SPAGNA: è rivoluzione (1 Viewer)

tontolina

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La Spagna le prova tutte, concede residenza a stranieri che acquistano case


Di Francesca Gerosa
La Spagna le prova tutte, concede residenza a stranieri che acquistano case - Milano Finanza Interactive Edition



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L'economia spagnola probabilmente si contrarrà meno dell'1,7% quest'anno, in linea con le stime ufficiali del governo di Madrid. E' quanto prevede il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, osservando anche che l'economia del Paese sta già mostrando piccoli passi avanti e che la performance dovrebbe migliorare il prossimo anno rispetto al 2012.

Rajoy ha citato la ripresa delle vendite di case negli ultimi mesi come esempio dei miglioramenti dell'economia del Paese
. Se l'aumento delle vendite di immobili fosse sostenuto, potrebbe avere un impatto positivo significativo sul futuro dell'economia del Paese. "Se le persone acquistano case, allora chi vende mobili, tv o altre apparecchiature ne beneficerà", ha concluso il primo ministro spagnolo.

In un momento in cui la domanda nazionale di case è paralizzata per la recessione, nonostante l'imponente parco alloggi costruito e invenduto, stimato in oltre un milione di immobili, per incentivare almeno la domanda estera il governo spagnolo concederà il permesso di residenza agli stranieri che acquisteranno una casa in Spagna per un importo superiore ai 160.000 euro.

La misura, allo studio dell'esecutivo, è stata anticipata oggi dal segretario di Stato per il commercio, Jaime Garcia Legaz, in una colazione informativa a Madrid. Garcia Legaz ha assicurato che l'iniziativa è diretta soprattutto ai mercati russo e cinese, che già riscontrano una domanda importante di alloggi in Spagna e che il cambio normativo sarà esecutivo nelle prossime settimane.

Un'analoga iniziativa è già stata realizzata in Irlanda e Portogallo, Paesi che entrambi hanno fatto ricorso al salvataggio da parte della troika. Per ora la Spagna non ne vuole sapere di chiedere gli aiuti Ue. Ha accettato solo quelli del Brasile. Oggi il presidente del Paese carioca, Dilma Rousseff, si è infatti impegnato a sostenere l'uscita dalla crisi della Spagna, oltre naturalmente dell'Unione europea
 
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tontolina

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La Spagna le prova tutte, concede residenza a stranieri che acquistano case


del Brasile. Oggi il presidente del Paese carioca, Dilma Rousseff, si è infatti impegnato a sostenere l'uscita dalla crisi della Spagna, oltre naturalmente dell'Unione europea
L’Europa mette lo stop al governo spagnolo, che vuole salvare i suoi cittadini da un destino da homeless voluto da banche ed EU. Ora sappiamo chi è il nemico.
Europa: sì, è questo il nome del nostro nemico

Europa: sì, è questo il nome del nostro nemico | STAMPA LIBERA

di Debora Billi - fonte: http://crisis.blogosfere.it/2012/11/europa-si-e-questo-il-nome-del-nostro-nemico.html
L’Europa mette lo stop al governo spagnolo, che vuole salvare i suoi cittadini da un destino da homeless voluto da banche ed EU. Ora sappiamo chi è il nemico.

Leggo con piacere il titolone sul Fatto Quotidiano:​
Spagna, Rajoy interviene sui senzatetto. A loro le case delle banche nazionalizzate.
Il colpo di coda di uno dei governi succubi e sottomessi. 400 mila sono finora le famiglie spagnole sbattute in mezzo alla strada dalle banche perché non riescono più a pagare il mutuo, storie che avevamo già visto accadere in Argentina e negli Stati Uniti nel 2008-2010. Ma il governo spagnolo ha intenzione di non lasciar cadere i propri cittadini nel buco nero dell’indigenza e del dormire in macchina, e così ecco il felice provvedimento.

Letto l’articolo, clicco poi sul racconto di una giornalista spagnola che descrive ai lettori la sua odissea di sfrattata. Un pezzo “di colore”, da cui mi aspetto uno sguardo sulla società spagnola, insomma non certo la brutale notizia che arriva nell’ultimo paragrafo:
Il governo ha annunciato inoltre la creazione di un fondo sociale di abitazioni – immobili pignorati dalle banche per insolvenza – da affittare a prezzi bassi per cittadini senza fissa dimora. Ma subito dopo l’annuncio è arrivato l’altolà da Bruxelles: per qualsiasi nuova regolamentazione nel settore finanziario bisogna consultare i tecnici della Commissione e la Banca centrale europea. (Conferma su ElMundo qui)
Non appena gli avvoltoi si sono accorti che in uno dei Paesi controllati si sta disobbedendo, ovvero prendendo provvedimenti che tamponano l’impoverimento generalizzato della popolazione, ecco arrivare l’altolà. Oltretutto lo stop ha anche poco senso nel difendere gli interessi delle banche, visto che gli appartamenti pignorati restano chiusi e invenduti perché non li compra nessuno.
E’ un intervento vòlto quindi esclusivamente a schiacciare la sovranità della Spagna, e la capacità del suo governo di difendere i cittadini dalla completa disperazione.
Ne concludo quindi che l’Europa è il nostro nemico. Chiunque sostenga ancora che l’Europa “è un sogno”, “una comunità”, e che “vada difesa”, sta lavorando per il nemico, e per mettere in ginocchio me, la mia famiglia e il mio Paese. Ricordatevelo anche voi, quando fessi e contenti vi guardate i bei faccia a faccia per le primarie.
 

AndMoney

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Dallo scoppio della crisi nel 2008 sono centinaia di migliaia le abitazioni sequestratedalla polizia perché gli inquilini non pagavano più il mutuo. Difficile d’altronde arrivare a fine mese in un Paese in recessione per la seconda volta in tre anni e dove il tasso di disoccupazione ha superato il 25 per cento (50% quella giovanile). Una situazione ben descritta dalla precaria del Mundo, Cristina Fallarás (leggi l’articolo di Silvia Ragusa). Ecco che negli ultimi mesi sono cresciuti i casi di suicidi di chi, disperato, non voleva abbandonare la casa. Una situazione che ha portato a numerose manifestazioni di massa e che ha spinto il sindacato della polizia spagnola a difendere gli stessi agenti che non se la sentono proprio di sbattere fuori casa un anziano, una mamma con figlio piccolo o un giovane disoccupato.
Crisi Spagna, Rajoy tutela i senzatetto: ‘A loro le case pignorate dalle banche’ - Il Fatto Quotidiano

http://ecodiario.eleconomista.es/so...SUP-que-se-cumplira-la-ley-en-desahucios.html
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tontolina

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Spagna: le banche sono nuovamente in difficoltà?


Scritto il 15 gennaio 2013 alle 10:48 da Dream Theater
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Crisi Spagna: banche di nuovo sull’orlo della crisi. Ma attenzione, l’UE per l’ESM potrebbe cambiare le regole del gioco.

Pensare che i problemi spagnoli si fossero risolti in un amen con qualche rito propiziatorio, era quantomeno utopico. In effetti le banche spagnole, vero grande problema della monarchia iberica, continuano nella loro fase di difficoltà. Sembra che le stesse banche spagnole si trovino di nuovo in crisi sul fronte della liquidità, e soprattutto la recessione non ha fatto altro che logorare ulteriormente la qualità del credito.
Questo grafico è assolutamente chiaro ed inequivocabile.
Spagna: crolla il PIL, aumentano le insolvenze e la disoccupazione decolla


Il tasso delle insolvenze bancarie è decollato al massimo storico, il tutto con un PIL in forse difficoltà. E se poi guardate la parte bassa del grafico, è il perfetto compendio ad uno scenario macro molto complesso…. Disoccupazione perfettamente correlato con le insolvenze. E non potrebbe essere diversamente. Se la gente non lavora più, non ha i soldi per pagare le rate di mutuo.
Inoltre leggete questa notizia con attenzione:
Secondo una nuova proposta rivelata dal quotidiano economico FT, i paesi dell’Eurozona che rischiano un collasso bancario dovranno sopportare ancora pesanti bailout se vogliono ricevere aiuti dall’Unione europea. Il piano, circolato la settimana scorsa tra i funzionari Ue, prevederebbe che i paesi in difficoltà siano costretti a investire nel fondo di salvataggio da 500 miliardi di euro – il Meccanismo di stabilità europeo (Mes) – o garantire il Mes contro le perdite. In molti sperano che le ricapitalizzazioni dirette permettano di non appesantire il debito pubblico degli stati coinvolti nei fallimenti bancari. (Source)
Non so perché ma tempo che un bel giorno la realtà tornerà ad essere presa in considerazione e l’euforia un po’ troppo esagerata potrebbe rientrare. Intanto però il mercato ignora questo e altro.
Non dimenticate mai una cosa. Il mercato ha SEMPRE ragione. E non dimenticate anche che la velocità di una correzione è sempre molto maggiore di quella di un rally.
STAY TUNED!
 
a mio avviso, e l'ho già scritto su un altro forum che frequento da anni, il tracciato è stato scritto con il trattato di lisbona.

se lo leggete ci sono parti chiarissime che mettono bene in risalto come accettando l'euro si è accettato un declassamento dei poteri nazionali.
i singoli parlamenti conteranno sempre meno e lo dimostra la vicenda italiana , che ha del grottesco e soprattutto quella greca , sulla quale non basterebbe una indagine per chudere tutti i dubbi e le perplessità

quello che sta succedendo in spagna non è ancora nulla di quello che potrebbe succedere , ma chi ha voluto tutto questo lo sa benissimo.
l'importante è avere manodopera a basso costo qui in europa senza andare in cina, rafforzare i poteri della banca centrale e , ripeto, ridurre i poteri dei singoli parlamenti

le elezioni con conteranno nulla da noi, e lo dimostra l'andamento del mercato in questo periodo; tutti sanno come finirà

l'euro è stata una disgrazia per tutti noi tranne che per alcuni signorotti che popolano i salotti che contano.

i numeri sono questi e nessuno li può negare. tra l'altro sulle conseguenze di una uscita dall'euro nessun economista sarebbe in grado di fare valutazioni reali e affidabili.

insomma...parliamoci chiaro; con i carri armati la germania non è riuscita a fare quello che con un trattato sta facendo ora.
 
l'unica soluzione , e concludo , è che il popolo si renda conto di dove stiamo andando e che il patto fiscale della riduzione del 3% annuo ha segnato la nostra fine .

rivoluzione? sommosse popolari?? guerre? ma non siamo già in guerra? 37% di disoccupazione giovanile non è guerra sociale?
 

tontolina

Forumer storico
a mio avviso, e l'ho già scritto su un altro forum che frequento da anni, il tracciato è stato scritto con il trattato di lisbona.

se lo leggete ci sono parti chiarissime che mettono bene in risalto come accettando l'euro si è accettato un declassamento dei poteri nazionali.
i singoli parlamenti conteranno sempre meno e lo dimostra la vicenda italiana , che ha del grottesco e soprattutto quella greca , sulla quale non basterebbe una indagine per chudere tutti i dubbi e le perplessità

quello che sta succedendo in spagna non è ancora nulla di quello che potrebbe succedere , ma chi ha voluto tutto questo lo sa benissimo.
l'importante è avere manodopera a basso costo qui in europa senza andare in cina, rafforzare i poteri della banca centrale e , ripeto, ridurre i poteri dei singoli parlamenti

le elezioni con conteranno nulla da noi, e lo dimostra l'andamento del mercato in questo periodo; tutti sanno come finirà

l'euro è stata una disgrazia per tutti noi tranne che per alcuni signorotti che popolano i salotti che contano.

i numeri sono questi e nessuno li può negare. tra l'altro sulle conseguenze di una uscita dall'euro nessun economista sarebbe in grado di fare valutazioni reali e affidabili.

insomma...parliamoci chiaro; con i carri armati la germania non è riuscita a fare quello che con un trattato sta facendo ora.
Poiché la depressione si accompagna alla deflazione che comporta scarsità di denaro, le banche centrali ravvisano nella discesa dei prezzi il sintomo di una crisi e cercano di prevenirla con stimoli monetari. Ma la depressione si verifica per il crollo della produzione reale e dei redditi su cui si basa la spesa, non perché il livello dei prezzi cala. Confondendo le cause con i sintomi, gli istituti di emissione inflazionano sempre alimentando il male che pretendono di curare.
 

tontolina

Forumer storico
Spagna, Iva sospesa alle Pmi e sgravi per chi assume i giovani disoccupati

di Luca VeroneseCronologia articolo20 febbraio 2013
Spagna, Iva sospesa alle Pmi e sgravi per chi assume i giovani disoccupati - Il Sole 24 ORE
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Mariano Rajoy tenta di rilanciare l'azione del suo Governo, di aprire una nuova fase, quella della crescita e del sostegno alle imprese e all'occupazione. Promette agevolazioni fiscali per le aziende che assumono giovani, garantisce un regime speciale di "Iva per cassa" per le piccole imprese e per gli autonomi.
Assediato più dagli scioperi quotidiani e dalla protesta che monta nelle piazze che dall'opposizione socialista, più debole che mai a causa degli scandali di corruzione che coinvolgono il suo Partito popolare, il premier conservatore si è presentato oggi in Parlamento per il tradizionale Dibattito sullo stato della Nazione rivendicando le riforme realizzate - quella del mercato del lavoro e quella del sistema bancario - e il risanamento del bilancio pubblico attuato nel suo primo anno alla Moncloa: secondo il primo ministro spagnolo nel 2012 il deficit pubblico è stato ridotto al 7% del Pil, con un calo pari a 21 miliardi che tuttavia non ha permesso a Madrid di centrare il target del 6,3% concordato con i partner europei.
Dopo l'austerity - voluta da Bruxelles e inevitabile considerando la perdita di credibilità sui mercati della Spagna che la scorsa estate è stata a un passo dal default - Rajoy ha annunciato un piano per rilanciare l'economia iberica ancora in piena recessione.
«Abbiamo compiuto il nostro dovere: evitare il naufragio che minacciava il nostro Paese e avviare, senza perdere un solo minuto, le riforme necessarie per il nostro sistema produttivo», ha detto Rajoy. «Non è stato né facile né piacevole ma non tutti l'hanno capito», ha spiegato il leader popolare sottolineando i progressi fatti: «Tra gli osservatori internazionali nessuno avrebbe scommesso sulla Spagna solo un anno fa. Nessuno. Mentre oggi tutti sono concordi nel sostenere che la Spagna può farcela, che la nostra economia si riprenderà».
Le due misure più incisive proposte oggi da Rajoy sono agevolazione fiscali alle imprese. La prima studiata per «sconfiggere il nemico più pericoloso, la disoccupazione» riguarda le agevolazione per le imprese che assumono giovani: «Favoriremo i contratti part-time per i dipendenti con meno di 30 anni con una riduzione del 75% degli oneri sociali per le imprese con più di 250 dipendenti e del 100% per quelle più piccole. E questo fino a quando il tasso di disoccupazione non scenderà sotto il 15% dall'attuale 26%». La seconda ha l'obiettivo di dare ossigeno alle piccole attività in piena crisi: «Approveremo un regime speciale dell'Iva che dal 2014 permetterà alle pmi e agli autonomi di non pagare l'Iva sulle fatture che non hanno incassato interamente. Un sostegno che sarà dato a tutte le attività con un giro d'affari inferiore ai due milioni di euro».
 

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