Sole: DAL 2012 IL GHIACCIO ARTICO HA GUADAGNATO IL 64% (1 Viewer)

tontolina

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Volume ghiaccio Antartico cresce nonostante global warming

L'esperto sul cambiamento climatico John Turner: 'Non era previsto'

Pubblicato il 21/11/2014 da La Fucina
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Volume ghiaccio Antartico cresce nonostante global warming

Il volume del ghiaccio marino che circonda l’Antartico ha registrato un nuovo record lo scorso ottobre, coprendo una zona che non è mai stata così vasta da quando sono cominciate le rilevazioni alla fine degli anni ’70. Questo trend in crescita nell’Antartico è, comunque, solo un terzo della grandezza del fenomeno inverso dello scioglimento dei ghiacci nel mar Glaciale Artico, che si trova nell’emisfero opposto. Secondo i ricercatori della NASA questi nuovi record registrati nell’Antartico riflettono la diversità e la complessità dei vari ecosistemi della Terra. Claire Parkinson, scienziato dell’agenzia spaziale a stelle e strisce, si è riferito ai cambiamenti nell’Antartico come un microcosmo del cambiamento climatico globale. L’esperto John Turner ha dihiarato che questo fenomeno “non era previsto” e a prima vista potrebbe sembrare in contraddizione con la tendenza generale del riscaldamento globale, ma il quotidiano britannico The Guardian ha illustrato i motivi per cui si verifica.
Volume ghiaccio Antartico cresce nonostante global warming

Il professor John Turner, esperto sul cambiamento climatico del British Antarctic Survey, ha detto che la crescita del volume della banchisa nell’Antarticonon era prevista“. Prendendo in considerazione i migliori 50 modelli è stato riscontrato che nel 95% dei casi il volume di ghiaccio marino è diminuito negli ultimi 30 anni.
Questa tendenza contrasta fortemente con il costante declino del volume di ghiaccio nel mar Glaciale Artico, che ancora una volta ha registrato livelli sotto la media durante l’estate. La contrazione del volume delle banchise nell’emisfero nord è in linea con i modelli climatici, ciascuno dei quali prevede che le emissioni di gas serra porteranno alla scomparsa del ghiaccio marino nell’Artico.
Parkinson della NASA ha detto che l’aumento del volume di ghiaccio nell’Antartico non è in contrasto con la tendenza generale del cambiamento climatico sulla Terra: “Non sorprende il fatto che in una parte del pianeta il ghiaccio fa una cosa e da un’altra ne fa un’altra“, ha detto lo scienziato.
Secondo Guy Williams, professore dell’Institute for Marine and Antarctic Studies, il trend nell’Antartico è perfettamente in linea con i modelli climatici: “In un certo senso per la gente è controintuitivo cercare di capire come il global warming sta incidendo sulle regioni polari, ma in realtà è perfettamente in linea con la reazione attesa dagli scienziati nell’Oceano antartico“. Ci sono vari effetti che competono tra loro ed è possibile notare soltanto quelli maggiormente rilevanti.
Volume ghiaccio Antartico: i vari fenomeni che determinano il cambiamento climatico

L’assottigliamento dell’ozonosfera a causa dei clorofluorocarburi (CFC) ha innescato un trend generale di raffreddamento in Antartide: nonostante il buco dell’ozono abbia mostrato i primi segnali di ripresa, i livelli sono ancora ridotti e secondo Parkinson la riduzione dello spessore dell’ozonosfera ha un forte impatto sul cambiamento climatico, un fenomeno secondo solo al riscaldamento globale nel determinare il clima. Uno di questi effetti è stato l’incremento di venti e tempeste nell’Oceano Antartico: un vortice che risucchia aria dall’interno del continente ghiacciato e si riversa sul mare di Ross, dove è stata registrata l’80% dell’espansione del volume di ghiaccio marino. Questo effetto si unisce a quello dovuto all’enorme flusso di acqua proveniente dal Ghiacciaio dell’isola del Pino: quest’acqua, che galleggia in superficie, è meno densa, più fredda e si ghiaccia più rapidamente dell’acqua di mare che si trova al di sotto e quando è colpita da tempeste di vento forma banchi di ghiaccio.
Sotto: l’immagine del Guardian che spiega come si forma il ghiaccio marino nel Mar di Ross


Fonti: NASA; The Guardian
 

marofib

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cmq il problema anche se non lo misurano loro(o alla bisogna), lo vediamo sulla ns. pelle...per cui quel non celato complottismo anche sui ghiacci mi convince poco
 

tontolina

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SHOCK NEWS: I REPUBBLICANI INDAGANO SULLE MANOMISSIONI DEI DATI CLIMATICI DELLA NASA!

by Enzo Ragusa · 22 febbraio 2015
Le agenzie governative del clima stanno manipolando i dati climatici per dimostrare il riscaldamento?

Questo è il pensiero di alcuni repubblicani.

In California il repubblicano Dana Rohrabacher dice di attendersi udienze congressuali sui dati climatici manomessi.
2:16 PM 02/20/2015


Ci attendiamo udienze congressuali sui dati che vengono alterati delle stazioni meteo, che indicano erroneamente, sia l’aumento del riscaldamento che l’aumento del livello del mare.
— Dana Rohrabacher (@DanaRohrabacher) 20 Febbraio 2015
Rohrabacher funge da vice presidente della Camera nel comitato di Scienza, Spazio e Tecnologia, che ha giurisdizione sulla NASA ed altre agenzie che monitorano il clima del pianeta.


Rohrabacher è stato a lungo critico sulla teoria del riscaldamento globale di origine antropica. Ultimamente, la California repubblicana ha criticato la NASA e il National Oceanic and Atmospheric Administration per presunta manomissione dei dati delle temperature, questo per creare una falsa tendenza al riscaldamento globale. I dati vengono poi utilizzati per giustificare norme volte a contenere l’uso di combustibili fossili e di altre attività industriali.


Le indagini giornalistiche mostrano che le registrazioni delle varie stazioni meteorologiche sono alterate dai sostenitori dell’AGW per far apparire la fase di riscaldamento.
— Dana Rohrabacher (@DanaRohrabacher) 19 febbraio 2015
Sembrano inconsapevoli delle ultime rivelazione sulle manipolazione dei dati. La NASA ha riferito che le temperature sono superiori per ciò che riguarda il numero di record delle stazioni meteorologiche.
— Dana Rohrabacher (@DanaRohrabacher) 19 febbraio 2015


Rohrabacher però non è l’unico a chiedere audizioni sulla scienza dietro al riscaldamento globale. In Oklahoma il senatore repubblicano Jim Inhofe ha anche promesso di tenere udienze sui dati del riscaldamento globale. “A breve terremo un’udienza nel comitato per la scienza”, ha riferito Inhofe, che presiede il Senato sull’ambiente e il Comitato dei Lavori Pubblici. “Le persone conosceranno anche l’altro lato della storia.”
Per anni, gli scettici del riscaldamento globale di origine antropica hanno sostenuto che le agenzie governative stanno alterando i dati delle temperature grezze, questo per creare una tendenza al riscaldamento globale. Le accuse di manomissione sono aumentate facendo il confronto con la lettura delle temperature satellitari che mostrano molto meno il riscaldamento che nei dati raccolti in superficie.
Il Blog scientifico di Steven Goddard (uno pseudonimo) è un importante critico della NASA e delle misurazioni delle temperature del NOAA. Goddard sottolinea che la National Climatic Data Center del NOAA rende l’aspetto attuale più caldo, mentre mostra un raffreddamento artificiale delle temperature del passato per dimostrare una tendenza continua al riscaldamento. “NCDC adotta ogni trucco per trasformare la tendenza al raffreddamento degli Stati Uniti in riscaldamento. I dati grezzi mostrano che c’è stato un raffreddamento dal 1920, “ha riferito Goddard al Daily News Caller Foundation in un’intervista il mese scorso.
“NCDC fa aggiustamenti sul bastone di hockey invertendo la tendenza”, ha detto Goddard. “Ciò include che il raffreddamento è passato per un ‘periodo di pregiudizio nelle osservazioni’ tamponando i dati rurali mancanti con le temperature urbane, non facendo quasi nulla per compensare gli effetti dell’isola di calore urbana.”
Il NOAA fa effettuare le regolazioni delle temperature, ma sostiene che tali adeguamenti sono necessari per rimuovere le “asimmetrie artificiali” nei dati delle temperature superficiali. La più grande regolazione fatta dagli scienziati del NCDC è quella di aver raffreddato i dati del passato, tenendo conto del fatto che c’è stato un grande cambiamento prendendo le letture delle temperature del pomeriggio per inserirle nelle minime.
“Abbiamo moltissime discussioni in corso per le nostre regolazioni dei dati,” Thomas Peterson, scienziato principale del NCDC, ha riferito al TheDCNF. C’è stato un “pregiudizio al raffreddamento artificiale nei dati”, ha detto Peterson.
Nel tempo, le modifiche sulle temperature giornaliere, sono state sostituite quelle pomeridiane, quando le temperature sono più calde, con quelle del mattino, quando le temperature sono più fresche, questo causa una distorsione del raffreddamento nei dati delle temperature. I dati delle temperature date da stazioni meteo nelle vicinanze sono stati utilizzati per aiutare a creare una temperatura di riferimento per le diverse regioni.
Ma ci sono alcuni svantaggi nelle letture delle temperature superficiali di alcune migliaia di stazioni meteorologiche di barche e boe sparse in tutto il mondo. Peterson ha detto che il sistema di stazioni meteorologiche è “veramente buono soltanto per gli Stati Uniti”
“Il problema principale è dove ci sono un paio di stazioni in mezzo al nulla.”, Ha detto Peterson, con specifico riferimento ai problemi di dati della stazione meteo di St. Helena Island.
Christopher Booker di UK Telegraph è entrato nella mischia di recente, con alcuni lavori di Goddard e altri blogger, criticando le agenzie climatiche per i dati manomessi.
“Di ben più grave importanza, però, è il modo con cui questa manipolazione dei record ufficiali delle temperature all’ingrosso è diventato il vero elefante nella stanza della paura più grande e più costosa del mondo che è mai stato conosciuto,” Booker ha scritto. “Questo in realtà iniziamo a guardarlo come uno dei più grandi scandali scientifici di tutti i tempi.”
Republicans To Investigate Climate Data Tampering By NASA | The Daily Caller
Enzo
Attività Solare
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big_boom

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prendi un frigorifero di quelli piccoli chiudilo male in modo che entri 'più caldo' e il giorno dopo troverai il vassoio del ghiaccio stracolmo!

perchè? condensazione l'effetto serra aumenta il ghiaccio

ma cosa succede se apri un po di più la porta e fai sciogliere il ghiaccio con più calore?
bagni tutto!
 

tontolina

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però

Alessandro Fugnoli

Per spiegare la debolezza del Pil americano nel primo trimestre che si è appena concluso si parla moltissimo del freddo e, molto meno, dello sciopero dei portuali della costa ovest. Il maltempo invernale fa discutere tutti gli anni perché tutti gli anni il global warming gira alla larga dal Nordamerica, che rimane stretto nella morsa del gelo e avvolto dal vortice polare.
Ogni anno, quindi, si accendono due tipi di dibattiti. Il primo è tra quelli che sostengono che l’inverno in corso è eccezionalmente freddo e quelli che fanno invece notare che erano parsi al momento eccezionalmente freddi anche tutti gli inverni precedenti. Il secondo dibattito è tra quelli che sostengono che il freddo spiega il deludente risultato del Pil e quelli che invece affermano che i principali dati macro escono da sempre regolarmente destagionalizzati, ovvero intiepiditi in inverno e rinfrescati d’estate, per cui è inutile girarci intorno e se un dato è brutto, è brutto e basta.
Più interessante, vista la qualità di questi dibattiti,..

ITForum News - Fronte del porto
 

tontolina

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"Riscaldamento Globale un 22 miliardi di dollari truffa"



http://www.newsmax.com/finance/mkt-news/Scientist-Confesses-Global-Warming-a-$22-B/2014/11/17/id/607827/?dkt_nbr=7v3kcnck&utm_source=taboola&utm_medium=re%20ferral

 
Ultima modifica:

tontolina

Forumer storico
Le macchie solari hanno anticipato il crash di borsa?

NOTA: CLICCARE SULLE IMMAGINI PER VISUALIZZARLE A GRANDEZZA NATURALE
Cosa sono le macchie solari?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Una macchia solare è una regione della superficie del Sole (la fotosfera) che è distinta dall’ambiente circostante per una temperatura minore ed una forte attività magnetica. Anche se in realtà le macchie solari sono estremamente luminose, perché hanno una temperatura di circa 4000 kelvin, il contrasto per emissività termica rispetto alle regioni circostanti, ancora più luminose grazie ad una temperatura di 6000 kelvin, le rende chiaramente visibili come macchie scure. Il numero di macchie che appaiono sulla superficie del Sole è stato misurato a partire dal 1700, e stimato all’indietro fino al 1500. La tendenza è quella di un numero in aumento, e i valori più grandi sono stati registrati negli ultimi 50 anni. Il numero di macchie solari è correlato con l’intensità della radiazione solare. Tra il 1645 e il 1715, durante il cosiddetto minimo di Maunder, esse quasi scomparirono, e la Terra nello stesso periodo si raffreddò in modo consistente.

L’andamento storico delle macchie solari è mostrato nella figura precedente (fino al 1749 è riportato il numero medio annuo delle macchie solari, per gli anni successivi una media mensile a 13 mesi). Notiamo come le macchie solari abbiano un andamento ciclico con periodo di circa 11 anni.
Le macchie solari e la storia dell’umanità
Nella tabella seguente è riportato, per ogni ciclo delle macchie solari, l’intervallo di anni (tipicamente l’anno che corrisponde al picco più o meno un anno) entro il quale si è avuto il massimo e i corrispondenti eventi rilevanti in quel periodo.











Notiamo come effettivamente i principali eventi storici siano accaduti in corrispondenza dei massimi dei cicli delle macchie solari.
Le macchie solari e i mercati finanziari
A questo punto la domanda è d’obbligo: è possibile utilizzare i cicli solari per prevedere i movimenti giornalieri/settimanali/mensili dei mercati azionari?
La risposta è no!
Non c’è alcuna correlazione, infatti, tra il movimento giornaliero dei mercati finanziari è i cicli solari. Se, però, andiamo a guardare il quadro globale, allora le cose cambiano. Date un’occhiata al grafico seguente dove, in grigio, le fasi di depressione/recessione sono sovrapposte all’andamento del numero delle macchie solari.

Dal grafico si evince immediatamente come tutte le recessioni/depressioni dei mercati finanziari siano avvenute in coincidenza con il picco del ciclo delle macchie solari!
A questo punto il lettore superficiale potrebbe trarre la seguente conclusione
“In ogni ciclo in corrispondenza dei massimi delle macchie solari mi posso aspettare un massimo delle borse e in corrispondenza dei minimi posso aspettarmi un minimo delle borse!”
Niente di più sbagliato!
Guardiamo con attenzione le figure seguenti, dove per ciascun ciclo sono riportate le seguenti quantità:
• Il numero di macchie solari misurate per ciascun mese (SunSpot Measured);
• Il numero di macchie solari come ottenute dalla media mensile a 13 mesi (SunSpot Smoothed);
• L’andamento dell’indice Dow Jones (DJ).










Apparentemente non c’è alcuna regolarità nei grafici precedenti.
1. Chi pensava che i massimi del ciclo corrispondessero a massimi dei mercati ha sbagliato;
2. Chi pensava che i minimi del ciclo corrispondessero a minimi dei mercati ha sbagliato;
3. Chi pensava che avesse avuto ragione non vedendo alcuna regolarità ha sbagliato ugualmente!

Nella Tabella precedente abbiamo riportato la massima discesa del Dow Jones per le tre fasi del ciclo solare: aumento delle macchie solari; regione del massimo delle macchie solari; diminuzione delle macchie solari.
Notiamo subito come durante la prima fase le discese sono sempre state molto contenute, tranne in un caso che corrisponde al crollo dei mercati nel 1987. Anche durante la regione del massimo le discese sono state molto contenute tranne che in quattro casi, tre dei quali sono evidenziati in rosso ed il motivo sarà chiaro tra poco. Durante la fase di diminuzione delle macchie solari le discese sono state molto contenute tranne in tre casi evidenziati in rosso. Sorprendentemente tutti i casi evidenziati in rosso appartengono agli stessi cicli delle macchie solari.
Ci sarà, quindi, qualche regolarità che ci permette di prevedere quando si avranno forti discese (veri e propri crolli) dei mercati finanziari?
Per capire ciò diamo uno sguardo al grafico seguente, dove è riportato per ciascun ciclo il numero massimo (smoothed) di macchie solari.

Osservando attentamente si evince la seguente regolarità:
tutti i cicli che hanno un massimo di macchie solari inferiore a quello del ciclo precedente (quadrati blu nel grafico) presentano durante la terza fase del ciclo fortissime discese dei mercati.
NB non abbiamo considerato il ciclo 22 in quanto i valori del massimo sono molto simili a quelli del precedente, come si vede anche dal grafico.
Assumendo la regolarità di cui sopra, cosa aspettarci nel futuro prossimo? Guardiamo la seguente figura

Notiamo come tra il 2014 e il 2015 sia previsto un massimo del numero delle macchie solari. Tuttavia solo con le osservazioni dirette, benché ormai le previsioni del numero delle macchie solari siano affidabili, si potrà individuare il massimo del ciclo. Il minimo, invece, è atteso tra il 2019 e il 2020.
Il massimo smoothed calcolato fino ad ora per il ciclo 23, lo abbiamo riportato nel grafico precedente con un quadrato verde.
La cosa più importante da evidenziare, però, è che il massimo delle macchie solari previsto per il ciclo in corso è inferiore a quello del ciclo precedente!
Applicando quando riportato precedentemente (tutti i cicli che hanno un massimo di macchie solari inferiore a quello del ciclo precedente presentano durante la terza fase del ciclo fortissime discese dei mercati) ci dobbiamo aspettare una fortissima discesa dei mercati entro i prossimi 3-4 anni.
Ovviamente tale previsione verrà meno qualora il massimo del numero delle macchie solare del ciclo in corso dovesse superare quello del ciclo precedente.
Conclusione: nel lungo periodo la strada è tracciata, sui mercati finanziari incombe una catastrofe come non se ne vedono dal 2008-2009. Le macchie solari ci aiuteranno a capire se e quando, mentre tutti saranno impegnati a comprare, partirà un ribasso di almeno il 40%!
Ovviamente il trading giornaliero continua normalmente, ma gli investitori di lungo periodo non devono rilassarsi troppo!

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