Sea Watch - migranti sulle navi di ONG tedesche: la Germania dice Nein! (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
ma la Sea Watch non ha ancora finito di far parlare di sè e lancia false notizie su twitter.... roba da denuncia penale
Sea Watch: gommone con 80 migranti affonda.[falso]
La Marina: recuperati dai libici

23 maggio 2

«La nave P492 Bettica della Marina Militare Italiana si trova vicino a un gommone in pericolo con circa 80 persone a bordo ma non interviene.
Il nostro aereo ha inviato un messaggio di Mayday Relay e ha confermato l'avvistamento di persone aggrappate a un tubolare sgonfio». È quanto scrive la Ong Sea Watch su twitter.


La nave P492 Bettica della Marina Militare Italiana si trova vicino a un gommone in pericolo con circa 80 persone a bordo ma non interviene.

Il nostro aereo ha inviato un messaggio di Mayday Relay e ha confermato l'avvistamento di persone aggrappate a un tubolare sgonfio.

— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 23 maggio 2019


I migranti che si trovavano su un gommone in difficoltà, segnalato da Sea Watch, sono stati recuperati da una motovedetta libica. Lo si apprende dalla Marina militare, secondo cui quando è stato raccolto l'sos lanciato dal velivolo della ong Colibrì la nave Bettica si trovava a circa 80 chilometri di distanza. Subito è stato fatto decollare l'elicottero imbarcato, per fornire supporto. Giunto sul posto, però, in zona sar libica, l'elicottero ha constatato che era già intervenuta una motovedetta di Tripoli.
LEGGI ANCHE Permessi di soggiorno agli immigrati venduti a tremila euro: poliziotti arrestati a Napoli
 

big_boom

Forumer storico
nessuno scappa nella ricca Arabia Saudina che e' piu' facile da raggiungere!
eppure sono tutti mussulmani
il punto e' che loro te lo dicono in faccia che non vogliono negri, non africani ma proprio negri!
 

tontolina

Forumer storico
ma la Sea Watch non ha ancora finito di far parlare di sè e lancia false notizie su twitter.... roba da denuncia penale
Sea Watch: gommone con 80 migranti affonda.[falso]
La Marina: recuperati dai libici

23 maggio 2

«La nave P492 Bettica della Marina Militare Italiana si trova vicino a un gommone in pericolo con circa 80 persone a bordo ma non interviene.
Il nostro aereo ha inviato un messaggio di Mayday Relay e ha confermato l'avvistamento di persone aggrappate a un tubolare sgonfio». È quanto scrive la Ong Sea Watch su twitter.


La nave P492 Bettica della Marina Militare Italiana si trova vicino a un gommone in pericolo con circa 80 persone a bordo ma non interviene.

Il nostro aereo ha inviato un messaggio di Mayday Relay e ha confermato l'avvistamento di persone aggrappate a un tubolare sgonfio.

— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 23 maggio 2019


I migranti che si trovavano su un gommone in difficoltà, segnalato da Sea Watch, sono stati recuperati da una motovedetta libica. Lo si apprende dalla Marina militare, secondo cui quando è stato raccolto l'sos lanciato dal velivolo della ong Colibrì la nave Bettica si trovava a circa 80 chilometri di distanza. Subito è stato fatto decollare l'elicottero imbarcato, per fornire supporto. Giunto sul posto, però, in zona sar libica, l'elicottero ha constatato che era già intervenuta una motovedetta di Tripoli.
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FIGURA DI M..... EPICA delle ONG. Brava la Marina Italiana
 

tontolina

Forumer storico
Germania: è legge il «Migration-paket» firmato Seehofer. Con i voti della Spd
Germania. La legge prevede l’espulsione immediata dei profughi irregolari, l’ampliamento della detenzione preventiva per i rifugiati e il taglio del Welfare agli stranieri. Senza contare le perquisizioni senza bisogno di mandato giudiziario

il manifesto
 

tontolina

Forumer storico
ancora una volta và in scena la Sea Watch che ritiene di disubbidire alle leggi italiane impunemente
Ma è protetta dai giudici?


Salvini "blocca" la Sea Watch "Non entri nelle nostre acque"

La nave con 52 migranti è diretta a Lampedusa. Il Viminale diffida la nave: "Violerebbe le norme nazionali e internazionali"


Angelo Scarano - Gio, 13/06/2019 - 19:18


Il braccio di ferro tra il Viminale e la Sea Watch non è finito.

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La nave della ong con più di 50 migranti a bordo ha deciso di fare rotta sull'Italia dopo avre ignorato l'offerta di un porto di attracco da parte dei libici. Il ministro Salvini ieri aveva bollato la mossa di Sea Watch come un "atto di pirateria".
Oggi il Viminale rincara la dose e si prepara allo "scontro" con la ong sfruttando anche le nuove norme del dl Sicurezza bis.
Con il nuovo decreto infatti è prevista la confisca della nave per chi forza il blocco imposto in mare dalle autorità italiane.
Inoltre sono prevsite anche multe salate per le ong.
E così il ministero degli Interni ha deciso di diffidare la Sea Watch: "Non entri in acque italiane". Le indicazioni che arrivano dal Viminale sono molto chiare: "Le autorità di polizia dovranno porre in essere ogni possibile forma di diffida, nonchè di intimazione di divieto di ingresso e transito nelle acque territoriali, in caso di eventuale avvicinamento dell’imbarcazione in acque di responsabilità italiane".



La direttiva del Viminale

La direttiva del Viminale dà disposizioni molto precise: "È necessario vigilare affinchè il comandante e la proprietà della nave Sea Watch 3 si attengano alle vigenti normative nazionali ed internazionali in materia di coordinamento delle attività di soccorso in mare; rispettino le prerogative di coordinamento delle Autorità straniere legittimamente titolate ai sensi della vigente normativa internazionale al coordinamento delle operazioni di soccorso in mare nelle proprie acque di responsabilità dichiarate e non contestate dai paesi costieri limitrofi; non reiterino condotte in contrasto con la vigente normativa nazionale, europea ed internazionale in materia di soccorso in mare, di immigrazione, nonchè con le istruzioni di coordinamento delle competenti Autorità".



"Violate le disposizioni"
Il Viminale poi elenca tutte le infrazioni che potrebbero riguardare l'equipaggio della nave: "Un eventuale transito della nave Sea Watch 3 nell’area marittima di competenza italiana in violazione delle disposizioni in materia di immigrazione si configurerebbe, necessariamente, quale passaggio non inoffensivo". A questo punto, sempre il Viminale ricorda anche i rischi legati alle infiltrazioni terrorstiche tra i gruppi di migranti che tentano la traversata nel Mediterraneo: "L'attività della nave può determinare rischi di ingresso sul territorio nazionale di soggetti coinvolti in attività terroristiche o comunque pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, in quanto trattasi nella totalità di cittadini stranieri privi di documenti di identità e la cui nazionalità è presunta sulla base delle rispettive dichiarazioni". Infine la direttiva del Viminale sottolinea il rifiuto di sbarcare a Tripoli da parte dell'equipaggio di Sea Watch: "Questa scelta può far evincere l’intenzione dell’assetto navale di condurre attività analoghe alle precedenti condotte finalizzate al preordinato trasferimento in Italia di migranti in condizione di irregolarità, per le quali pendono procedimenti penali per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina". Lo scontro duqnue è solo all'inizio. Ma il dl Sicurezza bis è un'arma in più per il Viminale.
 

tontolina

Forumer storico
Ong, ecco quanto guadagna chi tifa invasione: Sea Watch, la "paga stellare" di Giorgia Linardi


Volontari sì, ma a pagamento.
È questa la condizione di buona parte degli operatori delle Ong che si occupano di immigrazione, partendo dai centri profughi per arrivare ai marinaretti che pattugliano le coste al largo della Libia per rastrellare e trasportare in Italia clandestini. Per qualcuno il cosiddetto no-profit è una pacchia, per usare una definizione cara a Matteo Salvini. Ad esempio, per i vertici delle organizzazioni più importanti. Recentemente ha fatto molto discutere lo stipendio del presidente dell' americana Save the Children, che si mette in tasca 365 mila dollari l' anno.

E parliamo di un' associazione che con la sua nave - la Vos Hestia - ha collaborato a riempire l' Italia di profughi.
Un altro dirigente fortunato è quello di Care, che prende 250 mila dollari l' anno. Belle buste paga, insomma, anche se ovviamente non per tutti va così: sui battelli si inizia a lavorare guadagnando meno di 2.000 euro al mese. Fare carriera, tuttavia, non è impossibile. Le organizzazioni in questione, però, fanno molta fatica a fornire le cifre esatte, per ragioni facilmente intuibili.


LE DONAZIONI
In questi giorni si parla molto della SeaWatch, nave armata da un' organizzazione creata da cittadini tedeschi che continuano a sfidare la dottrina del governo italiano dei "porti chiusi". A furia di campagne contro la Lega, la Ong di Berlino ha raccolto nel 2018 circa 1.800.000 euro in donazioni da parte di privati. Una somma che quest' anno, grazie proprio all' esposizione mediatica data dalle polemiche con il Viminale, dovrebbe crescere considerevolmente. Dirà qualche insolente: sarebbe molto bello se queste cifre finissero realmente nelle tasche dei poveracci in fuga da miseria e guerre. In realtà circa il 30% delle spese serve a pagare gli stipendi di persone che il mar Mediterraneo lo vedono al massimo durante le ferie estive.
La gran parte finisce ad attivisti che restano tranquillamente a organizzare le grandi manovre contro il Viminale a Berlino.
Poi troviamo un minuscolo "distaccamento" italiano.
In pratica, c' è una persona sola, la portavoce: Giorgia Linardi. Un volantino circolato sui social network in questi mesi denunciava gli incassi della signora: 5.000 euro al mese. Sicuramente si tratta di un' esagerazione: effettivamente il bilancio rivela che i coordinatori hanno stanziato nel 2018 circa 60mila euro per la delegazione nel nostro paese, ovvero 5.000 ogni trenta giorni, ma in questo conto bisogna inserire anche le spese per i viaggi i telefoni e altro. Difficile stabilire una cifra esatta, visto che SeaWatch - contattata da Libero - non ha risposto.

La trasparenza, d'altra parte, non è la priorità di chi si avventura a caccia di disperati del canale di Sicilia.

Open Arms, per esempio, si limita a dire che il 91% delle risorse vengono spese per la missione, senza degnarsi di dettagliare. I più disponibili a parlare dei loro incassi sono gli italiani di Mediterranea, ovvero l' imbarcazione messa in acqua grazie a una grande colletta tra politici e notabili della sinistra italiana. In tutto, sono stati raccolti 769mila euro, per portare in Italia meno di 80 persone da ottobre a oggi (due gommoni intercettati al largo dell' Africa, peraltro ancora in grado di stare a galla. I passeggeri potevano essere riportati in Libia). In pratica, hanno speso 10mila euro per ogni persona traghettata in Europa. Pagare a tutti un biglietto aereo sarebbe costato parecchio meno. Intanto, stando ai bilanci pubblicati sul sito di Mediterranea, da ottobre i dipendenti della Ong hanno percepito 81.177 euro.

Leggi anche: Giorgia Linardi, la portavoce di Sea Watch delle leggi italiane se ne frega

MISSIONARI?
Un altro vascello reso celebre dagli scontri con Salvini è l' Aquarius. In un' intervista al Fatto Quotidiano, uno dei marinai ha risposto a quanti gli chiedevano conto dei loro emolumenti: «Per caso qualcuno pretende che i vigili del fuoco non vengano pagati? O i dottori?. Qui siamo tutti professionisti. Non ci si può improvvisare soccorritori. Quindi le persone sono pagate. Certo non si arricchiscono: fanno questo lavoro non per soldi ma per altre ragioni». Insomma, si sentono missionari, ignorano la legge italiana, ma gradiscono essere stipendiati. E va detto che quelli di Aquarius sono tra i meno pagati: circa 1.760 euro al mese. Meglio non raccontargli la storia del penultimo presidente di Amnesty International, che lasciò l' incarico pochi anni fa con una buonuscita di mezzo milione.

di Lorenzo Mottola

Ong, i guadagni stellari di chi fa il tifo per l'invasione. Ecco le cifre: sapete quanto prende Giorgia Linardi?
 

tontolina

Forumer storico
L'assist delle toghe alle ong. Sea Watch può tornare in mare
La procura di Agrigento ha revocato il sequestro della nave Sea Watch3 che si trova a Licata. Resta però indagato il comandante

L'assist delle toghe alle ong. Sea Watch può tornare in mare
Sea Watch ora sfida Salvini e chiede "aiuto" ai magistrati
L'ong ha presentato un esposto al Tar per impugnare il "blocco" del Viminale. Salvini: "Hanno tempo da perdere..."

Angelo Scarano - Lun, 17/06/2019 - 22:30
La Sea Watch torna a sfidare Salvini. Il braccio di ferro a 15 miglia dall'isola di Lampedusa si fa sempre più duro.

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Come è noto, ieri la Guardia di Finanza ha notificato all'equipaggio il decreto con cui si vieta l'ingresso alla nave nelle acque territoriali italiane.
Il documento inviato dal Viminale alla Sea Watch di fatto ricorda il contenuto del decreto sicurezza bis.
Nel testo inviato infatti il Viminale sottolinea che in caso di forzo del blocco imposto alla Sea Watch, l'ong potrebbe fare i conti con il sequestro della nave e la confisca.
Dopo la notifica del provvedimento il comandante ha reiterato la richiesta di un porto di sbarco. Ma il Viminale tira dritto e dunque la nave resta in stand by in acque internazionali.
Ma il decreto di fatto ricorda che è possibile impugnare il provvedimento con un ricorso al Tar del lazio entro 60 giorni dalla notifica. Sea Watch non ha perso tempo e ha già presentato ricorso al tribunale amministrativo. Salvini, in visita negli Stati Uniti per incontrare il Segretario di Stato Pompeo e il vice Trump, Pence, ha commentato così il ricorso della Sea Watch: "Prendiamo atto che Sea Watch ha presentato al Tar del Lazio un esposto di 40 pagine, evidentemente a bordo hanno tempo da impiegare per questo. Non sarà una Sea Watch qualunque a fermarci". Insomma il braccio di ferro tra il ministro degli Interni e l'ong prosegue e si fa sempre più acceso. Salvini ha criticato aspramente nei giorni scorsi la decisione di alcuni magistrati di dissequestrare la nave.

Di fatto rendendo così possibile la ripresa delle operazioni. Questa volta però con le nuove norme scatterebbe direttamente la confisca.
Una differenza non da poco nella guerra a distanza tra il Viminale e la ong buonista. Infine, Salvini dagli Stati Uniti spiega la sua gestione dei flussi migratori e guarda al futuro: "Possiamo aprirci a una immigrazione qualificata, fondata sul merito, sui titoli, sui numeri in relazione alle richieste del Paese ospitante, è un tema che approfondirò da domani al Viminale".
 

tontolina

Forumer storico
"Li prendiamo noi", "Non fatelo". In Germania è "rissa" su Sea Watch
Almeno 50 città tedesche hanno offerto accoglienza per i migranti di Sea Watch. Ma il ministro degli Interni tedesco non è d'accordo.
ilGiornale.it Ieri
Sea Watch 3, magistrati in azione: l'indagine e la gravissima ipotesi di reato contro la ong
Ora la ong Sea Watch finisce nel mirino dei giudici della procura di Agrigento, che ha aperto un'inchiesta sul caso della nave ormai da sei giorni al confine de...
Liberoquotidiano.it Ieri
 

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