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Val

Torniamo alla LIRA
Rai 3 Lombardia. Mezz'ora di telegiornale dei comunisti piddioti.

La metà a parlare del festival di sanscemo, contro le proteste del governo
su quanto accaduto in questi giorni di revanscismo comunista.

Poi il nazista ucraino.

Poi l'anarchico in pericolo di vita che pesa 71 Kg. (più di me)


NESSUN ACCENNO AL GIORNO DELLA MEMORIA.

Questi sono i comunisti. OGGI. Piddioti non più al governo
ma sempre presenti nelle istituzioni......ancora per poco.
 

Val

Torniamo alla LIRA
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Val

Torniamo alla LIRA
Stasera finisce sanscemo e ci auguriamo che finisca l'egemonia dei piddioti nelle reti televisive
e di un tipo radical chic di sinistra, che porta moglie e figlio in prima fila.


Mentre ci dirigiamo verso la fine del Festival di Sanremo, di una cosa abbiamo avuto l’ennesima certezza:
la progressiva trasformazione del palco musicale più importante d’Italia a concertone del primo maggio.

Un nuovo evento annuale politicamente orientato in salsa progressista e politically correct.

Insomma – più semplicemente – di sinistra, anche radicale.


Dal monologo di Chiara Ferragni alle invettive contro il governo del marito Fedez,
per poi passare alle furie di Blanco ed alla narrazione dell’Italia razzista di Paola Egonu,
un altro caso ha posto al centro delle polemiche il Festival.

E riguarda proprio la celebrazione del Giorno del Ricordo, in memoria dei circa 5.000 italiani infoibati dai comunisti della Jugoslavia di Tito.

Quasi l’intero scacchiere politico, passando dal centrodestra al Terzo Polo,
aveva richiesto a gran voce ad Amadeus di commemorare gli esuli e le vittime delle violenze titine.

Il conduttore però qualche giorno fa era rimasto sul vago:

“Ci sono tante ricorrenze nella settimane del Festival,
noi non possiamo fare tanti momenti di ricordo,
su questo tema vedremo cosa fare nella giornata di domani”
.


Poi però, al crescere delle richieste, e pare dopo un invito da parte dei vertici Rai, Amadeus ha dovuto cedere.
E così, cercando in qualche modo di riparare l’irreparabile, ha cambiato versione:

il ricordo degli esuli istriani, ha detto, “era previsto prima dell’inizio del Festival ma visto l’intervento dei politici lo ufficializzo oggi”.

Una coincidenza molto particolare, posto il fatto che proprio 24 ore prima era stato lo stesso conduttore ad ammettere che nulla era ancora deciso.


Ma non è solo questo.

In tanti hanno notato che il Ricordo dedicato alle Foibe è stato alla fine decisamente stringato, appena 3 minuti e 42 secondi.


Un minutaggio decisamente inferiore rispetto agli 8 minuti messi a disposizione dell’attivista iraniana Pegah con Drusilla Foer,

per non parlare ovviamente di altri inutili monologhi (leggasi Ferragni). Non solo.



Molti si domandano: possibile che, se era davvero “tutto già previsto prima del Festival”,
non abbiano trovato un attore, un regista, un parente di un esule che potesse fare un monologo simile a quello dell’iraniana Pegah?

E se davvero era tutto “pronto”, anche il confronto dei testi lascia a desiderare.

Pegah e Drusilla hanno portato un testo originale, scritto da loro, su cui evidentemente hanno lavorato a lungo.

Per le Foibe invece Amadeus si è limitato a leggere un brano tratto da un libro
e poi una breve descrizione di cosa sia stato l’esodo che sembrava tratta da Wikipedia. O poco più.


Altro piccolo dettaglio: mentre per Mattarella tutto l’Ariston si è alzato rispettosamente in piedi,
al momento dell’applauso di ricordo per le vittime delle foibe solo una signora tra le prime file si è alzata ad applaudire.

Una rincarata dose di spettatori, invece, ha preferito rimanere seduta, senza neanche applaudire,
inerte dinanzi al breve Ricordo compiuto dal conduttore di Sanremo.



Eh sì, è ancora una volta la rappresentazione plastica del principio “due pesi, due misure”.

O meglio, in questo caso, “due massacri, due misure”.


Un massacro non degno di essere ricordato da due attrici, ma solo con la lettura di un breve testo.


Per soli 3 minuti.
 

captain sparrow

Forumer storico

 

Val

Torniamo alla LIRA
Finalmente sanscemo è finito ....ed i vertici rai....pure.


Scene di una lite familiare che hanno scatenato i tweet ironici del popolo dei social e i meme sulla stola-manifesto -
sfoggiata dalla Ferragni nella prima serata del Festival - si sono moltiplicati:

"Pensati libero", "Pensati single", "Pensati fuori di casa", "Pensati divorziato".

E alla fine tanti sono stati assaliti da un dubbio:

la Ferragni sarà stata più arrabbiata per il bacio

o perché Fedez le ha rubato la scena nella finalissima?



Tant'è che alla fine il rapper si è pure assentato dall'Ariston.

I motivi non sono chiari, ma la tattica di sparire per un po' per fare calmare le acque di solito funziona, soprattutto in casa Ferragnez.
 

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