Sebastião Salgado (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Sono l'ultimo a poter scrivere di fotografia. Per la quale provo anzi una certa avversione. Ma l'unico autore che mi ha sempre toccato è Sebastião Salgado. Non so nulla di un suo eventuale mercato, e quel poco che conosco di lui l'ho trovato qui Sebastião Salgado: uomini, natura e vita secondo un genio moderno | Reflex-Mania venti minuti fa.
Non so nemmeno se sia permesso riprodurre le sue immagini: pertanto me ne astengo, e comunque nel dubbio anche un link può andare bene Sebastiao Salgado - Google Search


Spero che qualcuno più esperto possa trattarne qui. A me basta solo che, nel guardare il suo miracoloso lavoro, io possa sentire le stesse emozioni estetiche che mi da una buona opera pittorica. O grafica: perché la scelta del bianco e nero porta in quella direzione.
In ogni caso, ogni sua fotografia è una finestra (sì, riprendo l'abituale trito paragone) dove si lancia l'animo in un mondo sognato che racconta di un reale il quale da qualche parte deve pure esistere. E' il modo di operare di tutti i buoni artisti, ma in particolare qui rivedo Michelangelo, Raffaello, Dorè, Altdorfer ecc. ecc.
I migliori.
 

Cris70

... a prescindere
Beh direi che ti sei avvicinato alla fotografia di un livello molto alto.
Non posso però dare contributi su Salgado in quanto il filone dei fotoreporter non mi interessa per quanto sia molto affascinante. Non è certamente l'unico grande maestro del genere, ricorderei anche Robert Capa.
Riguardo il discorso dei bianchi e neri affascina anche me e Salgado è indicato tra i grandi maestri in tal senso. Ti rimando al seguente link
8 grandi del bianco e nero | Reflex-Mania
Il mio preferito non è in quella lista ed è Brett Weston
The Brett Weston Archive | The most complete body of Weston's work in existence.
di cui peraltro ho l'onore di possedere uno dei suoi scatti della serie Dunes.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Dal 1° ottobre 2021 al 13 febbraio 2022 al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo ci sarà la mostra Sebastião Salgado. Amazônia, prodotta dal museo e realizzata in collaborazione con Contrasto, a cura di Lélia Wanick Salgado, compagna di vita e di viaggio del Maestro.

Dopo il progetto Genesis, nel quale ha fotografato le regioni più remote del pianeta per testimoniarne la maestosa bellezza, Salgado ha intrapreso una nuova serie di viaggi per catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici. Questo progetto è durato sei anni durante i quali il Maestro ha fotografato la foresta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano, registrando l’immensa potenza della natura di quei luoghi e cogliendone nel contempo la fragilità.

Quella al MAXXI è la prima tappa italiana di questa mostra che presenta più di 200 opere ed è un’immersione totale nella foresta amazzonica: i suoni della foresta registrati in loco – il fruscio degli alberi, le grida degli animali, il canto degli uccelli e il fragore delle acque che scendono dalle montagne – compongono un paesaggio sonoro creato da Jean-Michel Jarre che accompagna e rende ancora più potenti le impressionanti immagini di Salgado. Attirando l’attenzione sulla bellezza incomparabile di questa regione, Salgado vuole accendere i riflettori sulla necessità di proteggerla insieme ai suoi abitanti. La foresta è un ecosistema fragile, che nelle aree protette dove vivono le comunità indigene non ha subito quasi alcun danno. Tutta l’umanità ha la responsabilità di occuparsi di questa risorsa universale, polmone verde del mondo, e dei suoi custodi.
 

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