Sole: DAL 2012 IL GHIACCIO ARTICO HA GUADAGNATO IL 64% (1 Viewer)

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DAL 2012 IL GHIACCIO ARTICO HA GUADAGNATO IL 64%

by Enzo Ragusa · 22 settembre 2014


Nella giornata del 17 settembre 2012, le misurazioni superiori al 30% di concentrazione del ghiaccio nell’Artico erano di 2,49 milioni di km². Nel breve lasso di tempo di 2 anni, sempre alla data del 17 settembre del 2014, le rilevazioni hanno determinato una misura di 4,09 km², aumentanto così, di un considerevole 64%.
Inoltre, negli ultimi 2 anni, si sono avute 2 delle 4 rilevazioni dei ghiacci più alti dell’ultimo decennio.

Questo però non sembra rispettare minimamente le previsioni di alcuni degli enti governativi, come nelle loro più catastrofiche previsioni degli ultimi decenni, con la completa fusione nel periodo estivo dell’Artico già da questi anni!
Se vi ricordate, alcuni mesi fa, pubblicammo alcuni articoli su queste previsioni, che fecero scalpore nei media di tutto il mondo di quel periodo, allarmando, come se ce ne fosse bisogno la popolazione mondiale, come ad esempio questo sotto:
GAIA E' DAVVERO MISERICORDIOSA ? ABBIAMO ANCORA 25 ANNI DI TEMPO PRIMA DELLA FINE DEL NOSTRO DESTINO!
Altri articoli in originale che pubblicammo qualche mese fa.

The Argus-Press - Google News Archive Search

BBC NEWS | Science/Nature | Arctic summers ice-free 'by 2013'

Why Arctic sea ice will vanish in 2013 | Sierra Club Canada
Fortunatamente nulla di tutto ciò si è verificato!
Quello che possiamo dirvi, è di non fidarvi troppo della scienza politicizzata, quella guidata da interessi economici enormi! La scienza, quella seria e ben altra cosa e specialmente non è mai risolta, come qualcuno vuol dare per scontato.
COI | Centre for Ocean and Ice | Danmarks Meteorologiske Institut
ENZO
ATTIVITA’ SOLARE
 

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RAPIDO RAFFREDDAMENTO DEL NORD ATLANTICO

Attività solare ( Solar Activity )




by Giorgio Malavolta · 22 settembre 2014

Nell’ultimo mese abbiamo assistito ad un repentino e intenso raffreddamento della porzione settentrionale dell’oceano Atlantico.
Osservando attentamente la carta delle SSTA attuali si puo’ notare la formazione di una ‘bolla’ fredda che si estende dalla east coast fino a sfiorare il continente europeo. Si tratta di un’anomalia molto estesa e formatasi in tempi rapidissimi. Un’altra area ‘fredda’ si e’ formata alla foce del S.Lorenzo, e anche la porzione piu’ a nord dell’oceano si sta rafrreddando in maniera repentina.

Ecco invece la carta delle SSTA di appena un mese fa.

Cosa sta accadendo?
In parte ne avevamo gia discusso durante l’estate.
Il nord Atlantico era molto caldo fino a poco tempo fa : cio’ era dovuto allo scioglimento dei ghiacci artici e della Groenlandia. Come molti di voi sapranno l’acqua dolce derivante dalla fusione fatica a mescolarsi con quella salata perche’ e’ piu’ leggera e quindi tende a formare uno strato sottile che si deposita al di sopra di quello ad alto contenuto salino. Il sole estivo surriscalda rapidamentela superficie del mare generando anomalie positive enormi. Per il medesimo motivo,non appena i raggi del sole iniziano a scemare,si raffredda con altrettanta rapidita’ e siccome siamo appena a fine estate e’ logico attendersi un ulteriore e repentino raffreddamento nelle stesse aree,raffreddamento che si manifestera’ con maggiore intensita’ nelle prossime settimane/mesi.

Per cio’ che riguarda invece la ‘bolla’ fredda che si e’ formata al centro dell’oceano e che si sta espandendo a macchia d’olio,potrebbe trattarsi di qualcosa di molto piu’ serio e preoccupante e che potrebbe essere strettamente collegato alla corrente nord atlantica,che come tutti sappiamo,da alcuni anni si e’ molto ridotta sia nel volume d’acqua trasportata sia nella velocita’ di scorrimento.
Anche se e’ ancora presto per emettere sentenze cosi pesanti,il mio consiglio e’ quello di monitorare con molta attenzione la situazione.

GIORGIO
ATTIVITA SOLARE
 

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Kiev è preoccupata per la riduzione delle forniture di gas russo in Slovacchia


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© Foto: AP/Yves Logghe


Il governo ucraino ha espresso preoccupazione per la riduzione "sostanziale" delle forniture di gas russo in Slovacchia, ha detto il ministro ucraino per l'Energia Yuri Prodan, riferendosi alla Commissione Europea.
Per saperne di più: Kiev è preoccupata per la riduzione delle forniture di gas russo in Slovacchia - Notizie - Attualita' - La Voce della Russia

 

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Puntata 130, PODCAST e PLAYLIST




Inizio di puntata con il ricercatore Stefano Montanari: malattie e nanoparticelle, inceneritori, inquinamento, rapporto con Beppe Grillo e il movimento 5 stelle, scie chimiche.

Poi spazio a Bernardo Mattiucci del sito attivitàsolare.com che ci introdurrà al tema del raffreddamento terrestre e delle prossime tendenze climatiche.

Nella terza parte affronteremo il delicato tema della pedofilia nella chiesa dopo la morte di Luisa Bonello, il medico di famiglia che da anni denunciava gravi abusi. Avremo in collegamento Francesco Zanardi (Rete l'Abuso) che aveva condiviso con lei molte battaglie e che continua a lottare contro oscure realtà. Ospite fisso come sempre Paolo Franceschetti. Border Nights va in onda in diretta ogni martedi alle 22 su Web Radio Network (Webradionetwork). Per intervenire: [email protected]
http://bordernights.blogspot.it
 

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Attività solare ( Solar Activity ) 21 dicembre 2013 alle 00:25
Attraverso il monitoraggio delle emissioni della corona solare, già dal 2006, Richard Altrock aveva previsto un ciclo 24 molto più debole del ciclo 23 e molto più lungo dei canonici 11 anni. Attraverso punti ben definiti sulla fotosfera solare tramite il monitoraggio dei cicli passati, ne è risultato che questo ciclo potrebbe terminare addirittura nel 2024/2026.Questo se si verificasse potrebbe essere preludio di un grande minimo prolungato. Altrock nei suoi studi aggiunge che, un ciclo solare di 18 anni sarebbe molto significativo, in quanto sarebbe cinque anni e mezzo più lungo del Ciclo Solare 23. Con un rapporto esistente fra ciclo solare/ temperatura , Stati Uniti-Canada di 0,7° C per ogni anno di durata del ciclo solare, ci aspettiamo un raffreddamento di 3,8° C per il prossimo decennio.
 

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Il CICLO SOLARE DEBOLE E LE SUE CONSEGUENZE.

by Enzo Ragusa · 12 dicembre 2013
In questi giorni, 9-13 dicembre 2013, a San Francisco si sta svolgendo un Meeting all’American Geophysical Union, con alcuni scienziati che hanno presentato la situazione sul debole Ciclo Solare 24 e le sue conseguenze.
Sono tutti d’accordo nel dire che il ciclo solare 24, attualmente è sulla buona strada per essere il più debole da 100 anni a questa parte e riferiscono che questo fornisce loro un’opportunità senza precedenti per studiare il Sole. Mentre la tendenza all’indebolimento non è nuova per il Sole, nuovo e interessante invece per gli scienziati sono le osservazioni e le misurazioni con strumenti moderni.
Nel filmato sotto, gli scienziati esaminano il ciclo solare attuale in relazione ai cicli precedenti e ne discutono le conseguenze della debolezza del ciclo solare e le varie connessioni tra Sole e Terra, comprese le implicazioni per la meteorologia spaziale, l’atmosfera e il clima.




https://www.youtube.com/watch?v=gIhBEF94YlM

Il filmato dispone di sottotitoli in Italiano
Le attuali condizioni di massima attività solare, sono sostanzialmente più deboli dei massimi precedenti al 2002.
Nel 2002 sono stati emessi nell’atmosfera CO2 (anidride carbonica) e NO (monossido di azoto) più di 2 trilioni di kWh di energia infrarossa che nel 2013.

Hanno partecipato al Meeting:
Nat Gopalswamy, astrofisico, Solar Physics Laboratory, NASA Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Maryland, Stati Uniti d’America;
Leif Svalgaard, ricercatore senior, W. W. Hansen Experimental Physics Laboratory, Stanford University, Stanford, California, USA;
Marty Mlynczak, ricercatore senior, scienza del clima Branch, NASA Langley Research Center, Hampton, Virginia, Stati Uniti d’America;
Joe Giacalone, professore e direttore associato, Lunar and Planetary Laboratory, University of Arizona, Tucson, Arizona, USA.





L’immagine sotto mostra l’attività solare osservata e prevista delle regioni attive/macchie solari contate per i cicli solari 22, 23 e 24 (1980-2020).


L’immagine seguente mostra un grafico con i dati di 400 anni di osservazioni delle macchie solari (1600-2000):



Fin dal 1749, le continue misurazioni delle medie mensili dell’attività delle macchie solari, sono disponibili e sono a disposizione come riportato dalla Solar Influences Data Analysis Center, Data Center Mondiale per l’Indice Sunspot, presso l’Osservatorio Royal in Belgio.
Queste cifre si basano su una media di misurazioni di molti osservatori diversi in tutto il mondo. Prima del 1749, sporadiche osservazioni di macchie solari sono disponibili.
Questi sono stati compilati e immessi sul quadro mensile costante da Hoyt & Schatten (1998a, 1998b).
La caratteristica più importante di questo grafico, è il ciclo di 11 anni del ciclo magnetico solare che è associato con il naturale declino dell’attività solare. Su scale temporali più lunghe, il Sole ha mostrato una notevole variabilità, compreso il lungo minimo di Maunder, periodo in cui sono stati osservati periodi molto lunghi senza macchie solari, il meno grave minimo di Dalton, e un aumento dell’attività delle macchie solari negli ultimi 50 anni, noto come il massimo moderno.
Le cause di queste variazioni non sono ben comprese.



Ma perché le macchie solari e le facole associati influenzano la luminosità del sole? La luminosità del Sole è inferiore durante i periodi di bassa attività delle macchie solari. E’ opinione diffusa che la bassa attività solare durante il minimo di Maunder, potrebbe essere tra le principali cause della Piccola Età Glaciale. Ad esempio, durante il periodo di 70 anni, 1645-1715, poche macchie solari sono state osservate, anche durante i massimi delle macchie solari attesi. L’Europa occidentale entrò in un periodo climatico noto come il “minimo di Maunder” o “Piccola Era Glaciale”. Le temperature sono diminuite in quel periodo di 1,8/2,7 gradi Fahrenheit.

Enzo
Solar Activity
 

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NASA: COME TI CAMBIO LE TEMPERATURE DELL’ANTARTICO SENZA CHE TE NE ACCORGI!

by Enzo Ragusa · 30 settembre 2014


Nel 2005, la NASA, con un articolo dal titolo Antarctic Heating and Cooling Trends dimostrava come l’Antartico negli ultimi 20 anni, sulla maggior parte della banchisa antartica la temperatura risultasse in calo!

Un anno prima, nel 2004, Gavin Schmidt (attuale capo del GISS), riferiva, con un articolo, che le temperature dell’Antartide “diminuivano in modo significativo!”
Shindell e Schmidt 2004
Shindell, DT, e GA Schmidt 2004 – Emisfero sud, risposta ai cambiamenti climatici dell’ozono e aumenti di gas ad effetto serra. Geophys. Res. Lett. 31, L18209, doi: 10,1029 / 2004GL020724.
“Mentre la maggior parte della Terra si è riscaldata rapidamente negli ultimi decenni, le temperature superficiali sono diminuite in modo significativo sulla maggior parte dell’Antartide. ”
Pubs.GISS: Abstract of Shindell and Schmidt 2004

Ma è chiaro che un Antartico in costante raffreddamento non giova alla causa del riscaldamento globale, inoltre non spaventa in alcun modo nessuno. Questo implica anche la rinuncia ai loro lauti finanziamenti da parte dei governi.



Così nel 2007 hanno pensato bene di cambiare la storia dell’Antartico, quindi dall’effettivo raffreddamento registrato lo hanno per incanto trasformato in un riscaldamento.


Disintegration: Antarctic Warming Claims Another Ice Shelf : Feature Articles



Questo quello che dice un trafiletto dell’articolo qui sopra: “Tra il 1981 e il 2007, la maggior parte dell’Antartide si è riscaldato. Porzioni dell’Antartide occidentale hanno sperimentato un particolare rapido innalzamento della temperatura. (NASA immagine da Robert Simmon, sulla base di dati provenienti da Joey Comiso, GSFC.)
Che questi signori si mettessero d’accordo!
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NASA Antarctic Temperature Fraud | Real Science

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