Solo politica (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
La scuola attuale non è in grado di educare non tanto perché è statale, quanto perché la società intera,
di cui lo Stato dovrebbe essere una espressione (e non viceversa…), ha smarrito l'orizzonte di senso
entro il quale la persona è chiamata a crescere e rivelarsi con i suoi talenti fisici, intellettuali e soprattutto spirituali.

E-ducere, cioè fare venire fuori, implica la consapevolezza che c'è in ciascuno qualcosa di grande e bello che deve manifestarsi,
ed è innanzitutto l'anima, l'essenza più profonda della persona, sua fonte operativa e creativa.

Esistono ancora, nel nostro paese, alcune “isole” in cui questo accade, ma sono sempre più rare,
spesso inaccessibili a chi ha poche risorse economiche, e comunque sempre più marginali rispetto al sentire comune.

Oggi infatti non ci si crede più, neanche in tante scuole non statali, e si punta sulla realizzazione della persona in funzione del successo nella vita,
in una visione sostanzialmente materialista ed edonista.

Perché questo è ciò che chiede il mondo degli adulti.


Il problema, dunque, non è tanto se la scuola è statale o paritaria, ma ciò che ne origina l'identità.

In una società che avesse davvero a cuore la persona, il suo misterioso e profondo valore, la sua unicità,
anche la scuola di Stato potrebbe educare, perché tutto “il villaggio” condividerebbe il medesimo orizzonte.

Ma, ad oggi, questa è fantascienza.


Istruzione: inutile illudersi se manca l'educazione
 

Val

Torniamo alla LIRA
Riporto.

Il WEF che si impegna regolarmente nella disinformazione climatica,

ha dato a Greta Thunberg un palcoscenico pubblico e molta copertura mediatica

(il 25 gennaio 2019 e di nuovo il 1° gennaio 2020) per i suoi commenti del tipo:


“Voglio che vi facciate prendere dal panico”,

“La nostra casa è in fiamme”.


I commenti di Greta, diffusi da tutti i mass media del mondo e sostenuti dal WEF,

hanno terrorizzato milioni di bambini e adulti in tutto il mondo,

anche se successivamente, in una testimonianza al Congresso degli Stati Uniti del 21 aprile 2021,

Greta aveva dichiarato che non c'era «nessuna scienza» dietro il suo commento, si trattava solo di metafore.


Il WEF, che sostiene di essere «impegnato a migliorare lo stato del mondo»,

dovrebbe spiegare perché il “meglio” non comprenda anche un confronto pubblico e su basi scientifiche tra esperti, invece di terrorizzare milioni di persone.



Insomma, dall’Italia e dal mondo intero gli scienziati ci dicono due cose:

accettiamo la realtà, non esiste alcuna emergenza climatica;

c'è tutto il tempo per utilizzare i progressi scientifici per continuare a migliorare la nostra società.



Chi non ci crede deve provare il contrario e farlo pubblicamente: “Audiatur et altera pars".



Questo è quel che serve ai cittadini del pianeta terra,

non nuove dottrine di oligarchi,

profetiche menzogne di Greta

o folli dichiarazioni di Guterres dall’Onu.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Scienziati contro “menagrami” del clima:
si scalda lo scontro sulle proclamate emergenze climatiche.

Uno dei pochi e veri confronti necessari in Italia e a livello internazionale
è quello sul clima ed i suoi cambiamenti che i globalisti della necessaria decrescita energetica
e delle urgenti privazioni per gli esseri umani, continuano a rifiutare,
forti del supporto di mass media e potentati economici e politici,
i quali hanno tutto l’interesse ad evitare che emerga la verità:


non c’è alcuna emergenza climatica,

fenomeni estremi sono sempre esistiti,

governare il clima è illusorio,

abolire gli idrocarburi una follia,

è necessario investire nell’energia elettronucleare,

le decisioni europee unilaterali sono sbagliate sotto ogni punto di vista,

non c’è prova che l'aumento di CO2 abbia effetti sui cambiamenti climatici.



Questa in sintesi la Petizione Italiana sul Clima
, che riprende quella mondiale, con la quale i promotori

(i professori Alberto Prestininzi, Uberto Crescenti, Franco Battaglia, Mario Giaccio, Enrico Miccadei, Giuliano Panza, Franco Prodi, Nicola Scafetta),

tutti stimatissimi esperti e docenti di Scienze della Terra (Fisica, Chimica, Geologia),

hanno sfidato il 13 agosto i colleghi i professori “allarmisti ed interventisti”

(Carlo Barbante, Carlo Carraro, Antonio Navarra, Antonello Pasini e Riccardo Valentini),

primi promotori di una Lettera aperta e petizione alle forze politiche promossa da Repubblica il 3 agosto scorso

e ripresa da moltissimi organi di informazione nei giorni successivi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Si nasce incendiari e si muore pompieri.

Questo è noto.

Ma essere incendiari non esclude anche l’essere coglioni.


Tre ragazzi attivisti dell’ambientalismo ieri hanno imbrattato
– sulla scia di compagni e colleghi di altre nazioni –
una tela di Van Gogh esposta a Roma, al Museo Bonaparte.


Detto che non si capisce il nesso tra l’ambientalismo e Van Gogh,
mi chiedo se rischio di passare per fascista
dicendo che i tre dovrebbero essere – più che processati – presi a calcio in culo.


So che non si può fare e che se qualcuno lo facesse – io mi candido –
farebbe la fine del professore dell’Istituto superiore di Pontedera
che ieri l’altro ha mollato un sonoro ceffone a un suo allievo che gli si era piantato davanti alla cattedra
e lo prendeva per il culo con boccacce e gesti osceni.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Piddioti ed affini, imperano. Ma prenderli a calcinkulo o 4 ceffoni ? Sarebbe ora


Da più parti si levano voci allarmate per lo stato di salute della nostra democrazia costituzionale.

Bisogna a questo punto capire da dove provengono e quali siano oggi i nemici più pericolosi della democrazia.

Guardando le principali trasmissioni televisive, si ritornava sul fatto che il pericolo per la nostra Costituzione sarebbe il fascismo.

Che la nostra Costituzione sia nata dalle ceneri e in contrapposizione al Ventennio è sicuro, e non c’è molto da dire su questo.


Ho come l’impressione però che questi scrittori molto affascinanti e questi presentatori molto profondi,

con uno sguardo sempre molto penetrante, non conoscano il resto della costituzione,

ma solo la XII disposizione transitoria e finale.



Bene, proviamo a rinfrescargli rapidamente la memoria.

-Art. 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.”

-Art 35: “La Repubblica tutela il lavoro”

-Art. 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.”

-Art. 41: “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”

-Art. 47: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.”


Il punto è questo: negli ultimi cinquant’anni abbiamo vissuto una trasformazione costituzionale implicita,

che ha deformato il nostro sistema rendendolo sottomesso a quello che Pio XI chiamava “l’imperialismo internazionale del denaro”.


Questo imperialismo, una oscura tecnocrazia, per usare i termini di Francesco,

ha sottomesso gli Stati e soggiogato la democrazia, rendendola un mezzo per intensificare il dominio sotto l’apparenza di un regime “giusto”.


Democrazia è oggi infatti una parola del tutto vuota, utile solo per legittimare il neototalitarismo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il nuovo sistema finanziario è l’opposto della pace e della giustizia,

è il dominio dei pochi a discapito dei molti,

appoggiato dai media e dalla politica,

influenzata da lobby che muovono fondi

che un partito non si può permettere neanche in 30 anni.



Ecco, carissimi “uomini di cultura”, “scrittori”, “romanzieri”, “filosofi”,

se quando parlate di pericolo democratico prima non ci dite tutto questo,

ma vi limitate a criticare il folkore,

non siete antifascisti,

ma siete i collaboratori di un nuovo fascismo,

come lo chiamava Pasolini,

più nascosto,

più pulito,

più progressista,

ma infinitamente più pericoloso.



Ecco, sappiate che anche se avete molto successo, rimanete dei mediocri; ma questo, in fondo, lo sapete anche voi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Eccoli qui nuovamente al lavoro quelli del neototalitarismo.


A pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina.

La famosa frase di Andreotti, divenuta nel tempo una vera e propria massima del potere,
si adatta alla perfezione a quanto è appena avvenuto a Mediaset.


Come tutti sappiamo, Mario Giordano dirige ormai da anni il programma di successo “Fuori dal Coro”,
una trasmissione che interpreta il giornalismo nell’unico modo possibile:

quello di informare senza riguardo per i potenti o per i poteri.

“Il giornalismo o da fastidio o è intrattenimento”:
questa massime fondante del giornalismo è interpretata alla perfezione dall’irriverente conduttore.


Le vicende del vaccino contro il Covid,

gli effetti indesiderati di questo,

il Green pass,

le abusive sospensioni di lavoratori non vaccinati

e tanti altri angoli bui del diritto e della libertà,

sono stati presidiati da Mario Giordano in modo impeccabile,

ma questo non deve esser piaciuto ai “padroni del vapore”
.
 

Dogtown

Forever Ultras Ghetto
Questo sì che è uno bravo, sindaco di Roma, difensore dei diritti dei suoi cittadini che gli pagano le tasse…


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tost

Forumer attivo
Questo sì che è uno bravo, sindaco di Roma, difensore dei diritti dei suoi cittadini che gli pagano le tasse…


Vedi l'allegato 687501
Alcune informazioni nel caso qualcuno volesse provare a occupare la di lui abitazione.
Notare la narrativa fluida e suadente dell'articolo :-o:

Si snoda tra Monteverde Vecchio e il Gianicolo, la vita del neosindaco Roberto Gualtieri. Per lo più tra via Fonteiana, vicino alla storia sede Pd di via di Donna Olimpia, e l'area di viale dei Quattro Venti.

 

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