Spagna: i disoccupati emigrano... in nordafrica (1 Viewer)

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La disoccupazione affossa la Spagna

La Spagna è il secondo paese europeo con il maggior numero di disoccupati






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Continua a crescere la disoccupazione in Spagna. A causa della crisi economica e delle misure di austerità varate dal governo conservatore, il numero dei senza lavoro in Spagna è arrivato, nel terzo trimestre 2012, a 5,8 milioni di unita’, 85 mila in piu’ rispetto al secondo trimestre. Secondo gli analisti è abbastanza evidente che il trend di incremento del tasso di disoccupazione abbia subito una forte accelerazione anche rispetto all’estate quando gli effetti stagionali hanno finito di farsi sentire. Mai in epoca democratica la disoccupazione in Spagna aveva raggiunto un livello così alto. Se si guarda alle serie storiche, infatti, per trovare un tasso di disoccupazione così alto bisogna scendere fino al 1976, l’anno successivo alla morte del caudillo Francisco Franco. L’incremento del tasso di disoccupazione spagnolo, porta Madrid alle immediate spalle di Atene nell’ingenerosa classifica dei paesi europei con il maggior numero di senza lavoro.


Link: La disoccupazione affossa la Spagna - Economia - Investireoggi.it

La casta si deve preparare quando gli salderemo tutti i conti.:cool:
 

tontolina

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Ora che la Spagna è fallita non interessa più all’Europa. Ma non ne parla nessuno


Ora che la Spagna è fallita non interessa più all
By Edoardo Capuano - Posted on 19 febbraio 2013

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Aveva ragione la gente e aveva ragione Internet: anche la Spagna è fallita definitivamente. È ora di toglierci il casco e unirci alla controinformazione. Pubblichiamo una testimonianza che ci arriva da Barcellona.




Dovete sapere che la Spagna è in balia a una vera e propria guerra civile, ma nessun giornale italiano ne parla. Mi chiamo Don Diego De La Vega, vivo a Barcellona da molti anni e mia moglie è greca, quindi so perfettamente di cosa parlo. E vi prego di leggere questa mia testimonianza con molta attenzione, perché quello che oggi sta succedendo a me potrebbe accadere domani a voi, a vostro figlio, vostro fratello o vostra madre…
Accorgersi che la posta non funziona non è uno scherzo, perché non sai mai se stai aspettando lettere o no. Quindi è veramente molto complicato smascherare la CENSURA POSTALE di cui il popolo spagnolo è vittima. Io me ne sono accorto quasi per caso: grazie a un fortuito giro di telefonate ho scoperto l’altro ieri che mio cugino Simone Grossi, italiano emigrato in Islanda, mi ha spedito una lettera contenente informazioni importanti sulla Troika e istruzioni su come uscire dall’euro. Ma non è il contenuto della lettera che ci interessa (per il momento), bensì il fatto che non sia mai arrivata a destinazione. Cioè a me (casualmente).
Ma facciamo ordine: la lettera, dopo più una settimana, non è arrivata. Non ci vuole un genio per capire cosa stia succedendo. Basta avere un po’ di conoscenze di massoneria spicciola e fare 2 + 2 per capire che poco a poco la Germania (Merkel, BCE, Bildemberg & co.) sta isolando la penisola iberica dal resto d’Europa. Il primo passo -la storia ce lo insegna- è bloccare la Posta, come è successo nella Bolivia di Pinochet nel 1963. Ricordo come fosse ieri che i miei genitori emigrati in Bolivia, in fuga dal nazismo tedesco, spedivano la posta in Italia e non arrivava. Mai. Fate la prova, chiamate un amico che vive in Spagna e chiedetegli di inviarvi una cartolina della Sagrada Familia: non la riceverete mai. Volete un’altra prova? Andate dal calzolaio sotto casa e chiedete se ha un paio di spadrillas. E poi mi dite cosa vi ha detto…
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AFGANISTA? NO, SPAGNA! (FOTO DELL’AMICO FOTOGRAFO A. CAMPUS) Ho avuto modo di verificare personalmente con varie associazioni di postini in sciopero che è tutto vero. La Spagna non riceve più la Posta dal resto d’Europa! Incredibile, no? Beh io dico che la vera incredibilità è che non ne parlino i telegiornali italiani (domandatevi il perché, ma la risposta ve la posso dare anche io ed è: CENSURA).

Quindi, dopo aver verificato con vari giri di chiamate che la Spagna era isolata postalmente, ho telefonato ad alcuni amici portoghesi che vivono a Lisbona (fanno parte di un’importante associazione umanitaria locale) per sapere come fosse la situazione postale dalle loro parti, ma il telefono era spento. Ho richiamato qualche ora più tardi e niente. Un caso? Io la chiamo una conferma, una prova di quello che sta accadendo e che presto finirà con dei morti, perché la gente è alla fame. Per colpa della BCE e della Germania ci sono ben 6.000.000 di disoccupati in Spagna (i più attenti avranno notato che è lo stesso numero dell’Olocausto).
Le manifestazioni nelle piazza spagnole (più di 2 milioni di persone il 29 febbraio dell’anno scorso a Barcellona) ormai sono all’ordine del giorno, con bandiere. Ma anche con carri armati (come testimonia la foto al lato, scattata da un amico fotografo egiziano che vive in Spagna).
La gente in fila alla CARITAS ormai intralcia il traffico, delle poche Seat Marbella rimaste in circolazione dopo che i concessionari hanno smesso di vendere auto nel 2011 (cercate su Internet, c’è tutto).

Ma i vigili urbani per fortuna, invece di mettere le multe ai poveri in fila alla Caritas, si sono tolti il casco e si sono uniti alle file in segno di solidarietà gridando: “Questa crisi non la pagamos!”. Ci sono le foto, le testimonianze, i video. Se andate su Internet c’è tutto.

Ma i media mainstream italiani lo censurano, e sapete perché? Perché fra poco toccherà all’italia.
Non mancano neanche casi di ragazzi spagnoli desaparecidos, tirati dalle carrozze della polizia in corsa (le automobili non ci sono dal 2011 in Spagna ma nessuno ce lo dice) e di cui nessuno poi sa nulla. La situazione è gravissima (nonostante il Governo Rajoy continui a fare fracking come se niente fosse): tutte le banche del paese sono crollate (leggete The Guardian, c’è tutto!) e i banchieri si sono tolti l’abito e il monocolo per unirsi agli indignados e vendere le banche alla gente per 1 euro!
Ricapitolando: in Spagna stanno facendo praticamente COME IN ISLANDA e il Governo ha dovuto mettere in vendita la Moncloa (che è tipo la Casa Bianca)… in Francia hanno già abolito le auto blu… e in Italia? In Italia non ce lo dicono. Semplice. Ma mentre i giornalisti erano impegnati a guardare Al Bano che canta a Sanremo, in Spagna c'era e c’è una guerra in corso. Ho visto con i miei occhi e sentito con le mie labbra decine e decine di testimonianze, e nel sud del paese nei Paesi Baschi le cose vanno anche peggio. Ringrazio Valigia Blu per aiutarmi a sconfiggere il muro di censura dei media mainstream e del PD.
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingheri. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Oscar Wilde)

Fonte: valigiablu.it
 

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