orson2
GNOKKADIPENDENTE
ciao paisa'Salutamo
può darsi che la troccola come la chiami tu abbia dato una bella strigliata a tutto il suo personale ...
hannno un ottimo progetto qui da noi se realizzato darà i suoi frutti
parli della 3Sun vero?....ho letto che ci sono dei problemi per l'approvazione del progamma
La Sharp si disimpegna da Enel e StM?
Allarme dei sindacati che temono ripercussioni: il sito avrebbe creato centinaia di posti
La Sharp sta valutando l'ipotesi di disimpegnarsi dall'intesa firmata nel gennaio scorso con StMicroelectronics e Enel Green Power per realizzare a Catania la 3Sun, una fabbrica di pannelli fotovoltaici, per la mancata approvazione da parte del Cipe del contratto di programma.
E' l'allarme lanciato dai sindacati che temono ripercussioni occupazionali: il sito a regime avrebbe creato diverse centinaia di nuovi posti di lavoro, assorbendo anche alcuni esuberi di società dell'Etna Valley.
Quella annunciata dai tre soci di 3Sun a Catania è la più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici d'Italia. L'impianto, che avrà una capacità produttiva iniziale di 160 megawatt all'anno, richiederà un investimento totale di 320 milioni di euro.
«Non si può perdere altro tempo sull'avvio della più grande produzione nazionale di pannelli fotovoltaici prevista a Catania. Se non si discute al Cipe il contratto di programma relativo al progetto di Stm, Enel Green Power e Sharp non può decollare l'investimento iniziale di 320 milioni di euro basato su incentivi statali, 'project financing' e capitali delle imprese». Lo ha affermato Rocco Palombella, segretario della Uilm, intervenendo ai direttivi del sindacato del capoluogo etneo, Messina, Siracusa e Ragusa.
«Il sindacato - ha aggiunto Palombella - ancora attende la presentazione del piano industriale della Micron Tecnology che ha acquisito, dopo il 'disco verde' dell'Antitrust, la società Numonyx. Anche i lavoratori devono capire le prospettive relative a quest'acquisizione. Questi esempi di difficoltà sul territorio siciliano dimostrano come occorra stimolare il governo regionale e locale a far di più perchè il settore manifatturiero sull'isola non scompaia».
«Nei territori di Messina, Siracusa e Ragusa - ha osservato il sindacalista - si rischia una vera e propria desertificazione industriale. Bisogna tutelare quel poco che rimane e accrescere le occasioni di sviluppo e ricerca».
Su questo tema il segretario della Uilm ha ricordato il trend positivo che si è rilevato grazie alla ripresa del mercato internazionale del settore microelettronica a livello mondiale: «La domanda - ha sottolineato - è salita a livelli superiori del 50% rispetto a quella dei mesi precedenti».
La Fim Cisl etnea sottolinea che «il progetto riveste un'importanza strategica per il mantenimento e la crescita dell'occupazione e lo sviluppo industriale di Catania».
Per questo il sindacato «sollecita il governo» ad intervenire. «'E' assolutamente importante - spiega la Fim Cisl - che la politica e le istituzioni locali continuino a mobilitarsi, assieme al sindacato, per imprimere le necessarie pressioni sull'esecutivo nazionale e per fare in modo che il Cipe deliberi al più presto il contratto di programma che però necessariamente deve contenere oltre ai piani di sviluppo industriali per il territorio, i vincoli per le aziende per poter garantire nel tempo, oltre cioè il triennio previsto dalla legge nel corso del quale verrà erogato il finanziamento pubblico, l'occupazione e le prospettive di sviluppo di Stm, di Numonyx-Micron e 3Sun''.