi davvero l’affetto dei popoli della penisola: essere l’ultimo Presidente della Repubblica italiana. Tirare giù la clèr del Quirinale, dare il “rompete le righe” e andarsene in pensione. Come il compagno Gorbaciof.
Fonte: L’Indipendenza
Informazione Consapevole: IL PIU’ COSTOSO CAPO DI STATO DEL MONDO GODE DI POCA STIMA

Tratto da: IL PIU’ COSTOSO CAPO DI STATO DEL MONDO GODE DI POCA STIMA | Informare per Resistere IL PIU
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
 

tontolina

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Quanto spendono i ministeri? Ecco le cifre

I ministeri italiani spendono un miliardo al giorno. In un anno la spesa totale ammonta a 283 miliardi di euro




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I ministeri italiani spendono un miliardo al giorno. In un anno la spesa totale ammonta a 283 miliardi di euro. Sono queste le cifre su cui la spending review del governo di Mario Monti dovrà risparmiare. Tra giugno e dicembre 2012 l'obiettivo è il taglio di 5 miliardi di euro dalla spesa pubblica, e non più 4,2 miliardi. La correzione è stata necessaria dopo i danni dovuti al terremoto in Emilia Romagna. Di questi 3 miliardi arriverebbero dai tagli di spesa del Commissario Enrico Bondi, mentre gli altri 2 da tagli ai ministeri.

Ecco le voci di spesa dei ministeri dal Servizio del bilancio del Senato:

Ministero dell'Economia. Dei 79 miliardi ricevuti ben 1,8 miliardi vanno a Ferrovie, Anas e Enav, mentre 4,3 miliardi vanno all'Inps a copertura del disavanzo fondo pensioni per il personale Fs. Tra le voci di spesa anche 1.1 miliardi alle confesini religiose. Tra i soldi spesi per il funzionamento spiccano l'1,4 miliardi per le attività della Guardia dei Finanza e i 2,6 miliardi per la repressione di frodi e violazioni fiscali.

Ministero dello Sviluppo. Dei 7 miliardi di costo il ministero ne spende 6,6 in spesa in conto capitale. Tra le spese di funzionamento spiccato i 17 milioni di trasferimenti all'Autorità per la concorrenza e i mercati, i 122 milioni trasferimenti all'Ice e i 158 milioni dotazione capitale Enea.

Ministero del Lavoro. Il ministero spende 100 miliardi, di cui 98 in politica sociale, con 300 milioni che vanno al funzionamento degli uffici territoriali.

Ministero dell'Istruzione. La spesa totale è di 44 miliardi, di cui 40 vanno all'istruzione scolastica e 444 milioni alle università. Di questi poi 269 milioni sono per il sostegno alla scuola paritaria e 84 milioni per le università private.

Ministero dell'Interno. Sul conto da 11 miliardi dell'Interno, 486 milioni sono da addebitare al funzionamento delle Prefetture. Per la protezione collaboratori di giustizia sono spesi 54 milioni, mentre per i servizi di accoglienza a stranieri si spendono 200 milioni.

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Su un conto di 7,5 miliardi ben 5,5 sono spesi tra investimenti e interventi, mentre 581 milioni di sgravi sono destinati alle imprese armatoriali.

Ministero della Difesa. La spesa è di 19 miliardi, di cui 17 destinati al funzionamento. Tra gli investimenti spicca quello di 1,9 miliardi per la costruzione e l'acquisizione di impianti e servizi.

Ministero della Giustizia. Il ministero spende ogni anno 7 miliardi di euro, di cui 3.2 miliardi vanno al funzionamento dei Tribunali. Per le intercettazioni sono spesi 848 milioni di euro.

Ministero degli Esteri. Su un conto di 1,7 miliardi ben 579 milioni sono per il funzionamento delle sedi estere, mentre altri 461 milioni per i contributi ad organismi internazionali.

Fonte: Blitzquotidiano.it
 

tontolina

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Quanto spendono i ministeri? Ecco le cifre

I ministeri italiani spendono un miliardo al giorno. In un anno la spesa totale ammonta a 283 miliardi di euro



Fonte: Blitzquotidiano.it
però noi sappiamo, ce l'ha detto Monti, che lo Staqto necessita di 800 miliardi all'anno


ne consegue che tutta la Classe politica sanguisuga ci costa 450 miliardi

fanno schifo

o se ne vanno loro di loro volontà ... oppure vediamo cosa si può fare per eliminare dalle spese qualcuno
 

tontolina

Forumer storico
Per gli onorevoli mensa a 12 euro

11/06/2012 - Chiude il ristorante della Camera, apre il self service





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di Ferma Restando
Praticamente è come durante la guerra, con il pane nero e i sottaceti di contrabbando. A causa della crisi e dell’ingiustificatissima rabbia degli italiani, che chissà perché avrebbero voluto mangiare anche loro una fiorentina a 3 euro, il ristorante della Camera chiude e al suo posto arriva un self service. Mario Ajello racconta tutto con la giusta ironia sul Messaggero:
Il self service al posto del ristorante è una dura rinuncia che comincerà dalla prossima legislatura, ma serve subito – prima che un grillo spunti magari dal piatto di spaghetti all’astice e mandi di traverso il pasto – per non nutrire più e per non ingrassare ulteriormente il corpaccione dell’anti-politica. Che sulla retorica dell’onorevole magna-magna e dei forchettoni a sbafo del contribuente, come si sa, ha basato la propria fortuna.
La mensa a 12 euro funzionerà così: leader e peones possono scegliere tra tre primi piatti, tre secondi più contorno e frutta, e la cifra quella sarà:
«La vera novità è che il conto verrà interamente pagato di tasca propria dal deputato», spiega il questore della Camera, Antonio Mazzocchi, il quale ha proposto questo nuovo sistema votato all’unanimità. Finisce così -ma attenti alle retromarce dell’ultimo istante, a cui la casta ci ha abituato – quel sistema per cui un onorevole pagava nel ristorante del Palazzo un bel pasto diciotto o venti euro e poi i restanti 35 o 40 ce li metteva l’amministrazione di Montecitorio,cioè i cittadini. Sarà pure un nuovo luogo di socializzazione il self service.
Ora si passa alla mensa interclassista, quella del tutti insieme:
Stessi tavoli, medesimi menù, file comuni, per addentare un pezzo di carne. «Ma se qualcuno vuole fare lo splendido», specifica il pidiellino Mazzocchi, «non gli è proibito. Ogni giorno sarà disponibile un piatto deluxe, come le ostriche con lo champagne, e chi lo desidera se lo potrà pagare a prezzi normali». Chissà però chi avrà il coraggiodi farsivedere nell’angolo degli spendaccioni o dei golosoni, nella zona (magari protetta) di quelli che trascinati dal palato se ne infischiano della crisi e dell’odio anti-casta. Magari saranno quelli della sinistra che, assicura Berlusconi, «amano pasteggiare a caviale?».
 

Jackfero

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I trasferimenti (improduttivi?) al sistema produttivo

Con la spending review il Governo ha deciso di verificare l'efficacia di questo fiume di denaro pubblico che annualmente sovvenziona il sistema produttivo: con questo obiettivo principale è' stato nominato uno specifico consulente in materia, l'economista e professore bocconiano (spesso critico con lo stesso esecutivo) Francesco Giavazzi.
SPENDING REVIEW: I TRASFERIMENTI (IMPRODUTTIVI?) AL SISTEMA PRODUTTIVO Economy 2050
 

tontolina

Forumer storico
però noi sappiamo, ce l'ha detto Monti, che lo Lo Stato italiano necessita di 800 miliardi all'anno


ne consegue che tutta la Classe politica sanguisuga ci costa 450 miliardi

fanno schifo

o se ne vanno loro di loro volontà ... oppure vediamo cosa si può fare per eliminare dalle spese qualcuno
IL COSTO OCCULTO DELLE TASSE DISTRUGGE IL BENESSERE


Anti & Politica Economia — 16 giugno 2012 — 85 visite

DI CRISTIAN MERLO*
Ancorché si cerchi in tutti i modi di far passare il messaggio contrario, secondo la logica orwelliana per cui basta “ripetere una bugia cento volte, mille volte, un milione di volte, ed essa diventa una verità”, è ormai un dato di fatto incontestabile che la tassazione eserciti, ipso facto, un impatto penalizzate e disincentivante su tutte le componenti della dimensione economica:
che va dalla distruzione degli incentivi all’imprenditorialità,
alla contrazione della capacità di spesa e consumo individuale; dall’attacco frontale alle dinamiche di accantonamento, foriero della progressiva eliminazione del risparmio spontaneo,

all’avvilimento della propensione all’impiego produttivo delle risorse; dalla distorsione delle libere scelte, effettuate dal singolo agente, tra lavoro e tempo libero,
alla alterazione dei distinti schemi di preferenza temporale (della serie, date certe condizioni, “meglio l’uovo oggi, che la gallina domani”).




eccc.....
 

tontolina

Forumer storico
I partiti se magnano pure i soldi per i terremotati!


I segreti della casta: I partiti se magnano pure i soldi per i terremotati!


Il taglio del 50% dei rimborsi elettorali, che doveva partire già da Luglio, avrebbe prodotto un mini tesoretto di 90 milioni di euro da destinare ai terremotati. Ma "casualmente" nel provvedimento che taglia i rimborsi manca l'indicazione della data della sua entrata in vigore..Una provvidenziale dimenticanza che adesso rende necessario adottare ulteriori provvedimenti, in tempi brevissimi, col reale pericolo che quelle risorse finiscano nelle grinfie dei famelici tesorieri di partito! Certo, ci sarebbe una soluzione semplicissima e sbrigativa: la rinuncia volontaria, da parte dei partiti, del 50% del rimborso elettorale di Luglio..Scommettiamo che a nessuno verrà in mente?​
 

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