Situazione odierna in italia: la nostra view (1 Viewer)

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Ecco un estratto dalla Nostra NL Economia e FInanza


Buonasera,

anche oggi gli eventi legati alla crisi irakena hanno pesato non poco su Piazza Affari; infatti, dopo una partenza ben impostata degli indici di Milano, che in mattinata sono riusciti a guadagnare anche più di un punto percentuale, a metà mattinata la "doccia fredda" costituita dal secondo rifiuto del Parlamento irakeno alla risoluzione dell'O.N.U. 1.441, riguardante l'ingresso degli ispettori senza riserve alcune, ha azzerato le perdite, trascinando anche in negativo il listino. Nella seconda metà della seduta diurna, l'ottima partenza di Wall Street rassicurata dalle dichiarazioni del vicepresidente della Federal Reserve, Roger Ferguson, secondo cui non vi sono pericoli di peggioramento dell'economia, ha portato gli indici di Milano a chiusure vicine ai massimi di giornata.

In generale, Milano ha reagito alle tensioni derivanti dalla crisi irakena con un atteggiamento prudente, che ha portato il Fib30 a correggere l'eccesso di ottimismo manifestato dalla rottura al rialzo della trendline ribassista e che ora vede il derivato cercare un nuovo test della trendline, stavolta rialzista, di breve periodo.

Proprio in quest'ottica abbiamo indicato ieri estremamente interessante rilevare il comportamento del derivato tra i 23.200 punti e i 22.800/22.850 punti, zona da noi ritenuta estremamente interessante per un accumulo basato sulla convinzione di una ripartenza rialzista degli indici o comunque per studiare la tenuta o meno di questi valori al fine di capire se vi potrà essere davvero svolta rialzista per i mesi avvenire o quello in corso sia solamente un movimento secondario rialzista su un trend ribassista principale.

Ebbene, fino ad ora si è notato come all'avvicinarsi del primo valore, i 23.200 punti di Fib30, abbiamo dapprima avuto una sostanziale posizione di forza dei titoli cosiddetti energetici (ENEL, ENI, Italgas, Saipem, Snam Rete Gas), oggi invece questi titoli hanno avuto una pausa in cui hanno sostanzialmente tolto qualche indicatore tecnico veloce da eccessi da ipercomprato, mentre i telefonici, comprensivi di Olivetti, hanno sostenuto l'indice.

Benché noi consigliassimo da giorni di accumulare i telefonici, ci guardiamo bene dal giudicare la giornata di oggi come precursore di movimenti più ampi al rialzo per questo comparto, anzi, ci attendiamo sostanzialmente una continuazione della rotazione di settori, volta a mantenere i valori attuali e quindi di attendere, molto prudentemente il risolversi della crisi irakena, nei pressi della base del canale rialzista di breve periodo del Fib30. In questa rotazione settoriale, per il momento, rimangono estranei bancari ed assicurativi, che anzi, stanno costituendo la costante zavorra che sta progressivamente riportando i valori verso la trendline rialzista di breve periodo.

Tanto per avvalorare quanto appena detto e per comprendere meglio questo movimento con quanto di più oggettivo vi può essere in questo mondo, ossia i numeri, basta dire che i "titoli energetici" pesano sul nostro Mib30 per circa il 27% e l'unico comparto che fino ad ora è stato capace di sostituirli è costituito dai telefonici con l'aggiunta di Olivetti e Pirelli, che bene o male sono condizionati dal movimento dei primi, per un peso di circa il 21%, ai quali si deve aggiungere molto spesso il 5% costituito dal peso di STM, che bene o male è estremamente sensibile ai movimenti dei telefonici che molte volte dettano anche quello dei tecnologici.

Esternamente, almeno per ora, a questa rotazione settoriale, si muovono i bancari/risparmio gestito, per un peso complessivo di circa il 20%, e gli assicurativi, per un peso di complessivo di circa il 12%. Gli altri titoli del Mib30, facenti parte del comparto editoriale, auto o del settore dei servizi, si possono classificare come trascurabili, non solo per il loro peso ma anche e sopratutto perché non vi è molta correlazione fra di loro nei movimenti prodotti.

Su un quadro così delineato noi continuiamo a consigliare l'accumulo sui telefonici, TIM e Telecom in particolare, che sotto i 4,75 € la prima e i 7,95 € la seconda, costituiscono ottime occasioni anche per il medio periodo. Su queste società continuiamo anche a preferire le emissioni risparmio sulle ordinarie, che paradossalmente, sopratutto a causa delle decisioni delle rispettive società di anticipare parte del dividendo, costituiscono anche ottime occasioni di rendimento nel breve periodo.

Per quanto riguarda gli energetici, ribadiamo il consiglio di accumulare ENI sulla sua trendline rialzista principale, intorno ai 13,4/13,5 € per chi non avesse già provveduto in queste settimane o anche per chi desidera rafforzare la propria posizione sul titolo.

Per quanto riguarda il settore bancario continuiamo a tenere sotto controllo BNL e Unicredito; la prima perché dopo aver impostato un trend rialzista di breve periodo ha dapprima corretto con forti volumi ed ora sembra aver perso gran parte della forza che la costringeva al ribasso e quindi oggi è ripartita con forza, forse anche troppa, la seconda perché su evidenti prove di forza, costituirebbe il più naturale investimento nel comparto bancario. Per BNL si può pensare anche a cominciare ad accumulare il titolo tra i 0,95 € e i 0,96 €.

Sugli assicurativi consideriamo opportuno accumulare RAS sui valori odierni, con stop loss sotto gli 11 €.
 

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