SIRIA: L’opposizione moderata “uccide il suo stesso popolo”!? (1 Viewer)

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Tregua in Siria: l’Impero incastrato nelle sue doppiezze

Tregua in Siria: l’Impero incastrato nelle sue doppiezze

Di Maurizio Blondet , il 23 febbraio 2016 2 Comment
E’ molto strano, non capisco”, si lamenta Ahmed Othman. E’ il comandante del battaglione Furqa al-Sultan Murad, finanziato ed armato dagli USA, che combatte in Siria. E’ stato aggredito dal militanti curdi di Aleppo, parimenti armati ed addestrati dagli Usa.
“Gli Stati Uniti in Siria sono in guerra con se stessi, per interposti gruppi”, racconta Mike Giglio, corrispondente da Istanbul di BuzzFeed, in un ben informata inchiesta sulle forze in campo.
Se non ci fossero quei 470 mila morti, 3 milioni di profughi, un bellissimo antico paese distrutto dalle fondamenta, ci sarebbe da ridere a vedere l’effetto finale della doppiezza di Washington.



Il battaglione Furqa al-Sultan Murad riceve armi ed addestramento in forza di un programma clandestino della Cia volto ad abbattere Assad. I guerriglieri curdi ricevono armi ed addestramento dal Pentagono per, ufficialmente, “combattere l’ISIS”. Sono quelli che rispondono alla sigla YPG (Unità di protezione popolare), braccio armato del PKK in Siria, il partito comunista curdo che Erdogan considera terrorista. Anche Washington lo ha messo nella lista terrorista – il PKK – ma non lo YPG, con gran dispetto di Erdogan. Anzi l’US Air Force si coordina regolarmente coi comandi del YPG per i bombardamenti.

Adesso però che l’aviazione russa, l’esercito siriano di Assad e le forze alleate (Iran, Hezbollah) hanno disfatto progressivamente i jihadisti attorno ad Aleppo, lo YPG ha approfittato della copertura aerea di Mosca coordinandosi con essa – per prendere ai terroristi cittadine e villaggi che essi hanno abbandonato. A nord di Aleppo ed Idlib, e minacciando di mangiarsi Azaz, la cittadina di confine con la Turchia, attraverso cui i jihadisti hanno ricevuto i rifornimenti: è la ragione per cui Erdogan ha sconfinato in Siria con l’artiglieria, che ha cominciato a battere le posizioni dell’YPG attorno ad Azaz. “Un’altra difficoltà per gli Usa: la sua pedina è sotto attacco da parte del suo alleato NATO”, sottolinea Mike Giglio.
Non contento, lo YPG armato dal Pentagono ha cominciato a combattere contro Furqa al-Sultan Murad, armata dalla Cia, cercando di impadronirsi di due zone di Aleppo sotto controllo di questa: sparatori, morti, feriti da entrambe le parti, e – dice Othman – sette curdi catturati da Furqa. Othman, il capo, che dice di essere in contato regolare coi suoi manovratori americani, si stupisce: “Devono fermarlo (lo YPG). Dirgli: state attaccando un gruppo che noi sosteniamo, proprio come sosteniamo voi. Ma loro si limitano a guardare. Non capisco la politica Usa”.


Stessa lamentela da altri tre ruppi armati e finanziati dalla “operation room” americana, Northern Division, Jaysh al-Mujahideen, e una coalizione chiamata Jabhat al-Shamiya: lo YPG li sta attaccando e gli Usa non fanno niente per aiutarli . Si lamentano:gli Usa “non danno materiale sufficiente né appoggio politico, a noi ribelli moderati”. Quanto allo YPG, gli americani “dicono che loro, in quelle aree, non controllano lo YPG. È la loro risposta ufficiale”. E’ vero? Mike Giglio l’ha chiesto via email al colonnello Patrick J. Ryder, il portavoce dello US Central Command che ha la supervisione sullo YPG. Il colonnello ha detto di non saper nulla “di potenziali frizioni fra gruppi di opposizione”. “La Siria è un teatro molto complicato. Noi restiamo concentrati nel sostenere le forze indigene nella loro lotta contro l’ISIS”.
Il che è un bel progresso, visto ancora nell’ottobre scorso il governo Obama. come è stato recentemente rivelato, sperava che l’ISIS arrivasse ad occupare Damasco e rovesciasse il governo Assad, fondando uno stato sunnita wahabita esteso fra Siria e Irak.
Quand Washington espérait la prise de Damas par Daesh
Ma forse la risposta (come minimo) evasiva dei militari è parte di quella strategia segreta, rivelata da Seymour Hersh, per cui alcuni alti gradi del Pentagono hanno sabotato gli sforzi della Cia e passato ai russi intelligence per battere l’ISIS, o impedirgli di arrivare a Damasco, – svolta che avrebbe fatto crollare il Medio Oriente intero sotto il fanatismo totalitario wahabita. Una doppiezza aggiuntiva contro la doppiezza obamiana, che la dice lunga a suo modo sullo stato morale della Superpotenza: Obama, di fronte a questo atto di tradimento, ha fatto finta di nulla.
Seymour M. Hersh · Military to Military · LRB 7 January 2016
Adesso, per Mike Giglio, “Il Pentagono ha la strategia di rafforzare una coalizione militare, dominata dal YPG, chiamata Syrian Democratic Front (SDF), per cui ha incoraggiato più piccoli battaglioni arabi di unirsi ad essa. In ottobre il governo Usa ha paracadutato al SDF una quantità di armamento, e ha inserito consiglieri delle forze speciali nel gruppo”: evidentemente uno sforzo per creare la “opposizione moderata” che “ha preso le armi per la democrazia”.

Ma in ottobre l’amministrazione Usa non sperava che l’ISIS prendesse Damasco? Va’ a capir.

Forse la “strategia del Pentagono” di metter l’opposizone sotto il YPG non è detto sia la strategia dell’Amministrazione?
Giglio sostiene che l’aiuto dato allo YPG è conforme con “la crescente esitazione dell’amministrazione Obama di rovesciare Assad. Con cui ha mantenuto una distensione…”. Allora l’Amministrazione Obama farebbe bene ad avvisare gli alleati e i maggiordomi: non solo i Sauditi, ma anche AngelaMerkel e Hollande tengono fermo il punto che i negoziati sì, d’accordo, ma che Assad deve abbandonare il potere prima che i negoziati comincino – il che renderebbe superflui i negoziati. Merkel ed Hollande non c fanno una figura da intelligenti.
Oppure: Obama ha forse ceduto alla proposta russa di negoziati – dopo la lunga telefonata di Putin – per un solo scopo: evacuare i commandos Usa che sono stati mandati lì a combattere nelle file dei terroristi islamici? Abbiamo visto che il Pentagono ha i suoi consiglieri delle forze speciali nella neonata SDF guidata dal YPG (ossia dal PKK). E la tesi di Chossudovsky (Globalresearch): “Washington a Mosca: per favore non bombardate le truppe americane sul terreno nella Siria del Nord”
Washington Asks Moscow: Please Do Not to Bomb American Troops Operating on the Ground in Northern Syria | Global Research - Centre for Research on Globalization

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ma lo lascia intendere anche l’ufficialissimo Washington Post: il governo Usa si preoccupa delle sorti di Al Qaeda (Al Nusra) e vuole salvare i suoi terroristi preferiti. “..Pare che la Russia abbia rigettato una proposta USA di lasciare Jabhat Al –Nusra esente dai bombardamenti, come parte del cessate il fuoco, almeno temporaneamente, fino a che i gruppi possano essere districati”. Districati? Eh sì, spiega i Washington Post: le forze di Jabhat al-Nusra “sono mescolate (intermingled) coi gruppi di ribelli moderati vicino al confine russo”, sicchè qaedisti terroristi e “moderati” sono praticamente una cosa sola.
https://www.washingtonpost.com/worl...79aac-d692-11e5-a65b-587e721fb231_story.htmli
Anche Reuters conferma (grazie al lettore che me l’ha segnalato) :
Syrian opposition says temporary truce possible, but deal seems far off
“Il cessate il fuoco”, gli americani lo vogliono”condizionale alla cessazione degli attacchi contro Al Nusra, collegato ad Al Qaeda, da parte delle forze del governo siriano e suoi alleati. (…) Al Nusra è considerata un’organizzazione terrorista dal Consiglio d Sicurezza Onu”. I russi hano ovviamente risposto picche. “Il portavoce del residente Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha detto che la Russia si atteneva coerentemente alla direttiva di dare assistenza alle forze armate siriane nella loro offensiva contro le organizzazioni terroristiche”. Una fonte al corrente dei negoziati ha detto: “L’insistenza dell’opposizione [moderata, sic] sul fatto che non si deve colpire Al Nusra è l’elefante nella cristalleria”. Gli americani “devono agire con delicatezza altrimenti possono finire per trovarsi con una guerra civile tra le mani a Idlib”: una guerra civile c’è già. Ma loro intendono: una guerra civile fra i terroristi che loro pagano e addestrano.
Ma poi ci sarà la tregua, che dovrà andare in vigore sabato?
I sauditi attaccheranno?

Forniranno ai jihadisti i missili terra-aria?
E Erdogan invade?
Putin ci crede o fa finta di crederci, lascia dichiarazioni per cui la ritiene una svolta, che può portare davvero alla pace in Siria. Contemporaneamente, Mosca ha consegnato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu un rapporto dei suoi servizi, dove si documenta l’appoggio che Erdogan ha dato ai terroristi dello Stato Islamico. Fatti precisi, che violano varie risoluzioni dello stesso Consiglio di Sicurezza.

Sarebbe un documento esplosivo, se l’Occidente non avesse deciso, coralmente, di far finta che non esista. Qui la succosa lettura in italiano:
Il rapporto dell?intelligence russa sull?aiuto turco allo Stato islamico | Informare per Resistere
A noi non resta che contemplare con ammirata meraviglia l’Impero della Menzogna che si è ingarbugliato nelle sue doppiezze. Una dissimulazione a cui ha dato un apporto decisivo, si dice, Barak Obama, che secondo chi gli sta vicino è dissimulatore di carattere. Sono ormai anni che tale Larry Sinclair, un ex ragazzo di vita pregiudicato, sostiene di aver fatto sesso con il futuro presidente Usa – allora senatore dell’Illinois – e di avere insieme sniffato cocaina mentre il senatore si faceva fare una fellatio. Naturalmente è tutto falso. Ma aggiungerebbe un tocco alla capacità di finzione di Obama: fa finta di combattere l’Isis, fa’ finta di non essere un Muslim Brother, fa’ finta di essere un marito, finta di essere un maschio, fa’ finta di essere un premio Nobel per la pace.



L’articolo Tregua in Siria: l’Impero incastrato nelle sue doppiezze è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.
 

tontolina

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Il Wall Street Journal ha reso noto i tipi di armi ad alta tecnologia che la Cia sta fornendo alle milizie islamiche, in grado di abbattere aerei e di distruggere completamente l’artiglieria del governo siriano. Già ai primi d’aprile Al Nusra ha abbattuto un caccia siriano, un vecchio Su-22,con un missile a spalla MANPAD; missili che lo stesso ministro della guerra saudita Al-Jubeir s’è vantato di aver consegnato ai terroristi a febbraio.



Obama ha dispiegato i minacciosi bombardieri B-52 nell’area nella base del Katar, ed è la prima volta in 25 anni: i B-52 sono i bombardieri strategici per l’apocalisse nucleare.


Niente pace ai siriani: Washington vuole la rivincita - Rischio Calcolato
 

big_boom

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gli usa pensano di essere al wrestling e mostrano i muscoli con i B-52
gli ingegnati russi non avranno la quantita' di soldi e di tecnologia di prima scelta ma non sono stupidi, hanno gia' dimostrato che possono mettere fuori uso una nave militare USA con un semplice impulso EMP
i famigerati stealth f-117 sono gia' stati abbattuti nella guerra jugoslava dai serbi e non sono piu' stealth da quei tempi ;)
i bombardieri B-52 come le enormi portaerei USA sono tecnologia da mostrare ma in una guerra reale le portaerei sono molto vulnerabili e i B-52 sono molto fighi e poco stealth.
p.s. questi aerei stealth sono progetti nazisti giusto come nota per capire quanto avanti sono gli USA nella tecnologia

Intanto la Merker cala le braghe e permette l'incriminazione penale di un comico tedesco
Germania, Merkel si inchina alla Turchia: “Ok al processo contro il comico che fece satira su Erdogan"
Germania, Merkel si inchina alla Turchia: "Ok al processo contro il comico che fece satira su Erdogan" - Il Fatto Quotidiano
 

tontolina

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Siria, bombe su ospedali da campo ad Aleppo: ucciso bimbo di due giorni...



Ancora strutture mediche nel mirino delle parti in conflitto. Sempre più grave la situazione dei 150mila civili rimasti intrappolati a Manbij, la città nella Siria settentrionale. Ieri le truppe arabo-curde con l'appoggio degli Usa sono entrate nella periferia

ALEPPO - Nelle ultime 24 ore, quattro ospedali da campo e una banca del sangue che erano stati allestiti nella città siriana di Aleppo sono stati colpiti dai bombardamenti dei caccia russi e da quelli dell'aviazione del regime di Bashar al Assad. Lo riferisce un gruppo di medici locali, l'Associazione medici indipendenti, citata dall'Ansa.

Secondo l'associazione, in uno dei raid ha perso la vita un bimbo di appena due giorni, che era nato in un ospedale pediatrico nella zona orientale assediata della martoriata città. Il neonato è morto per un black-out di energia elettrica che ha fatto saltare l'approvvigionamento di ossigeno. E' la seconda volta che questo ospedale viene bombardato negli ultimi nove giorni, ha precisato il gruppo di medici siriani. L'associazione ha avvertito che i quattro ospedali colpiti - l'Ospedale Pediatrico, quello Al Bayan, l'Al Zahraa e l'Al Daqaq - potrebbero essere costretti a sospendere la loro attività a causa dell'escalation dei bombardamenti.

Non è la prima volta che strutture civili e ospedali vengono prese di mira dalle parti in guerra: lo scorso febbraioattacchi missilitici su almeno cinque strutture mediche e due scuole tra Aleppo e Idlib hanno ucciso quasi 50 civili, inclusi bambini. Nell'ultima settimana di aprile bombardamenti aerei ed attacchi d'artiglieria hanno provocato oltre 200 morti fra i civili. Fra questi, almeno 50 erano bambini. Buona parte delle vittime si trovavano nelle aree fuori dal controllo governativo e sono state uccise nei raid aerei del regime nei quartieri nella zona a est e sud di Aleppo. Tra le strutture colpite c'era anche l'ospedale di Al Quds assistito da Medici senza Frontiere, un centro pediatrico dove sono morte almeno 20 persone, tra le quali sei componenti dello staff e l'ultimo pediatra rimasto in città, Mohammed Wasim Moaz.
All'inizio di maggio un bombardamento dei ribelli su un ospedale nel settore di Aleppo controllato dal regime aveva provocato la morte di 14 persone e decine di feriti.

E si aggrava di ora in ora la situazione dei 150mila civili rimasti intrappolati a Manbij, la città nella Siria settentrionale, tra Aleppo e Raqqa, alla cui periferia ieri sono entrate truppe arabo-curde con l'appoggio degli Usa. Gli abitanti della città sono esposti ai bombardamenti della Coalizione filo-Usa, agli spari dei cecchini curdi e alle rappresaglie degli ultimi jihadisti dell'Is rimasti nella zona.

"Non ci sono posti sicuri per proteggersi dai raid aerei. Ogni civile è considerato un terrorista dagli americani", afferma Muhammad Khatib, ex consigliere comunale di Manbij, fuggito a nord di Aleppo ma ancora in contatto giornaliero con i familiari rimasti in città.
I gruppi arabo-curdi "sono ancora lontani dal quartiere generale dell'Is", afferma Khatib. Tre giorni fa, le stesse forze vicine alla Coalizione avevano lanciato ai jihadisti un ultimatum di 48 ore, scaduto ieri mattina.

La zona, tra l'Eufrate e il confine turco, è teatro da fine maggio di un'offensiva delle "Forze democratiche siriane", guidate dall'ala siriana dei curdi del Pkk e sostenute dagli Stati Uniti. L'assedio di Manbij, centro vitale tra Aleppo e Raqqa - "capitale" dell'Isis in Siria - è descritto da curdi e da Stati Uniti come parte della "guerra al terrorismo".

Nei giorni scorsi, in bombardamenti della Coalizione filo-Usa a nord di Manbij, nel villaggio di Tukhar, un numero imprecisato di civili era stato ucciso. L'Unicef ha detto che nei raid sono morti più di 20 bambini. L'Isis aveva riferito di "160 morti", la tv iraniana di "140", l'agenzia siriana Sana di "120". Attivisti di Manbij fuggiti a nord dicono di aver documentato "210 morti". Anche ieri i bombardamenti della Coalizione sono stati intensi. "Almeno 12 raid hanno colpito la città e sono stati colpiti tre ospedali: "l'Amal, il Qrishman e quello pubblico", afferma Khatib...
(R.it Esteri)
 

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. Creare suggestioni per condizionare l’opinione pubblica (sia occidentale che islamica) aiuta a aumentare l’odio verso il nemico, giustificare il conflitto e condizionare le scelte politiche


Elmetti Bianchi: un altro video che imbarazza
incorporato da Embedded Video

Elmetti Bianchi: un altro video che imbarazza –

CIAK SI GIRA!
Siria: una casa bombardata, un uomo che emerge dalle macerie, forse svenuto; sporco di calcinacci come se quella casa gli fosse crollata in testa. Attorno a lui due soccorritori, due White Helmets (gli Elmetti Bianchi), gli angeli del soccorso che la propaganda occidentale ha, in questi ultimi mesi, eretto a eroi dell’umanitarismo da copertina contro i crimini di Assad e del suo alleato russo.
Per 25 secondi i personaggi sono immobili come statue mentre la telecamera insiste su di loro ruotando intorno.
Poi improvvisamente come un “Azione!!” urlato da un regista remoto, i personaggi iniziano a muoversi e la scena si anima. L’uomo diventa un ferito dolorante e i due soccorritori, i suoi salvatori che lo estraggono dalle macerie e lo portano in salvo. Il silenzio irreale di un attimo si riempie di urla, sirene, rumori e frenetico caos.
Insomma una perfetta scena di salvataggio da bombardamento costruita come un set cinematografico.

Il video è stato pubblicato il 18 Novembre sul canale di RFS (Revolutionary Forces of Syria Media Office), la piattaforma media che raccoglie la propaganda delle diverse organizzazioni anti-Assad. Dopo poche ore il video è diventato virale in tutto il mondo.

Il motivo è semplice: da mesi il manistream occidentale sta costruendo il mito dei White Helmets. Le immagini di questi operatori umanitari che dopo ogni presunto bombardamento del regime siriano o dell’aviazione russa, compaiono dal nulla a salvare vite umane scavando a mani nude tra le macerie mentre ancora gli aerei nemici sono sopra le loro teste, riempiono i servizi televisivi e i canali online dei principali media. Sempre puntuali, in perfetta angolatura di telecamera, sfidando bombe e pericoli di ogni sorta, gli eroici Elmetti Bianchi dimostrano al mondo come Assad e Putin bombardino civili e preferibilmente bambini (che quasi sempre sono i protagonisti dei salvataggi).
Il loro lavoro è talmente encomiabile che l’organizzazione è stata proposta per Nobel per la Pace e su di loro è già stato realizzato un documentario da Netflix.

Eppure da più parti si sollevano dei dubbi: gli Elmetti Bianchi non sarebbero altro che l’ennesima creatura messa in vita nei laboratori dei servizi d’intelligence occidentali, finanziati copiosamente da Usa Gran Bretagna e Qatar (cioè i paesi che fino ad oggi hanno appoggiato i “moderati ribelli” jihadisti anti-Assad), modellati attraverso un brand riuscitissimo da un azienda di marketing britannica e utilizzati come strumento di propaganda dalla “libera informazione” occidentalista. Per chi volesse approfondire chi sono i White Helmets, rimandiamo a questa indagine di Matteo Carnieletto su Gli Occhi della Guerra completa ed esaustiva.

Qui ci limitiamo a raccontare la storia di questo video imbarazzante e francamente incomprensibile.

UN VIDEO IMBARAZZANTE
I responsabili di RFS hanno in un primo tempo fatto sparire il video dal canale, ma solo dopo che era stato reso virale su migliaia di altri siti. Allora hanno deciso di reinserirlo, pubblicando una nota ufficiale in cui spiegano che esso era solo un “Mannequin Challenge”, una “Sfida dei Manichini”, questa sorta di moda social che sta impazzando sul web e in cui si realizzano video con personaggi immobili a rappresentare scene fisse e spesso surreali e creative. Una moda diventata virale da quando gli studenti di un liceo di Jacksonville poco tempo fa, realizzarono il primo video per gioco.
Una moda a cui ha patecipato persino Hillary Clinton con questo video virale per la sua campagna elettorale.
Insomma era un gioco.
Eppure a differenza dei “Mannequin Challenge”, questo video si conclude con i personaggi che prendono vita ed animano una scena di simulazione di salvataggio con tanto di finzione scenica e contesto sonoro riprodotto di un bombardamento.

VITTIME O ATTORI?
Le polemiche sono innescate dal fatto che molti osservatori internazionali, da tempo stanno mettendo in dubbio molti dei video di salvataggio degli Elmetti Bianchi. Ad esempio questo:

Riprodotto con il logo dei White Helmets, che mostrerebbe un attacco contro i civili dell’aviazione di Assad, ma non specifica il luogo, né il contesto; nel video si vedono volontari che trafficano in maniera un po’ superficiale con dei compressori di ossigeno e salvano miracolosamente da sotto le macerie due bambini che non sono né feriti, né impauriti, ma anzi stringono le loro bambole insolitamente pulite per essere stato seppellite sotto tonnellate di cemento armato.

O quest’altro in cui una bambina (più grande) estratta viva e fatta salire sull’elicottero che la porterà in salvo, inizia a mettere in scena uno straordinario copione di ringraziamenti ad Allah, esaltazioni del martirio, promessa di indossare l’hijab islamico; insomma un vero manifesto di ortodossia jihadista recitato da una bravissima attrice e pubblicato dal Wall Street Journal.

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D’altro canto come ha sottolineato Vanessa Beeley, giornalista ed operatrice in Siria, il legame tra White Helmets e gruppi islamisti di Al Qaeda è ormai assodato; molti di loro ne fanno parte e quasi tutti i video vengono prodotti nelle zone della Siria sotto il controllo di Al Nusra e dei terroristi islamici appoggiati dall’Occidente.

I bambini sono quasi sempre i protagonisti dei salvataggi, ma spesso la manipolazione è così evidente da risultare grossolana; come questa bambina, sempre la stessa, “salvata” in tre bombardamenti diversi e sparata sui media a commozione del pubblico occidentale.

LE FORZE ARMATE DEI MEDIA
Tutto questo ci serve a comprendere come la manipolazione dell’informazione non sia un elemento neutrale in una guerra, ma uno delle componenti essenziali di ogni conflitto. Creare suggestioni per condizionare l’opinione pubblica (sia occidentale che islamica) aiuta a aumentare l’odio verso il nemico, giustificare il conflitto e condizionare le scelte politiche. Insomma la manipolazione dell’informazione è una Forza Armata e su questo, “i liberi media occidentali” sono vere truppe di sfondamento.

Su Twitter: @GiampaoloRossi

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