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Forumer storico
dopo essere stata bombardata a tappeto dalla NATO e 16 anni
dopo essere stata bombardata a tappeto dalla NATO e 16 anni dopo
Ex Jugoslavia, Corte Onu: "Serbia non colpevole di genocidio contro la Croazia".
L'Huffington Post
Pubblicato: 03/02/2015 14:59 CET Aggiornato: 2 ore fa
Con un verdetto atteso da ben sedici anni, la Corte Internazionale di Giustizia ha sentenziato che né la Serbia né la Croazia si resero direttamente colpevoli di genocidio durante le guerre balcaniche seguite nei primi anni '90 al collasso dell'ex Jugoslavia.
La loro responsabilità è circoscritta al solo fatto di "non averlo impedito", ma non può essere estesa al di là di questo.
Nel corso di una pubblica udienza all'Aja, il presidente della massima istanza Onu, il magistrato e diplomatico slovacco Peter Tomka, ha osservato che le rispettive forze commisero sicuramente atrocità nei territori da esse occupati, ma "solo in alcuni degli episodi esaminati sono stati riscontrati gli estremi del genocidio, non in tutti". Inoltre, per poter formalizzare un'accusa di quel tipo, a giudizio della Corte "è necessario il proposito deliberato di eliminare un determinato gruppo etnico, sul piano fisico ovvero psicologico": nessuna delle due parti è tuttavia stata in grado di fornire "prove sufficiente" a sostegno delle proprie asserzioni incrociate.
La Corte, in particolare, ha respinto le accuse avanzate dal governo di Zagabria sulle tragedie di Vukovar e altre città nel 1991, affermando che la Serbia
"non commise genocidio nei confronti della Croazia durante la guerra dei Balcani".
Parlando davanti alla Corte, il giudice Peter Tromka ha sancito che non ci fu genocidio e che quindi il "caso è destituito di ogni fondamento".
Le prove fornite dal governo croato - ha aggiunto - non sono state sufficienti a dimostrare che le azioni commesse dalle forze armate serbe avessero "lo scopo specifico necessario perchè si parli di genocidio".
Secondo la Convenzione Onu, si prefigura un genocidio quando le azioni militari hanno l'obiettivo di distruggere in tutto o in parte un gruppo sulla base di ragioni etniche, razziali o religiose [come Kiev sta facendo nel DomBass].
La città croata di Vukovar venne distrutta in seguito all'occupazione serba durata tre mesi nel 1991: decine di migliaia di croati vennero sfollati e circa 260 di loro vennero arrestati e uccisi.
Dal canto loro, le autorità di Belgrado denunciarono i croati di aver espulso circa 200mila serbi dal territorio croato.
Quattro anni dopo, inoltre, le forze armate croate bombardarono la maggioranza di etnia serba presente nella regione della Krajina, provocando la fuga di circa 200mila persone dalle loro case.
"La Croazia non può essere soddisfatta del verdetto di oggi, del fatto che non è stato provato il genocidio (della Serbia contro i croati, ndr), ma d'altro canto i giudici hanno chiaramente stabilito che eccidi e distruzioni sono stati commessi, che c'è stata la pulizia etnica", ha dichiarato il primo ministro croato, Zoran Milanovic, commentando la sentenza con cui all'Aja la Corte Internazionale di Giustizia ha respinto le accuse di genocidio avanzate dalla Croazia contro la Serbia.
"Non siamo contenti, ma accettiamo il verdetto in un modo civile", ha detto Milanovic, aggiungendo però che la Croazia "non rinuncerà mai a insistere sulla necessità che venga fatta luce sulla sorte delle persone scomparse e che la Serbia restituisca i beni culturali" portati oltreconfine durante la guerra.
Soddisfazione invece è stata espressa dal governo serbo. "Credo che con ciò è stata chiusa una triste pagina del nostro passato, e ne è stata aperta un'altra sul nostro futuro", è il commento del ministro della giustizia serbo Nikola Selakovic. "Ci aspettavamo tale verdetto dei giudici. È stato provato che non ci fu genocidio da pare serba", ha detto Selakovic.
dopo essere stata bombardata a tappeto dalla NATO e 16 anni dopo
Ex Jugoslavia, Corte Onu: "Serbia non colpevole di genocidio contro la Croazia".
L'Huffington Post
Pubblicato: 03/02/2015 14:59 CET Aggiornato: 2 ore fa
Con un verdetto atteso da ben sedici anni, la Corte Internazionale di Giustizia ha sentenziato che né la Serbia né la Croazia si resero direttamente colpevoli di genocidio durante le guerre balcaniche seguite nei primi anni '90 al collasso dell'ex Jugoslavia.
La loro responsabilità è circoscritta al solo fatto di "non averlo impedito", ma non può essere estesa al di là di questo.
Nel corso di una pubblica udienza all'Aja, il presidente della massima istanza Onu, il magistrato e diplomatico slovacco Peter Tomka, ha osservato che le rispettive forze commisero sicuramente atrocità nei territori da esse occupati, ma "solo in alcuni degli episodi esaminati sono stati riscontrati gli estremi del genocidio, non in tutti". Inoltre, per poter formalizzare un'accusa di quel tipo, a giudizio della Corte "è necessario il proposito deliberato di eliminare un determinato gruppo etnico, sul piano fisico ovvero psicologico": nessuna delle due parti è tuttavia stata in grado di fornire "prove sufficiente" a sostegno delle proprie asserzioni incrociate.
La Corte, in particolare, ha respinto le accuse avanzate dal governo di Zagabria sulle tragedie di Vukovar e altre città nel 1991, affermando che la Serbia
"non commise genocidio nei confronti della Croazia durante la guerra dei Balcani".
Parlando davanti alla Corte, il giudice Peter Tromka ha sancito che non ci fu genocidio e che quindi il "caso è destituito di ogni fondamento".
Le prove fornite dal governo croato - ha aggiunto - non sono state sufficienti a dimostrare che le azioni commesse dalle forze armate serbe avessero "lo scopo specifico necessario perchè si parli di genocidio".
Secondo la Convenzione Onu, si prefigura un genocidio quando le azioni militari hanno l'obiettivo di distruggere in tutto o in parte un gruppo sulla base di ragioni etniche, razziali o religiose [come Kiev sta facendo nel DomBass].
La città croata di Vukovar venne distrutta in seguito all'occupazione serba durata tre mesi nel 1991: decine di migliaia di croati vennero sfollati e circa 260 di loro vennero arrestati e uccisi.
Dal canto loro, le autorità di Belgrado denunciarono i croati di aver espulso circa 200mila serbi dal territorio croato.
Quattro anni dopo, inoltre, le forze armate croate bombardarono la maggioranza di etnia serba presente nella regione della Krajina, provocando la fuga di circa 200mila persone dalle loro case.
"La Croazia non può essere soddisfatta del verdetto di oggi, del fatto che non è stato provato il genocidio (della Serbia contro i croati, ndr), ma d'altro canto i giudici hanno chiaramente stabilito che eccidi e distruzioni sono stati commessi, che c'è stata la pulizia etnica", ha dichiarato il primo ministro croato, Zoran Milanovic, commentando la sentenza con cui all'Aja la Corte Internazionale di Giustizia ha respinto le accuse di genocidio avanzate dalla Croazia contro la Serbia.
"Non siamo contenti, ma accettiamo il verdetto in un modo civile", ha detto Milanovic, aggiungendo però che la Croazia "non rinuncerà mai a insistere sulla necessità che venga fatta luce sulla sorte delle persone scomparse e che la Serbia restituisca i beni culturali" portati oltreconfine durante la guerra.
Soddisfazione invece è stata espressa dal governo serbo. "Credo che con ciò è stata chiusa una triste pagina del nostro passato, e ne è stata aperta un'altra sul nostro futuro", è il commento del ministro della giustizia serbo Nikola Selakovic. "Ci aspettavamo tale verdetto dei giudici. È stato provato che non ci fu genocidio da pare serba", ha detto Selakovic.
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