Senatore Bagnai: i giornali mentono-dobbiamo non comprare più i giornali (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico

Verso l'infimo e oltre!


Rischierò di essere ripetitivo.

Goofynomics: Verso l'infimo e oltre!
I motivi oggettivi cui alludo sono almeno di tre ordini, e due mi erano chiari anche prima di vivere dall'interno le dinamiche della vita parlamentare. Il terzo, che forse è il più devastante, mi è apparso con evidenza solo da dentro il palazzo (essere "dentro" un po' di differenza la fa). Nell'ordine, direi:
(i) subalternità al capitale;
(ii) ignoranza e fretta (miscela esplosiva!);
(iii) selezione avversa.

La subalternità al capitale
Della subalternità al capitale ha parlato con tanta chiarezza Gramsci (come ho ricordato nel mio articolo su Micromega), per cui non credo di aver molto da aggiungere. La sua analisi, pubblicata sull'Avanti! nel 1916, la trovate qui a p. 21 sotto il titolo "I giornali e gli operai", e il suo invito a boicottare la stampa borghese, pur se viziato da un ovvio conflitto di interessi (Gramsci scriveva per la concorrenza!), è ben argomentato e, con le dovute rettifiche alle categorie di classe utilizzate all'epoca, del tutto attuale. Il nocciolo è qui:
"Tutto ciò che [la stampa borghese, ndr] stampa è costantemente influenzato da un'idea: servire la classe dominante, che si traduce ineluttabilmente in un fatto: combattere la classe lavoratrice. E difatti, dalla prima all'ultima riga, il giornale borghese sente e rivela questa preoccupazione. Ma il bello, cioè il brutto, sta in ciò: che invece di domandare quattrini alla classe borghese per essere sostenuto nell'opera di difesa spiegata in suo favore, il giornale borghese riesce a farsi invece pagare... dalla stessa classe lavoratrice che egli combatte sempre. E la classe lavoratrice paga, puntualmente, generosamente. Centinaia di migliaia di operai, dànno regolarmente ogni giorno il loro soldino al giornale borghese, concorrendo cosí a creare la sua potenza. Perché? Se lo domandate al primo operaio che vedete in tram o per la via con un foglio borghese spiegato dinanzi, voi vi sentite rispondere: «Perché ho bisogno di sapere cosa c'è di nuovo». E non gli passa neanche per la mente che le notizie e gli ingredienti coi quali sono cucinate possano essere esposte con un'arte che diriga il suo pensiero e influisca sul suo spirito in un determinato senso."


...e 103 anni dopo non credo che ci sia molto da aggiungere. Detto, ovviamente, sine ira et studio. Ma, fatte le debite proporzioni, pensare che oggi grandi industriali o grandi banchieri (gli unici che possono permettersi quei costosi giocattoli in perdita che sono i media) siano così solleciti del vostro interesse da fornirvi strumenti per promuoverlo a discapito del loro mi sembra sia un pochino ingenuo, ne converrete, come pure non occorrono i sensi di ragno di Spiderman per capire che c'è qualcosa che non va quando Landini parla come Giannino (o Giannini)...
Quindi i giornali vi mentono (rectius: vi forniscono una visione partigiana ed artefatta della realtà) perché espressione di interessi costituiti non necessariamente allineati ai vostri:

(A beneficio degli ultimi arrivati, chiarisco che non ci servono verità metafisiche: ci bastano verità tecniche, come quella che negli anni '70 la disoccupazione era circa la metà di quella attuale...).

.......


Ovviamente, il fatto che tutto fosse chiaro a Gramsci 103 anni fa rende inescusabili quei lettori "de sinistra" che ancora si abbeverano alle fonti del mainstream. Quelli "de destra", porelli, in fondo sarebbero assenti giustificati. Ma ci sono altri due argomenti che voglio sottoporre loro, per dotarli di quel fondamentale presidio di igiene del dibattito che è la disinfezione dai media.
continua
Goofynomics: Verso l'infimo e oltre!
 

tontolina

Forumer storico
L'ignoranza (e la fretta)
Chi ci lavora, pagato poco, col passare del tempo è pagato di meno, il che, in questo come in altri settori, non è un grande incentivo a lavorare bene
Questo spiega perché di fatto quello che leggiamo è, con pochissime eccezioni, un "giornale unico", scritto da chi apre i cancelli dell'informazione alimentando le agenzie, secondo il meccanismo descritto da Marcello Foa ne Gli stregoni della notizia.

E poi c'è un altro problemino.
l'Europa del Fogno (che non è un errore di battitura ma un errore politico) non è mai decollata, riducendosi, come era logico succedesse, ad una mera espressione economica
.....


Goofynomics: Verso l'infimo e oltre!
 

tontolina

Forumer storico
La selezione avversa
Siccome sappiamo che qualsiasi cosa diremo sarà travisata o per esigenze di "linea editoriale" o per ignoranza


Noi lo vediamo anche come un'opportunità. Alla fine, il nostro nemico spara da solo i fumogeni che gli impediscono di capire che cosa stiamo realmente facendo! Se provassimo noi, che siamo persone ingenue e sincere, a fuorviare i giornalisti per essere lasciati in pace sugli affari che ci stanno a cuore, non potremmo riuscirci tanto bene quanto ci riescono da se stessi (tutto l'affaire minibot è un caso di scuola meraviglioso)!

Goofynomics: Verso l'infimo e oltre!
 

tontolina

Forumer storico
un'altra persona importante che denuncia che l'informazione è asservita al potere
Di Bella: "È un movimento per la gente. I circoli di potere ci hanno oscurato"
 

tontolina

Forumer storico
L’economia ha sempre 2 facce
On 16 Settembre 2018 By DGionco
GIANO-3.jpg

di Davide Gionco

I mass media continuano a presentarci l’economia in modo irrelistico e incomprensibile.
L’economia ha sempre 2 facce, come il dio romano Giano Bifronte (vedi immagine).
L’economia è basata sugli scambi e, quindi, coinvolge sempre 2 soggetti, i quali vedono il fenomeno da un diverso punto di visto.

Per un imprenditore l’ideale è pagare poco i propri dipedenti (per ridurre i costi), vendere i prodotti al più alto prezzo possibile ed avere i clienti con le tasche piene di soldi che comprino i prodotti.
Per un consumatore l’ideale è avere un datore di lavoro che garantisce un alto stipendio, trovare in vendita prodotti a basso prezzo per risparmiare denaro da spendere altrove o da risparmiare per il futuro.
Per un investitore l’ideale è che il titoli di stato offrano il rendimento più alto possibile.
Per lo Stato l’ideale è che i titoli di stato abbiano gli interessi più bassi possibile.


L’errore fondamentale dei mezzi di informazione “mainstream” è di presentare queste situazioni solo da un punto di vista, in genere quello poiù conveniente ai grandi investitori finanziari.
Presentando un solo punto di vista, non si prendono mai in considerazione le inevitabili interazioni fra le due parti in causa.


Quando la si smetterà di chiedere istericamente allo Stato di ridurre il debito pubblico?
Non vorremo mica ridurre i guadagni di coloro che hanno investito in titoli di stato?
E, soprattutto, considerendo le interazioni, si rischia di ottenere un effetto opposto a quello voluto.
E, ricordiamoci, che se aumenta la spesa pubblica (una faccia di Giano), ci saranno dei disoccupati che finalmente troveranno un posto di lavoro o aziende che vedranno aumentare le commesse (l’altra faccia di Giano).
 

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