SIAMO SPIACENTI, LA VITA DA LEI SOGNATA NON E' AL MOMENTO RAGGIUNGIBILE (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
“Italiani geneticamente mafiosi”: sono queste le parole della vice-presidente argentina, Cristina Fernández de Kirchner, che stanno facendo il giro del mondo.

In Italia, la notizia è rimbalzata sulle agenzie di stampa solo nella serata di martedì 11 febbraio, ma le dichiarazioni sono precedenti.
Risalgono infatti a sabato 8 febbraio e sono state pronunciate, guarda caso, a Cuba, durante la Fiera del libro in programma a L’Avana nella quale Kirchner figurava tra gli ospiti d’onore.

Mentre persino gli organizzatori dell’evento si dissociavano dalle esternazioni dell’icona femminile della sinistra sudamericana,
in Argentina, dove oltre il 50 per cento della popolazione è di origine italiana, è scoppiato il putiferio, con la reazione furente di numerose associazioni che rappresentano la comunità italo-argentina.

Per far rientrare le accuse di “italofobia” che hanno travolto la Kirchner e chiudere il caso, quanto meno di fronte al Paese oltraggiato,
al presidente argentino, Alberto Ángel Fernández, è bastato convocare l’ambasciatore italiano, Giuseppe Manzo,
il quale si è accontentato di ascoltare il resoconto della recente visita a Roma del suo interlocutore.

Il 31 gennaio, Fernández ha infatti incontrato il trio Mattarella, Conte, Di Maio e a Manzo ha confermato l’intenzione di Buenos Aires
di rafforzare le relazioni bilaterali così come emersa dai colloqui, sottolineando poi l’ovvio, con l’elogio del “contributo della comunità italiana e dei suoi valori allo sviluppo dell’Argentina”.

Caso chiuso dunque?
Sembra di sì, complice il silenzio di Mattarella, Conte e Di Maio.

In un altro Paese, invece, ancora dotato di un minimo di orgoglio e senso d’identità nazionale, il putiferio sarebbe stato solo agli inizi. Dsds – dssd

Se la grave offesa della Kirchner – che voci appena giunte dalla comunità italo-argentina definiscono “regina dei comunisti” –
fosse stata rivolta alla Francia, ad esempio, Emmanuel Macron e il governo sarebbero scattati immediatamente e senza indugio a difesa dell’onore ferito.

Per non parlare della Turchia, dove il Sultano Recep Tayyip Erdoğan avrebbe trovato la scusa buona per scatenare un’altra guerra.

All’Italia finita nelle mani di Sardine e compagni, non resta ormai nemmeno un sussulto di dignità a cui aggrapparsi.

Sarebbe stato dovere di Luigi Di Maio convocare l’ambasciatore argentino alla Farnesina, come d’uopo in ogni crisi diplomatica.

Sarebbe stato dovere di Giuseppe Conte rilasciare quanto meno una nota di protesta e del Quirinale richiedere espressamente scuse ufficiali, a difesa della reputazione dell’Italia nel mondo.

Naturalmente, nulla di tutto questo.

Mentre scriviamo, le istituzioni incaricate a rappresentare la comunità nazionale non hanno ancora emesso il benché minimo sospiro sulla vicenda,
avallando in tal modo sia la sufficienza di Fernández che l’impunita arroganza della Kirchner di fronte alla comunità internazionale.

Le litanie che hanno accompagnato la commemorazione delle foibe dei giorni scorsi da parte anche della sinistra istituzionale e di governo, rivelano così tutta la loro ipocrisia e infondatezza.

C’è da essere schifati, ma non stupiti: sappiamo che questa è la sinistra predominante in Italia e che sta agendo in solidarietà con la sinistra in Argentina.

La stragrande maggioranza degli italiani continua a soffrire per le mortificazioni costanti a cui identità, cultura, tradizioni,
in sostanza l’Italia e la sua anima sono pervicacemente sottoposte nel regno del Pd in costruzione.

Ed è per questo che le urne continueranno a restare chiuse.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Italiani ? ...brava gente.... il PD più perde voti e più rafforza le sue posizioni di potere. Un "unicum" a livello di sistema solare.
Il PD governa con il 12% degli aventi diritto. Aggiungi un altro 8% di 5S e cespugli vari arrivi al 20%.
Il rimanente 80% di italiani non li votano. Ciononostante hanno il 100% del potere finalizzato ad interessi stranieri o ipercapitalistici.
E' l'inizio della fase finale: con l'istillazione del mantra che siamo evasori, che viviamo tutti sopra le nostre possbilità, che abbiamo troppe case di proprietà,
che abbiamo troppi risparmi da parte, dobbiamo sottostare a nuovi vincoli europei che ci impongano di "risanarci" usando tali risorse
e creando uno stato di polizia fiscale dove verranno duramente colpiti tutti i piccoli commercianti e i privati cittadini, lasciando le multinazionali libere di fare il bello e cattivo tempo.
Quindi mentre i grandi gruppi continueranno a macinare profitti spostando le sedi fiscali nei paradisi a tasse zero, eludendo una marea di tasse allo stato italiano,
verranno perseguitati fiscalmente tutti i normali cittadini, sotto il mantra del risanamento e del recupero dell'evasione.
Nuove tasse sulle case e sul patrimonio, con svendita finale degli ultimi assets dello stato.

Impressionante la presenza pressochè costante, nelle “rappresentazioni teatrali pro sistema” che vengono chiamati talk show in Italia,
di giornalisti del “fatto quotidiano”, non c’è programma televisivo, in cui si parla di politica, in cui non si siamo questi novelli sacerdoti
(al seguito dei cardinali Travaglio e Padellaro) del megafono NEO-LIBERISTA che pompano da decenni i mantra:
“CRICCA, CASTA, CORRUZIONE, DEBITO PUBBLICO, EVASIONE FISCALE
(DELLE PMI, ARTIGIANI E COMMERCIANTI, MICA LE MULTINAZIONALI CON LA SEDE NEI PARADISI FISCALI UE O EXTRA UE), ECC., ECC.

Un costante megafono che ci ipnotizza facendo credere da decenni che gli italiani sono degli sfaticati, corrotti, approfittatori,
sostanzialmente una “razza” inferiore rispetto agli splendidi, onesti, “altruisti” tedeschi – francesi e Nord Europei tutti.

Peccato che prima di tangentopoli l’Italia volava come PIL e come ricchezza reale = prima del 1981 gli italiani (in media) risparmiavano il 25% del reddito
(…vivevano alla grande, facevano figli, le imprese italiane sbaragliavano la concorrenza, anche tedesca, ecc. ),
ora siamo al 2-2,5% ( ma la gran parte non risparmia proprio nulla e sopravvive grazie ai risparmi e alle pensioni di genitori e nonni creati con la LIRA) UNA VERA CATASTROFE!!

Questo martellamento serve a creare il senso diffuso di INFERIORITA’ negli Italiani (la crisi, le bastonate della U.E. e l’austerity ce la meritiamo)
è la replica “PARO –PARO” di quanto accadde al Regno delle due Sicilie con l’Unità d’Italia, basata su un’unione monetaria sbagliata per il Sud
perché la moneta era troppo forte e distrusse le esportazioni verso gli altri paesi europei, che prima erano fiorentissime,
unita ad un sistema coloniale in cui l’intero sistema industriale venne smantellato e trasferito al Nord, insieme alle riserve Auree abbondantissime dei Borboni.

Quindi stiamo vivendo un ciclo della storia che si ripete con la creazione di un sistema “simil-sovietico” a livello di assurda centralizzazione
(se non si considerano gli interessi tedeschi e francesi) con un obiettivo DICHIARATO E SCRITTO NERO SU BIANCO NEI TRATTATI EUROPEI
= spietata (in “stile teutonico”) competizione neo-liberista e neo-mercantilista nella U.E. in cui però ad alcuni concorrenti
vengono messe “le molle sotto le scarpe” e dopati al massimo (Germania, Lussemburgo e olanda in particolare),
mentre ai P.I.G.S. (Sud Europa = Portogallo, ITALIA, Grecia e Spagna) vengono messe zavorre ai piedi e denutriti prima delle gare = DELLA SERIE TI PIACE VINCERE FACILE!!

Il tutto magnificato come una specie di giochi senza frontiere in cui siamo tutti amici e ci vogliamo tanto bene….
= nella narrazione vuoto cosmico a livello di buon senso Macroeconomico inteso come benessere collettivo di tutti i paesi U.E.

Infatti anche l’ultima creatura acchiappa citrulli del “sistema “(dopo lo sputtanamento dei M5S)
cioè le “SARDINE” A LIVELLO DI MACROECONOMIA DICONO CHE SE NE DEVONO OCCUPARE GLI “ESPERTI”,
cioè l’Euro-burocrazia U.E. funzionale al sistema U.E. che vive nel paradiso dorato U.E. (MEGA STIPENDI, BENEFIT A GO – GO E PRIVILEGI A RAFFICA),
i “LEADER” DELLE SARDINE manco sanno di cosa si parla.

Il livello di sudditanza al “sistema” arriva a livelli vergognosi e pietosi, tipo le foto con Benetton e Toscani e la farsa che ne è seguita.

PROBLEMA.Benetton ha un disperato bisogno di migliorare la propria immagine pubblica dopo la catastrofe del ponte Morandi e quello che è emerso in seguito sulle manutenzioni autostradali.

FASE 1 = I “mentori occulti” delle Sardine le mandano a fare le foto dello scandalo con Benetton e Toscani per accendere il caso sui media e soprattutto social media.

FASE2 = Toscani spara ad arte la frase agghiacciante sul crollo del ponte Morandi scioccando l’Italia intera che segue i media e i social

FASE 3 = Benetton scioglie il contratto con Toscani, per i media LO LICENZIA per quanto ha detto

FASE 4 = RISULTATO RAGGIUNTO, IMMAGINE BENETTON RISOLLEVATA UN PO’!!
MASSE ITALIANE PRESE PER L’ENNESIMA VOLTA PER IL CUL….IN GIRO COME EBETI
E LE SARDINE DI NUOVO USATE (e parzialmente sputtanate) PER PILOTARE CONSENSO DOVE SERVE AL SISTEMA
( VEDI ANCHE ELEZIONI EMILIANE, PER CUI SONO STATE CREATE!! Risultato raggiunto anche lì).

Già sento i commenti: “ ma che c’entra sto pippone con il file sulla prescrizione iniziale?”

La mia opinione è che il trambusto sulla prescrizione serve a deviare l’attenzione dall’avvicinarsi del momento per la ratifica del Parlamento sulla riforma del MES
che sarà la mazzata finale che metterà definitivamente al tappeto l’Italia e gli Italiani che potranno essere spolpati degli enormi risparmi che possiedono
e dei settori essenziali e strategici dell’economia, esattamente quello che è successo alla Grecia con il “1 MES”.

Una giustizia che non funziona fa comodo sia ai corrotti, sia ai criminali che corrompono e se ne fregano del benessere e della salute collettiva pur di far profitto,
ipnotizzati dalla filosofia neo – liberista darwiniana = fotti o vieni fottuto!!

Non ci vorrebbe molto (come tempo e risorse umane e economiche rispetto all’intero bilancio dello Stato Italiano)
e nel dibattito emergono (meritoriamente) tanti punti chiave per risolvere i problemi della giustizia,
ma tanto se non si può spendere per adeguare la giustizia alla media europea NULLA PUO’ CAMBIARE, ANZI SARA’ SEMPRE PEGGIO,
COME IN TUTTI GLI ALTRI SETTORI DEL PAESE, MA DI QUESTO IL CARDINALE NEO-LIBERISTA PADELLARO,
IL RAPPRESENTANTE DEGLI AVVOCATI PENALISTI E IL GIUSTIZIALISTA BORRELLI NON PARLANO OVVIAMENTE.

Quindi sono complici (inconsapevoli o consapevoli) della colonizzazione e spolpamento progressivo dell’Italia.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il prossimo 29 marzo 2020 voteremo al referendum per confermare o respingere la legge di riforma costituzionale
che prevede la riduzione del numero di parlamentari.

Da 630 a 400 il numero di deputati e da 315 a 200 il numero di senatori.


Prima di tutto, recatevi a votare. Si tratta di un voto importante.
Non è vero che “tanto non cambia niente”: stiamo votando sul nostro diritto a votare delle persone che ci rappresentino in Parlamento per votare le leggi a cui siamo soggetti.
Nel mondo, e anche in Italia, ci sono state centinaia di migliaia di persone che hanno pagato con la vita l’ottenimento del diritto di voto democratico.
Per secoli l’Italia è stata comandata dai potenti di turno, che insieme a pochi altri decidevano il destino del popolo senza neanche interpellarlo.
Abbiamo ottenuto il diritto di voto universale da pochi decenni, non riduciamolo.

Il numero di parlamentari è importante in una Democrazia, perché un maggior numero di parlamentari
rende più facile incontrarli per esprimere loro i nostri bisogni e consente ai deputati di coprire in modo sufficientemente capillare il territorio.
Avere meno parlamentari significa avere minori possibilità che un deputato conosca i nostri problemi, per impegnarsi a risolverli.

Silvio Berlusconi aveva proposto negli anni ’90 di eliminare il “votificio” del Parlamento, sostituendolo con un “consiglio di amministrazione”
composto dai segretari dei partiti di maggioranza, ciascuno con un voto pesato in proporzione ai voti presi alle ultime elezioni politiche.
Senza l’opposizione, in quanto irrilevante per l’esito delle decisioni.

Ecco: se in Democrazia fosse importante solo dare una delega a dei partiti e non votare delle persone che ci rappresentano,
allora potremmo adottare la proposta di Berlusconi e non limitarci a ridurre da 900 a 600 il numero di parlamentari.

Se invece è importante avere delle persone che rappresentano la nostra opinione, allora è necessario che ve ne sia un numero sufficiente.
Perché ridurre i parlamentari da 900 a 600 e non a 300 o a 100? La risposta è quella data sopra: per garantire una rappresentanza popolare sufficientemente ampia.

Una quantità minore di deputati può essere più facilmente corrotta o manipolata o minacciata da eventuali lobbies
che intendano curare i propri interessi modificando i testi di legge, azione che diventa via via più difficile all’aumentare del numero di deputati.

Alcuni dei partiti che, dopo aver votato in Parlamento per la riduzione del numero di deputati, ora dicono di essere contrari,
lo fanno probabilmente per “salvare le poltrone” (detto alla Di Maio).
Ma che si tratti di poltrone su cui guadagnare senza merito un lauto stipendio o di seggi di reale rappresentanza del Popolo italiano,
questo dipende da chi votiamo durante le elezioni.
Ridurre il numero di poltrone significa ridurre il potenziale numero di deputati che ci rappresenteranno.
Come se anziché lavare i vestiti sporchi decidessimo invece di buttarli via, rimanendo poi senza abiti per vestirci.

Alcuni sostengono che ridurre il numero di parlamentari sia positivo, in quanto consentirebbe di ridurre la spesa pubblica.

La prima considerazione è che per ridurre del 30% i costi della politica
sarebbe sufficiente ridurre del 30% tutti i grassi salari dei parlamentari e dei funzionare pubblici che lavorano in Parlamento,
senza dover necessariamente ridurre il numero di parlamentari.

Riducendo il loro numero, ma non il loro stipendio, continueranno a percepire stipendi scandalosi,
mentre noi avremo perso il 30% di rappresentati del Popolo in Parlamento.

Chi sostiene questa tesi, quindi, lo fa evidentemente per finalità diverse da quelle dichiarate.

La seconda considerazione è che gli stipendi di tutti i parlamentari, per quanto scandalosamente alti, rappresentano solo lo 0,06% della spesa pubblica, tale è 1 miliardo di euro.



Ovvero: se anche eliminassimo il Parlamento, reintroducendo la monarchia assoluta
delegando ad una sola persona tutto il potere legislativo, i benefici per il bilancio dello Stato sarebbero del tutto trascurabili.

La terza considerazione è che dobbiamo guardare ai nostri deputati come ad un investimento per il nostro Popolo.
Ovvero gli effetti economici (ma anche sociali) positivi o negativi causati dai nostri deputati
dipendono in piccolissima parte dal loro stipendio e in grandissima parte dalla qualità delle loro scelte.
Delle buone scelte dei nostri parlamentari possono generare vantaggi economici del valore di decine e decine di miliardi di euro,
a fronte di un modesto investimento di poche decine di milioni di euro.
Ma è anche vero che delle cattive scelte dei nostri parlamentari possono causare danni al Paese per decine e decine di miliardi di euro.

Le persone informate sulle ragioni dell’attuale crisi economica, che costa all’Italia
l’equivalente di 300-400 miliardi l’anno di perdite economiche per mancata crescita,
sanno bene che queste perdite sono causate esclusivamente da pessime decisioni politiche di chi ci governa e fa le leggi.



Quindi non è tanto importante ridurre il costo dei deputati, quanto lo è piuttosto fare in modo che i deputati facciano le scelte giuste per il Paese.
E’ statisticamente più probabile che faccia cattive leggi un Parlamento composto da meno deputati più soggetti all’azione dei poteri forti.
Ovvero: un Parlamento meno rappresentativo della popolazione porta con sé maggiori rischi di fare leggi
che avvantaggiano specifici gruppi di potere e ai danni del Popolo, generando dei costi a nostro carico ben superiori a quelli attuali.

E’ solo il caso di ricordare che nel “Piano di rinascita democratica” della loggia massonica P2 di Licio Gelli, al titolo V, comma 1,
conteneva la proposta di ridurre il numero di deputati a 450 e a 250 il numero di senatori,
il tutto al fine di facilitare il controllo del Parlamento da parte dei gruppi di potere, come lo era la Loggia P2.

Non abbiamo nessun vantaggio a ridurre il numero dei parlamentari, ma solo grandi svantaggi.
Non lasciamoci ingannare da coloro che con falsi argomenti vogliono convincerci a votare contro i nostri interessi di cittadini, riducendo gli spazi di Democrazia.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Intervento alla camera di Claudio Borghi sul tema del mare sardo che gli algerini,
nella più totale ignavia e passività del nostro governo, si sono intestati come zona economica esclusiva.

Grazie ad un governo inetto ora a 20 km dalla Sardegna il mare potrebbe non essere più italiano.

Però per difendere gli interessi nazionali bisogna avere la schiena dritta.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Secondo me gli algerini hanno fatto un ragionamento logico: se questi fessi si sono fatti soffiare la Libia, anzi,
hanno aiutato i ladri a rubargli in casa, noi potremmo prenderci il Mediterraneo fino a Sant'Antioco e se va bene ci regaleranno pure la Sardegna?...

Altra notazione: se un ministro pensasse di mandare una corvetta o una motovedetta a difendere i confini
rischierebbe di prendersi una denuncia per aggressione e tentato omicidio nei confronti degli algerini da legambiente o da qualche Ong accogliona;
a quel punto il processo sarebbe inevitabile perché il nostro Parlamento ha abdicato alla propria funzione politica in favore della Magistratura ...

Vi sembra un paradosso? Non lo è affatto!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ultime dal manicomio. Non vedo titolo più appropriato per commentare le ultime notizie che di prima mattina iniziano ad allietarci la giornata. Vediamone qualcuna.

La prima: in Italia non si nasce più!
È il grido d’allarme che lanciano i piagnucoloni portavoce di chi, dopo aver provocato i danni con l’ausilio di una compiacente,
insinuante e continua opera di condizionamento da parte di alcuni media, cerca di alterare … e condizionare … la pubblica opinione.

Sono gli stessi che, in buona compagnia di chi li ha preceduti, non potendosi ottenere certi “risultati” in poco tempo,
si ergono oggi a paladini di questo o quello, a seconda della convenienza, non mancando di additare al pubblico ludibrio i colpevoli … le vittime del loro operato.

Sta cambiando il clima … è colpa dell’uomo.

Si propaga un virus … è colpa dell’uomo.

E così per le nascite … diminuiscono!

E vi stupite pure!? Ma se non fate altro che propagandare tutto meno che la normalità …

Poi cadete dal pero … se i risultati sono questi?

Si sta cercando di demolire il concetto di famiglia, di capovolgere la realtà, pretendendo di considerare innaturale quella formata da uomo, donna e figli …
e di sostituirla con altre realtà e altri tipi di famiglia, e poi si grida all’allarme perché non si fanno più figli!?

Non è certamente questa la sola causa di decrescita, né quelle campagne che ben potrebbero far pensare sia in atto una vera e propria istigazione all’omosessualità,
alla luce ad esempio di quella bella idea di far spiegare ai bambini che non è vero che si è maschi o femmine, perché questo … si vedrà dopo …

Le vere ragioni di questo calo di natalità andrebbero chieste a Gualtieri … e ai suoi predecessori …

E sì cari miei, perché se la gente, l’orribile popolo, quello invocato quando si racconta di agire nel suo interesse e di farlo per “responsabilità”
(e ringraziate Iddio che non c’è davvero la possibilità di chiamarvi a risponderne) … sempre più ghettizzato …
magari nei mega centri commerciali di cui alcuni di voi sono azionisti … assolutamente non frequentati dal ghota dell’intellighenzia,
dove la gente, non potendosi permettere altro, passa la domenica con la famiglia, al fresco d’estate e al caldo d’inverno,
mangiucchiando qualcosa a poco prezzo, non si riproduce più, la ragione non sta in un incremento numerico degli omosessuali,
che ci sono sempre stati e non hanno mai inciso sul numero delle nascite … ma dell’economia … che è la vera responsabile del calo.

Tranquillo Gualtieri , non parlo della grande economia, quella che tu e pochi altri capite, e gestite … a vostro piacimento e in nostro danno,
ma di quella dei già fragili bilanci familiari, che non permettono più neppure di pensarci a far figli.

La seconda: si deve istituire la “giornata dell'errore giudiziario".
E sì, oltre che corn…ti, pure mazziati ….E il bello è che questa fantastica idea è venuta a una che, almeno fino a qualche anno fa, ora non so, lo faceva l’Avvocato …

Egregia propositrice di questa, che più che un’idea che nasce … sembra un’idea la cui gravidanza non è giunta a termine …
invece di spendere le sue energie in amenità del genere, perché per far diminuire gli errori giudiziari non propone una qualche misura di contrasto,
semplice semplice, tipo far sì che chi ne commette ne risponda … direttamente e in proprio? Non si può, vero?
E mi sa tanto che non sia opportuno neppure indicare quali potrebbero essere le, chiamiamole controindicazioni, …
a meno che uno non sia disposto ad accettarne le “possibili” conseguenze.

La terza: bellissima questa. Quello che spera di riuscire a tornare prima o poi, e lui preferirebbe subito, a fare il premier,
come che sia e a qualunque costo (ohh, deve essere veramente bello esser premier, stando almeno all’attaccamento … alla “responsabilità” …
che deve significare stare assisi su quella poltrona … guardate quello attuale …). Anche lui ha una laurea in giurisprudenza.
Ora, se abbia esercitato come la sua amica, la professione di Avvocato o no, non lo so, e in fondo neppure interessa,
ma quel che conta è che, contrariamente agli odontotecnici, quando parla di diritto sa sicuramente quel che dice.
E ieri ha detto una cosa veramente giusta, sensata e conforme a diritto … parafrasando le sue parole, che non ricordo nell’esatta successione, ha in sostanza detto:
so perfettamente che Matteo Salvini non ha commesso nessun reato … e però … DEVE sottoporsi al giudizio di quel potere dello Stato che,
aggiungo io, da qualche tempo, e manco poco, sta debordando sempre di più da quello che il legislatore costituzionale aveva delineato come suo ambito di azione … e cioè dei giudici.

A voi sembra normale tutto questo?
 

Val

Torniamo alla LIRA
Cosa fa ?

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Minaccia ? .........
 

Val

Torniamo alla LIRA
Chiamate la gretina

Non è per nulla semplice comprendere se le attività economiche e produttive in Cina siano effettivamente ferme o meno.

Le voci sono contrastanti: prima Foxconn afferma di aver ricominciato, almeno parzialmente , le attività, quindi viene smentita dalle autorità locali.
Si hanno notizie di aziende aperte e subito chiuse, perchè da un lato ci sono grandi ordini che giacciono,
dall’altro i pericoli legati al raduno dei lavoratori in fabbrica sono ancora molto, troppo alti.

Però esistono degli indicatori oggettivi non modificabili dal governo cinese, neanche volendo, e Pechino ha dimostrato che, se vuole, può dare un po’ i numeri che vuole.

Tra questi quelli più interessanti sono quelli dell’inquinamento nelle regioni più importanti ed industrializzate, come Shanghai, Pechino, Guanghzou, Changdou. Vediamo i dati:



Sulla destra abbiamo la percentuale dell’inquinamento attuale rispetto alla media dei sei anni precedenti
, in modo da permettere una valutazione seria dell’attività produttiva in quelle aree

Come si può vedere l’inquinamento attuale, pur con forti variazioni, dovute anche a fattori atmosferici, è anche di un quinto rispetto a quello storico.
Ora anche se i processi produttivi possono essere più ecologici è impossibile che un calo simile sia delle dimensioni attuali
senza un totale, o quasi, arresto delle attività produttive: infatti almeno l’inquinamento derivante dal riscaldamento domestico
e dal minimo di attività logistica di sussistenza deve sussistere.

I dati quindi parlano di un arresto totale, e, per ora, non si vede la possibilità di una ripartenza.
 

Val

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solidus.jpg


Quella che vedete qui sopra è una splendida moneta aurea, il Solidus, emessa al tempo di Giustiniano I imperatore,
in quel momento unico imperatore romano di un’entità che andava da alcune regioni della Spagna sino ai confini della Persia.
Un impero che sembrava quasi eterno con 1200 anni di passato e che avrebbe avuto altri 900 anni di travagliata vita.
All’epoca chiunque avrebbe pensato che il Solidus asrebbe stato eterno, come l’Impero, che sempre figli , nipoti , pronipoti, avrebbero usato questa moneta.
Molti perfino avranno pensato che, una volta sconfitti di Goti in Italia, sarebbe stato facile espandere l’impero di Oriente
quasi alle dimensioni dell’antico Impero, eppure , neanche 40 anni dopo, quella parte dell’impero era praticamente sparita.

“L’Euro è eterno, perchè non esiste clausola di uscita dall’Euro” è una di quelle amenità giuridiche che spesso allietano la bocche dei cattivi legulei e dei fessi.

L’euro esisterà sino a quando le condizioni economiche e politiche ne permetteranno l’esistenza,quando queste cesseranno, cesserà anche l’Euro.

Se no potremmo scrivere una legge o, addirittura, un “Trattato internazionale sopraordinato” con il quale si obbliga
il Pò a scorrere in senso inverso dall’Adriatico al Monviso, oppure, con la stessa norma , stabilire che a Milano c’è il mare, come ai tempi di Cochi e Renato.

Però le condizioni economiche e politiche cambiano spesso in modo imprevedibile: se domani, ad esempio,
il Coronavirus portasse ad un calo del PIL drammatico, a chiusura di aziende, a zone di quarantena ed all’intervento potente,
economico, rapido, dello stato per evitare l’involuzione o l’autodistruzione economica.

l’Euro, come costrutto, come trattati, come scusante per il non fare nulla, sarebbero distrutti, anche se, temporaneamente, resistesse la parola stessa.

Il problema non è essere “Pro” o “Contro” l’Euro.

Il problema è capire cosa accadrà ed essere pronti al dopo.

In fondo ..................è solo una questione di tempo.
 

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