Solo politica (5 lettori)

Dogtown

Forever Ultras Ghetto
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eusebio

Forumer storico
Primo indizio:

a quanto sta l'euribor?...e quanto ti riconosce la tua banca sulla giacenza di c/c?...forse tra lo zero e il nulla?...e non pensare solo a te, pensa a quanto ammontano i saldi di c/c medi degli italiani e delle imprese.

a me non riconosce nulla, ma ho già preso le contromisure investendo in buona parte su attività a breve che rendono il 3%....
Quindi mentre prima lasciavo liquidità in conto visto che i rendimenti erano 0 adesso gli investo i 10k anche a 3 mesi se serve.
In ditta ho già segnalato la cosa e se la banca che dopo aver ridotto i tassi nei vari anni non li rialza spostiamo la liquidità in quella che già ora ci riconosce un 2,25% che diventerà 2,75 domani
 

Val

Torniamo alla LIRA
I piddioti insistono e - purtroppo - esistono ancora - 14%


L’automobile è tornata protagonista del dibattito pubblico.

Da un lato, la decisione europea di vietare l’immatricolazione di nuovi veicoli a combustione interna dal 2035
ha messo in crisi l’industria automotive del Vecchio Continente.

Dall’altro, la proposta di imporre un limite di 30 chilometri all’ora nell’intera città di Milano
ha suscitato una forte discussione sul rapporto tra l’auto e la città
.

Inoltre, non pochi rivelano tranquillamente che queste policy hanno in realtà un obiettivo più ambizioso: ridurre il numero di auto in circolazione.

È un proposito ragionevole?

La risposta breve è “no”.

Si tratta di un attacco alla libertà di ciascuno di organizzare la propria vita.


La risposta lunga è un poco più articolata e richiede, anzitutto, una premessa.
Se il mondo di domani sarà caratterizzato da una maggiore o minore diffusione dei mezzi privati dipende da mille variabili,
quali le preferenze individuali e ovviamente la disponibilità di alternative (trasporto pubblico, sistemi di car sharing o ride sharing),
che a sua volta influenza le preferenze individuali.

Ciò che le persone cercano, quando acquistano un’auto, non è il possesso del veicolo in sé e per sé
(anche se, per qualcuno, questo può essere un elemento importante).

Ma l’auto rappresenta la migliore garanzia di potersi spostare liberamente.

L I B E R T A'


Quanto più ci saranno alternative per garantire questa facoltà,
tantomeno l’auto avrà un significato così profondo come ce l’ha adesso.

Ma, finora, queste alternative non sono in grado di assicurare la medesima libertà.


La domanda che dobbiamo porci è:

esistono degli strumenti per perseguire tali risultati, tutti al medesimo tempo?

L’innovazione tecnologica tende a metterci a disposizione motori meno inquinanti e veicoli più sicuri.
Anche le politiche pubbliche possono giocare un ruolo: un disegno razionale della tassazione ambientale,
l’introduzione di forme di congestion charge, il rafforzamento delle infrastrutture nei nodi congestionati.


Il punto cruciale dell’intera discussione sta nell’ipocrisia che la sommerge.

Se l’obiettivo è ridurre l’inquinamento o il traffico,
allora ci sono molti modi che non richiedono necessariamente di mettere in discussione il diritto di ciascuno all’automobile.

Se, viceversa, inquinamento e traffico sono dei meri pretesti dietro cui si nasconde un obiettivo politico

di eliminazione del mezzo privato, allora bisogna essere onesti e parlare di questo,

esplicitandone anche le implicazioni sulla libertà e le opportunità degli individui.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Fare di Cospito una sorta di martire è quanto di più stupido e criminale ci possa essere.



Detto questo, non ci si stancherà mai di dire che una grave responsabilità pesa su noi giornalisti
e su tutti coloro che fanno in qualche modo informazione.

La questione oggi è del 41 bis, su cui nessuno o quasi si sogna di fare una seria riflessione, un vero confronto e dibattito.
È cosa che semplicemente si rimuove, o se ne parla in modo criminalmente demenziale.


La stessa cosa, sia pure in termini per fortuna meno cruenti, accade con quei sedicenti ambientalisti:
enfatizzati quando si rendono protagonisti di episodi discutibilissimi come l’imbrattamento di opere d’arte o monumenti.


Questa è la nostra colpevole responsabilità di giornalisti:

sistematicamente premiamo i violenti,

sistematicamente mortifichiamo i nonviolenti.


Con ciò di fatto si istiga a comportamenti criminali e violenti.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Eccolo qui ancora una volta in piazza, il pupazzo ballerino.
E noi stiamo in mezzo, con una guerra che - invece che finire -
andrà ad ampliarsi. Bella roba. Grazie ai "democratici".
BUFFONI


Dal secco no di ieri alle nuove concessioni di stamattina.

Si fa sempre più intricata la strategia geopolitica di Joe Biden,
dopo che il leader della Casa Bianca ha risposto negativamente alle richieste di Kiev circa l’invio dei caccia F-16,
ma ha acconsentito al nuovo pacchetto militare dal valore complessivo di 2 miliardi di dollari.


Anche in questo caso, però, ci sono novità non trascurabili, segno che – nonostante alcune freddure delle ultime ore –
il sostegno alla causa ucraina, da parte dell’alleanza atlantica, prosegue in maniera sempre più cospicua.

È il caso dell’invio delle Glsdb, bombe con un raggio di circa 150 chilometri,
ordigni molto precisi sviluppati dalla Boeing e dalla svedese Saab, in grado di essere lanciati come razzi dagli Himars.

Una scelta che ha iniziato a far preoccupare i vertici di Mosca :
la nuova fornitura americana garantirebbe all’Ucraina non solo di difendere e riconquistare i territori persi,
ma di estendere il proprio raggio d’azione, potendo colpire obiettivi prima irraggiungibili.

Difficile stabilire come e quando tali sistemi verranno utilizzati dalle truppe della resistenza.

Notevole, però, è l’apporto che essi potranno offrire a Kiev,
soprattutto quando in autunno arriveranno i primi carri armati americani e tedeschi, rispettivamente gli Abrams e i Leopard.

A quel punto, ecco che l’Ucraina potrebbe estendere i propri obiettivi militari
anche ai territori russi che si affacciano direttamente all’Est del Paese.

Una strategia non campata per aria, sia chiaro, ma che ha già trovato applicazione in forma minore in questi mesi,
come avvenuto nell’attacco alle basi militari nella regione russa di Belgorod.


A ciò, si aggiunge anche la dichiarazione choc del vice capo dell’intelligence della Difesa ucraina, Vadym Skibitskyi,
il quale ha promesso che gli 007 di Kiev arriveranno a colpire il Cremlino.

Rimane ancora difficilissimo stabilire se si tratti di propaganda o di realtà.


Insomma, il rischio che la guerra difensiva ucraina si trasformi anche in un conflitto di aggressione non può più essere escluso.
 

superciuk1

La verità e' come voi prima o poi viene a galla
c'è chi rimane nell'ambito della legge
e chi invece incassava 50k al mese in kokajinia vendendo segreti di stato o riciclando denaro sporco

tutto sta ad accendere il riflettore giusto :d:
Repppubblica, open, vettore della sega, lasetta, l'ansia, insomma uno erudito che legge ed ascolta sempre i stessi "canali"...
 

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