se Apple verrà giudicata colpevole (1 Viewer)

tontolina

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APPLE: UNA MELA BACATA DALLA DEFLAZIONE DA DEBITI
Scritto il 4 gennaio 2019 alle 07:29 da icebergfinanza
Osservando la parabola di Apple, la prima analisi che si può fare al di la del profit warning lanciato personalmente da Cook o altre considerazioni è che nei mercati, ma soprattutto a livello di finanza, servirebbe più un corso di educazione comportamentale, studio di scienze cognitive, piuttosto che analisi tecnica o altre fesserie come il var, la campana gaussiana o l’indice sharpe e via dicendo.

La ricerca scientifica nell’ambito della finanza, applicando la psicologia cognitiva alla comprensione delle dinamiche e decisioni economiche sui mercati, come queste influiscano sui prezzi e la cattiva allocazione delle risorse sarebbe cosa molto più importante che altre dinamiche che si vedono in giro. La fesseria della razionalità degli agenti che operano sui mercati è stata definitivamente sepolta negli ultimi 20 anni.

Ma la cosa più interessante è che Apple, dimostra come l’effetto gregge, come la finanza passiva sia un elemento di instabilità per l’intero mercato, Molti grandi attori dei mercati finanziari sono stati travolti dalla debacle di Apple, non solo i piccoli risparmiatori…
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Una strage per gli hedge funds che hanno seguito a gregge il volo infinito di Apple, un nuovo record per la storia di Wall Street, la prima azienda a superare i 1000 miliardi di capitalizzazione è riuscita a perdere in 3 mesi quasi la metà del suo valore, 440 miliardi di dollari di valore, l’irrazionalità dei mercati ha scritto una pagina epocale sulla facciata della mela bacata…
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Certo poi ci sono i dati, si quelli del crollo del settore manifatturiero cinese e americano, chi l’avrebbe mai detto che la guerra commerciale danneggia l’economia
.....
continua APPLE: UNA MELA BACATA DALLA DEFLAZIONE DA DEBITI | icebergfinanza
 

tontolina

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Infineon e Ams confermato peggioramento per il settore chip: Stm giù a Piazza Affari
05/02/2019 15:12 di Alessandra Caparello
Infineon e Ams confermato peggioramento per il settore chip: Stm giù a Piazza Affari - FinanzaOnline
In flessione oggi a Piazza Affari il titolo Stm che segna al momento un calo dell1, 65%. A pesare sulle azioni dell’azienda di semiconduttori i risultati delle rivali Infineon e Ams che hanno confermato un peggioramento
dell’outlook per il settore chip, mettendo in guardia gli investitori sulla crescita futura. Ciò aggiunge altre preoccupazioni per gli investitori in merito alle prospettive per i produttori di chip e i fornitori di Apple.
 

tontolina

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Cupertino presentato il nuovo servizio in streaming TV+ e l'abbonamento News+ con quotidiani e 300 magazine a 9,99 dollari al mese.
Tra le novità anche la Apple Card
e Arcade, il servizio con oltre 100 giochi
di ERNESTO ASSANTE
Non solo streaming. Tv, news, carta di credito, videogame: ecco le nuove sfide di Apple

BENVENUTI nella nuova offerta Apple, che va dall'informazione ai pagamenti. La prima novità tra le tante presentate allo Steve Jobs Theatre, in California, dà la dimensione della rivoluzione in corso a Cupertino:
è Apple News+ che offre ai nuovi lettori digitali ben 300 magazine in un’edicola digitale di tutto rispetto, oltre ad alcuni quotidiani, come il Los Angeles Times e il Wall Street Journal, e alcuni dei principali servizi di informazione online. Il costo? 9,99 dollari al mese. I magazine sono disegnati per poter essere visti negli iPhone e negli iPad nella maniera migliore, il design è pensato per i device, hanno in alcuni casi le copertine animate, le foto in alta risoluzione e una grafica adatta ai diversi formati. Apple News+, - disponibile in Usa e Canada, presto anche in Europa - non si limita a offrire testate giornalistiche complete, ma ha anche un esercito di curatori che sceglie le storie e le notizie da proporre ai lettori e ovviamente ha anche degli algoritmi di personalizzazione per proporre storie rilevanti a chi legge.

Apple Card: paghi con l'iPhone
La seconda novità, tutt’altro che piccola, è la Apple Card, ovvero la "reinvenzione" della carta di credito: la card è integrata con iPhone, offre un servizio di supporto immediato, il cashback, offerte e promozioni, nessuna firma, nessuna scadenza, nessun codice, puntuali report sulla situazione finanziaria. Apple la propone in partnership con Goldman Sachs, e la si appoggerà sul circuito MasterCard, per essere subito accettata dagli esercenti di tutto il mondo.

TV+ e i videogame di Apple Arcade
Poi arriva (in autunno) Apple Arcade, per portare il live gaming nelle tasche, oltre che nelle case, dei possessori di device Apple e quindi l’attesissimo annuncio su cinema e tv: la nuova Apple Tv+, che gira su tutti idevice di Cupertino ma anche, ed è questa la notizia principale, come app per smart tv (Samsung, Sony e LG), uscendo quindi dall’universo delle macchine con la Mela.

Apple Tv+ offre tutto quello che Tim Cook è riuscito a mettere insieme, e non è poco: "tutte le nuove uscite cinematografiche", dicono dal palco, ma anche un grandissimo catalogo di film del passato, molti canali accessibili solo via cavo o satellite, e i servizi di altre piattaforme, come Hulu, PlaystationVue o Amazon Prime Video.
Oltre alla nuova feature TV Channels che permette di vedere molti altri canali, pagando solo per quello che voglio vedere, - tutto on demand - con Hbo, Showtime, Starz, Cbs All access, Mubi, e molti altri, con un sistema di editor che scelgono e consigliano gli utenti oltre all’immancabile machine learning che impara dalle nostra abitudini e ci offre suggerimenti dedicati.


Da Steven Spielberg a Ron Howard: i creativi al fianco di Apple per la sua nuova Tv+

— Tim Cook (@tim_cook) 25 marzo 2019

La nuova applicazione sarà disponibile per Apple Tv, iPad, iPhone, con supporto al 4K ma anche su le tv Samsung, LG, Sony e sui device Amazon e Roku. Il lancio è previsto per maggio, in dieci Paesi, ma arriverà in oltre cento nei prossimi mesi. E sarà anche su macOs entro l’autunno.
Apple sfida Netflix e Amazon Prime
Ma non basta, Cook presenta Apple Tv+, un nuovo servizio dedicato "alle più belle storie mai raccontate", dicono dal palco, realizzato mettendo insieme dei grandi storytellers: Steven Spielberg, Sofia Coppola, Ron Howard, Jennifer Aniston attori, sceneggiatori, registi, una buona parte di Hollywood ha morsicato la mela e scelto di lavorare con Cook a un nuovo servizio. Sale sul palco Steven Spielberg, presenta il progetto di "Amazing Stories", una serie 'fantascientifica' che aveva già avuto una seconda vita per merito di Spielberg qualche anno fa; dopo di lui arrivano le biondissime Jennifer Aniston e Reese Whiterspoon, con "The morning show", vengono raggiunte da Steve Carell, un trio davvero notevole per una serie che cercherà di raccontare i rapporti tra uomini e donne e l’America di oggi. E l'elenco si allunga: sono gli show originali prodotti da Apple, la chiave di volta per combattere il colosso Netflix sul suo stesso terreno, sapendo bene che è sui contenuti creati appositamente per la piattaforma che l’azienda di Tim Cook può sperare di conquistare non solo una fetta di pubblico più ampia ma, soprattutto, pensare a come 'reinventare' il cinema nel prossimo futuro, strada che Netflix ha già intrapreso con le sue serie interattive.




obbligo al quale aderisce anche Goldman Sachs per la gestione della carte anon tracciare i lettori, il wallet più sicuro del mondo, nessuna informazione su cosa si acquista, dove si acquista e quanto si spende viene conservata da Apple, la più volte affermata volontà di non condividere i dati degli utenti con altre aziende per necessità di marketing,
Apple punta su privacy e sicurezza per dire, chiaro e tondo, che con Facebook e le sue logiche non c’è parentela, che con Google e i suoi sistemi di “personalizzazione” non vuole avere a che fare.
 
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tontolina

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Amazon, Facebook, Whatsapp e ora Apple: ‘lupi’ che spaventano le banche
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Mercato azionario29 minuti fa (26.03.2019 15:02)



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© Reuters. Amazon, Facebook, Whatsapp e ora Apple: ‘lupi’ che spaventano le banche
Versione originale di Carlos R. Cózar – traduzione di Investing.com

Investing.com - E' la paura delle banche tradizionali che dura da diversi anni. I giganti tecnologici hanno già iniziato a conquistare un settore che si sentiva forte e ben difeso. Ma, a poco a poco, gli eserciti 'millennials' hanno guadagnato posizioni e Apple (NASDAQ:AAPL) è stato l'ultimo guerriero a unirsi alla battaglia.

"Nel mondo digitale stiamo combinando bene strategia ed esecuzione. In questo campo, coloro che stabiliranno il ritmo in futuro saranno Alibaba, Amazon (NASDAQ:AMZN) o Facebook (NASDAQ:FB)", ha detto Francisco González, Presidente e CEO di BBVA (MC:MC:BBVA), durante la presentazione dei risultati del 2017. González è arrivato al punto di dire che "queste società erano una minaccia per le banche tradizionali in quanto i giganti di Internet hanno più soldi per armarsi e operare”.

La rivoluzione dei servizi di Apple
Apple ha annunciato ieri un'alleanza con una delle più grandi banche d'investimento del mondo, Goldman Sachs, per lanciare la propria carta di credito, Apple Card, che avrà sia in versione fisica che digitale e non addebiterà commissioni di alcun tipo.
Oltre a Goldman Sachs, la società guidata da Tim Cook ha anche raggiunto un accordo con Mastercard per effettuare il processo di pagamento. Tutta una dichiarazione di intenti per il consumo dell'utente da pagare tramite Apple. Inoltre, gli utenti riceveranno un premio che compenserà tutti gli acquisti con un bonus del 2% del denaro speso (3% sugli acquisti di prodotti Apple), se si utilizza la versione digitale e dell'1% se si utilizza la carta fisica.
I piani di Apple non fanno altro che copiare ciò che molti dei suoi amici del settore hanno già fatto.


Amazon
Il gigante dell’ecommerce è la tecnologia che ha fatto il maggiore sforzo per rubare i clienti dalle banche tradizionali. Oltre al classico finanziamento per l'acquisto di prodotti che ha lanciato sei anni fa, Amazon ha esteso la sua offerta alle PMI e ai venditori che operano sulla sua piattaforma.
La formula per trovare liquidità quando si tratta di indebitamento è semplice. Con l'interesse generato, che va dal 6% al 17% dei microprestiti ai suoi utenti, la tecnologia finanzia i fornitori che si trovano sulla sua piattaforma.
La società guidata da Jeff Bezos ha offerto prestiti per oltre 1.000 milioni di dollari (circa 809 milioni di euro) nel 2017, rispetto ai 1.500 milioni dei cinque anni precedenti, portando ad ad essere più aggressivo nella sua scommessa con la divisione finanziaria.


Facebook vuole i vostri dati..... e anche i vostri soldi
Mark Zuckerberg spera anche che tra qualche anno i suoi utenti chiederanno soldi in prestito a Facebook.
All'inizio del 2017, il social network ha reso ufficiale l’invio di denaro tramite la sua chat utilizzando il bot TransferWise. In questo modo, due persone in qualsiasi parte del mondo potrebbero ricevere l'importo, anche se finora non tutti i paesi hanno consentito tale possibilità.


Qualcosa di simile accade con Whatsapp
Il servizio di messaggistica vuole avvicinarsi al mondo degli affari. A tal fine, ogni volta che l'azienda lancia un aggiornamento, offre nuove funzioni per il settore aziendale per utilizzare la propria applicazione come mezzo per inviare file, documentazione o video.
Il social network non si ferma qui. Gli inserzionisti sulla sua piattaforma possono indebitarsi con Facebook. La società Zuckerberg presta fino a 50.000 euro con interessi fino al 5%.


Alibaba non sarebbe stato di meno

Ma non solo i piani di quelli tecnologici rimangono negli Stati Uniti. Quattro anni fa, il gigante del commercio al dettaglio Alibaba ha creato MYbank, una banca online che offre prestiti alle piccole e medie imprese.
Fu un successo clamoroso, e tre anni dopo acquistò il 33% delle azioni di Ant Financial, una società che fornisce servizi di pagamento mobile e di microcredito.


E come se non bastasse, le 'telecomunicazioni’
Ma se non ci fossero abbastanza attori in questo film - online banking, neo-banche, banche tradizionali e tecnologia - le "telecomunicazioni" hanno fatto un passo avanti.
Telefonica (MC:TEF) ha presentato la scorsa settimana Movistar Money, da CaixaBank. L'operatore offrirà crediti compresi tra 1.000 e 4.000 euro, con un TAEG del 16,48% e una TIN del 15,35%.

Orange è un'altra società che sta investendo in questo settore. Dopo la Francia, dove è già operativa, punta alla Spagna con una propria banca quest'anno.
Il gruppo francese ha già acquisito Groupama Banque due anni fa per offrire credito ai suoi clienti e ha acquistato il 65% di Groupama Banque due anni fa con l'obiettivo di offrire credito ai propri clienti.
 

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Nasdaq, i titoli con il maggiore potenziale dopo accordo Apple-Qualcomm
19 Aprile 2019, di Daniele Chicca

Ci sono una manciata di aziende hi-tech che vengono considerate dagli analisti dei Buy, ossia con un potenziale di guadagno alto nel breve-medio termine. Nonostante i rialzi recenti del settore tecnologico e il record del Nasdaq, ci sarà spazio anche per nuovi rialzi, stimano Blue Line Futures e Gradient Investments. Il fatto che Apple ha accettato dal 2020 di montare sui suoi iPhone i chip 5G di Qualcomm dovrebbe aiutare nei prossimi mesi l’andamento in Borsa delle azioni dei due colossi hi-tech.

Favorite delle notizia dell’accordo extragiudiziale fra i due gruppi, le azioni di Apple e Qualcomm stanno già guadagnando terreno. Messa alle spalle la vicenda legale sul tema delle royalties per i chip-modem 5G e in seguito alla decisione di Intel di uscire dal mercato dei chipset 5G per gli smartphone,l’indice Nasdaq 100 ha registrato un miglioramento negli ultimi giorni, che ha permesso anche il raggiungimento di un picco storico.

I nuovi record del paniere dei tecnologici, che ieri ha chiuso in positivo (+0,12%) andando controcorrente rispetto al mercato generale (indice S&P 500), non significano per forza che non ci sia spazio per nuovi rialzi, dicono gli analisti. Apple e Intel, in particolare, sono due dei nomi che vengono citati più spesso tra quelli con maggiore potenziale. Con l’intesa Qualcomm ha già guadagnato 26 miliardi di dollari di capitalizzazione in due giorni, ma la corsa non dovrebbe concludersi qui.

Le implicazioni dello storico accordo Qualcomm-Apple
Secondo Bill Baruch, presidente di Blue Line Futures, per esempio, nonostante le difficoltà a breve, Intel potrebbe accelerare nei prossimi mesi. Il titolo, che ha fatto segnare un +4% nei giorni scorsi per via di una scelta strategica ritenuta azzeccata, potrebbe pagare un’altra decisione, quella di uscire dal mercato dei modem 5G per gli smartphone.

Parlando all’emittente Usa CNBC in settimana Baruch ha espresso un giudizio positivo sul gruppo, tuttavia. Secondo lui la ritirata è “una delle scelte strategiche più costruttive effettuate dopo i minimi segnati a dicembre”. Le azioni ne sono uscite a testa alta e alla fine, “sembra proprio che l’azione stia tentando di chiudere sopra i massimi dell’anno scorso”. Una chiusura sopra quota 58 dollari sarebbe molto positiva in ottica di breve-medio periodo.

Per quanto riguarda Apple, invece, il vero banco di prova – sempre secondo Baruch – sarà vedere se riuscirà a salire sopra la barriera dei 200 dollari. I titoli valgono poco meno di 200 dollari oggi dopo il lieve rialzi innescato per l’appunto dalla pace stretta con Qualcomm sulle royalties, che ha evitato a entrambi i gruppi di finire nelle aule di giustizia del tribunale di San Diego,

“Le oscillazioni di prezzo di Apple non hanno ancora portato le azioni sui 200 dollari”, sottolinea il manager. “C’è in effetti qualche resistenza da superare in area $200“, che rappresenta un “vero e proprio campo di battaglia“. Ma “l’indice della media mobile sta guadagnando sempre più forza” per Apple. A dimostrazione del fatto che i titoli stanno entrando in una fase rialzista.

“Penso che, alla fine, Apple abbia il potenziale per andare mano nella mano con il Nasdaq e raggiungere un nuovo traguardo record. E non ho dubbi sul fatto che Apple potrebbe essere il carburante in grado di rilanciare la seconda metà dell’anno tutto il Nasdaq”. Il paniere composito potrebbe così “segnare altri record in grado di oscurare quelli di altri panieri azionari”.

I giudizi su Alphabet, Paypal e Netflix
Secondo Michael Binger, presidente di Gradient Investments, non bisogna dimenticarsi di Alphabet, la società madre di Google. Sebbene dopo gli ultimi record ci sarà probabilmente da “aspettare un lieve calo fisiologico prima di rimettersi a comprare molti dei gruppi quotati al Nasdaq 100”, Binger sottolinea che Alphabet è da considerare un gruppo ben posizionato per una crescita del suo business. Grazie alle sue attività pubblicitarie strategiche su Internet, l’azienda potrebbe iniziare una “lunga cavalcata” in Borsa.

“Non è l’azione più economica del mondo – riconosce Binger – ma la sua crescita garantisce notevoli plusvalenze”. Un altro titolo da comprare è PayPal(che merita un rating di Buy). Binger fa anche il nome di un titolo semi-sconosciuto: l’azienda biotech BioMarin.
Netflix invece ha davanti a sé un test importante in ara 380 dollari
, livello che equivale a una media mobile importante. È una soglia spartiacque fondamentale per sapere dove si dirigeranno i titoli a breve.


Nasdaq, chiusura positiva grazie a Qualcomm
Wall Street si è resta protagonista di una seduta volatile, chiusa con un andamento esitante sul finale. Viene rispettata così la tradizione che vuole che la chiusura sia positiva dopo una prima parte difficile in concomitanza con la triplice scadenza dei future (giornata dele tre streghe).

Il Dow Jones ha guadagnato il +0,52% a 26.567 punti, mentre l’indice S&P500 lo 0,34% (a quota 2.910,50 punti) e il Nasdaq il +0,12% a un soffio da 7.690 punti. Il Nasdaq-100 ha guadagnato circa mezzo punto percentuale in settimana, favorito dall’accordo storico già citato tra Qualcomm e Apple.
Nel frattempo il ‘VIX’, l’indice della paura, scende del 4% a quota 12,1 punti, confermando un calo della volatilità e un buon livello di appetito per il rischio, malgrado la scarsa euforia dei trader per le condizioni economiche.
 

tontolina

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l titolo crolla in borsa
Apple, schiaffo della Corte Suprema Usa: via libera alla class action contro il monopolio delle app
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New York - Apple è nel mirino di un vasto caso antitrust, che potrebbe costarle miliardi di dollari nei prossimi anni. In gioco è una class action portata dai consumatori, che sfidano il controllo assoluto rivendicato dal colosso di Cupertino sul mercato delle applicazione per gli iPhone. Il caso contro l'eco-sistema del gruppo guidato da Tim Cook ha ricevuto in queste ore l'autorizzazione a procedere dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, alla quale l'azienda si era rivolta per chiedere che venisse bocciato: grazie al voto di cinque alti magistrati contro quattro, la denuncia potrà procedere perché i querelanti hanno ogni diritto di farla valere.
 

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