Solo politica (7 lettori)

Daee

Forumer storico
lol


Più della metà delle donne della mia amministrazione sono donne :lol::lol::lol:
Beh, la cosa potrebbe avere un senso per gli scrotaioli. Noi free vax siamo stati catalogati a forza come no vax, e il pacchetto comprende anche pro Putin, terrapiattismo, omofobia e altro, prendere o lasciare. Ricordo ancora certi commenti dei soloni da forum, prima di metterli in ignora.
Conseguenza è che loro, i provax, i sapientoni del forum, nel loro pacchetto hanno anche il gender fluid e tutto ciò che consegue. Quindi, per loro, e solo per loro, ha senso spiegare che metà delle donne del suo staff sono donne, perché potrebbero essere altro. Quindi per loro, Bidet é sano di mente.
 

superciuk1

La verità e' come voi prima o poi viene a galla
Beh, la cosa potrebbe avere un senso per gli scrotaioli. Noi free vax siamo stati catalogati a forza come no vax, e il pacchetto comprende anche pro Putin, terrapiattismo, omofobia e altro, prendere o lasciare. Ricordo ancora certi commenti dei soloni da forum, prima di metterli in ignora.
Conseguenza è che loro, i provax, i sapientoni del forum, nel loro pacchetto hanno anche il gender fluid e tutto ciò che consegue. Quindi, per loro, e solo per loro, ha senso spiegare che metà delle donne del suo staff sono donne, perché potrebbero essere altro. Quindi per loro, Bidet é sano di mente.
Non si dovrebbe parlare più della loro idiozia ma dei bonifici che ricevono.
 

snapo

the greater the truth, the greater the libel
Beh, la cosa potrebbe avere un senso per gli scrotaioli. Noi free vax siamo stati catalogati a forza come no vax, e il pacchetto comprende anche pro Putin, terrapiattismo, omofobia e altro, prendere o lasciare. Ricordo ancora certi commenti dei soloni da forum, prima di metterli in ignora.
Conseguenza è che loro, i provax, i sapientoni del forum, nel loro pacchetto hanno anche il gender fluid e tutto ciò che consegue. Quindi, per loro, e solo per loro, ha senso spiegare che metà delle donne del suo staff sono donne, perché potrebbero essere altro. Quindi per loro, Bidet é sano di mente.
Infatti sono on attesa di vedere Joppyno, sbirulino, cosino e S-borrrrrrrrrrrr ( :d: ) in versione drag queen al prossimo giro di ruota :d::lol:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Cospito è un criminale politico.


Il ministro della Giustizia Nordio ha riferito alla Camera dei deputati sul caso Cospito,
l’anarchico in regime di 41 bis condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione per aver gambizzato nel 2012 l’ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi,
oltre che ad ulteriori vent’anni per aver messo nel 2006 una bomba sotto una caserma di Fossano.

In totale 30 anni e 8 mesi, di cui circa 6 già scontati.

I 20 anni di reclusione comminati per tentata “strage semplice” non sono definitivi
in quanto la Corte di Cassazione ha disposto il rinvio alla Corte d’Appello di Torino
ai fini della riqualificazione in peius del reato (da strage semplice a strage “politica”),
dunque l’imputato rischia l’ergastolo senza benefici, cosiddetto ostativo.

La vicenda pende ora davanti alla Consulta che dovrà decidere
se sia possibile applicare l’attenuante del fatto di lieve entità rispetto ad un’accusa di “strage politica”.


Questi i dati della vicenda giudiziaria di cui nessuno parla con precisione.


Il ministro, che ieri non ha contestato il dibattito di questi giorni sulla possibilità di rivedere il regime del “carcere duro”
(“si può discutere a lungo se il 41 bis sia una norma da rivedere o da mantenere,
si può discutere a lungo se possa o debba essere applicata ad autori di un certo tipo di reato piuttosto che di un altro”),
ha tuttavia escluso che l’applicazione del 41 bis possa dipendere dallo stato di salute del detenuto
(“lo stato di salute di un detenuto non può costituire elemento di pressione nei confronti dello Stato per modificarne lo status di detenzione”).

In linea di principio le parole del ministro sono condivisibili.

E' non condivisibile l’assunto secondo il quale la revoca del 41 bis a Cospito
debba partire dal presupposto del suo stato di salute.
 

Val

Torniamo alla LIRA
L’articolo 41 bis è una disposizione dell’ordinamento penitenziario italiano
introdotta in una prima versione dalla Legge n. 354 del 26 luglio 1975
per contrastare il fenomeno delle brigate rosse.


Quella legge consentiva allo Stato, in presenza di gravi motivazioni di ordine e sicurezza pubblica,
di sospendere, in tutto o in parte, l’applicazione delle normali regole di trattamento previste dalla disciplina carceraria ordinaria.

Erano provvedimenti adottati dal Consiglio dei ministri, caso per caso, a seconda dello scopo da raggiungere e destinati a particolari detenuti.

Una esperienza durata sostanzialmente fino al 1981, dopo che il generale Dalla Chiesa era riuscito con successo a sconfiggere definitivamente la piaga brigatista.

Una norma che tuttavia funzionò solo contro le Br visto che detenuti del calibro di Raffaele Cutolo – tanto per citare un esempio –
hanno fatto in carcere tutto quello che volevano
(Cutolo fu trasferito all’Asinara solo nella seconda metà del 1982 su intervento diretto dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini).


Successivamente, con la lotta alla mafia, il 41 bis fu modificato dalla legge 10 ottobre 1986, n. 663, la cosiddetta legge Gozzini.

Voluta da Giovanni Falcone,

la norma stringeva ulteriormente le maglie introducendo un particolare “sistema di sorveglianza particolare”
mirato per lo più ad impedire contatti in carcere tra detenuti pericolosi accusati del medesimo reato
(in quel caso associazione a delinquere di stampo mafioso) e tra questi e l’esterno.


Il Grand Hotel dell’Ucciardone
– come veniva chiamato il carcere di Palermo tra gli Anni Settanta e Ottanta –
divenne così un bunker in cui tenere efficacemente a bada i mafiosi più pericolosi.


La norma fu successivamente inasprita dopo la morte di Falcone,
con il decreto antimafia Martelli-Scotti
(decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito nella legge 7 agosto 1992, n. 356).


Il decreto prevedeva che

“quando ricorrano gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica, anche a richiesta del Ministro dell’interno,
il Ministro di grazia e giustizia ha altresì la facoltà di sospendere, in tutto o in parte,
nei confronti dei detenuti per taluno dei delitti di cui al comma 1 dell’articolo 4- bis,
l’applicazione delle regole di trattamento e degli istituti previsti dalla presente legge
che possano porsi in concreto contrasto con le esigenze di ordine e di sicurezza”.

Tra questi delitti, anche l’eversione dell’ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza.

La norma del 1992 aveva tuttavia carattere temporaneo (massimo tre anni, salvo proroghe).
Fu la maggioranza di centrodestra (governo Berlusconi II) ad abrogare il carattere della temporaneità con la legge 23 dicembre 2002, n. 279.

Attualmente è in vigore l’ultima riforma, quella approvata nel 2009 (governo Berlusconi IV)
che ne ha modificato di nuovo i limiti temporali:
il provvedimento, a carattere nuovamente temporaneo, può durare quattro anni e le proroghe due anni ciascuna (Legge n. 94/2009).


Ha torto dunque Roberto Scarpinato, ex pm di Palermo e adesso deputato del M5s,
a dire che il 41 bis è una conquista ottenuta sul sangue dei giudici al cospetto di un Parlamento riottoso.

Come si è visto il 41 bis fu introdotto non dopo la morte di Falcone,
quando ne fu certamente intensificata la portata applicativa sulla spinta della strage di Capaci,
bensì durante la stagione del terrorismo rosso (1975)
e successivamente intensificato dal Parlamento proprio su richiesta di Falcone
durante il maxiprocesso a Cosa nostra (1986).


Semmai Scarpinato dovrebbe dire con chiarezza due cose:

1. fu la magistratura ad impedire a Falcone di essere nominato a capo dell’ufficio istruzione di Palermo
dopo il pensionamento di Antonino Caponnetto (al quale il Csm preferì Antonino Meli per ragioni di anzianità e non di merito);

2. fu la politica (nella persona dell’allora ministro della Giustizia del Psi Claudio Martelli)
a consentire a Falcone di dirigere gli Affari Penali al Ministero della Giustizia,
e non certo la magistratura che si scagliò con forza contro Martelli.


Da questo excursus è rinvenibile un elemento inconfutabile:

l’eccezionalità del 41 bis, e dunque la sua temporaneità, per i casi più gravi,

sicuramente nei confronti dei membri di tutte le associazioni a delinquere di stampo mafioso e/o terroristico.


Nel caso Cospito siamo di fronte ad un criminale politico che deve scontare trenta anni e forse l’ergastolo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
e… se…colui che non è riuscito a fare una strage di giovani allievi CC e soccorritori,
che ha gambizzato e rischiato di uccidere una persona solo per il lavoro che svolgeva…
dal carcere continuasse ad organizzare attentati, a fomentare la violenza contro chiunque,
magari prendendo di mira dei giornalisti a caso…solo per il lavoro che svolgono…
la pensereste allo stesso modo ?


Purtroppo la vostra attitudine a fare i bastiancontrari,
questa volta cozza contro la realtà di un vero delinquente che è un potenziale assassino.


Cospito non ha ammazzato nessuno.

Voleva ammazzare ma è stato sfortunato o è stato incapace.


Sempre assassino potenziale rimane e se non vuole mangiare ............
 

Val

Torniamo alla LIRA
Le élite del pianete hanno deciso da tempo: le nostre abitudini a tavola devono cambiare, a favore di prodotti più “Green“.

Gli stessi signori che hanno sfilato recentemente a Davos con elicotteri e auto blu dal motore sempre acceso,
forse dimenticando per qualche ora quanto importante sia la lotta all’inquinamento, ora ci indicano la strada da seguire.

Nello specifico, addio a prodotti storici del made in Italy e via libera agli insetti, eletti a “cibo del futuro”.


Con tanto di prime iniziative in questo senso già avviate anche nel nostro territorio.


La domanda che molti consumatori si stanno facendo a tal proposito è la seguente:

come si fa a riconoscere (e magari evitare) prodotti derivati dagli insetti?

Non c’è il rischio di mangarli a propria insaputa?



Ecco, allora, un piccolo approfondimento per fare chiarezza.

- i prodotti che utilizzano grilli non lo scriveranno in maniera esplicita,

ma si limiteranno a indicare il nome scientifico dell’animale, ovvero
“Acheta domesticus“.


- Per gli alimenti derivati dalle larve del verme giallo della farina: il nome che sarà segnalato è
“Tenebrio Molitor“,

oppure la larva del verme della farina minore individuato con
“Alphitobius diaperinus“.
 

Val

Torniamo alla LIRA
A Torino proprio in questi giorni è arrivata, ad esempio, la prima pasta a base di farina di grillo,

prodotto a chilometro zero
realizzata da un’azienda di Scalenghe, Italian Cricket Farm,

la prima ad aver chiesto l’autorizzazione per sfornare il cosiddetto “novel food”,

ovvero appunto la farina d’insetto per l’alimentazione umana.


Sul prodotto sarà evidente la dicitura farina di grillo.


La pasta di grillo ha un colore più scuro, simile a quella integrale,
con un sapore che invece, stando a chi l’ha provata, dovrebbe avvicinarsi più a quello di mandorla e nocciola.

Quest’ultio dettaglio, però, dipende principalmente da quanta farina di grillo si utilizza nel piatto.

Italian cricket Farm nata nel 2007 per iniziativa di aziende del territorio
è stata la prima società italiana a chiedere l’autorizzazione per commercializzare polvere di grilli sul mercato alimentare umano.


L’azienda è ora in attesa del via libera per poter vendere i propri prodotti anche nei supermercati e nei ristoranti.

La risposta è attesa entro 60 giorni.
 

Ignatius

sfumature di grigio
BREAKING NEWS!
Mi ha scritto Bestetti in persona!!!!!!!!
Finalmente so per chi votare.
Vedi l'allegato 699874

Adesso ho un dubbio. Voglio bene a Bestemmi, ma anche a PoleDancer. Che fare?

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