Sicilia: LOMBARDO è peggio di CUFFARO (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: primo partito in Sicilia - Attualità - Investireoggi.it


e se è vero
che la sicilia è lo specchio dell'Italia


forse c'è una speranza di vedere tutti questi politici ANDARE DEFINITIVAMENTE IN PENSIONE


sono stufa di sentire [ieri Report ] che questi 80enni guadanano 1200000 euro all'anno

tanto chisenefrega dice Berlusconi... non sono soldi suoi ma degli italiani derubati della pensione della sanità della scuola

loro rubano rubano rubano
questi destri lesti soli al furto con destrezza

e la lega nord è stata complice dei vari formigoglioni

Regionali in Sicilia, un test in vista delle Politiche 2013

Il profilo dei candidati alla Presidenza. Schieramenti divisi e voto disgiunto, il Movimento Cinque Stelle diventa decisivo








Salvatore Cuffaro è in galera per favoreggiamento, Raffaele Lombardo è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Difficile fare peggio dei predecessori, ma siamo in Sicilia dove la politica è troppo spesso “Cosa loro”. Le dimissioni annunciate e sorprendentemente confermate dal governatore uscente hanno aperto la porta alle elezioni anticipate del 28 ottobre (si vota dalle 8 alle 22), e la Regione diventa ora un test per tutti i partiti in vista delle Politiche 2013. Storicamente il voto in Sicilia ha anticipato e/o rispecchiato le tendenze di voto a livello nazionale. Per questo motivo Beppe Grillo si è speso in prima persona per la campagna del Movimento Cinque Stelle, che candida alla presidenza il 37enne Giancarlo Cancelleri. Per la stessa ragione i mass media trattano poco l’argomento Regionali, perchè i grandi partiti sono rimasti spiazzati, non avendo ancora fissato le alleanze in vista della prossima primavera. Il voto in Sicilia è un’incognita per tutti e spendere troppe energie e parole sarebbe controproducente, per non dire rischioso, soprattutto per chi in questo momento non ha idea di cosa accadrà fra sei mesi. ROSARIO CROCETTA, DA RIFONDAZIONE ALL’ALLEANZA CON CASINI [de franza o de spagna purchè s'è magna]


Il favorito è Rosario Crocetta, sostenuto dal Partito Democratico e dall’Udc. Considerato uno dei simboli dell’antimafia siciliana, la sua vita politica si snoda tutta a ‘sinistra’ del Pd, prima con Rifondazione Comunista poi nei Comunisti italiani, passando per i Verdi. Nel 2003 diventa sindaco di Gela, in provincia di Caltanissetta, territorio ad altissima penetrabilità mafiosa. Nel 2009 viene eletto al Parlamento Europeo nelle file del Pd, e lo scorso aprile è stato designato vice-presidente della neonata Commissione speciale antimafia dell’Unione europea. Le ultime scelte politiche di Crocetta hanno spiazzato molti. Nonostante Lombardo, a sua volta sostenitore di Cuffaro, fosse considerato un simbolo di quel “clientelismo” che tanto male fa al Mezzogiorno (e non solo), Crocetta ha appoggiato per mesi il governo Lombardo assieme a Beppe Lumia, altro elemento di spicco dei Democratici in Sicilia. Nonostante le indagini e i “rapporti pericolosi” intrattenuti da Lombardo e nonostante la pessima gestione economica della Regione (la Corte dei Conti ha certificato ieri un “buco” superiore ai sei miliardi di euro). Crocetta, omosessuale dichiarato, ha accettato anche l’appoggio dell’Udc, la cui contrarietà alle unioni civili è nota. Ma senza il centro rappresentato da Casini (che ha sempre difeso Cuffaro) non si vince, o almeno così pensa una cospicua minoranza del Pd.


NELLO MUSUMECI, L’ULTIMA CARTA DEL PDL

Sono lontani per il centrodestra i tempi del “cappotto” delle Politiche 2001 (61 collegi conquistati su 61 disponibili). La pessima gestione delle grandi città siciliane (come quella di Cammarata a Palermo) e dieci anni di pressochè totale immobilismo hanno fatto perdere milioni di consensi . Lo dimostra anche la difficoltà incontrata nello scegliere un candidato, tanto che (come a sinistra, ma questa non è una novità) il fronte si è diviso. La scelta del Pdl è caduta su Nello Musumeci, ex Alleanza Nazionale, già Presidente della Provincia di Catania dal 1994 al 2003 e parlamentare europeo. Musumeci ha un profilo da “dissidente”. Nel 2005 fondò Alleanza Siciliana, lasciando An in polemica con Fini, candidandosi alle Regionali 2006 contro Cuffaro (già allora imputato per favoreggiamento a Cosa Nostra). Nel 2007 fa confluire AS ne La Destra di Storace, altro grande “nemico” del Presidente della Camera. Nel 2011 è uno dei nuovi sottosegretari (al Lavoro) della traballante coalizione del governo Berlusconi che cerca di sopravvivere dopo l’addio dei finiani.


GIANFRANCO MICCICHE’, L’OUTSIDER DALLA GAFFE FACILE

La sua è una delle candidature più discusse (e discutibili). Miccichè prova a riempire il vuoto lasciato da Lombardo nel Movimento per le Autonomie con il suo partito Grande Sud, ed è appoggiato anche da Futuro e Libertà. Passato alla storia per dichiarazioni a effetto ma piuttosto stonate (“Continuo ad essere convinto che intitolare l’aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino, significa che ci si ricorda della mafia. L’aeroporto di Palermo lo intitolerei ad Archimede o ad altre figure della scienza, figure positive”, pronunciata lo scorso settembre), Miccichè ha alle spalle l’accusa di essere un consumatore abituale di cocaina. Nel 1988, quando lavorava per Pubblitalia (concessionaria pubblicitaria della Fininvest), interrogato dai magistrati siciliani che lo accusavano di essere uno spacciatore ne ammise solo il consumo. Nel 2002, quando era sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi, un’informativa dei Carabinieri lo accusava di farsi recapitare la “bamba” direttamente nei suoi uffici di via XX Settembre. Secondo Miccichè dietro a quel documento c’era lo zampino dei servizi segreti deviati. Molto vicino a Marcello Dell’Utri, condannato in Appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, è stato additato in passato di essere contiguo a personalità mafiose, ma non ha mai subito alcun procedimento giudiziario.




IL “TICKET” MARANO-FAVA SU CUI PUNTA LA SINISTRA RADICALE

La 53enne Giovanna Marano è la candidata della cosiddetta sinistra radicale (più l’Italia dei Valori) orfana di Claudio Fava, uscito di scena mentre i sondaggi lo davano testa a testa con Crocetta. Le modalità dell’esclusione di Fava fanno arrossire chi a sinistra ha contestato per anni il pressapochismo della destra al potere. Fava non ha effettuato il cambio di residenza entro il termine dei 45 giorni dalle elezioni previsti dalla legge, risultando così incandidabile alla Presidenza della Regione Sicilia. “Nessuno può ostacolare il progetto di LiberaSicilia. Resto in campo accanto a una donna che possiede qualità morali per vincere questa sfida” commentò Fava e polemizzò per la sua esclusione dettata, secondo lui, solo “da un cavillo burocratico”. La Marano è una personalità di spicco in Sicilia, ma non ha l’appeal mediatico del suo illustre sponsor, a sua volta figlio di Giuseppe Fava, coraggioso giornalista de I Siciliani, assassinato da Cosa Nostra nel 1984. La candidata è stata segretaria regionale della Cgil, e nel 2003 è diventata uno dei punti di riferimento per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese, eletta segretaria generale della Fiom regionale.






GIANCARLO CANCELLERI, L’AGO DELLA BILANCIA TARGATO MS5

Il già citato Giancarlo Cancelleri non ha molte chance di essere eletto, ma il fatto di rappresentare il Movimento Cinque Stelle lo fa diventare l’ago della bilancia. Il sistema elettorale delle Regionali in Sicilia non prevede ballottaggio. Pertanto, in una situazione così fluida, i voti che il “grillino” toglierà dal cesto rischiano di diventare decisivi. Anche perchè è possibile il cosiddetto voto disgiunto (quando viene votata una lista e un candidato presidente non sostenuto da quella lista), che a Palermo favorì il trionfo di Leoluca Orlando, eletto sindaco lo scorso maggio nonostante non avesse l’appoggio dei “grandi partiti”.
I deputati dell’Assemblea Regionale sono 90 (il Consiglio più esteso d’Italia). Ottanta di questi vengono eletti su base proporzionale tramite le liste provinciali in cui è ripartito il territorio siciliano. La ripartizione di questi seggi avviene con una soglia di sbarramento del 5 per cento e con l’uso di un sistema che garantisce la maggior proporzione tra voti e seggi assegnati. I restanti dieci seggi spettano uno al Presidente e uno al secondo più votato. Otto fanno parte del “listino” del presidente eletto, assegnati alla lista più votata, a patto che non superi già i 54 seggi. In tal caso vengono assegnate alle altre liste.


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tontolina

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La Forleo voterà Beppe Grillo lo ha detto su Facebook

Aggiunto da admin il 24/10/2012.
Tags Articolo Politica, Web
Tags: forleo, grillo, magistrato, vota
“Votiamo Grillo e in massa…non ci sono alternative!”. Clementina Forleo, giudice in servizio a Milano, ha pubblicato domenica su Facebook questo status a cui sono seguiti centinaia di commenti dei suoi ‘amici’ sul social network. Una dichiarazione che Pubblico ha ribattezzato come endorsement a favore del Movimento 5 Stelle.
“Ma dottoressa – scrive Luciano -, credo che lei sappia che dietro Grillo si celano le banche tramite Gianroberto Casaleggio. Grillo non affronta più il signoraggio da anni. Sono più credibili altri, come quelli del movimento insorgenza civile. Tranne loro e Marra, in Italia sembra un argomento caduto nel dimenticatoio”. Ma il pm ribatte: “Sì sì, so anche che dietro tutti noi si cela il peccato originale, Eva che mangiò la mela, il serpente…è finita l’ora della dietrologia. La democrazia non può più aspettare”. La Forleo risponde anche a un altro utente contrario a dare il proprio voto a Grillo: “Rispetto a Grillo – scrive Salvatore – preferisco l’ultima spiaggia (l’astensione). Andrò sempre a votare, ma mai Grillo. Non faceva ridere come comico e fa piangere come politico (opinione personale)”. Ma il pm replica: “Se mi dice chi non la fa piangere ne discutiamo”. Poi c’è chi, come Raffaele scrive: “Io voto Grillo solo se tu sarai in lista”, ma la risposta è chiara: “Io sono in lista nera per tutti”. E promette: “Io lotterò dall’interno della magistratura per una magistratura diversa e non doppiopesista e per un Csm libero da politici e correnti e non credo che tra gli attuali partiti ci sia qualcuno che voglia questo”. Ma se questi non si rivelano gli obiettivi di Grillo allora, assicura, “ritiro quello che ho detto”.
Sulla sua bacheca i commenti degli utenti riguardano anche Renzi e la sua proposta alternativa all’interno del Pd e le liste civiche. Un fiume di commenti e di critiche che chiude con una considerazione: “Ragazzi (e non) ho espresso una mia volontà sulla mia bacheca…magari mi pentirò, magari cambierò idea (solo gli imbecilli non la cambiano mai)…liberi di dissentire e di votare chi vi pare…Buona serata a tutti!”
Successivamente il post si è volatilizzato e la Forleo l’ha pubblicato nuovamente, un hacker?
Questa mattina non c’è traccia di nessuno dei due post, qualcuno proprio non sopporta l’endorsement del magistrato. cmq ne abbiamo fatto copia.


La Forleo voterà Beppe Grillo lo ha detto su Facebook | Expressnewsitalia
 

tontolina

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Sicilia al voto, bassa l'affluenza



Nelle prime quattro ore dell'unico giorno destinato alle elezioni regionali siciliane, è bassa la percentuale d'affluenza alle urne. Alle ore 12, è stata dell'11,31%, pari a 525.588 elettori. Si vota solo nella giornata di oggi fino alle 22.

Rainews24.it
 

tontolina

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lexmumble scrive: 28 ottobre 2012 alle 16:25

Vorrei portare alla vostra attenzione uno dei modi usati dai politici per massimizzare le ruberie.
Si tratta dei contributi pubblici alle liste presentate alle elezioni,
qui avrete informazioni sui calcoli e le modifiche nel tempo
FINANZIAMENTO AI PARTITI/ La più grande truffa della (mala)politica italiana
ma se andiamo a guardare le liste elettorali, ci rendiamo conto che molte sono ripetizioni dello stesso candidato che amplificherà in questo modo i contributi percepiti, nonchè avrà maggiori disponibilità di spazi pubblicitari, dato che ogni lista ha determinati scomparti messi a disposizione dai comuni ( per capirci quelle lamiere che vengono poste nelle piazze al momento delle elezioni).
Questa, è una prassi utilizzata ovunque, ricordo un’intervista in una nota radio alla Bresso ( ex presidente della regione Piemonte) in cui essa non capiva per quale motivo l’intervistatrice si scandalizzasse della sua doppia lista, visto che così fan tutti, compreso l’attuale presidente leghista.
Solo che qui arriviamo all’assurdo, controllate i nomi dei partiti e i loro simboli, noterete che il candidato nello musumeci ne ha almeno 5
Regionali Sicilia 2012, liste e candidati provincia di Catania
Eccovi una sua foto

STAMMIN ACCORT
 

tontolina

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Sicilia: Orlando, astensionismo clamoroso e' morte dei partiti politici

29 Ottobre 2012 - 11:21

(ASCA) - Roma, 29 ott - ''Astensionismo clamoroso, ma in qualche modo prevedibile''. Cosi' il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ospite a '24 Mattino' su Radio 24, sulle elezioni regionali in Sicilia.

''In una regione come la Sicilia che e' abituata ad alte affluenze al voto - ha detto Orlando - si assiste e si registra la morte dei partiti politici tradizionali che non riescono piu' ad essere punto di riferimento per le esigenze dei cittadini. Non e' la prima volta che accade. A maggio sono stato eletto sindaco di Palermo con il 74% dei consensi e la mia coalizione e i partiti che mi sostenevano hanno ottenuto soltanto il 14%. Questo risultato siciliano, collegato a quello palermitano di qualche mese fa, manda un messaggio alla politica nazionale chiarissimo, i partiti sono diventati strutture autoreferenziali incapaci di esprimere le esigenze dei cittadini''.

Orlando non si e' detto sorpreso sulla possibilita' di una vittoria del candidato del Movimento 5 Stelle: ''E' come la palla di neve. Quando parte si sa quanto e' piccola, ma non si sa quanto e' grande quando arriva. Ma se anche Cancelleri arrivasse non al 27% ma al 15% sarebbe comunque un risultato clamoroso, unito, insisto, al 53% dei cittadini che non ha votato''.

Il sindaco di Palermo ha detto che qualunque sara' il risultato, l'ingovernabilita' della regione Sicilia e' quasi certa: ''C'e' una certezza di ingovernabilita', perche' con la legge elettorale siciliana per potere avere la maggioranza qualunque presidente ha bisogno di tre coalizioni''. com-dab/
 

tontolina

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Sicilia
Sicilia: Cancelleri, noi zitelle acide, da oggi tutto diverso


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29/10/2012





Palermo, 29 ott. - (Adnkronos) - "Noi siamo zitelle acide. Non andiamo con nessuno. Ora dobbiamo cominciare a lavorare". Cosi' il candidato alla Presidenza della Regione siciliana del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, commenta i primi dati delle elezioni siciliane, che danno un eploit per il movimento guidato dal comico genovese Beppe Grillo.
"L'onda di Grillo ha invaso la Sicilia - aggiunge -. Da oggi e' tutto diverso nell'Isola: all'Ars entrera' un gruppo di cittadini che rendera' tutto trasparente".
 

tontolina

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Sicilia, Ciancimino: "Ho votato Grillo". Il voto mafioso? "Andato all'Udc"


Mercoledì, 31 ottobre 2012 - 09:01:00


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"Io e tutta la mia famiglia abbiamo votato per Grillo. Lui non lo sapeva, perche' altrimenti sarebbe tornato indietro a nuoto". Lo dice Massimo Ciancimino, figlio di don Vito Ciancimino, a La Zanzara su Radio 24.
"Crocetta? Per la Sicilia- aggiunge Ciancimino- e' un'occasione persa di cambiare radicalmente. Non bastera' per eliminare i forestali, non ha i numeri e sara' costretto ad appoggiarsi ai soliti noti. Il voto mafioso? Basta vedere con chi e' alleato Crocetta, con l'Udc. Il voto mafioso e clientelare e' ben riconoscibile anche stavolta. Il presidente sara' limitato nelle sue scelte. E a parte i grillini, io che sono un esperto di riciclaggio posso dire che non ci sono facce nuove". Ma quanti soldi ha lei all'estero, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo? "E' un tesoro a mia insaputa, perche' non si riesce neppure ad avere una stima precisa da parte della magistratura. E comunque nei miei conti correnti sono quasi a zero, con gli ultimi provvedimenti di sequestro. Avro' 1000 euro in banca. Meno male che c'e' mia moglie che sta bene". E Ingroia? "L'ho visto in tribunale- dice Ciancimino- gia' pronto con le infradito per il Guatemala. Chi cerca la verita' sulla trattativa non la prende bene questa cosa".
 

tontolina

Forumer storico
Enti e Società di comodo. Il caso siciliano.




Giuseppe Sandro Mela.

La richiesta del Gip di Messina di richiedere l’arresto del parlamentare Francantonio Genovese è stata inoltrata a Montecitorio, e farà il suo legale decorso.
Ribadiamo che, a nostro parere, nessuno è colpevole fino a sentenza cassata, e che la Magistratura svolge il compito che le è proprio nello svolgere indagini. Quindi, nessun giudizio avventato.
«Quattro persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari … nell’ ambito del proseguo dell’inchiesta della Procura di Messina sulla formazione professionale … Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di progetti formativi tenuti da numerosi centri di formazione professionale. … i soggetti indagati, attraverso gli Enti di formazione e società appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l’acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. La gran parte degli indagati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela e di assoluta fiducia».
Il caso si presta però a molte considerazioni.
Se è del tutto sequenziale che la Magistratura si occupi di «associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa», ci si domanda come mai un fenomeno così generalizzato e di lunga durata possa essere sfuggito agli usuali organi che avrebbero dovuto effettuare almeno una qualche forma di controllo. Per non dire anche al largo pubblico, visto che si parla del settore della formazione, per definizione destinato ad una larga utenza. Poi, almeno le società private, dovrebbero ben aver esperito i controlli fiscali: tutti negativi? Tutti ok?
É considerevole il numero di enti pubblici e società private coinvolti [Lumen, Aram, Ancol, Enfap, Enaip, Ial, Training service L&C Learning e consulting, Cesam, Ecap, Esofop, Apindustria, Reti etc].
«prestazioni totalmente simulate» non sembrerebbero essere cose che siano potute passare inosservate.
L’impressione, diciamo solo impressione, sarebbe che il fenomeno non sia solo relegato a quanto emerso al momento in Sicilia, ma sia molto, ma molto più generalizzato.
Se appare del tutto ragionevole che pochi possano sbagliare, anche commettendo eventuali reati, atterrisce l’omertoso silenzio di tutti, segno tangibile di un totale degrado morale dal quale sarà ben difficile poterne riemergere se non nel giro di molte generazioni.

Ansa. 2014-03-19. Messina, chiesto arresto di Genovese.
Il Gip di Messina ha accolto la richiesta di arresto della locale Procura per il parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese nell’ambito di un’inchiesta sulla formazione. Il provvedimento e’ sospeso ed e’ stato inviato alla presidenza della Camera.
E’ la prima volta, in questa legislatura, che è richiesto l’arresto di un parlamentare. Il provvedimento del Gip, che ipotizza il reato di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, di richiesta di autorizzazione, dispone gli arresti in carcere. L’atto è stato già notificato da Guardia di finanza e da agenti della squadra mobile della Questura di Messina alla presidenza della Camera, che darà il via all’iter per la richiesta di autorizzazione.
Quattro persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari da polizia e guardia di finanza nell’ ambito del proseguo dell’inchiesta della Procura di Messina sulla formazione professionale che è sfociata anche nella richiesta di arresto del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di progetti formativi tenuti da numerosi centri di formazione professionale. Oltre ai già noti Lumen, Aram, Ancol sono finiti sotto inchiesta anche gli enti Enfap, Enaip, Ial, Training service L&C Learning e consulting, Cesam, Ecap, Esofop, Apindustria e Reti. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita, e dai sostituti, Camillo Falvo, Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, avrebbero permesso di accertare che i soggetti indagati, attraverso gli Enti di formazione e società appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l’acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. La gran parte degli indagati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela e di assoluta fiducia.
Ps e Gdf,’Genovese ha lucrato illeciti profitti’ - “Il parlamentare, nel corso del tempo ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti”. Lo scrivono gli investigatori sul rapporto che ha portato alla richiesta di arresto del parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese, firmata dal Gip di Messina e depositato alla presidenza della Camera dei deputati.
Genovese,figlio senatore Dc e nipote ex ministro - Francantonio Genovese, il primo parlamentare di questa legislatura per il quale è stato chiesto l’arresto, è nato a Messina, ed ha 43 anni, essendo nato il 24 dicembre del 1968. Avvocato, alle ultime primarie si è schierato con la corrente che fa capo al segretario Partito democratico Matteo Renzi. E’ figlio del senatore Luigi Genovese e nipote del più volte ministro Nino Gullotti, entrambi esponenti dell’allora Democrazia cristiana. Nel 1998 è stato assessore all’agricoltura nella giunta provinciale di Messina. Nel 2001 è deputato all’Assemblea Regionale Siciliana e nel 2005 è eletto sindaco di Messina. Nel 2007 è anche eletto segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia, sostenendo la corrente di Veltroni. Alle elezioni politiche del 2008 eletto alla Camera dei deputati, è divenuto componente e segretario della commissione antimafia. Riconfermato alla Camera nella Legislatura del 2013 è componente della Commissione Bilancio. Attivo anche nel campo imprenditoriale, è azionista e dirigente di una società di trasporto marittimo privato che opera nello Stretto di Messina.
 

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