SIRIA: L’opposizione moderata “uccide il suo stesso popolo”!? (1 Viewer)

tontolina

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L’opposizione moderata “uccide il suo stesso popolo”!?

Riporto il testo dal benemerito sito Palaestina Felix:
Orribile strage compiuta dall’ISIS ad Al-Bughayliyah, oltre 275 civili massacrati dai takfiri drogati!
Nella giornata di ieri si é consumata, nel corso di un tentativo di offensiva dell’ISIS contro i quartieri di Ayyash e Al-Bughayliyah a Deir Ezzour, una delle più schifose enormità dell’aggressione terroristica contro la Siria, aggressione che, é il caso di ribadirlo, é sostenuta e foraggiata da Arabia Saudita, Qatar, Turchia, regime ebraico, NATO e STATI UNITI D’AMERICA. E chi non vuole ammetterlo a cinque anni dal suo inizio é un ipocrita o un ********.
Con una serie di attentatori suicidi seguiti da orde di fanatici drogati i takfiri del ‘califfato’ hanno avuto relativo successo a infiltrarsi nelle periferie delle due zone attaccate ma, anziché avanzare immediatamente, i terroristi si sono abbandonati a un’orgia di assassinii durante la quale hanno martirizzato 280 persone, di cui solo cinque militari dell’Esercito.

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L?opposizione moderata ?uccide il suo stesso popolo?!? - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato








Obama ascolta solo il suo "satana interiore"
 

tontolina

Forumer storico
Adesso si vede chiaro come i “combattenti moderati” essendo in schiacciante maggioranza stranieri stipendiati, pieni di rabbia verso la popolazione, ora che stanno ripiegando sotto i bombardamenti russi fanno stragi gratuite: non è la loro gente quella, né la loro patria. Anche a Kobane fecerro strage di civili, perlo stesso motivo: folle vendetta contro la popolazione che non li sosteneva.
 

tontolina

Forumer storico
Adesso si vede chiaro come i “combattenti moderati” essendo in schiacciante maggioranza stranieri stipendiati, pieni di rabbia verso la popolazione, ora che stanno ripiegando sotto i bombardamenti russi fanno stragi gratuite: non è la loro gente quella, né la loro patria. Anche a Kobane fecerro strage di civili, perlo stesso motivo: folle vendetta contro la popolazione che non li sosteneva.


Ovviamente la NATO e la Ue sono stati complici in questo immenso crimine contro l’umanità e la civiltà. Ed anche contro la democrazia.

E adesso la Merkel vuole che diamo 3 miliari ad Erdogan per cavare lei dai guai.
 

tontolina

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Famiglia Cristiana. La lezione della strage di Deir Ezzor: senza Assad la Siria è dell'Isis

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di Fulvio Scaglione*

La strage di Deir Ezzor, dove le milizie dell’Isis, secondo le diverse fonti, hanno ucciso tra 200 e 400 civili, molti dei quali donne e bambini, e hanno rapito altre centinaia di persone, si candida fin d’ora a diventare una delle pagine più orrende della già orrenda guerra civile che da cinque anni dilania la Siria.
I seguaci del Califfato hanno voluto, con questo raid, rispondere ai colpi ricevuti di recente, sia per opera dell’esercito regolare siriano appoggiato dai russi, che lentamente ottiene risultati sul fronte Ovest del conflitto, sia per opera di quello iracheno, appoggiato a terra dagli iraniani e dall’aria dagli aerei americani e inglesi.

Su questo lato della battaglia contro l’Isis, l’episodio più eclatante degli ultimi tempi è stata la riconquista di Ramadi, uno dei centri più importanti del cosiddetto triangolo sunnita dell’Iraq, quello che ha ai vertici appunto Ramadi, Baghdad e Tikrit. Poco prima di Ramadi era stata riconquistata Baijii, a poca distanza da Tikrit, sede di una delle più importanti raffinerie irachene. Perché questa è una delle aree petrolifere dell’Iraq e il sanguinoso attacco contro Deir Ezzor porta il segno anche di questa matrice: oltre a servire da risposta alla perdita di Ramadi, per mostrare al mondo che l’Isis non è finito, serve anche a garantire al Califfato l’approvvigionamento di greggio che è una delle principali fonti di finanziamento delle milizie. Reazione militare, petrolio e anche la necessità di mantenere aperto il collegamento tra tra la parte occupata della Siria e la parte occupata dell’Iraq, ovvero mantenere in vita il cosiddetto Siraq: ecco le tre motivazioni di questa ennesima strage dell’Isis.

Ma nella vicenda di Dei Ezzor ci sono anche due lezioni: una militare e l’altra politica. Da quasi due anni, analisti, generali, esperti di questioni della difesa, oltre che personalità di vario genere del Medio oriente, sottolineano che senza l’impiego di un esercito di terra il cancro dell’Isis non può essere estirpato. E infatti a Deir Ezzor è arrivata la solita carovana di automezzi che nessun aereo o drone, a quanto pare, è riuscito a notare.

E’ una questione militare, ma non solo: un’altra delle fonti di finanziamento dei jihadisti sono gli espropri, le tasse e le vessazioni economiche imposte alle popolazioni delle zone occupate. Un meccanismo che si può interrompere solo se qualcuno esercita il controllo e l'amministrazione del territorio al posto dei jihadisti. Con i bombardamenti non si risolve nulla, ormai l’hanno capito tutti. Gli unici progressi si registrano laddove, in Iraq o in Siria, vengono impiegate truppe di terra, siano esse siriane, curde, iraniane o irachene. Tanto che per togliere Ramadi a un migliaio di jihadisti è stata mobilitata un’armata irachena di molte migliaia di soldati.

Da questo, e dalla vicenda di Deir Ezzor, ricade una lezione politica: quando si voleva la caduta di Assad prima di ogni altra cosa, quando si diceva che l’intervento russo a suo favore non avrebbe fatto che complicare le cose, si voleva togliere dal terreno uno degli eserciti di terra impegnati contro l’Isis. Anzi: quello più impegnato. In Siria, che lo si capisse o si facesse finta di non capirlo, avrebbe voluto dire consegnare il Paese all’Isis dei wahabiti sgozzatori, massacratori di civili e rapitori di innocenti, e ai loro simili di Al Nusra, visto il ruolo assolutamente secondario, per non dire quasi nullo, giocato dai ribelli cosiddetti democratici e progressisti (sempre ammesso che qualcuno sappia identificarli). Non si tratta, con questo, di riabilitare Bashar al-Assad e tanto meno di santificarlo. Ma si tratta di decidere se si vuol battere l’Isis o no, e se batterlo sia la priorità. Le stesse domande a cui da un anno e mezzo non si vuole rispondere, se non con dosi massicce di inutile propaganda.

* Vicedirettore di Famiglia Cristiana. Pubblichiamo su gentile concessione dell'autore.
 

tontolina

Forumer storico
Proprio ieri, parlando da Davos, il segretario alla Difesa Usa, Ash Carter, ha infatti dichiarato alla CNBC che “il Pentagono vuole riprendersi Mosul e Raqqa come parte della strategia di accelerazione della lotta all’Isis e questo contemplerà truppe a terra”. Capito? “Boots on the ground” statunitensi in Siria, oltre che in Iraq.
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Come la prenderanno i russi? Ma non basta, perché all’interno della stessa strategia va inquadrato anche “l’invio in tempi brevi da Fort Campbell in Iraq della 101ma divisione dell’aviazione, con un chiaro mandato di infliggere la sconfitta definitiva all’Isis”.



I mercati cercano il loro Mister Wolf per uscire dai guai. Sarà Draghi? O forse sarà Ash Carter.. - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato
 

big_boom

Forumer storico
non possono farlo va contro la sovranita' della Siria e il diritto internazionale e non hanno mandato Onu

sapete come sono gli Usa: se arriva il loro esercito non si tolgono piu' dalle @@ come in italia, Iraq, Giappone, Afganistan, Germania etc..
loro lo fanno per il nostro bene: distruggerci! ha funzionato con gli indiani e funzionera' anche con il resto del mondo.
 

tontolina

Forumer storico
non possono farlo va contro la sovranita' della Siria e il diritto internazionale e non hanno mandato Onu

sapete come sono gli Usa: se arriva il loro esercito non si tolgono piu' dalle @@ come in italia, Iraq, Giappone, Afganistan, Germania etc..
loro lo fanno per il nostro bene: distruggerci! ha funzionato con gli indiani e funzionera' anche con il resto del mondo.

Sai quanto gli frega agli Usa del diritto internazionale? e dell'ONU?


:rolleyes:
 

big_boom

Forumer storico
Sai quanto gli frega agli Usa del diritto internazionale? e dell'ONU?


:rolleyes:

non e' un problema, se lo fanno la Cina ha carta bianca per riprendersi Taiwan
poi la supremazia militare attuale della nato non ha il consenso delle nazioni che occupa quindi finiti i soldi durerebbe molto poco.
 
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tontolina

Forumer storico
Ma chi comanda davvero in America? Il silenzio di Obama, dopo il discorso sullo stato dell’Unione, è fragoroso e anche alcune uscite di pezzi da novanta del governo appaiono quantomeno lunari rispetto al contesto internazionale e alle dichiarazioni dei vertici militari statunitensi. Parlando al World Economic Forum di Davos, segretario di Stato americano, John Kerry, ha infatti dichiarato che “gli Stati Uniti potrebbero considerare la revoca delle sanzioni contro la Russia entro la fine dell’anno se il Cremlino rispetterà gli impegni presi con l’accordo di Minsk sulla pace in Ucraina”. Che offerta è? Che senso ha parlare di possibile revoca delle sanzioni tra nove, dieci mesi e contemporaneamente preparare una possibile azione militare, con l’appoggio diretto di Ankara, per abbattere Assad e stroncare il Pkk? Me lo chiedo e ve lo chiedo ancora: chi comanda in America? Io temo il cosiddetto Deep State.


In America ormai comanda il Deep State, tra interventismo militare e l'opzione Bloomberg - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato
 

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