Slovenia (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
dopo Grecia Irlanda Portogallo Spagna
ora tocca alla Slovenia

uno ad uno tutti gli Stati europei si troveranno conil cappello in mano a chiedere l'elemosina all'UE+BCE+FMI, detti TROIKA [omen nomen]


maaaaaaaaaa
ricominciare a stampare una moneta locale
no ehhh troppo difficile concettualmente?

non dico uscire dall'euro
ma utilizzare due monete
una europea
ed una locale



Speciale Slovenia: Oh? Ma non Sapevate che sta Fallendo? (Media Sussidiati On the Rocks)

Speciale Slovenia: Oh? Ma non Sapevate che sta Fallendo? (Media Sussidiati On the Rocks) | Rischio Calcolato




Ma tu guarda, abbiamo uno stato confinate con cui abbiamo più che discreti rapporti economici che sta fallendo e…. non lo sa nessuno in Italia. Sarà forse che la notizia non si accorda con il mainstream ufficiale del “Euro è bello, Europa è bellissima e tutto va bene madama la marchesa?”
Come direbbe Clark FunnyKent, questo è un lavoro per Rischio Calcolato!
Cominciamo da qui:
dal Fatto Quotidiano
………(parliamo) anche della Sloveniache è entrata nell’area euro il 1 gennaio 2007 accompagnata da lodi sperticate sullo stato di salute delle sue finanze pubbliche (ma vi ricordate Mortadella Prodi durante le celebrazioni a Lubjiana????) e oggi, a distanza di neanche sei anni, è già pronta a chiedere gli aiuti di stato a Bruxelles. E, come se non bastasse, all’interno dell’esecutivo di Lubiana si è creata una divergenza di vedute fra il primo ministro, Janez Jansa, e il suo ministro delle Finanze, Janez Sustersic, che complica ulteriormente le cose. Jansa prevede la bancarotta del Paese già a ottobre senza nuove emissioni di titoli di stato, Sustersic si dice invece convinto che la Slovenia ce la possa ancora fare da sola varando velocemente importanti riforme come quella del sistema pensionistico e del mercato del lavoro, nonché vendendo le partecipazioni statali.
Al momento, però, per il piccolo Paese al confine italiano (2 milioni di abitanti) l’accesso al mercato dei titoli governativi è di fatto molto difficoltoso. Lo stesso Sustersic, in un’intervista al quotidiano austriaco Die Presse, ha però dovuto ammettere che “entro la fine dell’anno, noi potremmo avere bisogno di mezzo miliardo di euro”, per poi aggiungere rassicurante: “La Slovenia ha più possibilità ma è vero che una emissione di obbligazioni di Stato entro la fine del 2012 possa essere utile”. Proprio come in Spagna, però, il vero problema della Slovenia sono le banche. Il caso più grave, nonchè la maggior banca del Paese, è la Nova Ljubljanska Banka (NLB), che è controllata al 64% dallo Stato, con i suoi 2,1 miliardi di euro di sofferenze (dato di un rapporto segreto stilato dall’esecutiv
o in collaborazione con la Banca centrale slovena e finito sulla stampa di Lubiana). Sono però in seria difficoltà anche la seconda e la terza banca del Paese, Nova Kreditna banka Maribor (NKBM) e Abanza (600 milioni di euro di sofferenze ciascuna), anch’esse entrambe con lo stato come azionista di maggioranza. Fra i maggiori debito della NLB ci sono la SCT, con 187 milioni di euro di prestiti, in passato la maggiore azienda edilizia del Paese, ma anche il fondo di investimento Zvon, con 115 milioni, fondato dalla Chiesa cattolica slovena e fallito dopo il crollo delle borse alcuni anni fa.
La NKBM sarebbe in una posizione migliore, con 612 milioni di euro ”di cattivi prestiti”, ma nel suo caso ci sarebbero ”almeno sei concessioni di crediti che destano sospetti di corruzione e di contatti impropri o illeciti tra la politica e la direzione delle banche”. La settimana scorsa la polizia slovena ha aperto un‘inchiesta su una serie di operazioni finanziarie della NKBM sul mercato degli immobili in Slovenia e in Croazia. I dati dell’intero settore bancario sloveno mettono paura: il 17% di tutti i crediti in essere è in sofferenza e, limitando l’analisi al solo settore immobiliare, la percentuale sale addirittura al 50%. Banche in una situazione così disastrosa non trovano ovviamente compratori privati, lasciando alle disastrate casse dello stato l’onere del risanamento, operazione che di fatto non è neanche iniziata (nel corso dell’estate l’esecutivo aveva sostenuto finanziariamente gli istituti ma adesso non è più in grado di farlo e i benefici ottenuti nei mesi scorsi sono velocemente spariti).
L’agenzia Moody’s ha calcolato che per risanare il settore bancario, Lubiana dovrebbe investire una cifra pari all’8% del suo prodotto interno lordo. Esistono però altre stime di esperti sloveni che pongono l’asticella al 20% del Pil. Il decennale sloveno ha oggi un rendimento del 7%, il valore oltre il quale si ritiene sia necessario fare ricorso agli aiuti europei perché i costi di finanziamento diventano insostenibili nel lungo periodo. Nelle scorse settimane Sustersic ha annunciato di voler emettere titoli governativi in valuta statunitensi (per 1,5 miliardi di dollari) ma è assai improbabile che Oltreoceano Lubiana riesca a spuntare tassi più favorevoli che in Europa (senza contare il rischio del cambio). Almeno di questo è convinto Egon Zakrajsek, economista della Federal Reserve e originario della Slovenia. “Le chance che la Slovenia ce la possa fare da sola senza aiuti europei sono praticamente nulle – ha dichiarato pochi giorni fa all’agenzia austriaca Apa Zakrajsek – L’unica cosa che non si può prevedere con certezza è se le casse dello stato saranno vuote nel mese di ottobre o in quello successivo”.
Questo è il quadretto generale, ma c’è di più e di peggio, il ministro delle finanze Sloveno Janez Šušterši ha ammesso candidamente che la Slovenia ha bisogno di 500 milioni di euro entro fine anno altrimenti sarà crac. Tanto per essere chiari o i soldi arrivano o a fine Ottobre Lubijana potrebbe cessare i pagamenti.
da Il Piccolo di Trieste
La Slovenia ha bisogno di 500 milioni di euro per la fine dell’anno. Lo ha annunciato il ministro sloveno delle Finanze, Janez Šušterši›, in una intervista rilasciata al quotidiano austriaco Die Presse. «Fino alla fine dell’anno, noi potremmo avere bisogno di mezzo miliardo di euro. La Slovenia ha più possibilità da mettere in campo, ma è altresì vero che una emissione di obbligazioni di Stato entro la fine del 2012 potrebbe essere molto utile», ha dichiarato il ministro, insistendo poi sull’importanza per il suo Paese di adottare le riforme strutturali proposte dal governo.
«Dobbiamo attuare le riforme necessario questo autunno. Più velocemente finiamo, più sarà probabile che noi non avremo bisogno di aiuto e potremo rifinanziarci da soli», ha precisato Šušterši›. Tra le azioni che il governo dovrà intraprendere, il ministro ha citato la ristrutturazione della compagnia aerea pubblica Adria Airways e della banca Nova Ljubljanska Banka, detenuta dallo Stato, aggiungendo che «anche per altre imprese, che si trovano in una situazione migliore, non c’è ragione perchè lo Stato continui a detenerne una partecipazione» e ha fatto gli esempi di Telekom Slovenija, la compagnia di assicurazioni Triglav o la società petrolifera Petrol.
Solo pochi giorni fa, ricordiamo, il primo ministro Janez Janša, aveva dichiarato che il suo Paese avrebbe potuto «cessare i pagamenti» nel mese di ottobre, se non avesse adottato le riforme necessarie. E che la crisi fosse profonda lo ha ribadito anche il membro sloveno al Fondo monetario internazionale. Ora, per la prima volta, il ministro delle Finanze esce allo scoperto e ammette i problemi della Slovenia. Che non sono di poco conto anche perché la privatizzazione della Nova Ljubljanska Banka non sarà, di questi tempi poi, un’impresa semplice, considerato poi che la belga Kbc presente nel pacchetto azionario del principale istituto di credito sloveno non ha contribuito alla ricapitalizzazione dello stesso.
E che il nodo, un po’ come nel resto d’Europa, sia proprio quello del sistema bancario lo conferma anche il governatore della banca centrale slovena, Marko Kranjec il quale alla Tv Slovenija ha dichiarato che «lo Stato non è un proprietario adeguato per le banche e il risultato è quello che abbiamo davanti a noi». Gli istituti di credito, invece, invitano a fermare la caccia alle streghe e la gogna contro i banchieri. Ma il ministro Šušterši› non torna indietro: l’indagine sui responsabili del buco da 2,7 miliardi delle banche slovene si farà.
Ma che volete che sia, solo 2 milioni di abitanti. Robetta, ovvio che non se ne parli sui media sussidiati.
 

tontolina

Forumer storico
La Slovenia con le Banche al Collasso (Cipro Reloaded)

La Slovenia con le Banche al Collasso (Cipro Reloaded)


(Pappaparaparapappa Circo! Euro-Circo!)​
E ora voglio vedere se questo branco di Euro Idioti chiederà alla Slovenia di espropriare i Conti Correnti.

Io però avessi un conto da quelle parti scapperei a gambe levate.
p.s. ci sono un sacco di banche italiane in Slovenia, dunque la questione non è esattamente accademica. A ciascuno la sua Cipro.




Euro MeltDown: La Slovenia con le Banche al Collasso (Cipro Reloaded) | Rischio Calcolato
 

tontolina

Forumer storico
La Slovenia come Cipro, pronta a chiedere aiuti

Anche la piccola repubblica della ex Jugoslavia è in difficoltà per rifinanziare 2 miliardi di euro. Mosca ha già pronto un assegno in cambio del controllo del gasdotto South Stream










Anche la piccola Slovenia rischia il default. I media non ne parlano per non allarmare il mercato e la speculazione [cioè? non lo sanno?] che in questo momento sta lavorando alacremente (e con profitto) su Cipro, ma qualcosa ci dice che passata la buriana su Nicosia, banche e autorità monetarie abbiano già pronto un altro obiettivo: Lubiana.

Crisi Slovenia: aumentano i crediti in sofferenza delle banche di Lubiana

Dal 2007, cioè da quando il piccolo paese dell’est Europa ha adottato l’euro, sono cominciati i problemi politici ed economici della Slovenia, complice la crisi internazionale, ma anche il sistema finanziario della piccola repubblica che si è dovuto adeguare ai canoni e alle regole recessive dettate da Bruxelles.

Sotto accusa c’è una montagna di crediti in sofferenza, saliti nel 2012 al 20% del Pil e che ha costretto il nuovo governo di centro sinistra guidato da Alenka Bratusek a varare misure straordinarie che prevede in sostanza la ricapitalizzazione delle banche per circa 5 miliardi di euro, oltre a drastici tagli alla spesa pubblica. Del resto – come osservano gli economisti – la crisi finanziaria ha travolto anche l’economia reale,

con il Pil previsto in calo del 2 per cento quest’anno,

il debito pubblico schizzato dal 16% nel 2008 al 59% stimato nel 2013

e la disoccupazione oltre il 12%, ai massimi dall’inizio del secolo.
Numeri che stanno mettendo a dura prova i due milioni di abitanti della piccola repubblica nata nel 1991 dalla dissoluzione della ex Jugoslavia.

Occorrono 5 miliardi di euro per ricapitalizzare il sistema bancario



Come per Cipro, il problema riguarda il rifinanziamento di 2 miliardi di euro in scadenza entro la metà dell’anno che il sistema bancario non è al momento in grado di supportare.

Motivo? Non ci sono soldi in cassa e difficilmente si riuscirà a recuperare una somma adeguata in tempi brevi attraverso misure di prelievo fiscale – osservano gli esperti – anche perché il pugno duro adottato dalla Ue nei confronti di Cipro sta mettendo in fuga molti risparmiatori verso la vicina Austria facendo mancare risorse alle banche locali. Ragion per cui, presto o tardi la Slovenia dovrà bussare la porta alla Ue chiedendo aiuti economici per mettere in sicurezza i conti pubblici nei prossimi tre anni. Il premier designato ha dichiarato che il Paese riuscirà a uscire da questa situazione senza ricorrere agli aiuti di Bruxelles, anche perché il debito pubblico è ancora al di sotto del tetto di Maastricht, ma i numeri per il momento non gli danno fiducia. Come nel caso della crisi di Cipro, pare che ancora una volta possa essere la Russia, tramite la Serbia, a voler fornire una stampella al governo di Lubiana, anche se nelle banche slovene non vi sono i capitali che gli oligarchi russi detengono nella piccola isola off shore al centro del Mediterraneo.

Ma in cambio di cosa?

Come per Cipro, Mosca offrirà aiuto alla Slovenia



Come noto, lo scorso anno la Russia e la Slovenia hanno firmato un accordo di investimento per la realizzazione del gasdotto South Stream che passerà sotto il Mar Nero fino alla Bulgaria e alla Romania, e poi per gli Stati confinanti fino a raggiungere l’Italia e l’Austria. L’effetto economico totale della costruzione e dell’entrata in servizio del gasdotto è stimato dagli esperti nell’ordine di miliardi di euro. Per la Russia lo scopo principale del gasdotto è quello di ridurre la dipendenza dai Paesi dove transita il gas russo verso l’Europa, ma rappresenta anche la longa manus tentacolare di Mosca sui paesi consumatori, attraverso il colosso Gazprom. La realizzazione del progetto “South Stream”, che sarà operativo entro la fine del 2016, consentirebbe alla Russia di diversificare i canali di vendita del gas e un controllo strategico sui territori di transito consentirebbe al fornitore Gazprom di esercitare maggiore influenza e ingerenza negli affari economici legati alla fornitura di materia prima sulla interruzione delle forniture e dei prezzi del gas all’ingrosso nei confronti dei paesi dell’area euro.


Link: http://www.investireoggi.it/economia/la-slovenia-come-cipro-pronta-a-chiedere-aiuti/#ixzz2ONeHWOqF
 

big_boom

Forumer storico
che andassero al diavolo tutti quanti in europa meritate carestia e poverta'

da quei discorsi che sento contro beppe e le piazze che si riempiono per Silvio, ma andate a zappare tutti quanti

(non tu tontolina che cerchi di informare l'asino italiota)
 

tontolina

Forumer storico
che andassero al diavolo tutti quanti in europa meritate carestia e poverta'

da quei discorsi che sento contro beppe e le piazze che si riempiono per Silvio, ma andate a zappare tutti quanti

(non tu tontolina che cerchi di informare l'asino italiota)
la piazza di Silvio è stata riempita con i soldi del PDL
i viaggi erano gratis
assieme a TRE pasti gratuiti a cui si aggiunge un bonus in contanti di 10 euri :)




ritorniamo alla SLOVENIA la cui salvezza non sia come a Cipro con esproprio dei risparmi privati.

Slovenia tocca a lei mettere pepe sulla coda dell’Euro o forse le bad bank risolveranno tutto.

Salvataggio su salvataggio l'Europa procede tranquilla, in fondo finiti i soldi pubblici ci sono quelli privati, ora vanno di moda le bad bank scatole cinesi dove far apparire e sparire asset miliardari.




Le conseguenze del salvataggio Cipro, ancora devono manifestarsi in tutta la loro potenzialità e siamo già qui a scrivere di un altro paese che molto probabilmente a breve avrà bisogno di aiuto. .
Direi che non c’è male, sarebbe curioso capire quali condizioni richiederebbero per il salvataggio Slovenia, dopo i conti correnti e le pensioni cipriote, qui probabilmente andrebbero a pezzi i salvadanai dei bimbi.
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A patto che, a patto che non chiedano alla Slovenia di costituire una bad bank, ricetta che nascondendo la verità sul mal funzionamento dei sistemi bancari sembra essere sempre più gradita ai boss dell’economia europea.
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L’ipotesi delle bad bank, continua ad aleggiare da quando è cominciata la crisi delle banche, oramai tre anni, crisi che continua a pesare sulle prospettive dell‘area dell’euro e della sua valuta.


Una crisi, che sino ad ora la repressione fiscale adottata non è riuscita minimamente a risolvere, semmai ha fatto emergere altri problemi portando ad una crisi di liquidità derivante dalle incertezze degli investitori circa la valutazione dei titoli di stato dei paesi periferici e ad una forte recessione.
.
Paradossalmente per risolvere i problemi si creano strumenti totalmente inadatti a farlo, la “bad bank”, ovvero la creazione di un veicolo finanziario cui conferire gli asse a rischio delle maggiori banche per evitarne il tracollo, è già stata sperimentata in Spagna, risultato le banche sono messe peggio di prima.
.
Sempre più paradossalmente, una “bad bank” ha bisogno di un sostegno pubblico, ma visto lo stato delle finanze di tutti o quasi gli stati membri europei, questo significa cercare a vuoto, a patto che non si arrivi come per Cipro all’esproprio dei risparmi privati.
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L’ammontare dei debiti sovrani, ha richiesto il ricorso da parte dei governi un impegno a varare una serie di misure di ristrutturazione del settore bancario e di rigore dei propri conti pubblici.
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Rigore che ora viene “annacquato” dai leader europei concedendo un maggior lasso di tempo per centrare gli obiettivi concordati.
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Questo non è dovuto al fatto che si siano create condizioni ottimistiche che permettano una manovra del genere, anzi la crisi si è acuita, coinvolgendo man mano sempre più stati.
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Da qui è nata una nuova tendenza, visto che tutte le maldestre manovre effettuate con gravissimo dispendio di danaro, sono fallite miseramente,
ora

come già avvenuto nel caso della ristrutturazione del debito greco,

per passare alla bad bank creata in Spagna

e per finire al prelievo forzoso dai conti correnti ciprioti,

quella di coinvolgere direttamente il singolo cittadino.
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Non che prima non lo sia fatto, in quanto i soldi dei salvataggi, comunque arrivavano da tasse pagate dai contribuenti, ora non potendo più mascherare questo piccolissimo particolare, si è deciso di mettere pubblicamente le mani nelle tasche dei cittadini europei e di cavarne i pochi risparmi rimasti.
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In pratica non è cambiato nulla, prima pagavamo tramite le tasse ora paghiamo direttamente allo sportello, d’altra parte in un sistema dove la banca viene prima di ogni altra cosa, anche della sopravvivenza di intere comunità questa prassi non può che essere considerata legale e dignitosa.
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Ma torniamo alle bad bank, perché ne sentiremo parlare molto nel prossimo futuro, per cui è maglio cominciare a mettere i piedi avanti, in fondo anche la pazienza giunge alla fine e vedersi prendere in giro giorno dopo giorno da personaggi che hanno l’encefalogramma piatto da almeno dieci generazioni un poco scoccia.
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Le Bad Bank non risolvono i problemi, aiutano solo a rubare altro danaro in modo meno appariscente, in primo luogo non si capisce mai bene chi e come definisce i prezzi degli asset che verranno trasferiti i queste scatole cinesi.




Ad esempio, a Sareb (la “bad bank” spagnola) sono stati trasferiti asset per 54 miliardi di euro mediamente svalutati del 40% rispetto ai valori a cui erano iscritti nei bilanci delle banche.
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Cosa succederà ora ? Molto semplice, verranno rivenduti gradualmente nei prossimi anni, non perché non ci sono acquisitori, ma per far passare la notizia sotto banco.
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Chi acquisterà ? In prevalenza le stesse banche che li hanno ceduti e hedge fund, chiaramente a prezzi svalutati, in modo che passata la buriana si possano rivendere con lauto profitto.
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A chi ? semplice anche questa domanda, a chi li aveva pagati :
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Una prima volta, tramite acquisto diretto o partecipando a ricapitalizzazioni delle società.
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Una seconda volta, dovendo partecipare forzosamente al salvataggio di stati e banche, versando contributi pubblici.
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Una terza volta, dovendo partecipare al salvataggio di stati e banche versando contributi forzosi a livello privato.
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Ancora qualche dubbio in merito a chi conviene mantenere ben viva questa lunga crisi ?
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Poi Ognuno……………..
http://verdemoneta.investireoggi.it/slovenia-tocca-a-lei-mettere-pepe-sulla-coda-delleuro-o-forse-le-bad-bank-risolveranno-tutto-9799.html
 

EUGE

Senior Utente
la piazza di Silvio è stata riempita con i soldi del PDL
i viaggi erano gratis
assieme a TRE pasti gratuiti a cui si aggiunge un bonus in contanti di 10 euri
:)

...
tontolina, perchè continui a raccontare balle solo sul PDL ??

ho degli amici che sono stati a Roma sabato, e mi sono potuto informare

ogni GITANTE ha pagato una quota di 10 euro, e si è portato i panini da casa, salvo quelli che hanno pranzato in autogrill a spese loro

nessun bonus, però in piazza a Roma c'erano piccole bottigliette d'acqua gratis per chi non ne poteva più

perchè non ti chiedi e non ci dici quanto prendono al mese la BINDI, la FINOCCHIARO, D'ALEMA, PRODI, RODOTA', FRANCESCHINI ... e tanti altri PD ??
 
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tontolina

Forumer storico
tontolina, perchè continui a raccontare balle solo sul PDL ??

ho degli amici che sono stati a Roma sabato, e mi sono potuto informare

ogni GITANTE ha pagato una quota di 10 euro, e si è portato i panini da casa, salvo quelli che hanno pranzato in autogrill a spese loro

nessun bonus, però in piazza a Roma c'erano piccole bottigliette d'acqua gratis per chi non ne poteva più

NON racconto balle
ho solo riferito le interviste messe in onda da PiazzaPulita di LA7


guarda un po' qua

Pubblicato in data 25/mar/2013
Gaetano Pecoraro e Valentina Petrini alla manifestazione del Pdl



Piazzapulita - LE TRUPPE DI BERLUSCONI - YouTube
 

tontolina

Forumer storico
tontolina,

perchè non ti chiedi e non ci dici quanto prendono al mese la BINDI, la FINOCCHIARO, D'ALEMA, PRODI, RODOTA', FRANCESCHINI ... e tanti altri PD ??
mi leggi poco
altrimenti sapresti che per me non c'è molta differenza tra PD e PDL


direi che nel PD ci sono meno Tro IE ... detta alla Battiato :D
 

tontolina

Forumer storico
Premier Slovenia, no bailout Ue per nostre banche


La Slovenia sarà in grado di risolvere i problemi del settore bancario e non avrà bisogno di aiuti internazionali.

Lo ha dichiarato il primo ministro sloveno, Alenka Bratusek, durante una seduta parlamentare, aggiungendo che il Paese continuerà a "ristrutturare e stabilizzare il comparto finanziario" e che lo Stato "è in grado di risolvere i suoi problemi da solo".

I paragoni che sono stati fatti tra Cipro e la Slovienia non sono necessari e sono "inappropriati", ha commentato il premier sloveno, aggiungendo che la "pulizia del comparto bancario di Lubiana è una priorità dell'Esecutivo del Paese" e che "non c'è motivo di preoccuparsi" dei depositi custoditi negli istituti di credito locali. Al momento i funzionari del Governo sloveno stanno lavorando alla creazione di un'agenzia nazionale per il debito, o di una bad bank, che raccolga i prestiti in sofferenza degli istituti di credito in difficoltà.


Premier Slovenia, no bailout Ue per nostre banche - Milano Finanza Interactive Edition
 

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