SE I 5 STELLE SI ALLEANO CON IL PD MERITANO DI SPARIRE PER SEMPRE - Diego Fusaro (1 Viewer)

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avremo tanti stranieri da mantenere e ai nostri niente
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difenderanno i bambini stranieri mentre a Bibbiano toglieranno i figli italiani alle loro famiglie!
 
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ALBERTO BAGNAI: ECCO LE OSCURITA’ DI CONTE E LE VERE CAUSE DELLA CRISI





Magistrale intervento del Senatore Alberto Bagnai in occasione della discussione sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte. Di fronte alle accuse di slealtà del capo del governo Bagnai fa presente quanto all' operato di Conte assieme a quello dei membri tecnici del governo sia stato estremamente opaco su temi di essenziale importanza, quali il MES, già costato 50 miliardi all’Italia, oppure come la volontà di imporre una finanziaria con un piccolo deficit, cioè esattamente quello di cui l’Italia non ha bisogno, senza rilevanti tagli fiscali.

Un ottimo intervento che vi invitiamo ad ascoltare e per il quale ringraziamo il supporto tecnico de l’Inriverente.

 

tontolina

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GOVERNO CONTE BIS/ L’ex M5s: l’accordo col Pd è la fine per i grillini…
27.08.2019 - int. Nicola Biondo
Conte di nuovo a Palazzo Chigi, appoggiato da Pd-M5s. Fino all’ultimo tutto può saltare, ma Casaleggio e di Maio pensano ormai solo alle poltrone


Conte di nuovo a Palazzo Chigi, appoggiato da Pd ed M5s. È davvero remota la possibilità che tutto salti, dopo la moral suasion esercitata dal Quirinale per avere un governo M5s-Pd il prima possibile. Ieri pomeriggio Di Maio e Zingaretti si sono visti a Palazzo Chigi e in serata c’è stato il previsto incontro tra Conte, Di Maio, Zingaretti e Orlando.
Nicola Biondo, ex capo della comunicazione di M5s, ha visto nascere il Movimento e ha assistito alla sua metamorfosi in partito personale di Casaleggio e Di Maio. Poi ne ha raccontato la storia, i retroscena, i trucchi e l’inganno in Supernova e Sistema Casaleggio, entrambi scritti con Marco Canestrari.

L’accordo M5s-Pd sta prendendo forma.
Ogni accordo politico ha sempre avuto parti occultate, perfino segrete. Nemmeno questo ci deluderà. Ci saranno aspetti folli, atroci, divertenti le cui conseguenze vedremo solo col tempo. Non chiedermi però una previsione: non sono il Mago Otelma…

Che cosa c’è da prevedere ormai?
Per esperienza personale posso dire che quando c’è di mezzo M5s, tutto è possibile. Fino all’ultimo secondo tutto può saltare. La posta è molto alta.

Di quale posta stai parlando?
Questa è l’ultima chiamata per il Movimento. O meglio, per il partito di Davide Casaleggio e Luigi Di Maio, perché il Movimento non esiste più da anni. Intendo dire l’ultima chiamata per restare al governo. Non ci torneranno più, il 32 per cento se lo sognano.

C’è un aspetto che lascia tutti interdetti. Un patto con il Pd va contro tutto quello che la base 5 Stelle vuole o pensava di vedere.
Da anni non seguo più le sciocchezze di chi ancora discute se M5s sia di destra o di sinistra. Non è né l’una né l’altra cosa, è invece il braccio politico di un imprenditore privato che prima di decidere cosa fare guarda al fatturato. Davide Casaleggio ha sempre valutato la consistenza della rete di relazioni che ogni mossa gli poteva offrire.

Ma cosa dirà la base?
Alcuni parlamentari più importanti di altri, e di simpatie non proprio sinistrorse, hanno detto chiaramente che stavolta non servirà passare da Rousseau. Siamo all’abiura dell’abiura.

Ovvero?
Che M5s fosse la democrazia diretta è una sciocchezza che avevamo capito tutti; democrazia diretta sì, dai server di Casaleggio. Ma non passare da Rousseau, è l’ultima abiura. Qualcuno dirà che non c’è il tempo per far digerire agli iscritti l’accordo col Pd.

Gran pare dei quali resta favorevole all’accordo con la Lega.
La gestione di M5s ha fatto strame di ogni logica e ciò che vediamo oggi è la morte del primo Movimento, quello vero. Questo accordo con il Pd sarà la definitiva consacrazione di questo modo di agire. Oppure faranno votare gli iscritti dicendo che si tratta di un referendum consultivo. In ogni caso il re è nudo. Parliamo di un partito ormai morente.

Quali saranno le conseguenze?
Questa è l’aspetto più interessante. Il conflitto di interessi di Casaleggio è venuto ormai allo scoperto. Subirà uno stop per mano del Pd? Oppure lasciarlo in ombra sarà un prezzo dei tanti che il Pd pagherà per tornare al governo? Come si collocheranno, nella loro nuova veste, i comunicatori di M5s, Davide Casaleggio, Pietro Dettori e Rocco Casalino? Quale “stress test” imporranno all’alleato? La conflittualità nella comunicazione sarà uno dei problemi giganteschi da risolvere nello stesso accordo di governo.

E poi vengono le partite vere. Quali interessano di più M5s?
Tutte: dai ministeri, dove i veri posti chiave sono quelli dei sottosegretari, alle nomine negli enti pubblici. Su tutto però incombe un problema di prospettiva. Come affronterà il Pd al governo i vincoli di bilancio insieme a M5s? E le grandi opere? Potremmo continuare.

Il gioco non dura, dunque?
Può durare, ma sarà usurante per tutti.

Anche per il Partito democratico.
Sì e ho l’impressione che non l’abbiano capito. Qualcuno (Pierluigi Castagnetti, ndr), sostenendo che la discontinuità la fanno i programmi, ha perfino paragonato Berlinguer, che avrebbe preferito Moro ma accettò Andreotti, al Pd che dovrà accettare Conte. È pazzesco.

Casaleggio e Di Maio si sono legati a Conte in un modo che appare indissolubile. Come se avessero finalmente trovato l’uomo delle istituzioni che M5s non ha mai avuto e che non può permettersi di perdere.
È così, ma questo la dice lunga. In passato M5s aveva altri campioni, Rodotà la Costituzione la conosceva, non avrebbe mai detto che il populismo è scritto nella nostra Carta. Ora tocca a comparse buone per un film di Totò e per di più con il curriculum taroccato.

Quanto pesa oggi Grillo in M5s?
Zero. Dice tutto quello che serve al momento opportuno per infastidire Di Maio e tutti coloro che nel vertice di M5s lo hanno messo ai margini.

Il suo doppio endorsement a Conte vuol dire che Di Maio stava pensando di tornare con la Lega?
A Di Maio interessa soltanto la propria carriera politica, crearsi uno spazio per sopravvivere all’implosione elettorale di M5s, che prima o poi arriverà. Ma chi decide è Casaleggio, Di Maio è soltanto il suo amministratore delegato. Quando M5s rischierà di scomparire potrà dedicarsi alla ristrutturazione del Movimento in partito. Nel frattempo, si parla di temi più nobili e urgenti.

Vale a dire?
Di terzo mandato, di garanzie sulle ricandidature…

(Federico Ferraù)
 

tontolina

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Pd-M5s, Di Maio: "Si pensi a soluzioni, non a colpire me". Via libera direzione dem a Zingaretti per governo di legislatura. Il voto su Rousseau apre caso tra 5s. Il fronte bipartisan dei "no"
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Luigi Di Maio e Giuseppe Conte (ansa)

Resa dei conti tra movimento e partito democratico per la formazione di un nuovo esecutivo. Tra i nodi da sciogliere, la richiesta, non accettata dal Pd, di Luigi Di Maio di fare il vicepremier. Patuanelli: "Nostro leader deve avere un ruolo". Standing ovation per Zingaretti che ha chiesto in direzione mandato per nuovo governo: "Nuovo modello esecutivo: premier 5s [che però è Conte dichiaratosi del PD] e vice unico pd"

di ALBERTO CUSTODERO
Pd-M5s, Di Maio: "Si pensi a soluzioni, non a colpire me". Via libera direzione dem a Zingaretti per governo di legislatura. Il voto su Rousseau apre caso tra 5s. Il fronte bipartisan dei "no"Pd-M5s, Di Maio: "Si pensi a soluzioni, non a colpire me". Via libera direzione dem a Zingaretti per governo di legislatura. Il voto su Rousseau apre caso tra 5s. Il fronte bipartisan dei "no"Luigi Di Maio e Giuseppe Conte (ansa)Resa dei conti tra movimento e partito democratico per la formazione di un nuovo esecutivo. Tra i nodi da sciogliere, la richiesta, non accettata dal Pd, di Luigi Di Maio di fare il vicepremier. Patuanelli: "Nostro leader deve avere un ruolo". Standing ovation per Zingaretti che ha chiesto in direzione mandato per nuovo governo: "Nuovo modello esecutivo: premier 5s[che però è Conte dichiaratosi del PD] e vice unico pd"

https://news.google.com/articles/CA...CAow59WgCjCnuXUw__fNBQ?hl=it&gl=IT&ceid=IT:it
 

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Mini rivolta all'interno del gruppo parlamentare M5S dopo la scelta di Luigi Di Maio di indire una votazione sulla piattaforma Rousseau per decidere se dare o meno il via libera alla nascita del governo 'giallorosso' col Partito democratico.
Molti deputati grillino non vogliono dare agli iscritti la possibilità di esprimere il loro parere.

E' la faccenda del bruco che diventa farfalla. Però al contrario.
 

tontolina

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Mini rivolta all'interno del gruppo parlamentare M5S dopo la scelta di Luigi Di Maio di indire una votazione sulla piattaforma Rousseau per decidere se dare o meno il via libera alla nascita del governo 'giallorosso' col Partito democratico.
Molti deputati grillino non vogliono dare agli iscritti la possibilità di esprimere il loro parere.

E' la faccenda del bruco che diventa farfalla. Però al contrario.
Orlando (Pd): "Rousseau inaccettabile"
Il M5S ieri aveva deciso che l'intesa con i dem sarebbe stata sottoposta al voto su Rousseau entro la prossima settimana: "Il nostro sì al progetto solo se ci sarà l'ok su Rousseau", aveva annunciato Di Maio sul blog delle Stelle. L'eventuale 'consultazione' sulla piattaforma di Casaleggio non è ancora stata fissata.
A questo proposito, le opinioni nel Pd sono diverse. Marcucci: "Ognuno ha le sue procedure. Noi seguiamo le nostre". Orlando: "Se il voto su Rousseau dovesse entrare in conflitto con la procedura prevista dalla Costituzione e incidere sulle decisioni del capo dello Stato sarebbe inaccettabile. Se è uno strumento di decisione interna è un altro discorso".


Rivolta eletti 5S: "Di Maio ritiri voto su Rousseau"

Ma anche in casa 5S non mancano perplessità, e sta addirittura scoppiando una mini rivolta all'interno del gruppo parlamentare del Movimento dopo la scelta di Di Maio di indire una votazione su Rousseau.
"Di Maio - dice all'Adnkronos la deputata Flora Frate - ritiri il voto su Rousseau. Ieri, durante l'assemblea dei parlamentari, non abbiamo preso nessuna decisione in tal senso. Anzi, sono emersi molti pareri negativi. Vincolare il Conte bis all'esito di un voto su una piattaforma gestita da una società privata, senza alcuna garanzia di trasparenza, è scelta assurda. Al Quirinale il M5S deve presentarsi con una proposta seria e credibile".
Su Facebook il deputato Michele Nitti si dice "sorpreso" che "si sia fatta passare per una decisione deliberata in assemblea ciò che non è stato affatto deliberato". Ed evidenzia come "la votazione sulla piattaforma non sia, in questo delicato momento, lo strumento più opportuno, viste la tempistica e l'urgenza dei passaggi da esperire con il Quirinale, peraltro regolamentati dalla Costituzione".
 

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